Banco dei Pegni

di
genere
dominazione

Appena separata mi ero ritrovata completamente senza soldi… per rimediare avevo deciso di impegnare alcuni oggetti di valore… due anelli, un bracciale, due collane… regali di amici dei quali quasi non avevo più neanche il ricordo… l’addetto la banco dei pegni dopo un’attenta valutazione mi aveva fatto una proposta decisamente vergognosa… neanche il dieci per cento del lor valore reale… vedendomi indignata aveva cercato di giustificarsi… era dispiaciuto… ma erano le normali valutazioni che coprivano il rischio in genere molto elevato… anche lui doveva attenersi a delle regole… ero una donna molto affascinante e dovevo credergli avrebbe voluto fare molto di più.. ma non poteva…

In realtà… aveva un certo margine di discrezionalità… e per una donna bella come me avrebbe potuto fare qualcosa… naturalmente… avrebbe dovuto un po’ forzare l’interpretazione delle regole… e confidava quindi nella mia comprensione… e disponibilità… se solo avessi voluto slacciare la camicetta… dovevo avere un seno fantastico… che gli sarebbe piaciuto molto ammirare… non mi era costato molto aprire la camicetta e mostrargli il seno… aveva apprezzato molto che non avessi il reggiseno… e confermata la sua ammirazione… si era alzato ed era venuto accanto a me… in piedi appoggiato alla scrivania… invitandomi a togliere la camicetta…

Aveva quindi cominciato ad accarezzarmi le tette… naturalmente confidava che la cosa non mi infastidisse… erano veramente eccezionali… particolarmente eccitanti… e a conferma delle sue parole… mi aveva preso una mano e l’aveva appoggiata al suo inguine… per farmi constatare l’entità della sua eccitazione… effettivamente era duro… e anche molto grosso… mi aveva sorriso… e… slacciati i pantaloni me lo aveva messo in mano… un invito esplicito a masturbarlo… mentre continuava ad accarezzarmi le tette…

Ma le sue mani non si erano limitate alle tette… salendo per le spalle e la schiena… erano arrivate alla testa… e con una decisa pressione mi avevano forzata ad avvicinarmi all’inguine… e a prenderlo in bocca… la masturbazione con le mani era molto piacevole… ma con la bocca era certamente fantastica… e non dubitava che io fossi molto brava… anche con un cazzo delle sue dimensioni… aveva quindi continuato a fare apprezzamenti… mentre glielo succhiavo… vantandosi del suo fiuto nell’intuire le mie doti… (sei fantastica… una pompinara incredibile… ma l’avevo intuito subito quando ti ho vista che dovevi essere una grandissima troia)… e tenendomi costantemente le mani premute sulla testa… per infilarmelo completamente in bocca… fino in gola…

Avevo dovuto ingoiare tutto e continuare a succhiarglielo… mi aveva quindi spogliata completamente e montata stesa sulla scrivania… poi… di nuovo a succhiarglielo… in ginocchio… e quindi in piedi… ripiegata in avanti sulla scrivania… mi aveva sodomizzato… (non dubitavo che lo prendessi con eleganza anche nel culo)… mi aveva quindi trascinata in bagno… sotto la doccia… a insaponarlo e lavarlo… soprattutto il cazzo… prima di farselo succhiare di nuovo sotto lo scroscio dell’acqua… e poi mettermelo di nuovo nel culo… appoggiata al muro…

Aveva apprezzato molto la mia prestazione… concedendomi il cinquanta per cento della valutazione… una quotazione davvero molto alta che avrebbe certamente faticato a giustificare ai sui superiori… ma che avevo decisamente meritato… però… solo per uno degli oggetti che gli avevo portato… una delle collane… tutti insieme avrebbero alimentato i sospetti dei superiori… per gli altri avrei dovuto tonare altre volte… e avrei naturalmente dovuto meritarmi di nuovo la valutazione di favore…
Ma al successivo appuntamento non era solo… mi aveva presentato il suo dirigente… gli aveva chiesto giustificazioni sull’eccessiva valutazione… e aveva dovuto confessargli il motivo… era stato molto comprensivo con lui… ma aveva voluto conoscermi… e poteva capire perfettamente la debolezza del suo impiegato… mi aveva quindi voluto provare subito… e spogliata… prima in ginocchio… poi in piedi chinata in avanti… se l’era fatto succhiare… invitando il suo impiegato a mettermelo nel culo…

