La sua cifra

di
genere
dominazione

La sua cifra era la docilità. Non ho mai visto uno schiavo così ammansito da tollerare di tutto proprio di tutto. Il dom lo canzonava, lo sbeffeggiava e lo brutalizzava molto più di me. Egli subiva punto e basta col sorriso sempre sul volto. Aveva un tale timore di essere respinto di nuovo che accettava qualsiasi rimprovero e un gran numero di sevizie. La sua schiena e il suo culo erano quasi deformati dalla frusta. Se qualche suo comportamento veniva considerato tiepido o inappropriato veniva spedito nudo in pieno inverno a trascorrere la notte al freddo in giardino. Era fiero del suo ritrovato ruolo anche se gli costava il prezzo di ricevere affronti di ogni tipo. Veniva appeso in sospensione ai ganci del soffitto e tenuto in sofferenza per qualche buona ora a sfidare la forza di gravità. Il dom infieriva su di lui e me ne spiegava il perché. Il motivo era che possedeva a tal punto l'indole di un soggetto masochista che sentiva il bisogno di essere trattato male e per questa ragione il padrone non gli lesinava niente. Lo sfamava di soli scarti di cucina e di avanzi, nutrienti ma miseri, trattandolo da bestia. Ma lui sembrava risorgere più vispo che mai da ogni angheria. Nel tempo era diventato più introverso e più riservato anche nei miei confronti ma tutto sommato con qualche battuta volgare e salace al suo indirizzo riuscivo sempre a smuoverlo e a farlo ridere di buonumore, rendendolo partecipe della mia amicizia e allora capivo anche quanto mi era affezionato e riconoscente.
scritto il
2024-10-22
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