Il gatto a 9 code

di
genere
sadomaso

Con Anna ci conosciamo dalla bellezza di più di 30 anni e non avevamo mai scopato, sebbene per me fosse il tipo di femmina che ti manda fuori di testa. Io l'ho conosciuta che ero 25 enne e lei 40 enne. L'avrò portata a cena 1500 volte, senza combinare mai un cazzo di che. Non so se per colpa mia, che comunque salto subito addosso ad una femmina, se mi arrapa o per colpa sua. Effettivamente è un tipo che mette soggezione, perchè se la tocchi fuori luogo, si irrita; se fai qualcosa che non è il momento, si ombra anzichè no. Io non so quante seghe mi sarò sparato pensando a lei a gambe aperte, ma non sono mai riuscito ad immaginare se è un tipo che quando glielo infili urla, oppure magari ti dice: tutto qui? Poi è schizzignosa: non sai se lo prenderebbe in bocca o ti direbbe che non è il caso, tutta indignata. Non una volta mi sono trovato sul punto di succhiarle le tette, ma poi mi ha fermato l'idea che il succhiamento di tette l'avrebbe irritata. L'idea di baciarla mi ha dato repulsione, dacché fuma come una dannata e tosssisce in continuazione. Una volta ho persino pensato che sarebbe stato eccitante averlo dentro alla sua fica, mentre lei tossiva, perchè sarebbe stato come se lei si stantuffasse col cazzo tossendo. Però l'idea che magari mi avrebbe tirato via dalla fica, seccata di averlo dentro, mentre tossiva, praticamente sempre, mi ha inibito. Una volta che l'iniziativa l'ha presa lei, salendo nella sua macchina e poi chiedendomi di quardare sotto al suo sedile, rendendomi conto che l'avrei vista a gambe spalancate, anzi vedendo che aveva delle calze col reggicalze, ho tirato via la testa come un coglione, dicendole che non c'era niente per terra. Effettivamente la sua è stata una mossa decisamente erotica, ma non capisco perchè l'ha fatta in una pubblica piazza, con un via vai di persone. Certo, credo che fosse sicura che io certamente l'avrei invitata a salire in Studio, dove saremmo stai io e lei e il letto. E non l'ho fatto, sentendo un nodo alla gola e un crampo allo stomaco per quella occasione d'oro, che non ho sfruttato. La verità vera cerdo che sia questa, ora che sono costretto a confessarla, per esigenze di racconto. Anna già a 40 anni era una femmina molto femmina e con aspetto non infantile. A 55 anni, quando mi ha fatto lo scherzetto del chiedermi di guadare sotto la macchina, era una donna decisamente con aspetto ... diciamo da donna di "una certa età". E con un carattere non dolce. L'impressione che ho avuto sempre è stata questa, lo confesso: a farmi tirare indietro, è stata sempre la supposizione che Anna fosse il tipo di donna che non ci va tanto per il sottile. Insomma dà l'idea che vuole essere non scopicchiata, bensì scopata selvaggiamente. Immagino che l'uomo lo vuole del tipo che se la sbatte con violenza, facendoglielo sentire dentro la pancia. Non fa immaginare il tipo di donna "che gioca" e tollera il cazzetto che le sdondola dentro la fica. Più verosimile che voglia il cazzone che la sventra letteralmente, dandole colpi di reni fortissimi, mentre lei ti esorta a sbudellarla con parole non da maestra di catechismo. Magari parole del tipo: sono una zozzona maiala, sfondami la pancia, fammelo uscire dalla bocca, mentre urla come se fosse in sala parto.
Mi sono pertanto costruito questa fantasia mentale, sempre più realistica, man mano che passava il tempo. Arriviamo a 5 anni dopo, lei 60 enne, io 45 enne, che una sera si e l'altra pure mi sparavo a casa mia, a notte fonda, una sega, immaginando scene di lei che urlava e più si sentiva sfondare, più si infoiava, chiedendo di sbatterla sempre più selvaggiamente, dandosi della maiala, della gran troia, della trucida che vuole sentire il cazzo che le entra fino allo stomaco.
Finalmente arriva la sera fatidica, che di ritorno dalla piscina, dopo che prendendo il sole si era spaparazzata a gambe divaricate e mostrando 2 tette superbe, che le debordavano dal costume due pezzi e una abbronzatura da 30 enne, facendomi impazzire, invece di imboccare la superstrada, mi sono infilato in una stradina di campagna. Lei gelida della manovra, non ce l'ho fatta a metterle le mani addosso e a dire alcunchè. Lei: - che volevi fare dentro la macchina, che magari passa qualcuno?
Un conto a casa sul letto, qui che vuoi fare?
Ho rimesso la macchina in carreggiata e mi sono avviato sulla superstrada. Durante il tragitto, lei silenziosa, ma il corpicostume se lo tirava su, in modo che si vedessero le cosce.
