Patrizia PT1
di
Horny Panda
genere
etero
Patrizia, Patrizia….son passati qualcosa come 20 anni ed ancora ricordo il tuo numero di telefono, vorrà dire qualcosa?
Ho conosciuto Patrizia una vita (e mezza) fa, lei all’epoca aveva 18 anni, io 28 … anzi quasi 29
Ciò nonostante lei aveva già molta ma mooooolta piu’ esperienza di me, e lo avrei scoperto di lì a breve nel migliore dei modi
All’epoca io sono ancora uno scatenato fan di Heavy Metal e birra in lattina, mi diverto a girare locali dove queste cose abbondano e le possibilità di scopare, invece, scarseggiano come l’acqua nel deserto
Un sabato sera di Aprile mi trovo con degli amici a berne un paio in un baretto di un paesino vicino al nostro, e ci stiamo preparando per andare al solito pub a devastarci di Thrash Metal; ad un certo punto mi si avvicina questa tipetta, un giocattolino di un metro e mezzo circa con 2 tette spropositate, un culetto di marmo ed una faccia da maiala pronta all’accoppiamento:
“Tu sei il fratello di Steve, per caso?”
Con la classica formula che uso in queste circostanze, visto che io sono il fratello maggiore, rispondo:
“In realta è lui il mio, io sono arrivato 4 anni prima”
Non recepisce la battuta, e risponde “Ah, ok, scusa …. Piacere comunque, io sono Patrizia, sono amica di tuo fratello”
“Piacere mio” rispondo, aggiungendo “mi spiace per te, ognuno ha le sue disgrazie” e le sorrido
Questa volta capisce ed apprezza l’umorismo, sorridendo di rimando
“Cosa fai stasera?” mi chiede, al che le spiego il programma chiedendole se vuole farne parte
“Guarda purtroppo oggi sono già in parola per uscire con i miei amici che vedi laggiù, se ti va ci scambiamo i numeri e ci sentiamo in settimana, magari possiamo vederci qualche volta”
Detto fatto, ho il suo numero, lei ha il mio e posso andare a godermi la serata coi soci senza inutili rompimenti di coglioni
Durante lo svolgimento della serata ci scambiamo qualche sms (all’epoca c’erano ancora quelli …) giusto per curiosare un po’ di cosa stesse facendo l’altro, nulla di che
Il giorno dopo mi chiama
“Cosa fai stasera?”
“Non ho programmi, abbiamo dato abbastanza ieri sera oggi voglio stare tranquillo …. vogliamo uscire?”
“Ok, passi a prendermi? Abito in via Gialli 69”
“Bene, per le 9 sono lì”
Decido che l’avrei portata in un locale Mexican-style, un posto relativamente tranquillo dove accompagnare un ottimo piatto di Nachos ad una bella birra
Alle 9 sono sotto casa sua, squillo al cellulare per dirle che sono arrivato, ed aspetto
Arriva di lì a 5 minuti: indossa un paio di Jeans blu scuro parecchio aderenti che le fanno risaltare un culo da favola, anfibi neri ai piedi, t-shirt rossa in vista sotto un giubbetto nero di pelle leggera con borchie sulle spalle che porta slacciato, dal quale riesco ad ammirare la forma delle tette
Ha i capelli rosso ciliegia lunghi e lisci portati sulle spalle; si è truccata con un rossetto di un rosso vivo molto simile a quello dei capelli ed un mascara decisamente marcato che le mette parecchio in risalto gli occhi, un verde brillante che colpisce immediatamente
Uno stile che mi piace molto, onestamente, “roba da scoparmela in questo istante” mi viene da pensare
Sale in macchina, mi bacia sulla bocca – cosa che mi coglie decisamente alla sprovvista – mi sorride e mi dice che è pronta per andare
Arriviamo al locale, quando il cameriere viene a prendere la comanda resto leggermente spiazzato dalla sua richiesta: le signorina ordina un boccale di birra da un litro, con una nonchalance tale da farmi capire che per lei è assolutamente normale
La prima cosa che mi viene da pensare è: “Sei alta un metro e una banana, dove cazzo la tieni tutta??”
