Il parco della Regina
di
London22
genere
masturbazione
Vieni con me
Dove?
Seguimi
Ma il parco chiuderà tra poco
Si gira verso di me, mentre mi tiene per mano. Incolla un istante gli occhi nei miei. Un brivido che sale sú lungo la schiena, è adrenalina? Chino leggermente la testa e lo seguo. Mentre cammina tirandomi per mano vedo un sorriso beffardo disegnarsi sulla sua guancia destra, automaticamente arrossisco e qualcosa inizia a scatenarsi là sotto.
Ci piaciamo da tempo ma le nostre uscite sono sempre state cene, live music, risate.. dita che giocano intrecciate sopra al tavolo, qualche bacio sofferto e tanto aspettato, timido e passionale allo stesso tempo. È un ragazzo molto chiuso, che ha sofferto tanto ed ha tantissima paura a lasciarsi andare. Ma stasera ha quella luce strana negli occhi e quel sorriso beffardo che mi fa presagire che qualcosa si sbottonerà, e sì, parlo di pantaloni più che di emozioni.
Continuiamo a camminare nel parco buio di una Londra notturna, mentre il rumore delle auto in lontananza ricorda sempre più quello delle onde che si infrangono sulla battigia. A parte questo, nessun suono se non i nostri passi. Improvvisamente si gira e mi tira a sé, mi abbraccia e sento il suo cuore esplodergli nel petto, e nel mio. Mi sussurra qualcosa all'orecchio che sono troppo eccitata per capire. Mi fissa gli occhi, poi la bocca, con un'intensità che non avevo mai assaporato prima. La sua lingua si infiltra senza troppa resistenza tra le mie labbra, mentre le mie mani dietro la sua nuca lo spingono contro di me. Non ti fermare, penso, mentre le sue mani percorrono il bordo posteriore dei miei pantaloni e le sue dita sfiorano la mia pelle. Sento i palmi caldi contro la mia schiena nuda e più fresca. Smette di baciarmi e si siede a terra. Mi tende una mano.
Le guardie ci chiuderanno dentro al parco.
E noi faremo l'amore sotto le stelle tutta la notte.
Ho una scossa contemporaneamente al cuore e al clitoride, la gola si secca, le pupille si dilatano, le ginocchia cedono mentre mi abbasso. Mi fa sdraiare di fianco a lui e mentre mi bacia e succhia le labbra, le mani sue mi cercano e si intrufolano subito sotto la maglia, a stringermi il seno dietro la bralette di pizzo nero. Non ho la forza di pensare, di oppormi. Scaccio indietro il pensiero che potrei presto essere arrestata e lo lascio fare. L'adrenalina sale mentre mi bacia il collo, fermandosi ogni tanto per guardare il mio volto in estasi e ricominciare. Non so se mi stiano facendo impazzire più i suoi baci o il suo sorriso che si fa sempre più attizzante, o la situazione o l'essere in balia delle sue fantasie.
Una mano smette improvvisamente di torturare i miei capezzoli e scende lenta sul ventre che si stacca dall'erba in un respiro affannoso e pieno di voglia.
Mi eccita da impazzire sentire il tuo respiro così... mi dice, e queste parole di rimando eccitano da impazzire me. Mi mordo un dito per non mugolare e lui continua la sua lenta tortura lasciando scendere la mano verso il mio basso ventre, gioca con il mio ombelico, con l'elastico delle mutande, si intrufola nei pantaloni ancora abbottonati e tocca l'entrata fracida dei miei umori attraverso il perizoma.
Cerca di sganciarmi i pantaloni e io muovo una mano per fermarlo con la convinzione di un bambino che ti dice che non vuole caramelle. Prendo respiro per parlare e chiedergli di smettere ma non faccio neppure in tempo ad emettere un suono che il suo "ssshhh" mi mette a tacere e un mugolío di goduria e sottomissione mi esce flebile dalla bocca che lui prontamente sigilla sulle mie labbra per poi dirmi
Voglio basturbarti nel parco della Regina.
Non ho più freni.
Le sue parole rimbombano nella mia testa super eccitata. Mi ha scopato il cervello prima ancora della figa e improvvisamente non mi interessa se le guardie di Buckingham palace ci troveranno. Voglio solo le sue dita dentro di me. Inizia a sganciarmi i pantaloni e le mie mani accarezzano le sue cercando di impedirgli e facilitargli il lavoro allo stesso tempo. Sistema l'altra sua mano dietro la mia testa e si assicura che non sia a contatto col prato umido di rugiada.
