La slot machine
di
cagnetta rottainculo
genere
dominazione
Nelle serate più uggiose, nel privato della nostra casa fra noi tre intavolavamo invece un curioso gioco delle tre carte, di invenzione del padrone. Egli naturalmente faceva sempre de mazziere, mescolava il mazzo e lo spaccava anche. Poi le carte venivano poste in pila al centro del tavolo e ciascuno di noi ne pescava una. Se uscivano tre carte dello stesso seme la vincita era del dom, se uscivano semi diversi il giro andava buco e passavamo a quello o a quelli successivi fino a quando ne uscivano tre di uguali. Solo al dom era riservata la possibilità di fare BINGO. A quel punto si faceva la somma delle tre carte e a quello di noi due schiavi che aveva pescato la carta più bassa gli toccava di fare pegno. Se uscivano i BASTONI (che nelle carte triestine da briscola e da scopa da noi utilizzate è rappresentato come un bastone cerimoniale ovvero uno scettro) allo sconfitto il dom faceva sul serio il mazzo e di solito glielo spaccava o in alternativa riscuoteva a pompa. Se uscivano COPPE il soccombente si sorbiva senza fiatare tre calici di urina (pisciati da ciascuno di noi). Se uscivano SPADE il poveretto di turno che era rimasto con in mano lo scartino più misero veniva sottoposto sull'unghia alla tortura dei capezzoli. Infine se uscivano i DENARI detti anche ORI quello di noi due che era il malcapitato saldava il conto all'istante spianandosi a squadra sul tavolo da gioco e buscandosi sul sedere tanti colpi non molto riguardosi di cane quanti ne indicava la somma delle tre carte. In una variante usavamo carte ben più pittoresche e spiritose dove i semi tradizionali erano sostituiti da simboli pertinenti al BDSM (i cazzi al posto dei bastoni, i calici invece delle coppe, le unghie acuminate per le spade e i culetti per gli ori). A forza di pompe, inculate, bevute, torture e bacchettate la serata trascorreva in un clima di allegria, come se fossimo andati al CASINÓ, ma anche di discreta apprensione da parte mia e del mio collega schiavo: era solo un gioco che ci faceva stare in letizia fino a quando in quella specie di roulette russa non eravamo chiamati in causa in prima persona a pagare il fio che ci era toccato in sorte.
1
voti
voti
valutazione
1
1
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Il poker bdsmracconto sucessivo
La sala da ballo
Commenti dei lettori al racconto erotico