Ricordi del cazzo
di
goldenoro69$
genere
prime esperienze
Ieri sera dopo cena io e Daniela abbiamo iniziato un discorso relativo a dei ricordi. Volle sapere cosa ho provato, con tutti i particolari quando un ragazzo più grande, mi costrinse a fargli una sega. Nel frattempo avevamo finito di mettere a posto, dopo la doccia andammo a letto per continuare il discorso. Nudi come al solito ma sotto le coperte perché era d'inverno. La avvolsi con un braccio e la strinsi a me. Quella era ed è la nostra posizione per dormire, praticamente invece del cuscino lei usa il mio petto.
Come già scritto, ero con un mio coetaneo nel momento più bello della sega fummo sorpresi dal ragazzo che con la minaccia di dirlo ai nostri genitori volle che la sega la facessimo anche a lui. Passata la paura estrasse il cazzo, che a noi sembrava grandissimo, e ci invitò a segarlo. In quei momenti l'eccitazione fu enorme e la grandezza di quel cazzo contribuì notevolmente. Nel sentirlo tra le mani ci faceva pensare che lo avremmo voluto in bocca, avvicinarlo al nostro cazzo, insomma sensazione piacevolissima. Quando poi ci sborrò tra le mani, inizialmente fu un senso di schifo, ma continuando la sega con la lubrificazione dello sperma fu ancora più bello. Il massimo dell'eccitazione la provammo qualche giorno dopo quando ci disse di provare a leccare il cazzo. Altra scoperta meravigliosa. Iniziammo con la sega e quando quel cazzone divenne più grosso del solito, con la lingua lo toccammo, ma durò pochissimo perché la voglia di averlo tutto in bocca ci travolse. Io e Giorgio ci dividevamo il compito , uno il glande e l'altro la radice. I nostri cazzi erano durissimi e quando sborrò fui io a prendermi la dose maggiore che ingoiai per forza e finì Giorgio. Fu in quella occasione che il nostro cazzo emise per la prima volta qualche goccia di liquido. Il ragazzo era stravolto dal piacere, noi forse di più. Nel raccontare la storia il mio cazzo era cresciuto tantissimo ed anche Daniela era eccitata ma non prendemmo iniziative e le chiesi di raccontare la sua prima volta.
Ero poco più di una bambina e nel bagno della scuola un ragazzino mi fece vedere il cazzetto. Fu una visione fulminante, perché una volta ebbi modo di vedere la mia mamma che succhiava il cazzone del mio papà, chiesi al ragazzino di farmelo toccare e subito dopo, prenderlo in bocca fu automatico. Di pompini a scuola ne feci tanti e da allora mi chiavano "La bocchinara" però, forse per l'età, invece di darmi fastidio mi piaceva. Ma il top doveva arrivare. Un giorno vidi Alberto sposato con figli, un mio vicino di casa che pisciava dietro ad una pianta. Questo invece di nascondersi mostrava apertamente il cazzo, me lo fece vedere benissimo. La grandezza di quel cazzo era diventata il pensiero fisso, lo immaginavo in tutti i modi. Cercavo di incontrarlo, di parlarci ma non era facile. Un giorno ci incontrammo in un negozietto vicino casa (non esistevano centri commerciali) e tornammo insieme. Ebbi la faccia tosta di chiedergli che volevo succhiargli il cazzo. Non si meravigliò anzi acconsentì subito ma doveva trovare l'occasione giusta. L'occasione capitò qualche giorno infatti la moglie con i bambini nel pomeriggio erano dalla nonna ed approfittando dell'occasione per spostare alcuni mobili. Mi vide e mi chiese di portargli una bottiglia d'acqua che era vicino alla fontana. Come entrai si fece trovare col cazzo pronto. Non capii più niente mi avventai con la bocca su quell'ammasso di carne ma non ci riuscii ed avevo la sensazione come se mi stessi pisciando addosso, lo dissi a lui mi distese sul letto togliendomi le mutande che erano bagnatissime e mi disse che mi faceva provare una sensazione straordinaria. Mise un pezzo di cartone sul letto, mi invitò ad allargare le gambe al massimo e puntò il cazzo sulla mia fighetta bagnatissima, spinse un pò di più ed avvertii un dolore che mi fece urlare , ma subito dopo fu un piacere immenso. Mi dilatava il corpo, me lo sentivo in pancia non pensavo si potesse godere così tanto poi una sensazione di vuoto nel cervello, lui fu costretto ad uscire dalla figa e venne in uno straccio sporco di sangue. Avevo perso finalmente la verginità con un cazzo degno di questo nome. Da quel momento mi dedicai al sesso nonostante l'età e dopo pochi mesi ho conosciuto il mio amore.