Si appresta a scoparmi in un parco pubblico ma è pur sempre un gentiluomo. Il suo dito sul clitoride ferma immediatamente tutti i miei pensieri, la sua bocca incollata al mio collo mi porta in estasi. Inizio a tirarmi un capezzolo e mordermi il labbro inferiore mentre la schiena si inarca per facilitare l'ingresso delle sue dita dentro di me attraverso i pantaloni. Ma lui non lo fa, tentenna, vuole farmi aspettare. Sto impazzendo, cerco di afferrare i suoi pantaloni e toccare il membro pulsante ma si ritrae. Mi dice no ed io insisto mugolando di piacere. Le sue dita sul clitoride si fermano, la sua mano che sa di me raggiunge la mia sui suoi pantaloni e saltandomi sopra mi inchioda il polso a terra.
Stasera sei tu, sei tu ad essere mia. Voglio pensare solo a te.
Abbasso lo sguardo e nella penombra vedo che il suo membro sta scoppiando. Quando si avvicina per un bacio alzo il bacino per strusciarmici contro. Mi bacia con più profondità cercando di mantenere le distanze, ma poi si appoggia su di me ed inizia a strusciarsi con sempre più foga. Di nuovo cerco la sua pelle, cerco di giocare con l'elastico dei pantaloni e questa volta non mi ferma ma continua a strusciarsi con forza su di me e le cuciture dei miei jeans provocano pressione esattamente dove devono.. sento l'orgasmo salire e capendolo lui scende da me, si appoggia sul fianco e mi osserva..
Ti odio, sussurro ad occhi chiusi.
No che non mi odi, dice ridendo mentre la sua mano vola di nuovo nei miei pantaloni. Questa volta inaspettato sposta subito il perizoma e infila un dito in profondità. Resta lì per un'eternità, a premere l'interno della mia vagina in tutte le direzioni, mentre il palmo schiaccia il clitoride. Potrei venire anche così, senza alcun movimento. Mi bacia di nuovo, questa volta con una dolcezza immane. È così strano avere quella passione nelle mutande e questa delicatezza sulle labbra. Il mio cervello non capisce più niente.. sfila lentamente il dito mentre il mio bacino ancora una volta insegue la sua mano. È una tortura alla quale sembra non avere alcuna intenzione di mettere fine... E ad essere onesta non voglio neppure io che finisca.
Cerco di girarmi di fianco e lui sfila la mano dai pantaloni per tornare a strizzarmi il seno. Mi abbraccia e mi tira a sé. Le nostre gambe sono intrecciate ed iniziamo di nuovo la danza del sesso vestiti. Quando miro di nuovo ai suoi pantaloni questa volta mi lascia fare e attraverso le mutande sento il suo membro pulsare. Lo libero e lo accarezzo. È bagnato e caldo e lo voglio sentire in bocca con una voglia che non ho mai sentito con nessun altro prima. Voglio torturarlo nell'attesa come lui ha fatto con me, voglio sentirne il sapore dolce e gustarne ogni sfumatura. Come se mi leggesse nel pensiero mi ferma la mano e mi ripete. Stasera siamo qui per te..
Mi rotola addosso e cerco con lo sguardo la mia borsa. È a due metri da noi, a forza di rotolarci ce ne siamo allontanati.. gli chiedo di avvicinarla, "non c'è nessuno" mi risponde. E in quell'istante il rumore di un rametto che si spezza. Sgranò gli occhi e salto su sui gomiti..
Non c'è nessuno, cerca di tranquillizzarmi..
Dai per favore, ok, basta, voglio andare..
E in ginocchio su di me.. "vuoi? Davvero? Perché io voglio davvero stare qui e continuare a godere di ogni centimetro della tua pelle, di ogni respiro, di ogni goccia che ti scende lenta dalla figa, di ogni orgasmo che avrai stanotte.
Mi giro in direzione del rumore sentito pochi istanti prima ma già non me ne frega più nulla, chiudo gli occhi e mi lascio andare. Mi sta baciando la pancia, per poi risalire verso il seno, succhia e morde i capezzoli, li strizza fino a farmi male. Tutto il corpo è percorso da scosse elettriche e la figa continua a bagnarsi.. Si sdraia di nuovo di lato e, sempre senza togliermi i pantaloni, mi mette una gamba sopra le sue e inizia a scendermi nelle mutande.. si ferma leggermente sul clitoride fracido, lo strizza qualche secondo tra due dita. Scende lento fino all'apertura della mia figa e prosegue fino al buchetto. Mi irrigidisco. Nessuno mi ha mai toccata lì.. (o quasi) sussurro un flebile No tra i sospiri eccitati e per tutta risposta mi pianta due dita nella figa. Non ha molto spazio per muovere la mano, ma inizia e piegare le falangi con savoir fare e lentezza alternata a velocità. Non ho alcuna intenzione di venire perché non voglio che questo finisca..
