In vacanza - Cap. 1
di
Nightwriter
genere
masturbazione
Buongiorno a tutti, una piccola introduzione prima di iniziare: tutte le storie che pubblicherò sono ispirate da eventi realmente accaduti, a me o a persone che me li hanno raccontati. Ho preso spunto da queste ‘avventure’ romanzandole per renderle adatte a far parte di una storia e saranno raccontate in prima persona. Per eventuali commenti o critiche potete scrivermi a nightwriter2022@gmail.com
La scuola era finita da qualche settimana quando mia cugina, più grande di me di un anno, mi scrisse di prepararmi a partire. Sul momento non capii molto il suo messaggio e le risposi con una serie di punti interrogativi che però non ebbero risposta fino al giorno dopo quando, poco prima di cena, si presentò a casa mia.
Mia madre la accolse abbracciandola calorosamente: è sempre stata molto affezionata alla figlia di suo fratello, più che all’altro mio cugino, figlio della sorella di mia madre.
“Che bella sorpresa Martina! Ti fermi a cena?” Le propose subito lei afferrandola per un braccio portandola verso la cucina.
“Grazie zia, ma sono di fretta che devo andare a cena con delle amiche!” rispose mia cugina liberandosi delicatamente dalla stretta di mia madre “sono passata solo per chiederti se Francesca potesse venire in vacanza con me!”
Mia madre spalancò gli occhi e si girò verso di me e io mi strinsi nelle spalle come a voler dire che non ne sapevo nulla, il che era effettivamente vero.
“Ti spiego zia” Riprese Martina attirando l’attenzione nuovamente su di sé “Avevo organizzato una vacanza con le mie amiche per la fine della scuola, ma nessuna di loro può venire quindi ho subito pensato alla mia cuginetta” Concluse facendomi l’occhiolino.
Mia madre sembrava aver perso tutto l’entusiasmo sgorgato dalla vista della sua nipote preferita e le chiese con tono sospettoso:
“E dove vorreste farla questa vacanza?”
“Ah giusto mi sono dimenticata la parte più importante!” Ribattè Martina “Non è una vacanza come puoi immaginare te: niente Rimini o discoteche varie. Ho chiesto al nonno se potessimo stare due settimane nel suo rustico in montagna e lui ha detto che ce lo lascia volentieri!”
Nostro nonno ha un casolare in montagna dove passa l’estate per scappare dalla calura estiva: è praticamente immerso nel bosco, circondato da prati e a cinquanta metri da un fiume balneabile costeggiato da spiaggette comode e isolate.
Al pensiero di saperci in montagna e non in qualche discoteca a far chissà cosa, mia madre riacquistò il suo sorriso.
“Beh in tal caso non avrei nulla da ridire, sempre se Francesca è d’accordo!”
Gli sguardi di mia madre e mia cugina si puntarono su di me e io, sempre alzando le spalle, risposi
“Certo, perché no!” con aria indifferente. In realtà dentro ero molto contenta: Martina è decisamente la mia cugina preferita sia dalla parte di mia madre che da quella di mio padre e passare del tempo con lei, da sole in mezzo alla natura ad abbronzarci al fiume era decisamente un ottimo modo di iniziare l’estate.
Ci organizzammo per la partenza, che sarebbe stata tre giorni dopo e poi Martina uscì per raggiungere le sue amiche.
Dopo qualche minuto, mi arrivò un suo messaggio:
“Contenta?”
“Beh si certo!”
“Bene, però in cambio dovresti farmi un favore!”
“Va bene, che cosa?”
“Con noi viene anche Fabio, però non devi dirlo a nessuno!”
In quel momento capii il motivo per cui aveva invitato proprio me: eravamo legate come cugine, ma al di fuori della sfera familiare non ci frequentavamo molto e il suo invito mi aveva stupito. Aveva invitato me perché ero l’unica con cui non avrebbe destato sospetti: i miei zii mai l’avrebbero lasciata andare in vacanza con un ragazzo e le sue amiche probabilmente non avrebbero passato volentieri due settimane in mezzo al nulla, solo per permettergli di rotolarsi nel letto con il suo fidanzato.
Dopo un po’ risposi con una lunga serie di faccine che ridono per poi aggiungere:
“Quindi saranno due settimane in cui voi starete chiusi in camera e io potrò abbronzarmi tutta sola al fiume?”
Lei rispose con due faccine che ammiccavano e un:
“Grazie sei la cugina migliore del mondo!”
Poi tornò offline.
Durante la cena mi ritornò in mente la conversazione che avevamo avuto durante l’ultimo pranzo, un mesetto fa circa, a casa dei nonni: mi aveva parlato di questo Fabio e con il passare dei minuti le confidenze si erano fatte via via più intime fino a raccontarmi in ogni dettaglio il momento in cui aveva perso la verginità. Io le rivelai di come fossi totalmente inesperta, avendo a mala pena dato qualche bacio con la lingua. Lei mi rassicurò e mi raccontò di come fosse bello il sesso sotto ogni forma.
Quando mi misi a letto mi immaginai nella casa in montagna, nella mia camera, mentre suoni inequivocabili provenivano dalla stanza accanto. Istintivamente la mia mano scivolò lungo il fianco fino a incontrare l’elastico delle mutandine.
