La prima volta

di
genere
trio

Fu all’alba dei 50 anni che accadde ciò che la mia mente aveva molte volte fantasticato. Con mia moglie, Silvia, spesso negli ultimi anni mentre facevamo all’amore fantasticavo che un terzo, un uomo, fosse lì con noi. Mi accorgevo che lei vibrava nel sentirsi raccontare cosa avrebbe e avremmo fatto e il piacere si appropriava di noi. Più volte le chiesi di darmi la sua disponibilità ad un incontro, anche solo conoscitivo, ma lei era sempre restia e ferma nella sua decisione. Durante un pomeriggio in cui si era a casa soli, i figli ormai grandi erano usciti, mentre facevamo all’amore ritornai sull’argomento e le dissi che il fatto di poterla vedere mentre faceva all’amore con un altro uomo mi faceva impazzire dal desiderio. Ero dentro di lei e mi accorsi che in un baleno la figa divenne un lago!!! Mi fece talmente uscire di testa che in pochi attimi le sborrai dentro riempiendola tutta. Dopo la doccia che segui e un caffè, ricomposti e saziati dal piacere reciproco, seduti in cucina Silvia mi chiese perché insistevo con quel desiderio e con quella richiesta. Le risposi molto semplicemente che per me era una situazione di un erotismo particolare e che avrei vissuto senza alcuna remora e, naturalmente, senza alcuna rivalsa nei suoi confronti, ne’ colpe o rimorsi. Un gioco che inizia e finisce lì. Al che Silvia ribadì che non capiva come io, il marito, potessi solo pensare di vederla sotto ad un uomo, ad uno sconosciuto, mentre questi era dentro di lei e la stava chiavando. Semplice, le dissi, guarda!! Mi alzai e e le feci ammirare il cazzo che solo al parlare dell’argomento mi si era indurito. Lo vedi, gli dissi, ecco perché. Sei un porco, mi disse!!! È chiaro che questo gioco intriga anche me ma sono turbata da ciò che potrebbe accadere dopo tra noi. Non voglio che tutto questo cambi la nostra vita, il nostro amore, il nostro desiderio. Devo riflettere e anche molto, dammi tempo e ti darò una risposta ma tu sappi che potrebbe essere negativa. Non sapevo come interpretare questa presa di posizione di mia moglie ma ero già felice perché ne avevamo parlato e che quindi lei avrebbe valutato la possibilità di portare a compimento questo gioco. I mesi passavano e noi continuavamo la vita di sempre, senza cali di desiderio, Silvia era ed è tuttora una bellissima donna e io la desidero più del primo giorno. Però accadde che un sabato pomeriggio, soli in casa, dopo avere fatto all’amore, ancora nudi sul letto con lei piena di me, le sentii dire che visto che mercoledì prossimo sarebbe stato il mio compleanno il suo desiderio era di farmi contento e che se ancora ci tenevo di organizzare una serata a tre. Disse che non voleva sapere nulla e che tutto doveva essere nelle mie mani ma di pensare a lei. Passai la domenica pomeriggio, ancora incredulo dell’accaduto, al computer per cercare di trovare un uomo che, a mio parere, potesse essere gradito a Silvia e non vicino a noi come residenza. Mi soffermai su Pietro, residente a Treviso, noi siamo di Verona e ritenevo quella distanza ragionevole. 54 anni, un bell’uomo. Mercoledì dissi ai ragazzi che mamma ed io ci saremmo presi una giornata di vacanza per festeggiare il mio compleanno e di rendersi quindi autonomi per il pranzo e la cena e che saremmo rientrati il giovedì. Mercoledì mattina dissi a Silvia di fare i bagagli leggeri per una notte fuori casa. Lei annui e mi fece un sorriso sornione che non seppi ben interpretare. A Treviso prendemmo possesso della nostra camera e girovagammo per la città in attesa di cena. Sembravamo due fidanzatini imbarazzati perché sia lei che io sapevamo che stasera, stanotte, sarebbe potuto accadere qualcosa di molto intrigante. Credo di potere interpretare che in tutti e due si voleva che le ore passassero veloci. A cena portai Silvia, stupenda come sempre, in un ottimo ristorante dove si parlò di tutto meno di cosa sarebbe potuto accadere dopo. Al termine della cena, nel bere il