Alzati la maglia. Obbedisco. E mi prende un seno in bocca attraverso la bralette. I suoi denti, la sua lingua, le sue labbra che succhiano e il pizzo. È un'estasi continua. Come prima, inizia a premere il palmo della mano sul clitoride mentre le due dita adesso entrano ed escono con un ritmo lento ed incessante. Se aumentasse leggermente il ritmo verrei in un secondo, ma lui lo sa. E non cede. Ad intervalli sembra quasi si fermi, per poi riprendere con la stessa lentezza di prima. Un terzo dito scivola verso il mio ano ormai completamente bagnato e questa volta non faccio resistenza. Lui tentenna, smette di toccarmi lì. Io gli prendo la testa e lo bacio con passione. Il dito scivola dentro, dentro e fuori, lentamente, un pochino alla volta, con delicatezza. Penso che vorrei me lo spingesse tutto dentro ma ho paura. Dio quanto lo voglio. Allargo di più le gambe, abbasso leggermente i pantaloni. Questo gli permette un maggior movimento della mano ed inizia a scoparmi con violenza la figa, premendo forte sul clitoride mentre anche io spingo il bacino verso di lui. L'anulare entra ed esce lentamente dal mio buco del culo. Sale l'orgasmo prepotente e ansimo sempre di più mentre lui mi sussurra all'orecchio.. si, vieni per me, vieni, liberati, dio quanto sei bella, vieni ti prego... E mentre mi preparo ad urlare e mettere fine questa tortura, lui affonda tutte e tre le dita dentro di me e mi scuote muovendole su e giù con forza. Esplodo in un orgasmo senza fine senza riuscire a smettere di tremare. Cerca la mia bocca e ci respiriamo addosso. La schiena è inarcata, entrambe le gambe sono addosso a lui, strette a non lasciare andare la sua mano.
Tira fuori il dito dal mio ano e lo sfintere si rilassa un attimo prima di riprendere a pulsare. I muscoli della vagina sono ancora in estasi e le sue dita si muovono lentamente, roteando e spingendo un po'. Ad ogni movimento un sussulto.
Ne hai ancora?
Ah....
Non riesco a rispondere. Mi apre le gambe con l'altra mano senza uscire da me e mentre il primo orgasmo ancora mi sta scuotendo, inizia a spingere le dita dentro e fuori con la stessa lentezza insaziabile di prima. Si mette a sedere e di peso mi sposta facendomi appoggiare la schiena al suo petto. Rimango sul precipizio di un orgasmo che non finisce e di uno che ancora non arriva. Non credo di riuscire a resistere. Voglio urlare, voglio sentire il suo cazzo dentro di me sbattermi con foga e violenza. Invece ho queste due misere dita che mi fanno toccare il paradiso. Spinge sempre di più, tocca tutti i miei punti più sensibili. Gli afferro un braccio mentre spingo verso le sue dita e lui mi strizza le tette, mi tortura i capezzoli, mi ansima nell'orecchio e bacia il collo.
Sto praticamente saltando sulle sue dita, le sto scopando.. ma l'orgasmo ancora sembra non arrivare, sono in questo limbo, in questa fottutissima tortura magnifica. Scopami, gli dico tra i sospiri.
Non stasera. Tira fuori le dita e mi sfiora il clitoride risalendo...
Dov.. che.. (non smettere, penso)
Le fa salire verso la mia bocca e avida me le spingo in bocca ed inizio a leccarle e succhiarle. Sono tutte ruvide per i miei umori. Amo il mio sapore e il mio odore, e credo che quest'ultimo gli resterà sulle dita per un bel po'...
Che dici, smettiamo di giocare o ne vuoi tre dentro?
Non mi lasci andare a casa così...
Quindi non hai più paura della polizia?
Mi guarda col sorriso beffardo e fissandolo negli occhi gli succhio le dita e porto la mano dentro i miei pantaloni. Lo guido poggiando la mia mano sulla sua, e mentre lui inserisce le tre dita, io premo il suo palmo sul clitoride. L'altra mia mano strizza un seno.. una decina di colpi ben assestati e le sue dita a grilletto iniziano a stimolare il punto g. Sono un fiume in piena. Mi aggrappo al suo braccio, al suo collo, mi sostengo sull'erba bagnata. Gli scopo la mano mentre lui scopa tutto di me.
Vengo in un orgasmo più breve e definito del primo. Ma il mio clitoride adesso sta scoppiando, e ha bisogno di release. Non ho mai squirtato prima, ma sento di doverlo fare.
Non sembri soddisfatta..
Ma come no..
Non fino in fondo, talk to me.
No, che imbarazzante..
Mi porta le dita alla bocca e mi sfiora le labbra..
Talk to me, Che succede?
Andiamo?
No, sento che manca qualcosa.. ti voglio felice ed appagata
Ti voglio sentire dentro, ho voglia di te.
Anche io, ma non stasera.. e non mi stai dicendo tutta la verità..
Vorrei provare a squirtare.
I suoi occhi si illuminano, anche al buio posso vederlo.
Qui ed ora? Ho bisogno di più spazio, dovresti toglierti i pantaloni..
Non necessariamente qui..
La sua lingua è nella mia gola. Mi dà uno schiaffetto sulla figa e il clitoride già gonfio salta di voglia.