Avevano continuato per un paio d’ore… sempre tutti e due contemporaneamente… in varie posizioni… scambiandosi le parti… e mi avevano accordato una valutazione eccezionale del sessanta per cento… in virtù della qualità delle mie prestazioni… ma per un solo oggetto… rinviando a successivi incontri la valutazione degli altri oggetti… ero quindi tornata altre tre volte… sempre alle prese con tutti e due… e per potermi rivedere si erano dichiarati disposti ad arrivare all’ottanta e addirittura al cento per cento se avessi avuto qualche altro oggetto da impegnare… la proposta allettante… e la continua precaria situazione economica mi avevano portata ad accettare… ed avevo impegnato altri due oggetti…

Le cose erano cambiate quando avevo iniziato a fare marchette in albergo… senza più problemi economici ero riuscita anche a riscattare gli oggetti impegnati… ma mi ero ritrovata tra i clienti… il direttore del banco… con il quale avevo quindi continuato ad avere rapporti… compiaciuto di aver intuito subito la mia natura di puttana… che mi trovavo ora a realizzare compiutamente… e tutte le volte… mentre mi montava… mi chiedeva quanti pompini avevo fatto… e quante volte ero stata montata… prima di lui…
Mentre glielo succhiavo mi aveva confessato di conoscere bene mio marito… un emerito stronzo… e di essere particolarmente eccitato di poterlo fare cornuto… montando… facendoselo succhiare… e soprattutto mettendolo nel culo alla moglie… anche se ormai ex… e più di una volta era tornato con alcuni amici… due… tre… anche di colore… e particolarmente dotati…compiacendosi che la moglie dello stronzo… venisse strapazzata in tutti i modi… anche da due tre e addirittura quattro cazzi contemporaneamente… certo che per una troia come me non fosse un problema…

La moglie dell’avvocato era una strafiga fantastica… alta… bella… affascinante… provocante… due cosce lunghe... esibite provocatoriamente con minigonne cortissime… una bocca che sembrava fatta apposta per succhiare cazzi… e certamente doveva averne succhiati tanti… oggetto delle fantasie di tutti gli uomini del paese… la moglie giovane… esibita come un trofeo sessuale… e usata certamente in tutti i modi dal marito… il cui appetito sessuale era noto… ci si chiedeva perché avesse sposato un vecchio di ventinove anni più di lei… malignando sul suo patrimonio finanziario… e insinuando che fosse una troia… una ninfomane appagata dalle dimensioni del suo cazzo… che si diceva essere eccezionale… e che gran parte delle donne del paese aveva avuto modo di provare… in particolare tante ragazzine alle prime esperienze… (per le quali si diceva avesse una particolare predilezione) che spesso si erano ritrovate incinte…

Che fosse una troia non c’era alcun dubbio… nonostante il suo atteggiamento da ‘signora’… moglie del personaggio più influente del paese… ma era difficile immaginare che fosse anche una puttana… e quando il mio impiegato mi aveva confessato che era venuta in ufficio a impegnare dei gioielli… e gli si stava concedendo per ottenere una valutazione più alta… mi era sembrato incredibile… ma conoscendo il marito… non avevo avuto alcun dubbio che con la separazione l’avesse lasciata senza soldi… e si trovasse in difficoltà finanziarie… e non mi era sembrato vero di poterla aiutare…

Non aveva avuto problemi nel vedere che eravamo in due… si era spogliata e aveva cominciato a succhiarcelo… poi aveva lasciato che la montassimo e inculassimo… tutti e due contemporaneamente… in tutti i modi… scambiandoci le parti… per due ore… dimostrando una dimestichezza nel succhiare cazzi e prenderlo nel culo… da vera professionista pompinara… non avevo potuto fare ameno di concedergli un ulteriore dieci per cento di valutazione dei suoi oggetti da impegnare…