Sorrido ed ordino la stessa cosa, confidando nel fatto che un bel piattone di Nachos e magari un hamburger allevino gli effetti dell’alcool per permettermi di rientrare in sicurezza a fine serata
La comanda arriva, ci gustiamo quanto ordinato parlando del più e del meno: di cosa ci occupiamo, com’è che conosce mio fratello, le sue origini guatemalteche ed il fatto che sia adottata in quanto orfana di madre e senza sapere chi fosse suo padre
Quando il tema si sposta sugli hobby e sulle passioni, il discorso si fa molto interessante nel momento in cui lei se ne esce tranquilla tranquilla dicendo:
“Non ho moltissime passioni, però diciamo che la cosa che mi piace di più fare per passare il tempo è succhiare i cazzi e farmi venire in bocca”
“Wow….e mò questa da dove arriva??” penso, mentre i miei livelli di eccitazione salgono da zero a cento in un tempo infinetismale
“Sai” continua “ogni tanto vado in qualche locale, di solito discoteche …. se vedo uno che mi piace lo prendo per mano, lo porto in bagno senza dire nulla e gli faccio un pompino …. non voglio nemmeno sapere come si chiama, non mi interessa ….. voglio solo succhiargli il cazzo e bere la sua sborra”
Il mio uccello è passato dallo stato di “lombrichino” a quello di “palo della luce” (ovviamente in versione Lego) in un nanosecondo, me lo sistemo meglio nei jeans cercando di non dare nell’occhio, lei ovviamente se ne accorge e ride
“Ah però …. Beh, che dire? Ognuno ha i suoi hobby ….. no, io invece faccio karate” rido, e lei ride di rimando
“Sei simpatico, mi piaci” dice, sorseggiando la sua birra “ma stasera per te niente pompino, sto già bevendo abbastanza” e mi strizza l’occhio
“Sei diverso dagli altri, ho voglia di conoscerti” aggiunge poi
Faccio la faccia imbronciata, come quella di un bambino a cui erano state promesse le giostre ma che all’ultimo se le vede rifiutare …. “eh ma uffa!!!” rido
Lasciamo il locale di lì a non molto per rientrare alle nostre abitazioni… Siamo sotto casa sua, mi bacia nuovamente sulla bocca e mi dice “ti chiamo domani appena rientro da scuola”
“No, chiama dopo le 5 che fino a quell’ora sono al lavoro”
“Ok”
Per i successivi 5 giorni, puntuale alle 5.15 mi chiama, telefonate abbastanza lunghe e noiose riguardo l’andamento delle giornate e cose del genere, tant’è che mi sta già passando il sentimento e sto pensando di mandarla a cagare … però decido di portare pazienza
In qualche occasione inserisce nella discussione temi sessuali: la sua prima volta (una compagna di classe in prima superiore), il suo amico che ce l’aveva così grosso da non starle in bocca, cose di questo tipo
Sabato pomeriggio si fa viva poco prima delle 2:
“Tesoro, sono sbronza, vieni a prendermi in stazione, arrivo alle 2.20”
“Tesoro??” Niente “per favore”? Penso ….. “Chi cazzo sono io, tuo fratello???”
La vado a prendere giusto perché ci tengo a chiarire la cosa
Scende dal treno in evidente stato di ebbrezza, intuisco che non ha solo bevuto ma mi faccio i cazzi miei … voglio dire, è amica di mio fratello e so i giri che frequenta lui, c’è poco da inventarsi ….
Mi si avvicina, mi abbraccia quasi cascandomi ai piedi, e dice:
”Portami da te, se arrivo a casa così i miei mi fanno nera”
Deciso di assecondarla, andiamo da me, la faccio sciacquare e la costringo a sdraiarsi sul divano per farsi una dormita
“Vieni qui, voglio succhiartelo” biascica
“Dormi ho detto ….. del resto parliamo dopo”
Si sveglia a pomeriggio inoltrato, presa malissimo perché non ha avvisato i suoi che stava fuori così tanto
Mi ringrazia per non aver approfittato della situazione (in realtà sono io a ricordarle che voleva farmi un pompino) la porto a casa, e quando arriviamo mi dice:
“Se i miei non mi fanno il culo, tra un po’ ti chiamo”
“Come vuoi, io ora mi vedo con degli amici per aperitivo, vediamo se sarò dell’umore”
Mi chiama dopo un’ora e mi chiede se vogliamo vederci, evidentemente coi suoi l’ha avuta vinta … imparerò col tempo che l’avrà sempre avuta vinta lei …. E non solo coi suoi ……
Scende nuovamente con lo stesso tipo di abbigliamento del weekend precedente, lavata e profumata come se stesse per andare ad un matrimonio; non appena sale in macchina mi mette la lingua in bocca ed una mano sui Jeans, dritta sul pacco
Mentre la bacio inizio a palparle le tette, sono davvero grosse per una ragazza della sua taglia, direi una bella quarta
Ci baciamo per un po’ prima che mi dica “dai, andiamo da qualche parte, prima che per sbaglio scendano i miei”
La porto in un bar lì vicino, beviamo una cosa tranquilla chiaccherando un po’ prima di decidere di andare da me
Non appena mettiamo piede in casa, iniziamo nuovamente a baciarci molto appassionatamente, toccandoci dappertutto ed iniziando a spogliarci a vicenda
Il suo corpo, così minuto, è splendido: compatto, le tette belle sode e un culo di marmo, leggermente abbondante
Indugio parecchio mentre la bacio a toccare quello splendido posteriore, mentre il mio uccello sempre più duro inizia a spingere sui boxer e sui jeans
Lei evidentemente se ne accorge e capisco che non aspettava altro, continuando a baciarmi mi slaccia i pantaloni e me lo prende in mano, iniziando lentamente a farmi una sega
Le sfilo maglietta e reggiseno; le tette sono stupende, grosse e sode con i capezzoli marrone scuro molto marcato, le tolgo la lingua dalla bocca ed mi chino a leccare e succhiare quel ben di Dio in tempo zero