Andiamo.
Mi tira su la maglia, mi sistema la bralette dopo avermi baciato delicatamente i seni. Mi bacia l'ombelico, poi le labbra e la fronte.. recupera la mia borsa e mi tende le mani per farmi alzare.
Le gambe mi cedono e lui ride..
Ho già voglia di infilarti nei mani nei pantaloni.
Fallo, sono così bagnata che non aspetto altro.
Mi spinge contro l'albero più vicino facendomi poggiare il viso alla sua mano e, in piedi dietro di me, inizia a masturbarmi. Con violenza questa volta. Di nuovo le dita a grilletto premono sul punto g e io contraggo i muscoli per ottenere maggior piacere. Sento l'orgasmo salire dopo poco e non capisco se devo anche fare la pipì.
Inizia a muoversi più veloce, quasi a tremare.. sto perdendo il controllo dell gambe, della testa, della vescica, o di qualunque cosa questo sia..
No no no, fermati..
Cerco di spingermi via dall'albero e di bloccare questa ondata di non so cosa che sale dalle viscere..
Shhh.. shhhh.. Rilassati, mi dice.
L'orgasmo è potentissimo ma non squirto, finisco però quasi a terra e lui dietro di me ancora una volta continua a masturbarmi durante il mio orgasmo. A un certo punto lo scaccio via. Ho bisogno di fare da sola. Per quanto lui sia bravissimo, ho bisogno di distruggermi il clitoride come solo io so fare. Mi sdraio a pancia in giù e inizio a ravanare mentre lui mi guarda ammaliato. Sorride e scuote la testa e dice wow. Immagino non si sarebbe mai immaginato di vedere una storia simile ma non mi interessa, ha tolto il guinzaglio al mio pudore e se non finisco non riuscirò neppure a camminare con questo gonfiore.
Tra i sospiri lo supplico, voglio che ti tocchi anche tu. Si siede non distante da me ed inizia ad accarezzarsi. Tira fuori il cazzo dalle mutande e si sega lentamente ansimando. Il mio bacino si alza da terra nel godimento. Lui non accenna ad aumentare la velocità della sua lenta tortura. Sono venuta di nuovo ma vorrei schiaffeggiarmi quel clitoride così gonfio, potrei continuare a venire tutta la sera e probabilmente non aiuterebbe. Con i pantaloni ancora sganciati gattono verso di lui. Lo guardo per un breve secondo negli occhi ma per il momento non distolgo lo sguardo da quell'erezione non troppo grande ma potente. Un cazzo perfetto, bello da vedere. Mi abbasso fino alle palle e con la lingua fuori inizio a leccare dallo scroto, lentamente, su fino alla cappella. Il cazzo mi pulsa sulla faccia più volte. I suoi addominali si contraggono. Mi raccoglie i capelli in una coda e gentilmente mi spinge la testa giù, un invito a continuare. Lo prendo in mano e guardandolo dritto negli occhi mi abbasso di nuovo sulle sue palle e ne lecco una, salendo fino a metà asta. Poi scendo di nuovo e prendo l'altra in bocca, succhiandola leggermente. Lo sento ansimare e muoversi sotto di me. È bellissimo.
Gli spingo il petto indietro affinché si rilassi.
La prossima volta mi metto una gonna, dico decisa e frustrata.
Il cazzo si muove in segno di approvazione. Inizio un pompino lento spingendomelo tutto in gola. Mi piacciono i cazzi di queste dimensioni, perché posso goderne senza il rischio di non riuscire a prenderlo tutto in bocca. Salgo e scendo sull'asta, dalla cappella, di lato, succhio, lecco e mordicchio.. alterno movimenti decisi e quasi bruschi a dolcezza e lentezza, succhiando la cappella con le labbra come se fosse un ghiacciolo..
Non ce la faccio più, ti prego.. lo sento ansimare.
Mi fermo, scivolo su di lui e lo bacio in profondità mentre la mano si muove in una sega sempre più veloce. Il suo respiro si adegua e scendo di nuovo in ginocchio per prenderlo in bocca mentre lo sego. La sua mano cerca la mia e le dita si intrecciano e si stringono..
Spostati, non ce la faccio più..
Mugolo, e le vibrazioni sul cazzo ampliano il piacere.
Non l'ho mai fatto prima, ma questa volta lo voglio ingoiare.
Spostati! Non... Ed esplode in un orgasmo senza fine, dritto in gola. Ingoio, è dolce, proprio come immaginavo.
Si sbatte le mani sugli occhi e dice Non ci credo...
Pulisco una goccia all'angolo della mia bocca e mentre lui ancora trema gli bacio ed accarezzo la pancia. Mi tira su, rotola su di me, mi bacia assaporando il suo sapore. Quasi a volermi ripulire di esso...
Cosa sei..
Mi dice.
Cosa siamo, mi chiedo internamente, da inguaribile romantica.