Purtroppo l’occasione si era ripetuta solo altre tre volte… avevo quindi cercato di continuare facendole l’allettante e per me rovinosa proposta di concederle una valutazione del cento per cento se fosse tornata a impegnare altri oggetti ed ero riuscito a farla tornare altre due volte… poi non si era fatta più vedere… era tornata qualche tempo dopo per riscattare gli oggetti impegnati… aveva ovviamente superato le difficoltà finanziarie… e chiedendomi come avesse fatto… avevo saputo che faceva marchette in un albergo… non solo troia e puttana… ma anche prostituta…

Ero quindi diventato uno dei suoi clienti fissi… con incontri quasi quotidiani… continuamente a montarla e a farmelo succhiare… completamente a mia disposizione… anche quando con l’aiuto di due o tre amici… marocchini o di colore… particolarmente dotati… glielo mettevo in bocca… mentre alla pecorina… la sodomizzavano… uno dopo l’altro… e mentre me lo succhiava mi chiedevo come fosse potuta arrivare a questo… una donna per la quale molti avrebbero fatto follie… per averla… ed ora tutti potevano possedere per pochi soldi…

Era stato un periodo fantastico… non solo per il piacere sessuale di una donna straordinariamente provocante ed eccitante… ma anche per la rivincita nei confronti del marito… che non solo si era fatto mia moglie… appagata… la troia… dalle dimensioni del suo cazzo… ma aveva sedotto anche mia figlia… giovanissima… (ma si diceva gli piacessero ragazze anche più giovani) che con un cazzo di quelle dimensioni… le aveva fatto fare le prime esperienze… senza esitare a metterglielo anche nel culo… e a metterla incinta…

Periodo troppo breve purtroppo...- perché dopo qualche mese aveva smesso di prostituirsi… ed era tornata con il marito… a fare ancora la ‘signora’… la moglie dell’avvocato… ma erano pochi in paese… quelli che non potevano vantarsi di averla scopata… o quantomeno di averglielo messo in bocca… anche se ormai viveva da sola… (e si diceva avesse altre storie)… e rientrava solo nei fine settimana quando anche il marito era a casa… e quando poi… dopo qualche tempo… si era separata definitivamente… non era tornata a fare marchette in albergo… e l’avevo persa di vista…

L’avrei ritrovata casualmente anni dopo… quando… passando in auto in una strada di periferia… frequentata da battone… avevo visto ai lati… seminuda… una figura che mi sembrava familiare… avevo accostato… e con mia grande sorpresa l’aveva riconosciuta… sui quarant’anni ormai… ma ancora bellissima e provocante… una minigonna cortissima… che lasciava completamente scoperte le gambe lunghe e le cosce… una camicetta semiaperta che mostrava un seno ancora tondo e sodo… erano un richiamo irresistibile… il viso più magro… e lo sguardo assente… effetto certamente di qualche droga… suggerivano una disponibilità totale a poter fare tutto quello che si voleva… che a un potenziale cliente non poteva sfuggire… la bocca… già abbastanza grande… sembrava vere assunto una forma arrotondata… effetto sicuramente della sua grande attività di pompinara… socchiusa… era un invito a entrare… parrucca bionda… capelli ricci… e stivaletti tacco 12… completavano la sua divisa da puttana di strada…

Avevo dovuto attendere che soddisfacesse tre clienti prima che arrivasse il mio turno… in auto… non mi aveva riconosciuto… nonostante l’avessi salutata come un vecchio amico… poche decine di metri… in una stradina laterale… si era tolta completamente la camicetta… mi aveva slacciato i pantaloni… e mi aveva fatto un pompino fantastico come ai vecchi tempi… mentre me lo succhiava… mi chiedevo come fosse finita nei giri di prostituzione… ero naturalmente tornato altre volte… e solo quando… una volta… mentre la montavo… le avevo chiesto quanti pompini avesse fatto… e quante volte fosse stata montata… e sodomizzata… prima di me… era sembrata ricordare qualcosa… e forse riconoscendomi… mi aveva sorriso…

Fino a quando… ancora una volta… era scomparsa… questa volta definitivamente… e non avrei più avuto modo di rivederla… anche se il ricordo di una donna eccezionale alla quale l’avevo messo tante volte in bocca e tra le cosce… e l’immagine delle sue cosce aperte… non mi avrebbero mai lasciato…
scritto il
2022-03-23
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