La ricevitoria 2
di
Mario Cavaradossi
genere
dominazione
per commenti e critiche: cavaradossim@hotmail.com
Capitolo 2
Da qualche settimana Giulia aveva preso a lavorare in ricevitoria. La ragazza si dimostrava attenta e capace, pian piano senza troppa difficoltà stava imparando quel che c'era da fare. Carlo non aveva di che lamentarsi: l'aiuto di Giulia nell'attività lavorativa era per lui importante e la sua presenza non gli dispiaceva affatto. Aveva però notato un comportamento della ragazza che lo lasciava alquanto perplesso: Giulia andava di frequente in bagno e a volte ci rimaneva per una buona mezz'ora. Non sapeva se lasciar correre oppure affrontare la questione. Non voleva urtare la ragazza, d'altro canto si conoscevano comunque da tanto tempo quindi valutò che c'era abbastanza confidenza tra loro da poter chiederle spiegazioni in merito.
In quel momento non c'erano clienti, Giulia è appena uscita dal bagno e nota che Carlo la guarda con uno sguardo interrogativo. Si sente in imbarazzo e prova ad uscirne: -Carlo che c'è? Ho sbagliato qualcosa?-
-No no, tutto ok- poi prosegue, -Senti Giulia vorrei chiederti una cosa...-
-Dimmi...- la ragazza sospetta quel che Carlo vuol chiederle.
-Beh ecco... si tratta...- Carlo indica il bagno, -ho notato che spesso ti rifugi in bagno e ci stai parecchio...- cerca le parole giuste -Insomma non credo si tratti sempre di bisogni fisiologici...-
Giulia è arrossita, si sente in tremendo imbarazzo. Potrebbe inventare una scusa e chiuderla lì. Dentro di se però sente anche un bisogno, forse anche un desiderio, di confessare a Carlo che a volte ha l'insopprimibile necessità di masturbarsi. Se ne vergogna molto ma non trova la forza di resistere a quell'impulso.
Carlo insiste: -Dimmi la verità, vai in bagno per piangere?-
-No, non è solo quello...- dice prontamente la ragazza come per difendersi da una falsa accusa, ma subito se ne pente.
Carlo la guarda con dolcezza: -Giulietta con me puoi confidarti... ti conosco da quando eri una bambina piccola...-.
Una lacrima scende sul viso della ragazza, Carlo le si avvicina e l'abbraccia. -Gianni manca molto anche a me...-
Giulia si stacca dal ragazzo, si siede su uno sgabello e abbassa lo sguardo. -Il fatto è che tra me e mio fratello c'era un segreto...-
Carlo è interdetto: il suo amico, il suo miglior amico, non gli aveva mai fatto cenno ad alcun segreto. Immagina che forse la ragazza stia ingigantendo una frivolezza tra lei e il fratello. Si sposta dietro la ragazza, -A me non ha mai detto niente di ciò...-, le massaggia il collo, -Comunque se senti di non riuscire a tenertelo dentro questo segreto.. se vuoi confessarlo a qualcuno... io ci sono...-
Giulia guarda Carlo negli occhi: -Se Gianni non ti ha detto niente, a te che eri il suo migliore amico, non credo di poterlo fare io...-. Quante volte, pensa, aveva fantasticato che suo fratello coinvolgesse nel loro gioco anche il suo amico.
-Però ti farebbe bene aprirti...- replica Carlo, sempre più incuriosito.
-Temo giudicheresti male me e soprattutto Gianni che non c'è più..- risponde Giulia.
Carlo resta in silenzio, non sa cosa pensare. Guarda quella ragazzina seduta di fronte a lui, sente la sua difficoltà. -Va bene Giulia, se non vuoi parlarne rispetto la tua decisione. Però anche tu devi rispettare me!-
Giulia lo guarda: -Cosa intendi ?-
-Ti avevo chiesto il motivo delle tue frequenti fughe in bagno- Carlo fa una pausa, -penso d'avere il diritto di sapere... o anche questo è un segreto?- Lancia un'occhiata verso Giulia: - E non dirmi che ti scappa sempre la pipì...-
Giulia si gira sullo sgabello volgendo le spalle a Carlo. Chiude forte i pugni affondando le unghie nel palmo delle mani. Poi con un filo di voce: -A volte ho il forte bisogno di darmi piacere...-
-Cosa vuoi dire?- chiede il ragazzo
-Dai Carlo hai capito...- risponde Giulia volgendosi verso di lui, -vado in bagno per accarezzarmi la micina...- abbassa lo sguardo, -solo così riesco a sopportare la mancanza di mio fratello-.