Andiamo, prima che ci arrestino davvero...
Dove?
Seguimi
Ma il parco chiuderà tra poco
Si gira verso di me, mentre mi tiene per mano. Incolla un istante gli occhi nei miei. Un brivido che sale sú lungo la schiena, è adrenalina? Chino leggermente la testa e lo seguo. Mentre cammina tirandomi per mano vedo un sorriso beffardo disegnarsi sulla sua guancia destra, automaticamente arrossisco e qualcosa inizia a scatenarsi là sotto.
Ci piaciamo da tempo ma le nostre uscite sono sempre state cene, live music, risate.. dita che giocano intrecciate sopra al tavolo, qualche bacio sofferto e tanto aspettato, timido e passionale allo stesso tempo. È un ragazzo molto chiuso, che ha sofferto tanto ed ha tantissima paura a lasciarsi andare. Ma stasera ha quella luce strana negli occhi e quel sorriso beffardo che mi fa presagire che qualcosa si sbottonerà, e sì, parlo di pantaloni più che di emozioni.
Continuiamo a camminare nel parco buio di una Londra notturna, mentre il rumore delle auto in lontananza ricorda sempre più quello delle onde che si infrangono sulla battigia. A parte questo, nessun suono se non i nostri passi. Improvvisamente si gira e mi tira a sé, mi abbraccia e sento il suo cuore esplodergli nel petto, e nel mio. Mi sussurra qualcosa all'orecchio che sono troppo eccitata per capire. Mi fissa gli occhi, poi la bocca, con un'intensità che non avevo mai assaporato prima. La sua lingua si infiltra senza troppa resistenza tra le mie labbra, mentre le mie mani dietro la sua nuca lo spingono contro di me. Non ti fermare, penso, mentre le sue mani percorrono il bordo posteriore dei miei pantaloni e le sue dita sfiorano la mia pelle. Sento i palmi caldi contro la mia schiena nuda e più fresca. Smette di baciarmi e si siede a terra. Mi tende una mano.
Le guardie ci chiuderanno dentro al parco.
E noi faremo l'amore sotto le stelle tutta la notte.
Ho una scossa contemporaneamente al cuore e al clitoride, la gola si secca, le pupille si dilatano, le ginocchia cedono mentre mi abbasso. Mi fa sdraiare di fianco a lui e mentre mi bacia e succhia le labbra, le mani sue mi cercano e si intrufolano subito sotto la maglia, a stringermi il seno dietro la bralette di pizzo nero. Non ho la forza di pensare, di oppormi. Scaccio indietro il pensiero che potrei presto essere arrestata e lo lascio fare. L'adrenalina sale mentre mi bacia il collo, fermandosi ogni tanto per guardare il mio volto in estasi e ricominciare. Non so se mi stiano facendo impazzire più i suoi baci o il suo sorriso che si fa sempre più attizzante, o la situazione o l'essere in balia delle sue fantasie.
Una mano smette improvvisamente di torturare i miei capezzoli e scende lenta sul ventre che si stacca dall'erba in un respiro affannoso e pieno di voglia.
Mi eccita da impazzire sentire il tuo respiro così... mi dice, e queste parole di rimando eccitano da impazzire me. Mi mordo un dito per non mugolare e lui continua la sua lenta tortura lasciando scendere la mano verso il mio basso ventre, gioca con il mio ombelico, con l'elastico delle mutande, si intrufola nei pantaloni ancora abbottonati e tocca l'entrata fracida dei miei umori attraverso il perizoma.
Cerca di sganciarmi i pantaloni e io muovo una mano per fermarlo con la convinzione di un bambino che ti dice che non vuole caramelle. Prendo respiro per parlare e chiedergli di smettere ma non faccio neppure in tempo ad emettere un suono che il suo "ssshhh" mi mette a tacere e un mugolío di goduria e sottomissione mi esce flebile dalla bocca che lui prontamente sigilla sulle mie labbra per poi dirmi
Voglio basturbarti nel parco della Regina.
Non ho più freni.
Le sue parole rimbombano nella mia testa super eccitata. Mi ha scopato il cervello prima ancora della figa e improvvisamente non mi interessa se le guardie di Buckingham palace ci troveranno. Voglio solo le sue dita dentro di me. Inizia a sganciarmi i pantaloni e le mie mani accarezzano le sue cercando di impedirgli e facilitargli il lavoro allo stesso tempo. Sistema l'altra sua mano dietro la mia testa e si assicura che non sia a contatto col prato umido di rugiada.
Si appresta a scoparmi in un parco pubblico ma è pur sempre un gentiluomo. Il suo dito sul clitoride ferma immediatamente tutti i miei pensieri, la sua bocca incollata al mio collo mi porta in estasi. Inizio a tirarmi un capezzolo e mordermi il labbro inferiore mentre la schiena si inarca per facilitare l'ingresso delle sue dita dentro di me attraverso i pantaloni. Ma lui non lo fa, tentenna, vuole farmi aspettare. Sto impazzendo, cerco di afferrare i suoi pantaloni e toccare il membro pulsante ma si ritrae. Mi dice no ed io insisto mugolando di piacere. Le sue dita sul clitoride si fermano, la sua mano che sa di me raggiunge la mia sui suoi pantaloni e saltandomi sopra mi inchioda il polso a terra.