Lei ha ancora il mio uccello durissimo in mano e sta continuando lentamente a masturbamìrmi, io sono già al massimo dell’eccitazione e decido quindi di staccarmi per evitare la magra figura di venire dopo una sega di 2 minuti
La accompagno sul divano e la faccio sedere, mi chino di fronte a lei e con qualche impaccio le tolgo anfibi, jeans e mutande
La sua figa è bellissima: una striscia di pelo soltanto di un color rosso acceso (sicuramente usa la stessa tinta sia per i capelli che per quell’area) e stretta al punto giusto, è evidente che la signorina non è vergine ma non è nemmeno troppo “navigata”
Sono in ginocchio di fronte a lei, le faccio spalancare le gambe per essere comodo ed inizio a leccargliela: inizialmente sto sull’esterno, le stuzzico il clitoride con la punta della lingua, le morsico delicatamente l’inguine mentre il mio indice destro comincia un lento e cadenzato ditalino
Lei ansima e gode, il suo succo si sta generando sempre più copiosamente, infilo anche il medio ed inizio ad aumentare il ritmo del ditalino, mentre la mia lingua continua ad indugiare su quel meraviglioso clitoride
Lei gode sempre di più, si sta strizzando i capezzoli e massaggiando le tette, mugola ed ansima sempre più forte, quasi sicuramente è prossima all’orgasmo ed io non vedo l’ora di abbeverarmi dei suoi umori
Passa ancora qualche attimo, dopodichè viene copiosamente, inzuppandomi letteralmente la faccia col suo dolcissimo succo, io me lo assaporo come non facevo da tempo congratulandomi con me stesso per il risultato ottenuto
Lei è evidentemente soddisfatta, chiude gli occhi ed il suo respiro si fa sempre più rilassato
Riapre gli occhi e mi bacia, il mio uccello è duro come un sasso ed io sono già pronto per venire, ovviamente non ho intenzione di lasciare che si avvicini, un pompino da 15 secondi non mi sembra una bella presentazione
“Ti va un caffè?” dico, mentre mi riallaccio i Jeans, lasciandola un po’ perplessa
Lei accetta, preparo la moka e mentre aspetto che il caffè sia pronto, vado in bagno e mi faccio una sega straveloce, sono talmente eccitato che in meno di 30 secondi vengo
“Bene” penso “dopo il caffè è il mio turno”
Beviamo il caffè seduti sul divano, lei mentre io ero in bagno si è rimessa le mutandine ed è seduta con le gambe incrociate ed i piedi sul divano
Finito il caffè vado a riporre le tazzine
“Posso fumare?” mi chiede
“In casa no, vai sul balcone”
“Ok nessun problema” si alza, prende le sigarette dalla sua borsetta e senza indossare nulla di ipiù di quello che sta indossando (ovvero solo le mutande) esce sul balcone
Decido di seguirla, lei è appoggiata alla ringhiera e sta guardando verso la strada, la abbraccio da dietro ed inizio a baciarle il collo mentre le massaggio le tette
Si gira verso di me e mi mette la lingua in bocca, dopodichè mi chiede se posso prendere un cuscino
Non le chiedo neanche il motivo, entro in sala e faccio come mi ha chiesto, tornando di lì a poco
Lei nel frattempo ha finito di fumare, prende il cuscino e lo butta a terra, inginocchiandovisi sopra subito dopo
“Qui?” le chiedo
“Sì, ci sono problemi, hai vergogna?”
Ovviamente non ci sono problemi, è già quasi buio e nella mia strada è difficile che passi qualcuno, quindi mi avvicino e la aiuto, abbassandomi pantaloni e mutande
Lei apre la bocca e me lo prende subito fino in fondo, lasciandomi intendere che c’è poco da scherzare quando si tratta di pompini
Me lo succhia e me lo lecca davvero come una professionista, è chiaro che per lei la fellatio è quasi più vocazione che non pura passione
Dopo poco si stacca e mi chiede se mi sono segato prima
Arrossisco leggermente “Come cazzo fai a saperlo??”
“Sento il sapore del tuo sperma …. Spero tu ne abbia lasciato un bel po’ per me, ora ….”
Una professionista….
Non attende la risposta, evidentemente la domanda era retorica, e riprende a pomparmi l’uccello
Le piace molto soffermarsi sulla cappella, fa movimenti circolari con la lingua attorno alla stessa, mi lecca l’asta per tutta la lunghezza e in un paio di occasioni i miei coglioni finiscono interamente nella sua splendida bocca
Continua a spompinarmi per diversi minuti, la mossa della sega è stata azzeccata, vederla inginocchiata di fronte a me dedicarsi con tanta passione al mio cazzo è uno spettacolo davvero molto piacevole
Senza mollare la presa, con la mano destra trova il pacchetto delle sigarette e l’accendino, al che si stacca e mi chiede se le dà fastidio che fumi, mentre me lo succhia
“Fai come vuoi” le dico, sorridendo
Lei si accende la sigaretta, aspira una boccata e con la bocca piena di fumo, mi riprende l’uccello e ricomincia a succhiare
Lo spettacolo offerto da questa piccola variazione sul tema è molto gratificante, ogni volta fa una boccata e poi mi prende l’uccello, che arriva sempre più vicino alle tonsille
Ormai ci sono quasi, lei lo capisce e si ferma per qualche attimo
Le prendo la testa a due mani ed incomincio a scoparla in bocca al mio ritmo per qualche secondo, esplodendole direttamente in gola di lì a poco
Lei si gusta la mia sborra deglutendo in un colpo solo, poi con la sigaretta quasi terminata fa un ultima boccata e mi riprende il cazzo in bocca pulendolo per bene per qualche istante, prima di abbandonarlo definitivamente ed espirare
Si alza, ci baciamo e rientriamo in casa ….
