Non solo sesso, ma amore tra papi e sua figlia

di
genere
incesti

Ho capito che era amore. Che era amore e non solo sesso, il loro. L'ho capito quando li ho visti. Quando ho visto finalmente mio padre nudo, il cazzo ritto come un pennone, mascherato e con la catena al collo, leccare dolcemente i piedi di mia sorella Simona, una sera dell'estate 2021. Sapevo ovviamente che scopavano, che papà era il suo schiavo leccapiedi, che Simona gli concedeva il culo da tempo, e che la figa fresca era stata profanata dal membro duro del vecchio porco. Un porco di 60 anni pazzo matto di sua figlia, schiavo dei suoi piedi. Quando si dice perdere la testa. E quando l'ho visto ansimare di piacere ad occhi chiusi, con la lingua tra gli interstizi dei piedi di Simona - lei adesso 21enne, ma la storia dura già da parecchio... - di quei piedi che quella sera, quando li ho visti, aveva smaltati di rosa: quando ho visto papà in questo stato ho capito che non era solo SESSO, non poteva esserlo. Doveva esserci altro: profonda devozione, profondo rispetto e calore nei confronti di sua figlia, mia sorella. Doveva essere un'altra cosa: AMORE, doveva essere quello. Il cazzo ritto, la voglia di venire sui piedi della figlia che scopava con calore quasi ogni sera, era una cosa che veniva dopo. Prima c'era la volontà di renderla felice, di sfidare le convenzioni sociali, pur correndo il rischio di rovinarsi per sempre la vita. Prima c'era il desiderio di onorare una creatura che gli faceva battere il cuore, che non lo faceva dormire la notte, che rendeva la sua vita degna di essere vissuta, che rendeva il suo stare al mondo con un senso. Non era ossessione, non è ossessione, è amore. Lui gliel'ha anche detto: ''Ti amo, Simona. E non mi importa di nulla, voglio solo stare con te, essere il tuo devoto servitore, il tuo cavaliere leccaunghie che ti fa la pedicure e ti compra quel che desideri. Il tuo principe che ti vizia e ti tromba come se non ci fosse un domani, il tuo lurido zerbino...la mia vita non ha senso senza di te, ti prego, principessa, rendimi tuo...in qualunque modo desideri.'' E lei lo aveva fatto, eccome se lo aveva fatto... E non importava che lei l'umiliasse, che gli ridesse dolcemente in faccia per sfotterlo, dicendogli ''ma guardati che carino, sei proprio un coglione fatto e finito, papino, sei così cucciolo, schiavetto mio...voglioso dei miei piedi e di tutto il resto, un cagnolino che sbava ad ogni mio sguardo, che corre quando mi faccio la pedicure...ahahha...''. Non importava, perché papà sapeva - SA- che anche per Simona è amore e non solo sesso. La sua troietta bionda, il cui corpo aveva sverginato non appena compiuti i 18 anni...la sua principessa, la sua dea, la sua amante segreta alle spalle di mamma, che ovviamente ignora tutto...tutto questo lo eccitava da morire e non si pentiva quando - in preda all'orgasmo - ha sborrato abbondantemente sui suoi piedi e ha bestemmiato, lui, uomo di chiesa...io l'ho visto, e sono rimasto scioccato. Poi ho capito. Mentre lei gli sorrideva, i biondi capelli mossi, lo smalto bianco alle mani, e un vestitino nero di pizzo che le lasciava scoperta parte del seno, della schiena, dei fianchi...lei che lo amava, lo amava perché era riuscito a sottometterlo e lo sottometteva proprio perché lo amava...a confronto di tutto questo, tutto perdeva di importanza: il rischio di essere scoperti da mamma, i ricatti di Simona (''se non sarai più il mio schiavo leccapiedi lo dirò in giro a tutti''), le macchie di sperma sul letto matrimoniale...tutto, perché erano una cosa sola, un unico essere...lui con la lingua tra i suoi interstizi, a rilassarsi dopo l'ennesima giornata frustrante di lavoro, e lei, con il suo uomo maturo completamente preso da lei e che, se solo lei gli avesse dato il permesso, anche quella sera, non si sarebbe limitato ai suoi piedi ma le sarebbe entrato dentro con dolcezza, come due che si amano, dentro e fuori, dentro e fuori, prima nel culo, poi nella figa...e sarebbe diventato forte e duro, il loro sesso, se solo lei gli avesse detto che voleva farlo così, che voleva che la penetrasse con forza...ma fino a quel momento lui era ai suoi piedi, mentre lei si toccava i capelli, controllava il cellulare e diceva ''è così divertente, è così dolce quello che fai, papi''... mentre intanto gli stuzzicava il pene, facendogli capire che era quasi tempo per lui di entrarle dentro...ma il seme, il frutto del loro AMORE, prima che del loro SESSO, quello no, quello sarebbe stato ricevuto sui suoi piedini, una calda crema dolce che avrebbe dimostrato fino in fondo ancora una volta quanto papi tenesse alla sua piccola dea studentessa universitaria che aveva visto crescere in casa e diventare ragazzina, e poi giovane donna con tette, corpo sinuoso e piedi smaltati, per averla solo per sé... e avrebbe dimostrato quando la dolce troia, l'angelo e diavolo insieme, avrebbe fatto bene il suo lavoro: ridurre un uomo maturo, persona affermata, padre di famiglia, devoto cattolico, rispettato e stimato da tutti in città per il suo lavoro e i valori, niente più che uno zerbino per i piedi di una giovanissima figlia, niente più che un cagnolino fallito che fin dal primo momento aveva detto ''sono tuo, Simona, fa' di me ciò che vuoi'', e le era entrato dentro, le aveva leccato i piedi, penetrato la figa e sborrato sulle unghie tutto in una serata, quando lei era diventata maggiorenne.
Così ho capito che papà e Simona si amano e nulla potrà mai separarli, perché l'amore è la cosa più potente che esista sulla terra...
scritto il
2022-05-04
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