Dai piedi in su atto IV
di
cagnetta rottainculo
genere
dominazione
Quarta sera a casa del padrone. Da oggi chiamami “supremo”, tuo Padrone e Maestro. Abbrevialo sempre in PM. Quindi supremo PM. Sarai solo un'ombra al seguito, appiccicata ai miei piedi, un fantasma che mi tallona, un fantoccio di cui tiro i fili, lo scudiero e custode del mio spadone. Deve scorrere tanta piscia dalla mia canna prima che tu sia fatto e finito. Giorno dopo giorno la tua bocca e il tuo culo prenderanno la forma a stampo del cazzo che ti scopa e ti sborra, unico vero cazzo della tua vita da miserabile, tirata avanti a stenti e a seghe. R.O. fai piroette, volteggia, rotolati sul pavimento, striscia fino ai piedi del PM. Ho voglia di annientare il tuo amor proprio e di deliziarmi di te. Questa dura e improvvisa reprimenda mi ha svuotato. Ma gli ordini sono ordini. Ho dato tutto me stesso nel rendermi ridicolo e finire spianato fra i piedi del padrone. Molto bene dice. R.O. a sgabello davanti a me. Mi irrigidisco in quella foggia e il mio supremo PM vi distende i piedi, batte tre colpi sulla mia povera schiena, per poi accavallarli sprofondandosi in totale relax. Passo il tempo a fantasticare sulle figure che si indovinano tra le macchie della palladiana e vi vedo un cavaliere in corsa che mi cavalca e mi incita con le gambe sul groppone e con lo scudiscio a furia a man dritta e a manrovescio sul collo, incurante del mio batticuore. Mi sembra quasi che insieme prendiamo il volo. Finalmente leva le gambe, mi scansa in malo modo con una spinta. Rotolo. R.O. vattene! Esco a ciondoloni. Mi rivesto. Mi trascino in strada e chiamo un taxi. Sono a casa. Penso e ripenso. Mi arriva sms. “Ti sputo”. “Grazie supremo PM, se mi è consentito le bacio l'ano”. “Ti apprezzo” mi scrive di rimando e mi tira su di morale con un “Avanti così”.
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