caffè, dissi a Silvia che avevo conosciuto un uomo, Pietro, e che sarebbe stato disponibile a giocare con noi se da tutti e due voluto. Le spiegai come lo avevo contattato e la persona che era, da dove veniva sino a mostrarle una sua foto. Silvia disse che era un bell’uomo e che se volevo continuare lei non si sarebbe opposta ma precisò che ero io il fautore di tutto. Al che chiamai Pietro al telefono e dopo brevi convenevoli gli dissi che noi alloggiavamo all’hotel ……. e il nostro numero di camera aggiungendo di bussare alla porta non prima di un’ora per darci il tempo di rientrare e prepararci. Nel tornare all’albergo Silvia mi fermò e guardandomi negli occhi mi chiese se ero sicuro di ciò che intendevo fare. So che vuoi vedermi mentre uno sconosciuto mi monta, monta tua moglie ma te lo chiedo ancora: sei certo di ciò? Lo sono, Silvia, lo sono ma se tu hai una piccola, piccolissima remora mando tutto a monte. Voglio te, mia moglie e ti amo. Non ti nego, mi dissi, che anche io sono turbata da questo gioco e che sono un lago tra le gambe. Lo sono da quando mi hai detto che tutto era pronto. Mi vergogno di questo. Un bacio, un bacio d’amore ci accompagnò in silenzio verso l’albergo. In camera Silvia mi disse che sarebbe andata in bagno a rinfrescarsi e di pazientare un attimo. Uscì e la donna che vidi seppure non si fosse cambiata d’abito era una donna bellissima, una dea. Amore, ho la figa che gronda dalla voglia, perdonami, sei riuscito a farmi desiderare di fare la puttana stasera, farmi montare da un uomo che non ho mai visto prima, che probabilmente mi farà godere, mi farà sborrare sul suo cazzo. E tu potrai solo guardare perché non ti permetterò di toccarmi e di toccarti. Dovrai fare ciò che io ti chiederò di fare senza discussione alcuna. Sei d’accordo? Sei stupenda, come potrei non esserlo. Nel contempo sentiamo bussare alla porta e per pochi istanti ci guardiamo negli occhi come per chiederci se di va ad iniziare l’incontro o a rinunciare ad esso. Basterebbe non aprire. Invece Silvia va ad aprire ed ecco che davanti a lei si trova Pietro. Lo guarda e gli porge la mano che lui accoglie nella sua. Lo fa entrare e chiude la porta dietro di se’. Poche frasi di circostanza, un flûte di vino per rompere il ghiaccio. Poi Silvia prende in mano, inaspettatamente per me, le redini dell’incontro. Pietro, come tu sai, mio marito ha espresso il desiderio di vedermi mentre faccio all’amore con un uomo che non sia lui ma che fosse anche uno sconosciuto per noi. Ho decido di farlo felice in questo giorno e di accontentarlo nel realizzare questa sua fantasia. Quanto a te, amore mio, sappi che se non mi fermerai da stasera sarai un cornuto come tanti e non è detto che io mi fermi qui perché se da questa esperienza trarrò il piacere che mi aspetto le corna sulla tua testa saranno molte e mutevoli. Detto ciò hai iniziato a spogliarti senza dire nulla e pezzo dopo pezzo in pochi attimi eri nuda! Ti guardavano, Pietro ed io, stupiti da tanta intraprendenza. Spogliati anche tu Pietro, gli dissi. Lui non si fece pregare e in un baleno si denudò mostrando un cazzo di tutto rispetto duro e pronto. Ti vidi mentre lo guardavi e poi quando ti girasti verso me lèssi il desiderio. Due passi ed eri a letto, sdraiata, con le gambe ben aperte e guardando Pietro gli dicesti: vieni e chiavami!! Fammi godere! Lui fu dubito su di te e in un attimo dentro di te. Guardami, amore, ce l’ho dentro tutto, il cazzo, mi sta riempiendo la figa. Ora mi farò chiavare e gli sborrero’ sopra e tu guarda, ora sei un cornuto!!! Pietro la montava con veemenza e Silvia, non ci potevo credere, godeva in continuazione. Poi lo fece uscire da se’ e si mise alla pecorina dicendogli di prenderla così. Pietro non si fece pregare e infilo nuovamente il cazzo nella figa di mia moglie ricominciando a chiavarla con foga. Ti piace, amore mio, ti piace vedermi mentre mi chiavano, mentre tua moglie Silvia di fa chiavare? Dio come ce l’ha duro, mi fa