Sesso in famiglia, terza parte

di
genere
incesti

Sono tornata a scrivere, devo dire che mi eccita molto raccontarvi in maniera anonima ciò che mi accade anche se questa mia vicenda sta cominciando ad avere dei risvolti preoccupanti, comunque... sentii i passi avvicinarsi, la porta si aprì “mamma tutto bene?”, era mio figlio minore Riccardo che avendomi vista correre dentro si era probabilmente preoccupato. Stavo a terra senza pantaloncini e con una boccetta di profumo nella figa, lui rimase immobile, ci guardammo negli occhi, “mamma ma che cazzo stai facendo?” mi chiese con un tono preoccupato e allo stesso tempo furioso, poi si voltò, stava per dire al padre che mi aveva trovata a masturbarmi a terra come una troia, non potevo permetterlo, mi alzai e lo afferrai per un braccio, “ti prego non dirlo a papà... ti prego...” poi commisi l'errore “farò tutto quello che vuoi ma ti prego non dirlo a papà!” che scema, lui si girò con un sorrisetto maligno, “tutto?” mi domandò, io annuii, avevo dato libero arbitrio ad un appena diciottenne bocciato tre volte alle medie... un adolescente che ha come sogno quello di sbattersi la madre... come potevo essere così cogliona? Ancora adesso mi sento una cretina...
“non dirò nulla a papà... però dovrai fare una cosa per me...”, ecco, ora mi avrebbe chiesto di scoparlo e invece no, “non ti preoccupare” mi rassicurò “non voglio scoparti... voglio scopare una prostituta... è molto più eccitante...” io lo guardai spaventata, che cazzo avevo combinato “come una prostituta? Ma, ma...” non potevo fargli sbattere una prostituta, la cosa doveva rimanere in famiglia... per fermare quelle sue idee folli gli diedi un bacio, uno con la lingua, “preferisci una prostituta a me?” lui scosse la testa libidinoso. Mi saltò addosso e si tolse la tuta, aveva il cazzo di massimo sedici centimetri comincio a baciarmi le tette, “sei vergine?” gli chiesi, non rispose poi me lo infilò dentro emettendo un gemito, “ti piace?” gli chiesi con voce arrapata e sbavando, lui non rispose, rimase fermo a fissare il vuoto “è così umido e caldo...”, passò alcuni secondi tremando e non riuscendo a parlare poi iniziò a sbattermi ad una velocità quasi dolorosa, “calmo... piano! Ahi mi fai male! Piano!” mi lamentavo a bassa voce. Lui non ci vedeva più dal piacere, cominciò a leccarmi prima le tette e poi tutto il viso, non capivo che gli passava per la testa era troppo eccitato.
“sto per sborrare!” disse continuando a sbattermi sempre più forte “esci!” gli dissi preoccupata “esci!”, “no voglio riempirti di sborra!” continuava a dirmi, “esci puoi sborrarmi sulle tette, sulla faccia, anche in bocca ma non lì ti prego” lo supplicavo, ma lui niente. “vengo!” mi disse all'apice del piacere, gli diedi una spinta, uscì fuori appena in tempo, fece uno schizzo così forte che mi arrivò in faccia. E ora sto nella merda, sempre a causa mia che faccio le cose a cazzo... credo che non scriverò altri racconti se la vicenda peggiora...
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2022-04-19
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