-Anche a me manca tanto Gianni- ribatte Carlo, -ma non per questo vado sempre in bagno a farmi le seghe-
Giulia si alza di scatto, -Ecco lo sapevo...- e fa per uscire.
Carlo le afferra un braccio, -Dai scusa... non volevo...-. Si sente confuso.
Giulia invece ha sentito un brivido particolare -Non scusarti Carlo, forse sono io che son sbagliata-, prende la mano con cui Carlo le tiene il braccio e se la passa sul viso, -Gianni però sapeva guidarmi...-
S'era fatta sera, Carlo aveva passato la giornata a rimuginare quel che gli aveva detto Giulia. Gli mancavano ancora degli elementi per capire bene la situazione, comunque sentiva di dover fare qualcosa per la ragazza. Era ormai orario di chiusura quindi abbassa a metà la saracinesca e riordinano un po' il locale prima d'andar via.
È Carlo a rompere il silenzio, -Giulia senti, riguardo quel che mi hai detto stamane...-
-Me ne vergogno tanto...- si schermisce la ragazza.
-No no, non ti preoccupare, non ti sto giudicando- la rassicura. -Volevo solo dirti che apprezzo molto che tu ti sia confidata con me, in fondo non eri tenuta a dirmi niente-
Giulia gli sorride, -Forse in fondo volevo che lo sapessi, anche se questo complica un po' le cose...-
-Cioè?-
-Beh se per esempio domani o un altro giorno capita che mi chiudo in bagno... tu saprai perché son lì e questo mi metterà a disagio..-
Carlo fa sedere la ragazza su uno sgabello accanto al suo, -Tranquilla, comprendo la situazione...- poi le accarezza le mani, -Ho capito anche che tra te e Gianni c'era un rapporto... diciamo così... particolare...-
-Si- conferma Giulia, -per esempio lui poteva dirmi se e quando potevo toccarmi e io dovevo fare come mi diceva lui-
-Intendi dire che...- sussurra Carlo
-Si Carlo, intendo dire quel che hai già capito: io ero la sua schiava e lui il mio Padrone- dice Giulia tutto d'un fiato.
Carlo è sbigottito. Nonostante fosse convinto di conoscere bene il suo amico, non aveva mai sospettato in lui inclinazioni a questo tipo di rapporti; poi con sua sorella...
Intanto Giulia era scoppiata in lacrime. Carlo l'abbraccia e la consola: -Su, va tutto bene..-
-Scusami Carlo, è che... mi sono liberata di un peso che mi opprimeva-
-Certo-, il ragazzo le asciuga gli occhi e la coccola un po'.
Giulia apprezza molto, sente finalmente di potersi sciogliere con lui.-Sai, è nato tutto come un gioco.. così naturalmente negli anni...-
-Racconta- incalza Carlo che cerca di inquadrare meglio la situazione.
-Beh Gianni, come fratello maggiore, s'è sempre preso cura di me. Come sai i nostri genitori lavorano entrambi e spesso era lui a dover badare a me.- Giulia si ferma un po' e guarda Carlo: -Sai che son stata anche gelosa di te?..-
-Di me?- chiede Carlo schermendosi.
-Non fraintendermi... quando venivi da noi e allora mio fratello mi lasciava per uscire a giocare con te.Mi arrabbiavo tanto... ma voi niente...-
Carlo scrolla le spalle.
Giulia riprende: -Poi siete diventati entrambi grandi ed ho visto mio fratello sempre più allontanarsi da me, ne ho sofferto molto-
-Beh è così che succede...- interviene Carlo
-è vero- dice Giulia-... comunque nel frattempo anch'io son cresciuta ed ho provato a riconquistare le attenzioni di mio fratello. Gianni però mi ha fatto capire che se rivolevo le sue attenzioni dovevo meritarmele.-
-In che modo?- chiede Carlo
-Facendo tutto ciò che lui mi ordinava...- risponde Giulia arrossendo.
-E tu hai accettato?-
-Io gli volevo bene.- afferma Giulia, -E poi mi piaceva dover obbedire ai suoi ordini, mi faceva sentire come quando ero piccola... protetta, guidata...-
Giulia s'era appoggiata a Carlo, la testa reclinata vicino al suo collo. Il ragazzo le carezza i capelli, -Quindi è con Gianni che hai scoperto il sesso ?!-
La ragazza guarda negli occhi Carlo, -Si- poi abbassa lo sguardo -ovviamente ero già abbastanza cresciuta. Comunque Gianni mi ha insegnato come dovevo toccarmi e come toccare un membro maschile.- Senza accorgersene Giulia fa scivolare una mano sulla gamba di Carlo e intanto continua: -Poi è arrivato il primo pompino... ricordo la difficoltà che avevo nel superare la ritrosia ad assaggiare il suo sperma...-
-E avete anche...?- insinua Carlo.