“Che ne dici se usciamo un po’ ora? Mi va una birra” mi dice
“Non hai bevuto abbastanza per oggi?” le chiedo, strizzando l’occhiolino
“Alcool forse, per il resto invece siamo ancora molto lontani dalla dose che mi ha raccomandato il dottore” ride
So che i miei amici a quell’ora sono al solito posto a chiaccherare e decidere il programma della sera, le chiedo se le sta bene raggiungerli e lei annuisce, prendiamo la macchina ed andiamo
La presento ai miei amici (scoprirò da uno di loro che la sua fama la precedeva e la maggior parte sapeva chi fosse, sebbene non conoscendola di persona) e beviamo una birra con loro
Loro poi dicono che vogliono andare in una discoteca rock a Milano, la strada per arrivarci è molto lunga ma l’idea mi piace, lei è d’accordo ergo ci uniamo a loro
La serata in discoteca è molto divertente, balliamo, saltiamo, per mia fortuna non devo guidare (eravamo tutto sommato persone responsabili, avevamo i turni per chi stava sobrio e portava gli altri) ergo beviamo parecchi drink
Durante l’ennesimo pezzo di Heavy Metal violento, Patrizia mi si avvicina e mi parla nell’orecchio
“Ti ricordi cosa ti ho detto che mi piace fare in discoteca?”
“Certo che mi ricordo, ma abbiamo un problema: tu sai il mio nome, ci conosciamo…”
“Mica parlavo di te, infatti ….”
Si gira, prende letteralmente il primo che vede per mano, cogliendolo di sorpresa a tal punto che lui quasi cerca di divincolarsi, e spariscono tra la folla
Rimango a dir poco di ghiaccio, provo a chiamarla ma il volume è esagerato, di seguirla non ho proprio voglia ….. ergo, incazzato come un’ape, mi giro e torno al bancone per l’ennesima birra della serata
A birra quasi finita, dopo che un paio di pezzi di quelli potenti sono stati suonati, sento una leggera pressione sui fianchi e mi giro: lei è lì in piedi che mi guarda, è riuscita a ritrovarmi (in quel marasma non era facile…)
Sono un po’ confuso ed anche un po’ incazzato, pensavo che perlomeno visto che stavamo facendo serata insieme si sarebbe trattenuta, lei fa finta di niente e mi stanpa un bacio sulla bocca a tradimento
Poi decide di provocarmi, e mimando il gesto di pulirsi l’angolo della bocca col palmo della mano destra dice:
“Il tuo ha un sapore più buono”
“Vaffanculo” le rispondo “perché non te ne vai affanculo con lui invece di stare a rompermi i coglioni?” e mi rigiro verso il bancone
Lei non ci sta, mi mette una mano sulla spalla e mi costringe a guardarla
“Perché tu mi piaci un sacco, ecco perché …. Ma non ti ho mai detto che voglio essere la tua ragazza, non ancora…. Ora la scelta è tua: puoi stare qui a fare l’offeso tutto il tempo e passare una serata di merda, intanto che io magari un altro paio di cazzi da succhiare li trovo, oppure ti fai dare la chiavi della macchina dal tuo amico e andiamo a scopare”
Mi piacerebbe da matti risponderle che se ne andasse affanculo che tanto posso trovare anche io di meglio, ma nella realtà dei fatti lei mi piace molto, ha una personalità molto forte ed un caratteraccio, saremmo davvero una coppia perfetta
“Quindi?”
“Che cazzo, con calma, devo pur trovarlo quel pirla, sennò come facciamo con le chiavi?” sorrido
Raggiungiamo il parcheggio e saliamo sull’auto di Marco, il parcheggio è affollato fino all’inverosimile quindi occorre spostarci leggermente
Per mia fortuna, conosco il locale e so che spesso gli avventori vanno nel parcheggio dietro lo stesso per questo tipo di attività ricreativa, ergo accendo la macchina di Marco ed in 3 minuti siamo in una altro parcheggio, scarsamente illuminato e quasi disabitato
Nemmeno il tempo di spegnere l’auto che ci avvinghiamo l’uno all’altro, le nostre lingue si intrecciano vorticosamente, nemmeno sto già più a pensare che poco prima aveva l’uccello di un altro uomo in bocca
In preda all’eccitazione iniziamo a spogliarci, non appena le sue tette sono esposte inizio nuovamente a succhiarle ed a massaggiarle, sono davvero belle grosse e mi piacciono da matti
L’auto è grandina, scavalcando i sedili anteriori ci accomodiamo dietro per essere più comodi
Lei mi prende di nuovo il bocca il cazzo, già irrigidito al punto giusto, mentre con le dita della mano destra comincia a toccarsi la figa
“Scopami, ora” mi dice, e così dicendo si sdraia (per quanto possibile) ed apre le gambe
Non me lo faccio dire 2 volte di sicuro, ed infilo il mio uccello straduro in quella splendida passera, iniziando ad assestarle colpi a ritmo sempre più sostenuto e spingendo sempre più forte
Lei ansima e gode in maniera vistosa, nella sua intimità i suoi liquidi sono sempre più copiosi
E continua a ripetermi “di più, più forte, scopami!!”
