Rumori in cucina a notte fonda

di
genere
etero

Era notte fonda e stavo dormendo beatamente quando sentii uno strano rumore in cucina, mi alzai e uscii dalla mia camera, nessuno si era svegliato, le porte erano tutte chiuse. Mi avvicinai furtivamente alla cucina e guardai dalla serratura, qualcuno stava rovistando nei cassetti, sentivo il rumore dei cucchiai che tintinnavano, era una figura nera, con un passamontagna dal quale uscivano un paio di ciocche di capelli. Mi sembrava una donna... si voltò e iniziò ad avvicinarsi alla porta, stringeva in mano un piede di porco, mi nascosi vicino i cardini della porta, quando la figura uscì gli stavo alle spalle, velocemente le strappai dalle mani l'arma, lei si voltò spaventata. Mi guardò senza capire che fare, mi allontanai minacciandola col piede di porco, lei cominciò a gesticolare, poi sussurrò “Ti prego no... aspetta...”, io non capii, rimasi quasi invaghito di lei, la tuta nera era ben aderente al corpo e accentuava il seno che nel suo caso era molto prosperoso“Ora chiamo la polizia!” le intimai, si inginocchiò “Non farlo... per favore... no...”, ero confuso mi avvicinai mantenendo sempre una certa distanza, faceva quasi pena, stava con la testa fra le mani a piangere silenziosamente. Le misi una mano sulla spalla, lei mi guardò, “Non fare nulla... farò tutto ciò che vuoi... tutto...”, la sua affermazione mi stupì, “Va bene...” la tranquillizzai, ci fu un attimo di silenzio, “Hai detto che faresti tutto ciò che voglio?”, lei annuì, le porsi la mano e l'aiutai ad alzarsi.
Le tenni la mano ed andammo nella mia stanza, “Cosa vuoi che faccia?” mi chiese iniziando ad aprire la lampo della tuta, io sorrisi. Chiusi a chiave la porta, sotto quella divisa la ragazza era completamente nuda, il seno era sodo e grande, il fisico snello e la figa depilata, le palpai le tette lentamente poi le strizzai i capezzoli, misi una mano sul passamontagna per toglierlo ma lei mi fermò la mano, “Cosa mi hai detto prima?” le ricordai, lei abbassò lo sguardo. Tolsi quella maschera e i suoi splendidi capelli biondi vennero illuminati dai raggi della luna, i suoi occhi erano verdi e profondi, le labbra rosse e carnose. Sulle ciglia aveva anche un accenno di trucco. Misi un dito nella sua vagina le baciai le labbra, mi tolsi i pantaloni e la accompagnai a venire sul letto mi sdraiai e la veci mettere su di me, la penetrai fino in fondo e dopo avergli abbassato il capo continuai a baciarla.
Era una ragazza splendida, perché si era messa a rubare? Mi le mani sul suo culo e iniziai a scopare più velocemente, dopo alcuni intensi minuti ci mettemmo a missionario, le leccai i capezzoli e dopo averli strizzati nuovamente uscì del latte, lì probabilmente capii, forse era una ragazza madre a cui servivano soldi... mi fece una gran tenerezza, continuai a scoparla e le sborrai sulla pancia. Le diedi un ultimo e intenso bacio, poi le passai i fazzoletti. Si pulì, si alzò e si rivestì, stava per uscire dalla finestra della mia camera quando la fermai, “Hai un bambino vero?” domandai a bassa voce, lei annuì lentamente, le porsi cento euro presi dal mio portafogli, lei rimase sorpresa, “Non sono una puttana...” mi disse secca. “Non sono per il sesso, sono per te... e per lui...” lei mi abbracciò, prese i soldi e fuggì dalla finestra mischiandosi alle tenebre, sotto quella luna bianca che illuminò la mia stanza. Tornai a dormire il giorno seguente dovevo andare all'università, ma quell'esperienza non la dimenticherò mai.
scritto il
2022-05-09
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