-Si- risponde prontamente la ragazza che aveva intuito la domanda di Carlo, -Quando ho compiuto 18 anni Gianni ha preso la mia verginità-, fa una pausa, -è stato il più bel regalo che potesse farmi... desideravo tanto che fosse lui il primo ad avermi...-
-Però so che hai avuto alcune storie con dei ragazzi..- afferma Carlo.
-Si è vero- replica Giulia, -ma niente di serio... Gianni comunque non ne era geloso. Era comunque lui a darmi il permesso di frequentarli e a dirmi se potevo o dovevo baciarli, o lasciarmi toccare le tette, o farmi mettere una mano nelle mutandine...-
-Quindi era sempre lui ad avere il controllo su di te !- sentenzia Carlo.
-Si- risponde Giulia, e dopo un attimo di silenzio -Sai qualche volta gli ho anche chiesto di coinvolgere anche te nel nostro gioco... In fondo passavate tanto tempo assieme... pensavo poteste condividere anche questa situazione... Invece Gianni ha sempre voluto che questo rapporto rimanesse un segreto tra me e lui.-
-Quindi hai provato qualcosa per me..?- chiede Carlo sollevandole la testa.
-Beh si- risponde la ragazza- però tu non hai mai mostrato interesse per me... Lo so: non ti piaccio!-
-Ma che dici?- replica Carlo -... eri la sorella del mio miglior amico e non mi sembrava corretto provarci con te...-
Restano un po' in silenzio a guardarsi, poi interviene Carlo: -Adesso comprendo meglio il tuo comportamento... non solo hai perso un fratello ma soprattutto la persona che ti guidava...-
-è stato un duro colpo-
-Comunque puoi contare su di me Giulia...-
-Ti ho confessato questa cosa che non ho mai detto a nessuno... perché, Carlo, sento di potermi fidare di te.-
-Se posso fare qualcosa per te dimmi pure-
-Carlo io ho bisogno di qualcuno che mi guidi e che mi dia ordini... vorresti provarci tu?-
-Io?..-
La ragazza si inginocchia davanti al ragazzo: -Carlo vuoi essere il mio Padrone?-
Capitolo 2
Da qualche settimana Giulia aveva preso a lavorare in ricevitoria. La ragazza si dimostrava attenta e capace, pian piano senza troppa difficoltà stava imparando quel che c'era da fare. Carlo non aveva di che lamentarsi: l'aiuto di Giulia nell'attività lavorativa era per lui importante e la sua presenza non gli dispiaceva affatto. Aveva però notato un comportamento della ragazza che lo lasciava alquanto perplesso: Giulia andava di frequente in bagno e a volte ci rimaneva per una buona mezz'ora. Non sapeva se lasciar correre oppure affrontare la questione. Non voleva urtare la ragazza, d'altro canto si conoscevano comunque da tanto tempo quindi valutò che c'era abbastanza confidenza tra loro da poter chiederle spiegazioni in merito.
In quel momento non c'erano clienti, Giulia è appena uscita dal bagno e nota che Carlo la guarda con uno sguardo interrogativo. Si sente in imbarazzo e prova ad uscirne: -Carlo che c'è? Ho sbagliato qualcosa?-
-No no, tutto ok- poi prosegue, -Senti Giulia vorrei chiederti una cosa...-
-Dimmi...- la ragazza sospetta quel che Carlo vuol chiederle.
-Beh ecco... si tratta...- Carlo indica il bagno, -ho notato che spesso ti rifugi in bagno e ci stai parecchio...- cerca le parole giuste -Insomma non credo si tratti sempre di bisogni fisiologici...-
Giulia è arrossita, si sente in tremendo imbarazzo. Potrebbe inventare una scusa e chiuderla lì. Dentro di se però sente anche un bisogno, forse anche un desiderio, di confessare a Carlo che a volte ha l'insopprimibile necessità di masturbarsi. Se ne vergogna molto ma non trova la forza di resistere a quell'impulso.
Carlo insiste: -Dimmi la verità, vai in bagno per piangere?-
-No, non è solo quello...- dice prontamente la ragazza come per difendersi da una falsa accusa, ma subito se ne pente.
Carlo la guarda con dolcezza: -Giulietta con me puoi confidarti... ti conosco da quando eri una bambina piccola...-.