E più lei ripete, più io mi do da fare
Dopo qualche minuto sono pronto a venire, non ho bisogno che mi dica cosa le piace perché già lo so: esco dalla sua figa bagnatissima, le prendo la testa e le infilo l’uccello in bocca di prepotenza
Il mio orgasmo arriva in pochi secondi, lei ingoia tutto il mio sperma mentre ha ripreso a sditalinarsi
Mi accascio da parte a lei quando ha finito di ripulirmi per bene il glande, lei si toglie le dita dalla passera e mi abbraccia
---continua---
Ho conosciuto Patrizia una vita (e mezza) fa, lei all’epoca aveva 18 anni, io 28 … anzi quasi 29
Ciò nonostante lei aveva già molta ma mooooolta piu’ esperienza di me, e lo avrei scoperto di lì a breve nel migliore dei modi
All’epoca io sono ancora uno scatenato fan di Heavy Metal e birra in lattina, mi diverto a girare locali dove queste cose abbondano e le possibilità di scopare, invece, scarseggiano come l’acqua nel deserto
Un sabato sera di Aprile mi trovo con degli amici a berne un paio in un baretto di un paesino vicino al nostro, e ci stiamo preparando per andare al solito pub a devastarci di Thrash Metal; ad un certo punto mi si avvicina questa tipetta, un giocattolino di un metro e mezzo circa con 2 tette spropositate, un culetto di marmo ed una faccia da maiala pronta all’accoppiamento:
“Tu sei il fratello di Steve, per caso?”
Con la classica formula che uso in queste circostanze, visto che io sono il fratello maggiore, rispondo:
“In realta è lui il mio, io sono arrivato 4 anni prima”
Non recepisce la battuta, e risponde “Ah, ok, scusa …. Piacere comunque, io sono Patrizia, sono amica di tuo fratello”
“Piacere mio” rispondo, aggiungendo “mi spiace per te, ognuno ha le sue disgrazie” e le sorrido
Questa volta capisce ed apprezza l’umorismo, sorridendo di rimando
“Cosa fai stasera?” mi chiede, al che le spiego il programma chiedendole se vuole farne parte
“Guarda purtroppo oggi sono già in parola per uscire con i miei amici che vedi laggiù, se ti va ci scambiamo i numeri e ci sentiamo in settimana, magari possiamo vederci qualche volta”
Detto fatto, ho il suo numero, lei ha il mio e posso andare a godermi la serata coi soci senza inutili rompimenti di coglioni
Durante lo svolgimento della serata ci scambiamo qualche sms (all’epoca c’erano ancora quelli …) giusto per curiosare un po’ di cosa stesse facendo l’altro, nulla di che
Il giorno dopo mi chiama
“Cosa fai stasera?”
“Non ho programmi, abbiamo dato abbastanza ieri sera oggi voglio stare tranquillo …. vogliamo uscire?”
“Ok, passi a prendermi? Abito in via Gialli 69”
“Bene, per le 9 sono lì”
Decido che l’avrei portata in un locale Mexican-style, un posto relativamente tranquillo dove accompagnare un ottimo piatto di Nachos ad una bella birra
Alle 9 sono sotto casa sua, squillo al cellulare per dirle che sono arrivato, ed aspetto
Arriva di lì a 5 minuti: indossa un paio di Jeans blu scuro parecchio aderenti che le fanno risaltare un culo da favola, anfibi neri ai piedi, t-shirt rossa in vista sotto un giubbetto nero di pelle leggera con borchie sulle spalle che porta slacciato, dal quale riesco ad ammirare la forma delle tette
Ha i capelli rosso ciliegia lunghi e lisci portati sulle spalle; si è truccata con un rossetto di un rosso vivo molto simile a quello dei capelli ed un mascara decisamente marcato che le mette parecchio in risalto gli occhi, un verde brillante che colpisce immediatamente
Uno stile che mi piace molto, onestamente, “roba da scoparmela in questo istante” mi viene da pensare
Sale in macchina, mi bacia sulla bocca – cosa che mi coglie decisamente alla sprovvista – mi sorride e mi dice che è pronta per andare
Arriviamo al locale, quando il cameriere viene a prendere la comanda resto leggermente spiazzato dalla sua richiesta: le signorina ordina un boccale di birra da un litro, con una nonchalance tale da farmi capire che per lei è assolutamente normale
La prima cosa che mi viene da pensare è: “Sei alta un metro e una banana, dove cazzo la tieni tutta??”