Stasera sei tu, sei tu ad essere mia. Voglio pensare solo a te.
Abbasso lo sguardo e nella penombra vedo che il suo membro sta scoppiando. Quando si avvicina per un bacio alzo il bacino per strusciarmici contro. Mi bacia con più profondità cercando di mantenere le distanze, ma poi si appoggia su di me ed inizia a strusciarsi con sempre più foga. Di nuovo cerco la sua pelle, cerco di giocare con l'elastico dei pantaloni e questa volta non mi ferma ma continua a strusciarsi con forza su di me e le cuciture dei miei jeans provocano pressione esattamente dove devono.. sento l'orgasmo salire e capendolo lui scende da me, si appoggia sul fianco e mi osserva..
Ti odio, sussurro ad occhi chiusi.
No che non mi odi, dice ridendo mentre la sua mano vola di nuovo nei miei pantaloni. Questa volta inaspettato sposta subito il perizoma e infila un dito in profondità. Resta lì per un'eternità, a premere l'interno della mia vagina in tutte le direzioni, mentre il palmo schiaccia il clitoride. Potrei venire anche così, senza alcun movimento. Mi bacia di nuovo, questa volta con una dolcezza immane. È così strano avere quella passione nelle mutande e questa delicatezza sulle labbra. Il mio cervello non capisce più niente.. sfila lentamente il dito mentre il mio bacino ancora una volta insegue la sua mano. È una tortura alla quale sembra non avere alcuna intenzione di mettere fine... E ad essere onesta non voglio neppure io che finisca.
Cerco di girarmi di fianco e lui sfila la mano dai pantaloni per tornare a strizzarmi il seno. Mi abbraccia e mi tira a sé. Le nostre gambe sono intrecciate ed iniziamo di nuovo la danza del sesso vestiti. Quando miro di nuovo ai suoi pantaloni questa volta mi lascia fare e attraverso le mutande sento il suo membro pulsare. Lo libero e lo accarezzo. È bagnato e caldo e lo voglio sentire in bocca con una voglia che non ho mai sentito con nessun altro prima. Voglio torturarlo nell'attesa come lui ha fatto con me, voglio sentirne il sapore dolce e gustarne ogni sfumatura. Come se mi leggesse nel pensiero mi ferma la mano e mi ripete. Stasera siamo qui per te..
Mi rotola addosso e cerco con lo sguardo la mia borsa. È a due metri da noi, a forza di rotolarci ce ne siamo allontanati.. gli chiedo di avvicinarla, "non c'è nessuno" mi risponde. E in quell'istante il rumore di un rametto che si spezza. Sgranò gli occhi e salto su sui gomiti..
Non c'è nessuno, cerca di tranquillizzarmi..
Dai per favore, ok, basta, voglio andare..
E in ginocchio su di me.. "vuoi? Davvero? Perché io voglio davvero stare qui e continuare a godere di ogni centimetro della tua pelle, di ogni respiro, di ogni goccia che ti scende lenta dalla figa, di ogni orgasmo che avrai stanotte.
Mi giro in direzione del rumore sentito pochi istanti prima ma già non me ne frega più nulla, chiudo gli occhi e mi lascio andare. Mi sta baciando la pancia, per poi risalire verso il seno, succhia e morde i capezzoli, li strizza fino a farmi male. Tutto il corpo è percorso da scosse elettriche e la figa continua a bagnarsi.. Si sdraia di nuovo di lato e, sempre senza togliermi i pantaloni, mi mette una gamba sopra le sue e inizia a scendermi nelle mutande.. si ferma leggermente sul clitoride fracido, lo strizza qualche secondo tra due dita. Scende lento fino all'apertura della mia figa e prosegue fino al buchetto. Mi irrigidisco. Nessuno mi ha mai toccata lì.. (o quasi) sussurro un flebile No tra i sospiri eccitati e per tutta risposta mi pianta due dita nella figa. Non ha molto spazio per muovere la mano, ma inizia e piegare le falangi con savoir fare e lentezza alternata a velocità. Non ho alcuna intenzione di venire perché non voglio che questo finisca..