Me le sfilai con un rapido movimento e da lì in poi la mia fantasia immaginò che le grida di mia cugina e del suo fidanzato si mischiassero con le mie, mentre le mie dita si muovevano sempre più veloci.
La scuola era finita da qualche settimana quando mia cugina, più grande di me di un anno, mi scrisse di prepararmi a partire. Sul momento non capii molto il suo messaggio e le risposi con una serie di punti interrogativi che però non ebbero risposta fino al giorno dopo quando, poco prima di cena, si presentò a casa mia.
Mia madre la accolse abbracciandola calorosamente: è sempre stata molto affezionata alla figlia di suo fratello, più che all’altro mio cugino, figlio della sorella di mia madre.
“Che bella sorpresa Martina! Ti fermi a cena?” Le propose subito lei afferrandola per un braccio portandola verso la cucina.
“Grazie zia, ma sono di fretta che devo andare a cena con delle amiche!” rispose mia cugina liberandosi delicatamente dalla stretta di mia madre “sono passata solo per chiederti se Francesca potesse venire in vacanza con me!”
Mia madre spalancò gli occhi e si girò verso di me e io mi strinsi nelle spalle come a voler dire che non ne sapevo nulla, il che era effettivamente vero.
“Ti spiego zia” Riprese Martina attirando l’attenzione nuovamente su di sé “Avevo organizzato una vacanza con le mie amiche per la fine della scuola, ma nessuna di loro può venire quindi ho subito pensato alla mia cuginetta” Concluse facendomi l’occhiolino.
Mia madre sembrava aver perso tutto l’entusiasmo sgorgato dalla vista della sua nipote preferita e le chiese con tono sospettoso:
“E dove vorreste farla questa vacanza?”
“Ah giusto mi sono dimenticata la parte più importante!” Ribattè Martina “Non è una vacanza come puoi immaginare te: niente Rimini o discoteche varie. Ho chiesto al nonno se potessimo stare due settimane nel suo rustico in montagna e lui ha detto che ce lo lascia volentieri!”
Nostro nonno ha un casolare in montagna dove passa l’estate per scappare dalla calura estiva: è praticamente immerso nel bosco, circondato da prati e a cinquanta metri da un fiume balneabile costeggiato da spiaggette comode e isolate.
Al pensiero di saperci in montagna e non in qualche discoteca a far chissà cosa, mia madre riacquistò il suo sorriso.
“Beh in tal caso non avrei nulla da ridire, sempre se Francesca è d’accordo!”
Gli sguardi di mia madre e mia cugina si puntarono su di me e io, sempre alzando le spalle, risposi
“Certo, perché no!” con aria indifferente. In realtà dentro ero molto contenta: Martina è decisamente la mia cugina preferita sia dalla parte di mia madre che da quella di mio padre e passare del tempo con lei, da sole in mezzo alla natura ad abbronzarci al fiume era decisamente un ottimo modo di iniziare l’estate.
Ci organizzammo per la partenza, che sarebbe stata tre giorni dopo e poi Martina uscì per raggiungere le sue amiche.
Dopo qualche minuto, mi arrivò un suo messaggio:
“Contenta?”
“Beh si certo!”
“Bene, però in cambio dovresti farmi un favore!”
“Va bene, che cosa?”
“Con noi viene anche Fabio, però non devi dirlo a nessuno!”
In quel momento capii il motivo per cui aveva invitato proprio me: eravamo legate come cugine, ma al di fuori della sfera familiare non ci frequentavamo molto e il suo invito mi aveva stupito. Aveva invitato me perché ero l’unica con cui non avrebbe destato sospetti: i miei zii mai l’avrebbero lasciata andare in vacanza con un ragazzo e le sue amiche probabilmente non avrebbero passato volentieri due settimane in mezzo al nulla, solo per permettergli di rotolarsi nel letto con il suo fidanzato.
Dopo un po’ risposi con una lunga serie di faccine che ridono per poi aggiungere:
“Quindi saranno due settimane in cui voi starete chiusi in camera e io potrò abbronzarmi tutta sola al fiume?”
Lei rispose con due faccine che ammiccavano e un:
“Grazie sei la cugina migliore del mondo!”
Poi tornò offline.
Durante la cena mi ritornò in mente la conversazione che avevamo avuto durante l’ultimo pranzo, un mesetto fa circa, a casa dei nonni: mi aveva parlato di questo Fabio e con il passare dei minuti le confidenze si erano fatte via via più intime fino a raccontarmi in ogni dettaglio il momento in cui aveva perso la verginità. Io le rivelai di come fossi totalmente inesperta, avendo a mala pena dato qualche bacio con la lingua. Lei mi rassicurò e mi raccontò di come fosse bello il sesso sotto ogni forma.
Quando mi misi a letto mi immaginai nella casa in montagna, nella mia camera, mentre suoni inequivocabili provenivano dalla stanza accanto. Istintivamente la mia mano scivolò lungo il fianco fino a incontrare l’elastico delle mutandine.
Me le sfilai con un rapido movimento e da lì in poi la mia fantasia immaginò che le grida di mia cugina e del suo fidanzato si mischiassero con le mie, mentre le mie dita si muovevano sempre più veloci.
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