Come già scritto, ero con un mio coetaneo nel momento più bello della sega fummo sorpresi dal ragazzo che con la minaccia di dirlo ai nostri genitori volle che la sega la facessimo anche a lui. Passata la paura estrasse il cazzo, che a noi sembrava grandissimo, e ci invitò a segarlo. In quei momenti l'eccitazione fu enorme e la grandezza di quel cazzo contribuì notevolmente. Nel sentirlo tra le mani ci faceva pensare che lo avremmo voluto in bocca, avvicinarlo al nostro cazzo, insomma sensazione piacevolissima. Quando poi ci sborrò tra le mani, inizialmente fu un senso di schifo, ma continuando la sega con la lubrificazione dello sperma fu ancora più bello. Il massimo dell'eccitazione la provammo qualche giorno dopo quando ci disse di provare a leccare il cazzo. Altra scoperta meravigliosa. Iniziammo con la sega e quando quel cazzone divenne più grosso del solito, con la lingua lo toccammo, ma durò pochissimo perché la voglia di averlo tutto in bocca ci travolse. Io e Giorgio ci dividevamo il compito , uno il glande e l'altro la radice. I nostri cazzi erano durissimi e quando sborrò fui io a prendermi la dose maggiore che ingoiai per forza e finì Giorgio. Fu in quella occasione che il nostro cazzo emise per la prima volta qualche goccia di liquido. Il ragazzo era stravolto dal piacere, noi forse di più. Nel raccontare la storia il mio cazzo era cresciuto tantissimo ed anche Daniela era eccitata ma non prendemmo iniziative e le chiesi di raccontare la sua prima volta.
Ero poco più di una bambina e nel bagno della scuola un ragazzino mi fece vedere il cazzetto. Fu una visione fulminante, perché una volta ebbi modo di vedere la mia mamma che succhiava il cazzone del mio papà, chiesi al ragazzino di farmelo toccare e subito dopo, prenderlo in bocca fu automatico. Di pompini a scuola ne feci tanti e da allora mi chiavano "La bocchinara" però, forse per l'età, invece di darmi fastidio mi piaceva. Ma il top doveva arrivare. Un giorno vidi Alberto sposato con figli, un mio vicino di casa che pisciava dietro ad una pianta. Questo invece di nascondersi mostrava apertamente il cazzo, me lo fece vedere benissimo. La grandezza di quel cazzo era diventata il pensiero fisso, lo immaginavo in tutti i modi. Cercavo di incontrarlo, di parlarci ma non era facile. Un giorno ci incontrammo in un negozietto vicino casa (non esistevano centri commerciali) e tornammo insieme. Ebbi la faccia tosta di chiedergli che volevo succhiargli il cazzo. Non si meravigliò anzi acconsentì subito ma doveva trovare l'occasione giusta. L'occasione capitò qualche giorno infatti la moglie con i bambini nel pomeriggio erano dalla nonna ed approfittando dell'occasione per spostare alcuni mobili. Mi vide e mi chiese di portargli una bottiglia d'acqua che era vicino alla fontana. Come entrai si fece trovare col cazzo pronto. Non capii più niente mi avventai con la bocca su quell'ammasso di carne ma non ci riuscii ed avevo la sensazione come se mi stessi pisciando addosso, lo dissi a lui mi distese sul letto togliendomi le mutande che erano bagnatissime e mi disse che mi faceva provare una sensazione straordinaria. Mise un pezzo di cartone sul letto, mi invitò ad allargare le gambe al massimo e puntò il cazzo sulla mia fighetta bagnatissima, spinse un pò di più ed avvertii un dolore che mi fece urlare , ma subito dopo fu un piacere immenso. Mi dilatava il corpo, me lo sentivo in pancia non pensavo si potesse godere così tanto poi una sensazione di vuoto nel cervello, lui fu costretto ad uscire dalla figa e venne in uno straccio sporco di sangue. Avevo perso finalmente la verginità con un cazzo degno di questo nome. Da quel momento mi dedicai al sesso nonostante l'età e dopo pochi mesi ho conosciuto il mio amore.
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Due anni senza cazzoracconto sucessivo
Visita per varicocele.
Commenti dei lettori al racconto erotico