Velocemente l'ho portata a csa e sono salito insieme a lei. Si è diretta subito in camera da letto, buttandosi letteralmente sul letto a pancia in avanti. Il primo approccio per me è stata la succhiata di tette e lei ha cominciato ad ansimare, aumentando il ritmo del respiro al ritmo delle succhiate.
Io più del succhiare una tetta e poi l'altra non facevo e alla fine lei: - se non ti piaccio, lasciamo perdere. In effeti io aveo già tirato fuori l'attrezzatura, pensando che lo prendesse in bocca. Lei invece lo ha afferrato sputando a ripetizione sulla cappella e poi irritandosi che nonostante il suo smanettarlo con la mano, flosse ancora floscio.
Quel floscio le ha fatto reiterare: - lo vedi che non ti piaccio, che cazzo stiamo a perdere tempo!
Svilito mi sono rivestito e con delusione me ne sono andato a casa mia a pocha distanza dalla sua.
Ho provveduto ad attaccare una sua foto sul muro davanti al letto, ho fantasticato sull'erotismo dello sputare sul cazzo di lei, con una faccia da tremendona maiala e mi è diventato subito duro come l'acciao. Con due su e giàù avrei schizzato un litro fino al soffitto, quando ha suonato il telefono. Era lei.
Che mi chiedeva cosa stessi facendo e presagendo che mi ero messo in contatto con la puttana, di professione, con la quale una volta mi aveva visto portarla a casa, con
tono sgarbato e seccato ha detto, con la sua voce guitturale, affatto tenera: - scommeto mille euro che hai chiamato la tua troia e con quella ti diventa duro.
Io, per la prima volta non più "giuggiolone": - hai perso 1000 euro Anna, perchè ho attaccato al muro una tua foto e mi stavo sparando una sega. Se mi avessi chiamato 10 secondi dopo il soffitto della camera ora sgocciolerebbe di sborra.
Al che lei: - ti aspetto a casa, te la faccio io la sega. E a riattaccato.
Il dilemma era: vado a fare l'ennesima figura del cazzo, che me la ritrovo moscia l'attrezzatura?
Quasi stavo per non andare, dacchè nel frattempo l'arrapamento mi si era spento sul serio e non mi sarei più fatto nemmeno la sega.
Non so perchè ho fatto il percorso da casa mia a casa sua, come telecomandato con l'impulso di non suonare e di tornare indietro.
Salgo le scale di casa sua e lei nemmeno è in salotto. Me la sono vista uscire dalla camera diversa da quella dove stavamo prima con la vestaglia aperta, calze nere a rete e ... e ... Non mi ha fatto vedere cosa avesse in mano, ma ha detto: - anche se mi fai uscire il sangue e io urlo, continua fino a che il cazzo non te lo faccio venire duro. Vedrai che tra poco te lo faccio diventare duro. Non capivo che sangue le avrei fatto uscire. Non lo avevo mostruoso da romperle nemmeno lo sfintere anale facendole uscire sangue. Mentre mi facevo queste pippe mentali, ha tirato fuori "il gatto a nove code". Una frusta di cuoio e sfere di legno.
Poi si è buttata sul letto a 1 piazza a pancia in sotto, tirandosi su la vestaglia e scoprendo anche il dorso. La vita era delle sue cosce arrapanti abbronzate e sode, con tanto di calse e reggicalze e la schiena scoperta fino al collo, mentre mi diceva con voce rauca di frustarla a tutta forza e di non smettere nemmeno se gli urli fossero stati da paura e fino a farle uscire il sangue. La prima frustata per me è stat di prova e lei mi ha mandato a fare in culo irritata. Pertanto lesuccessive le ho date a tutta forza. Abituato a sentire sempre la sua voce gutturale, quegli strilli acutissimi me l'ahno fatta diventare tutta un' altra femmina. Dopo la decina frustata, che davvero le usciva il sangue dalla zona del dorso dove passa il reggiseno, che peraltro indossava, il cazzo mi è sembrato di avercelo di acciaio temperato. L'ho girata, le ho tirato le cosec fin sulla pancia e gliel'ho infilato in fica con vigore. Si vedeva che le faceva male dentro al muso di tinca. La scopata violenta l'ho fatta durare il più possibile. Quando mi sono sentito inondare del suo liquido, non ho pututo fare a meno di schizzare dentro pure io tutta la sborra che avevo accumulato. Mentre la scopavo violentemente mi è venuto in mente che dietro la schiena grondava di sangue. Le ho messo le mani dietro e me le sono ritrovate tutte insanginate. Vedere quel sangue mentre schizzavo dentro a getto, me lo ha fatto mantenere duro per alcuni minuti e ho continuato a dare colpi di reni, anche dopo che ero venuto, dandole della troia zozzona, della gran maiala, della sbudellata.
Gliene ho dette di tutti i colori e lei si vedeva che ci godeva di essere trattata da troia schifosa.
Un'esperiena indimenticabile. Ma è stata la prima e l'ultima.
MAICO
scritto il
2022-04-17
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