Una lacrima scende sul viso della ragazza, Carlo le si avvicina e l'abbraccia. -Gianni manca molto anche a me...-
Giulia si stacca dal ragazzo, si siede su uno sgabello e abbassa lo sguardo. -Il fatto è che tra me e mio fratello c'era un segreto...-
Carlo è interdetto: il suo amico, il suo miglior amico, non gli aveva mai fatto cenno ad alcun segreto. Immagina che forse la ragazza stia ingigantendo una frivolezza tra lei e il fratello. Si sposta dietro la ragazza, -A me non ha mai detto niente di ciò...-, le massaggia il collo, -Comunque se senti di non riuscire a tenertelo dentro questo segreto.. se vuoi confessarlo a qualcuno... io ci sono...-
Giulia guarda Carlo negli occhi: -Se Gianni non ti ha detto niente, a te che eri il suo migliore amico, non credo di poterlo fare io...-. Quante volte, pensa, aveva fantasticato che suo fratello coinvolgesse nel loro gioco anche il suo amico.
-Però ti farebbe bene aprirti...- replica Carlo, sempre più incuriosito.
-Temo giudicheresti male me e soprattutto Gianni che non c'è più..- risponde Giulia.
Carlo resta in silenzio, non sa cosa pensare. Guarda quella ragazzina seduta di fronte a lui, sente la sua difficoltà. -Va bene Giulia, se non vuoi parlarne rispetto la tua decisione. Però anche tu devi rispettare me!-
Giulia lo guarda: -Cosa intendi ?-
-Ti avevo chiesto il motivo delle tue frequenti fughe in bagno- Carlo fa una pausa, -penso d'avere il diritto di sapere... o anche questo è un segreto?- Lancia un'occhiata verso Giulia: - E non dirmi che ti scappa sempre la pipì...-
Giulia si gira sullo sgabello volgendo le spalle a Carlo. Chiude forte i pugni affondando le unghie nel palmo delle mani. Poi con un filo di voce: -A volte ho il forte bisogno di darmi piacere...-
-Cosa vuoi dire?- chiede il ragazzo
-Dai Carlo hai capito...- risponde Giulia volgendosi verso di lui, -vado in bagno per accarezzarmi la micina...- abbassa lo sguardo, -solo così riesco a sopportare la mancanza di mio fratello-.
-Anche a me manca tanto Gianni- ribatte Carlo, -ma non per questo vado sempre in bagno a farmi le seghe-
Giulia si alza di scatto, -Ecco lo sapevo...- e fa per uscire.
Carlo le afferra un braccio, -Dai scusa... non volevo...-. Si sente confuso.
Giulia invece ha sentito un brivido particolare -Non scusarti Carlo, forse sono io che son sbagliata-, prende la mano con cui Carlo le tiene il braccio e se la passa sul viso, -Gianni però sapeva guidarmi...-
S'era fatta sera, Carlo aveva passato la giornata a rimuginare quel che gli aveva detto Giulia. Gli mancavano ancora degli elementi per capire bene la situazione, comunque sentiva di dover fare qualcosa per la ragazza. Era ormai orario di chiusura quindi abbassa a metà la saracinesca e riordinano un po' il locale prima d'andar via.
È Carlo a rompere il silenzio, -Giulia senti, riguardo quel che mi hai detto stamane...-
-Me ne vergogno tanto...- si schermisce la ragazza.
-No no, non ti preoccupare, non ti sto giudicando- la rassicura. -Volevo solo dirti che apprezzo molto che tu ti sia confidata con me, in fondo non eri tenuta a dirmi niente-
Giulia gli sorride, -Forse in fondo volevo che lo sapessi, anche se questo complica un po' le cose...-
-Cioè?-
-Beh se per esempio domani o un altro giorno capita che mi chiudo in bagno... tu saprai perché son lì e questo mi metterà a disagio..-
Carlo fa sedere la ragazza su uno sgabello accanto al suo, -Tranquilla, comprendo la situazione...- poi le accarezza le mani, -Ho capito anche che tra te e Gianni c'era un rapporto... diciamo così... particolare...-
-Si- conferma Giulia, -per esempio lui poteva dirmi se e quando potevo toccarmi e io dovevo fare come mi diceva lui-
-Intendi dire che...- sussurra Carlo
-Si Carlo, intendo dire quel che hai già capito: io ero la sua schiava e lui il mio Padrone- dice Giulia tutto d'un fiato.
Carlo è sbigottito. Nonostante fosse convinto di conoscere bene il suo amico, non aveva mai sospettato in lui inclinazioni a questo tipo di rapporti; poi con sua sorella...