Sorrido ed ordino la stessa cosa, confidando nel fatto che un bel piattone di Nachos e magari un hamburger allevino gli effetti dell’alcool per permettermi di rientrare in sicurezza a fine serata
La comanda arriva, ci gustiamo quanto ordinato parlando del più e del meno: di cosa ci occupiamo, com’è che conosce mio fratello, le sue origini guatemalteche ed il fatto che sia adottata in quanto orfana di madre e senza sapere chi fosse suo padre
Quando il tema si sposta sugli hobby e sulle passioni, il discorso si fa molto interessante nel momento in cui lei se ne esce tranquilla tranquilla dicendo:
“Non ho moltissime passioni, però diciamo che la cosa che mi piace di più fare per passare il tempo è succhiare i cazzi e farmi venire in bocca”
“Wow….e mò questa da dove arriva??” penso, mentre i miei livelli di eccitazione salgono da zero a cento in un tempo infinetismale
“Sai” continua “ogni tanto vado in qualche locale, di solito discoteche …. se vedo uno che mi piace lo prendo per mano, lo porto in bagno senza dire nulla e gli faccio un pompino …. non voglio nemmeno sapere come si chiama, non mi interessa ….. voglio solo succhiargli il cazzo e bere la sua sborra”
Il mio uccello è passato dallo stato di “lombrichino” a quello di “palo della luce” (ovviamente in versione Lego) in un nanosecondo, me lo sistemo meglio nei jeans cercando di non dare nell’occhio, lei ovviamente se ne accorge e ride
“Ah però …. Beh, che dire? Ognuno ha i suoi hobby ….. no, io invece faccio karate” rido, e lei ride di rimando
“Sei simpatico, mi piaci” dice, sorseggiando la sua birra “ma stasera per te niente pompino, sto già bevendo abbastanza” e mi strizza l’occhio
“Sei diverso dagli altri, ho voglia di conoscerti” aggiunge poi
Faccio la faccia imbronciata, come quella di un bambino a cui erano state promesse le giostre ma che all’ultimo se le vede rifiutare …. “eh ma uffa!!!” rido
Lasciamo il locale di lì a non molto per rientrare alle nostre abitazioni… Siamo sotto casa sua, mi bacia nuovamente sulla bocca e mi dice “ti chiamo domani appena rientro da scuola”
“No, chiama dopo le 5 che fino a quell’ora sono al lavoro”
“Ok”
Per i successivi 5 giorni, puntuale alle 5.15 mi chiama, telefonate abbastanza lunghe e noiose riguardo l’andamento delle giornate e cose del genere, tant’è che mi sta già passando il sentimento e sto pensando di mandarla a cagare … però decido di portare pazienza
In qualche occasione inserisce nella discussione temi sessuali: la sua prima volta (una compagna di classe in prima superiore), il suo amico che ce l’aveva così grosso da non starle in bocca, cose di questo tipo
Sabato pomeriggio si fa viva poco prima delle 2:
“Tesoro, sono sbronza, vieni a prendermi in stazione, arrivo alle 2.20”
“Tesoro??” Niente “per favore”? Penso ….. “Chi cazzo sono io, tuo fratello???”
La vado a prendere giusto perché ci tengo a chiarire la cosa
Scende dal treno in evidente stato di ebbrezza, intuisco che non ha solo bevuto ma mi faccio i cazzi miei … voglio dire, è amica di mio fratello e so i giri che frequenta lui, c’è poco da inventarsi ….
Mi si avvicina, mi abbraccia quasi cascandomi ai piedi, e dice:
”Portami da te, se arrivo a casa così i miei mi fanno nera”
Deciso di assecondarla, andiamo da me, la faccio sciacquare e la costringo a sdraiarsi sul divano per farsi una dormita
“Vieni qui, voglio succhiartelo” biascica
“Dormi ho detto ….. del resto parliamo dopo”
Si sveglia a pomeriggio inoltrato, presa malissimo perché non ha avvisato i suoi che stava fuori così tanto
Mi ringrazia per non aver approfittato della situazione (in realtà sono io a ricordarle che voleva farmi un pompino) la porto a casa, e quando arriviamo mi dice:
“Se i miei non mi fanno il culo, tra un po’ ti chiamo”
“Come vuoi, io ora mi vedo con degli amici per aperitivo, vediamo se sarò dell’umore”
Mi chiama dopo un’ora e mi chiede se vogliamo vederci, evidentemente coi suoi l’ha avuta vinta … imparerò col tempo che l’avrà sempre avuta vinta lei …. E non solo coi suoi ……
Scende nuovamente con lo stesso tipo di abbigliamento del weekend precedente, lavata e profumata come se stesse per andare ad un matrimonio; non appena sale in macchina mi mette la lingua in bocca ed una mano sui Jeans, dritta sul pacco
Mentre la bacio inizio a palparle le tette, sono davvero grosse per una ragazza della sua taglia, direi una bella quarta
Ci baciamo per un po’ prima che mi dica “dai, andiamo da qualche parte, prima che per sbaglio scendano i miei”
La porto in un bar lì vicino, beviamo una cosa tranquilla chiaccherando un po’ prima di decidere di andare da me
Non appena mettiamo piede in casa, iniziamo nuovamente a baciarci molto appassionatamente, toccandoci dappertutto ed iniziando a spogliarci a vicenda
Il suo corpo, così minuto, è splendido: compatto, le tette belle sode e un culo di marmo, leggermente abbondante
Indugio parecchio mentre la bacio a toccare quello splendido posteriore, mentre il mio uccello sempre più duro inizia a spingere sui boxer e sui jeans
Lei evidentemente se ne accorge e capisco che non aspettava altro, continuando a baciarmi mi slaccia i pantaloni e me lo prende in mano, iniziando lentamente a farmi una sega
Le sfilo maglietta e reggiseno; le tette sono stupende, grosse e sode con i capezzoli marrone scuro molto marcato, le tolgo la lingua dalla bocca ed mi chino a leccare e succhiare quel ben di Dio in tempo zero