sborrare in continuazione senza sosta. E tu, amore, hai voglia? Non toccarti, non devi e non devi pensare che stasera avrai il tuo piacere. E tu, Pietro, non fermarti, continua a chiavarmi e a farmi godere, non fermarti. Amore, ce l’hai duro, vero? Ti piace guardarmi, cornuto? Fammelo vedere, tiralo fuori! Slaccio i pantaloni e abbassi le mutande ed ecco che spunta il mio cazzo. È duro e mi vergogno che lo sia. Ma guardalo, mi dice Silvia, guarda il cornuto con il cazzo che gli è venuto duro a guardare la moglie che si fa montare. Nel frattempo Pietro continuava nella sua opera di monta della figa di Silvia che tra una parola e l’altra sospirava ad ogni affondo. Amore, vieni qui vicino a me. Mi avvicinai e Silvia prese le natiche con le mani e le apri. Guarda, amore, guarda come mi sta montando il cazzo di Pietro, lo vedi? Ti piace? Sai che mi sta facendo sborrare? Presi in mano il cazzo e feci per segarmi ma Silvia mi ordinò di smettere subito dicendomi che come da accordi dovevo obbedire. Pietro in quel momento diede quattro o cinque colpi forti in figa a Silvia che venne subito gridando il suo piacere. Pietro, disse Silvia, esci dalla figa e lascia che il fornito guardi come me l’hai sfondata. Pietro arretro e sfilò il cazzo lucido della sborra di Silvia e si prendendolo in mano continuo’ a segarlo per tenerlo duro. Lo guardai nella sua maestosità, scalpellato e bagnato. Mettilo dentro tu ora, metti il tuo dentro di me dopo che mi sono fatta chiamare da Pietro, vieni, cornuto, vieni amore. Senza lasciarlo dalla mano minposizionai dietro Silvia e in un colpo solo glielo infilai in figa. Era un lago, un lago bollente, fradicia. Lo sentì amore come sono bagnata? Ti piace sapere che ne lo hai messo dentro dopo che Pietro mi ha allargata per bene? Al solo sentire queste parole dette da te mi sfilai immediatamente per non goderti dentro e venire meno al tuo ordine. Bravo, stavi per sborrare e lo hai dovuto tirare fuori! Sei proprio un cornuto! Pietro torna qui da me e mettilo ancora dentro e chiavami che ho ancora voglia. Pietro mi scosto delicatamente dal sedere di Silvia e preso in mano il cazzo lo guidò dentro la figa di mia moglie. Dio come mi fa godere, amore mio, mi sembra di essere diventata una troia. Sono la tua troia, quella che hai voluto tu portare a fare questo. E tu Pietro, ora sborrami dentro, allagami la figa e poi lasciami sola con il cornuto. Pietro incalzato da Silvia che spingeva ancora più in fuori il culo per sentirlo meglio dopo pochi colpi sborro’ dentro la figa di Silvia che affondò il viso nel cuscino cercando di smorzare le urla. Vidi il cazzo di Pietro uscire da mia moglie fradicio di sborra. Silvia si giro’ e gli disse di avvicinarsi e così lo prese in bocca. Te lo pulisco io!!! Poco dopo entrambi guardavamo Pietro lasciare la camera. Silvia era nuda, distesa sul letto con le gambe leggermente aperte. Vedi, amore, come cola la sborra di Pietro. Io ero lì, come uno stupidì, in piedi a fianco al letto, con i pantaloni calati, la camicia e tutti i vestiti ancora indossati con il cazzo duro fuori. Vieni qui vicino a me. Mi sdraiai sul letto accanto a mia moglie che mi prese il cazzo in mano e cominciò a segarlo piano. Ti è piaciuto vero? Anche a me è piaciuto farmi chiavare. Mentre dicevi ciò la tua mano continuava a segare il cazzo e il tuo viso a pochi centimetri dal mio. Dimmelo che ti è piaciuto, dillo alla tua troia! Se vuoi posso farti leccare la figa piena di Pietro. Nel sentirti dire questo ho sborrato come non mai. Schizzavo sborra come da tempo non accadeva. Un orgasmo pazzesco! Amore, mi è piaciuto così tanto e vedo che anche a te tutto sommato non è dispiaciuto che ho deciso di chiederti di organizzare ancora un incontro con Pietro dove con più calma mi farò anche inculare da lui e berrò la sua sborra. Tu, naturalmente, resterai a guardare se vorrò permettetelo. Sei d’accordo?
di
scritto il
2022-04-12
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