Alzati la maglia. Obbedisco. E mi prende un seno in bocca attraverso la bralette. I suoi denti, la sua lingua, le sue labbra che succhiano e il pizzo. È un'estasi continua. Come prima, inizia a premere il palmo della mano sul clitoride mentre le due dita adesso entrano ed escono con un ritmo lento ed incessante. Se aumentasse leggermente il ritmo verrei in un secondo, ma lui lo sa. E non cede. Ad intervalli sembra quasi si fermi, per poi riprendere con la stessa lentezza di prima. Un terzo dito scivola verso il mio ano ormai completamente bagnato e questa volta non faccio resistenza. Lui tentenna, smette di toccarmi lì. Io gli prendo la testa e lo bacio con passione. Il dito scivola dentro, dentro e fuori, lentamente, un pochino alla volta, con delicatezza. Penso che vorrei me lo spingesse tutto dentro ma ho paura. Dio quanto lo voglio. Allargo di più le gambe, abbasso leggermente i pantaloni. Questo gli permette un maggior movimento della mano ed inizia a scoparmi con violenza la figa, premendo forte sul clitoride mentre anche io spingo il bacino verso di lui. L'anulare entra ed esce lentamente dal mio buco del culo. Sale l'orgasmo prepotente e ansimo sempre di più mentre lui mi sussurra all'orecchio.. si, vieni per me, vieni, liberati, dio quanto sei bella, vieni ti prego... E mentre mi preparo ad urlare e mettere fine questa tortura, lui affonda tutte e tre le dita dentro di me e mi scuote muovendole su e giù con forza. Esplodo in un orgasmo senza fine senza riuscire a smettere di tremare. Cerca la mia bocca e ci respiriamo addosso. La schiena è inarcata, entrambe le gambe sono addosso a lui, strette a non lasciare andare la sua mano.
Tira fuori il dito dal mio ano e lo sfintere si rilassa un attimo prima di riprendere a pulsare. I muscoli della vagina sono ancora in estasi e le sue dita si muovono lentamente, roteando e spingendo un po'. Ad ogni movimento un sussulto.
Ne hai ancora?
Ah....
Non riesco a rispondere. Mi apre le gambe con l'altra mano senza uscire da me e mentre il primo orgasmo ancora mi sta scuotendo, inizia a spingere le dita dentro e fuori con la stessa lentezza insaziabile di prima. Si mette a sedere e di peso mi sposta facendomi appoggiare la schiena al suo petto. Rimango sul precipizio di un orgasmo che non finisce e di uno che ancora non arriva. Non credo di riuscire a resistere. Voglio urlare, voglio sentire il suo cazzo dentro di me sbattermi con foga e violenza. Invece ho queste due misere dita che mi fanno toccare il paradiso. Spinge sempre di più, tocca tutti i miei punti più sensibili. Gli afferro un braccio mentre spingo verso le sue dita e lui mi strizza le tette, mi tortura i capezzoli, mi ansima nell'orecchio e bacia il collo.
Sto praticamente saltando sulle sue dita, le sto scopando.. ma l'orgasmo ancora sembra non arrivare, sono in questo limbo, in questa fottutissima tortura magnifica. Scopami, gli dico tra i sospiri.
Non stasera. Tira fuori le dita e mi sfiora il clitoride risalendo...
Dov.. che.. (non smettere, penso)
Le fa salire verso la mia bocca e avida me le spingo in bocca ed inizio a leccarle e succhiarle. Sono tutte ruvide per i miei umori. Amo il mio sapore e il mio odore, e credo che quest'ultimo gli resterà sulle dita per un bel po'...
Che dici, smettiamo di giocare o ne vuoi tre dentro?
Non mi lasci andare a casa così...
Quindi non hai più paura della polizia?
Mi guarda col sorriso beffardo e fissandolo negli occhi gli succhio le dita e porto la mano dentro i miei pantaloni. Lo guido poggiando la mia mano sulla sua, e mentre lui inserisce le tre dita, io premo il suo palmo sul clitoride. L'altra mia mano strizza un seno.. una decina di colpi ben assestati e le sue dita a grilletto iniziano a stimolare il punto g. Sono un fiume in piena. Mi aggrappo al suo braccio, al suo collo, mi sostengo sull'erba bagnata. Gli scopo la mano mentre lui scopa tutto di me.
Vengo in un orgasmo più breve e definito del primo. Ma il mio clitoride adesso sta scoppiando, e ha bisogno di release. Non ho mai squirtato prima, ma sento di doverlo fare.
Non sembri soddisfatta..
Ma come no..
Non fino in fondo, talk to me.
No, che imbarazzante..
Mi porta le dita alla bocca e mi sfiora le labbra..
Talk to me, Che succede?
Andiamo?
No, sento che manca qualcosa.. ti voglio felice ed appagata
Ti voglio sentire dentro, ho voglia di te.
Anche io, ma non stasera.. e non mi stai dicendo tutta la verità..
Vorrei provare a squirtare.
I suoi occhi si illuminano, anche al buio posso vederlo.
Qui ed ora? Ho bisogno di più spazio, dovresti toglierti i pantaloni..
Non necessariamente qui..
La sua lingua è nella mia gola. Mi dà uno schiaffetto sulla figa e il clitoride già gonfio salta di voglia.
Andiamo.