Lei ha ancora il mio uccello durissimo in mano e sta continuando lentamente a masturbamìrmi, io sono già al massimo dell’eccitazione e decido quindi di staccarmi per evitare la magra figura di venire dopo una sega di 2 minuti
La accompagno sul divano e la faccio sedere, mi chino di fronte a lei e con qualche impaccio le tolgo anfibi, jeans e mutande
La sua figa è bellissima: una striscia di pelo soltanto di un color rosso acceso (sicuramente usa la stessa tinta sia per i capelli che per quell’area) e stretta al punto giusto, è evidente che la signorina non è vergine ma non è nemmeno troppo “navigata”
Sono in ginocchio di fronte a lei, le faccio spalancare le gambe per essere comodo ed inizio a leccargliela: inizialmente sto sull’esterno, le stuzzico il clitoride con la punta della lingua, le morsico delicatamente l’inguine mentre il mio indice destro comincia un lento e cadenzato ditalino
Lei ansima e gode, il suo succo si sta generando sempre più copiosamente, infilo anche il medio ed inizio ad aumentare il ritmo del ditalino, mentre la mia lingua continua ad indugiare su quel meraviglioso clitoride
Lei gode sempre di più, si sta strizzando i capezzoli e massaggiando le tette, mugola ed ansima sempre più forte, quasi sicuramente è prossima all’orgasmo ed io non vedo l’ora di abbeverarmi dei suoi umori
Passa ancora qualche attimo, dopodichè viene copiosamente, inzuppandomi letteralmente la faccia col suo dolcissimo succo, io me lo assaporo come non facevo da tempo congratulandomi con me stesso per il risultato ottenuto
Lei è evidentemente soddisfatta, chiude gli occhi ed il suo respiro si fa sempre più rilassato
Riapre gli occhi e mi bacia, il mio uccello è duro come un sasso ed io sono già pronto per venire, ovviamente non ho intenzione di lasciare che si avvicini, un pompino da 15 secondi non mi sembra una bella presentazione
“Ti va un caffè?” dico, mentre mi riallaccio i Jeans, lasciandola un po’ perplessa
Lei accetta, preparo la moka e mentre aspetto che il caffè sia pronto, vado in bagno e mi faccio una sega straveloce, sono talmente eccitato che in meno di 30 secondi vengo
“Bene” penso “dopo il caffè è il mio turno”
Beviamo il caffè seduti sul divano, lei mentre io ero in bagno si è rimessa le mutandine ed è seduta con le gambe incrociate ed i piedi sul divano
Finito il caffè vado a riporre le tazzine
“Posso fumare?” mi chiede
“In casa no, vai sul balcone”
“Ok nessun problema” si alza, prende le sigarette dalla sua borsetta e senza indossare nulla di ipiù di quello che sta indossando (ovvero solo le mutande) esce sul balcone
Decido di seguirla, lei è appoggiata alla ringhiera e sta guardando verso la strada, la abbraccio da dietro ed inizio a baciarle il collo mentre le massaggio le tette
Si gira verso di me e mi mette la lingua in bocca, dopodichè mi chiede se posso prendere un cuscino
Non le chiedo neanche il motivo, entro in sala e faccio come mi ha chiesto, tornando di lì a poco
Lei nel frattempo ha finito di fumare, prende il cuscino e lo butta a terra, inginocchiandovisi sopra subito dopo
“Qui?” le chiedo
“Sì, ci sono problemi, hai vergogna?”
Ovviamente non ci sono problemi, è già quasi buio e nella mia strada è difficile che passi qualcuno, quindi mi avvicino e la aiuto, abbassandomi pantaloni e mutande
Lei apre la bocca e me lo prende subito fino in fondo, lasciandomi intendere che c’è poco da scherzare quando si tratta di pompini
Me lo succhia e me lo lecca davvero come una professionista, è chiaro che per lei la fellatio è quasi più vocazione che non pura passione
Dopo poco si stacca e mi chiede se mi sono segato prima
Arrossisco leggermente “Come cazzo fai a saperlo??”
“Sento il sapore del tuo sperma …. Spero tu ne abbia lasciato un bel po’ per me, ora ….”
Una professionista….
Non attende la risposta, evidentemente la domanda era retorica, e riprende a pomparmi l’uccello
Le piace molto soffermarsi sulla cappella, fa movimenti circolari con la lingua attorno alla stessa, mi lecca l’asta per tutta la lunghezza e in un paio di occasioni i miei coglioni finiscono interamente nella sua splendida bocca
Continua a spompinarmi per diversi minuti, la mossa della sega è stata azzeccata, vederla inginocchiata di fronte a me dedicarsi con tanta passione al mio cazzo è uno spettacolo davvero molto piacevole
Senza mollare la presa, con la mano destra trova il pacchetto delle sigarette e l’accendino, al che si stacca e mi chiede se le dà fastidio che fumi, mentre me lo succhia
“Fai come vuoi” le dico, sorridendo
Lei si accende la sigaretta, aspira una boccata e con la bocca piena di fumo, mi riprende l’uccello e ricomincia a succhiare
Lo spettacolo offerto da questa piccola variazione sul tema è molto gratificante, ogni volta fa una boccata e poi mi prende l’uccello, che arriva sempre più vicino alle tonsille
Ormai ci sono quasi, lei lo capisce e si ferma per qualche attimo
Le prendo la testa a due mani ed incomincio a scoparla in bocca al mio ritmo per qualche secondo, esplodendole direttamente in gola di lì a poco
Lei si gusta la mia sborra deglutendo in un colpo solo, poi con la sigaretta quasi terminata fa un ultima boccata e mi riprende il cazzo in bocca pulendolo per bene per qualche istante, prima di abbandonarlo definitivamente ed espirare
Si alza, ci baciamo e rientriamo in casa ….