Intanto Giulia era scoppiata in lacrime. Carlo l'abbraccia e la consola: -Su, va tutto bene..-
-Scusami Carlo, è che... mi sono liberata di un peso che mi opprimeva-
-Certo-, il ragazzo le asciuga gli occhi e la coccola un po'.
Giulia apprezza molto, sente finalmente di potersi sciogliere con lui.-Sai, è nato tutto come un gioco.. così naturalmente negli anni...-
-Racconta- incalza Carlo che cerca di inquadrare meglio la situazione.
-Beh Gianni, come fratello maggiore, s'è sempre preso cura di me. Come sai i nostri genitori lavorano entrambi e spesso era lui a dover badare a me.- Giulia si ferma un po' e guarda Carlo: -Sai che son stata anche gelosa di te?..-
-Di me?- chiede Carlo schermendosi.
-Non fraintendermi... quando venivi da noi e allora mio fratello mi lasciava per uscire a giocare con te.Mi arrabbiavo tanto... ma voi niente...-
Carlo scrolla le spalle.
Giulia riprende: -Poi siete diventati entrambi grandi ed ho visto mio fratello sempre più allontanarsi da me, ne ho sofferto molto-
-Beh è così che succede...- interviene Carlo
-è vero- dice Giulia-... comunque nel frattempo anch'io son cresciuta ed ho provato a riconquistare le attenzioni di mio fratello. Gianni però mi ha fatto capire che se rivolevo le sue attenzioni dovevo meritarmele.-
-In che modo?- chiede Carlo
-Facendo tutto ciò che lui mi ordinava...- risponde Giulia arrossendo.
-E tu hai accettato?-
-Io gli volevo bene.- afferma Giulia, -E poi mi piaceva dover obbedire ai suoi ordini, mi faceva sentire come quando ero piccola... protetta, guidata...-
Giulia s'era appoggiata a Carlo, la testa reclinata vicino al suo collo. Il ragazzo le carezza i capelli, -Quindi è con Gianni che hai scoperto il sesso ?!-
La ragazza guarda negli occhi Carlo, -Si- poi abbassa lo sguardo -ovviamente ero già abbastanza cresciuta. Comunque Gianni mi ha insegnato come dovevo toccarmi e come toccare un membro maschile.- Senza accorgersene Giulia fa scivolare una mano sulla gamba di Carlo e intanto continua: -Poi è arrivato il primo pompino... ricordo la difficoltà che avevo nel superare la ritrosia ad assaggiare il suo sperma...-
-E avete anche...?- insinua Carlo.
-Si- risponde prontamente la ragazza che aveva intuito la domanda di Carlo, -Quando ho compiuto 18 anni Gianni ha preso la mia verginità-, fa una pausa, -è stato il più bel regalo che potesse farmi... desideravo tanto che fosse lui il primo ad avermi...-
-Però so che hai avuto alcune storie con dei ragazzi..- afferma Carlo.
-Si è vero- replica Giulia, -ma niente di serio... Gianni comunque non ne era geloso. Era comunque lui a darmi il permesso di frequentarli e a dirmi se potevo o dovevo baciarli, o lasciarmi toccare le tette, o farmi mettere una mano nelle mutandine...-
-Quindi era sempre lui ad avere il controllo su di te !- sentenzia Carlo.
-Si- risponde Giulia, e dopo un attimo di silenzio -Sai qualche volta gli ho anche chiesto di coinvolgere anche te nel nostro gioco... In fondo passavate tanto tempo assieme... pensavo poteste condividere anche questa situazione... Invece Gianni ha sempre voluto che questo rapporto rimanesse un segreto tra me e lui.-
-Quindi hai provato qualcosa per me..?- chiede Carlo sollevandole la testa.
-Beh si- risponde la ragazza- però tu non hai mai mostrato interesse per me... Lo so: non ti piaccio!-
-Ma che dici?- replica Carlo -... eri la sorella del mio miglior amico e non mi sembrava corretto provarci con te...-
Restano un po' in silenzio a guardarsi, poi interviene Carlo: -Adesso comprendo meglio il tuo comportamento... non solo hai perso un fratello ma soprattutto la persona che ti guidava...-
-è stato un duro colpo-
-Comunque puoi contare su di me Giulia...-
-Ti ho confessato questa cosa che non ho mai detto a nessuno... perché, Carlo, sento di potermi fidare di te.-
-Se posso fare qualcosa per te dimmi pure-
-Carlo io ho bisogno di qualcuno che mi guidi e che mi dia ordini... vorresti provarci tu?-
-Io?..-
La ragazza si inginocchia davanti al ragazzo: -Carlo vuoi essere il mio Padrone?-
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