Mi tira su la maglia, mi sistema la bralette dopo avermi baciato delicatamente i seni. Mi bacia l'ombelico, poi le labbra e la fronte.. recupera la mia borsa e mi tende le mani per farmi alzare.
Le gambe mi cedono e lui ride..
Ho già voglia di infilarti nei mani nei pantaloni.
Fallo, sono così bagnata che non aspetto altro.
Mi spinge contro l'albero più vicino facendomi poggiare il viso alla sua mano e, in piedi dietro di me, inizia a masturbarmi. Con violenza questa volta. Di nuovo le dita a grilletto premono sul punto g e io contraggo i muscoli per ottenere maggior piacere. Sento l'orgasmo salire dopo poco e non capisco se devo anche fare la pipì.
Inizia a muoversi più veloce, quasi a tremare.. sto perdendo il controllo dell gambe, della testa, della vescica, o di qualunque cosa questo sia..
No no no, fermati..
Cerco di spingermi via dall'albero e di bloccare questa ondata di non so cosa che sale dalle viscere..
Shhh.. shhhh.. Rilassati, mi dice.
L'orgasmo è potentissimo ma non squirto, finisco però quasi a terra e lui dietro di me ancora una volta continua a masturbarmi durante il mio orgasmo. A un certo punto lo scaccio via. Ho bisogno di fare da sola. Per quanto lui sia bravissimo, ho bisogno di distruggermi il clitoride come solo io so fare. Mi sdraio a pancia in giù e inizio a ravanare mentre lui mi guarda ammaliato. Sorride e scuote la testa e dice wow. Immagino non si sarebbe mai immaginato di vedere una storia simile ma non mi interessa, ha tolto il guinzaglio al mio pudore e se non finisco non riuscirò neppure a camminare con questo gonfiore.
Tra i sospiri lo supplico, voglio che ti tocchi anche tu. Si siede non distante da me ed inizia ad accarezzarsi. Tira fuori il cazzo dalle mutande e si sega lentamente ansimando. Il mio bacino si alza da terra nel godimento. Lui non accenna ad aumentare la velocità della sua lenta tortura. Sono venuta di nuovo ma vorrei schiaffeggiarmi quel clitoride così gonfio, potrei continuare a venire tutta la sera e probabilmente non aiuterebbe. Con i pantaloni ancora sganciati gattono verso di lui. Lo guardo per un breve secondo negli occhi ma per il momento non distolgo lo sguardo da quell'erezione non troppo grande ma potente. Un cazzo perfetto, bello da vedere. Mi abbasso fino alle palle e con la lingua fuori inizio a leccare dallo scroto, lentamente, su fino alla cappella. Il cazzo mi pulsa sulla faccia più volte. I suoi addominali si contraggono. Mi raccoglie i capelli in una coda e gentilmente mi spinge la testa giù, un invito a continuare. Lo prendo in mano e guardandolo dritto negli occhi mi abbasso di nuovo sulle sue palle e ne lecco una, salendo fino a metà asta. Poi scendo di nuovo e prendo l'altra in bocca, succhiandola leggermente. Lo sento ansimare e muoversi sotto di me. È bellissimo.
Gli spingo il petto indietro affinché si rilassi.
La prossima volta mi metto una gonna, dico decisa e frustrata.
Il cazzo si muove in segno di approvazione. Inizio un pompino lento spingendomelo tutto in gola. Mi piacciono i cazzi di queste dimensioni, perché posso goderne senza il rischio di non riuscire a prenderlo tutto in bocca. Salgo e scendo sull'asta, dalla cappella, di lato, succhio, lecco e mordicchio.. alterno movimenti decisi e quasi bruschi a dolcezza e lentezza, succhiando la cappella con le labbra come se fosse un ghiacciolo..
Non ce la faccio più, ti prego.. lo sento ansimare.
Mi fermo, scivolo su di lui e lo bacio in profondità mentre la mano si muove in una sega sempre più veloce. Il suo respiro si adegua e scendo di nuovo in ginocchio per prenderlo in bocca mentre lo sego. La sua mano cerca la mia e le dita si intrecciano e si stringono..
Spostati, non ce la faccio più..
Mugolo, e le vibrazioni sul cazzo ampliano il piacere.
Non l'ho mai fatto prima, ma questa volta lo voglio ingoiare.
Spostati! Non... Ed esplode in un orgasmo senza fine, dritto in gola. Ingoio, è dolce, proprio come immaginavo.
Si sbatte le mani sugli occhi e dice Non ci credo...
Pulisco una goccia all'angolo della mia bocca e mentre lui ancora trema gli bacio ed accarezzo la pancia. Mi tira su, rotola su di me, mi bacia assaporando il suo sapore. Quasi a volermi ripulire di esso...
Cosa sei..
Mi dice.
Cosa siamo, mi chiedo internamente, da inguaribile romantica.
Andiamo, prima che ci arrestino davvero...
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