“Che ne dici se usciamo un po’ ora? Mi va una birra” mi dice
“Non hai bevuto abbastanza per oggi?” le chiedo, strizzando l’occhiolino
“Alcool forse, per il resto invece siamo ancora molto lontani dalla dose che mi ha raccomandato il dottore” ride
So che i miei amici a quell’ora sono al solito posto a chiaccherare e decidere il programma della sera, le chiedo se le sta bene raggiungerli e lei annuisce, prendiamo la macchina ed andiamo
La presento ai miei amici (scoprirò da uno di loro che la sua fama la precedeva e la maggior parte sapeva chi fosse, sebbene non conoscendola di persona) e beviamo una birra con loro
Loro poi dicono che vogliono andare in una discoteca rock a Milano, la strada per arrivarci è molto lunga ma l’idea mi piace, lei è d’accordo ergo ci uniamo a loro
La serata in discoteca è molto divertente, balliamo, saltiamo, per mia fortuna non devo guidare (eravamo tutto sommato persone responsabili, avevamo i turni per chi stava sobrio e portava gli altri) ergo beviamo parecchi drink
Durante l’ennesimo pezzo di Heavy Metal violento, Patrizia mi si avvicina e mi parla nell’orecchio
“Ti ricordi cosa ti ho detto che mi piace fare in discoteca?”
“Certo che mi ricordo, ma abbiamo un problema: tu sai il mio nome, ci conosciamo…”
“Mica parlavo di te, infatti ….”
Si gira, prende letteralmente il primo che vede per mano, cogliendolo di sorpresa a tal punto che lui quasi cerca di divincolarsi, e spariscono tra la folla
Rimango a dir poco di ghiaccio, provo a chiamarla ma il volume è esagerato, di seguirla non ho proprio voglia ….. ergo, incazzato come un’ape, mi giro e torno al bancone per l’ennesima birra della serata
A birra quasi finita, dopo che un paio di pezzi di quelli potenti sono stati suonati, sento una leggera pressione sui fianchi e mi giro: lei è lì in piedi che mi guarda, è riuscita a ritrovarmi (in quel marasma non era facile…)
Sono un po’ confuso ed anche un po’ incazzato, pensavo che perlomeno visto che stavamo facendo serata insieme si sarebbe trattenuta, lei fa finta di niente e mi stanpa un bacio sulla bocca a tradimento
Poi decide di provocarmi, e mimando il gesto di pulirsi l’angolo della bocca col palmo della mano destra dice:
“Il tuo ha un sapore più buono”
“Vaffanculo” le rispondo “perché non te ne vai affanculo con lui invece di stare a rompermi i coglioni?” e mi rigiro verso il bancone
Lei non ci sta, mi mette una mano sulla spalla e mi costringe a guardarla
“Perché tu mi piaci un sacco, ecco perché …. Ma non ti ho mai detto che voglio essere la tua ragazza, non ancora…. Ora la scelta è tua: puoi stare qui a fare l’offeso tutto il tempo e passare una serata di merda, intanto che io magari un altro paio di cazzi da succhiare li trovo, oppure ti fai dare la chiavi della macchina dal tuo amico e andiamo a scopare”
Mi piacerebbe da matti risponderle che se ne andasse affanculo che tanto posso trovare anche io di meglio, ma nella realtà dei fatti lei mi piace molto, ha una personalità molto forte ed un caratteraccio, saremmo davvero una coppia perfetta
“Quindi?”
“Che cazzo, con calma, devo pur trovarlo quel pirla, sennò come facciamo con le chiavi?” sorrido
Raggiungiamo il parcheggio e saliamo sull’auto di Marco, il parcheggio è affollato fino all’inverosimile quindi occorre spostarci leggermente
Per mia fortuna, conosco il locale e so che spesso gli avventori vanno nel parcheggio dietro lo stesso per questo tipo di attività ricreativa, ergo accendo la macchina di Marco ed in 3 minuti siamo in una altro parcheggio, scarsamente illuminato e quasi disabitato
Nemmeno il tempo di spegnere l’auto che ci avvinghiamo l’uno all’altro, le nostre lingue si intrecciano vorticosamente, nemmeno sto già più a pensare che poco prima aveva l’uccello di un altro uomo in bocca
In preda all’eccitazione iniziamo a spogliarci, non appena le sue tette sono esposte inizio nuovamente a succhiarle ed a massaggiarle, sono davvero belle grosse e mi piacciono da matti
L’auto è grandina, scavalcando i sedili anteriori ci accomodiamo dietro per essere più comodi
Lei mi prende di nuovo il bocca il cazzo, già irrigidito al punto giusto, mentre con le dita della mano destra comincia a toccarsi la figa
“Scopami, ora” mi dice, e così dicendo si sdraia (per quanto possibile) ed apre le gambe
Non me lo faccio dire 2 volte di sicuro, ed infilo il mio uccello straduro in quella splendida passera, iniziando ad assestarle colpi a ritmo sempre più sostenuto e spingendo sempre più forte
Lei ansima e gode in maniera vistosa, nella sua intimità i suoi liquidi sono sempre più copiosi
E continua a ripetermi “di più, più forte, scopami!!”
E più lei ripete, più io mi do da fare
Dopo qualche minuto sono pronto a venire, non ho bisogno che mi dica cosa le piace perché già lo so: esco dalla sua figa bagnatissima, le prendo la testa e le infilo l’uccello in bocca di prepotenza
Il mio orgasmo arriva in pochi secondi, lei ingoia tutto il mio sperma mentre ha ripreso a sditalinarsi
Mi accascio da parte a lei quando ha finito di ripulirmi per bene il glande, lei si toglie le dita dalla passera e mi abbraccia
---continua---
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