Lussuria 6 persi nel vortice della perversione

di
genere
dominazione

“Vieni qui cagna…”, “Arrivo mio Padrone”, sono seduto alla poltrona nudo bevendo un drink e tu camminando nuda a quattro zampe con il collare SLUT al collo mi raggiungi sfoggiandomi il tuo più sensuale dei sorrisi, il tuo corpo è un ode alla sensualità i tuoi grandi e grossi seni penzolano con le clips ai capezzoli, il plug gioello di colore rosso come la passione fa capolino dal tuo fondoschiena, ti osservo sei bellissima e oscena, sei sensuale e porno allo stesso tempo, con il viso accarezzi le mie gambe, sfioro con il piede il tuo sesso, è bagnato grondi umori copiosi, è proprio vero il primo organo sessuale è la nostra mente ed io ci sono entrato tempo fa e da allora sguazzo nelle tue fantasie, nelle tue trasgressioni e questo ti eccita ci eccita. “Mi hai bagnato il piede Troia sei sempre eccitata vero Jessica?”, “Perdonami Padrone ma la mia micetta piange sempre di piacere per te”, e poi abbassi la testa ed inizi a leccarmi il piede, a baciarlo, lecchi le dita una ad una, accarezzi la mia caviglia mi guardi e sorridi mentre poggio la pianta dei miei piedi sui tuoi seni. “Vieni qui Jessica sali sulla poltrona”, lentamente ti alzi, ti accomodi sulla poltrona e poggi le mani sullo schienale offri il tuo sedere alla mia vista sculettando, accarezzo i tuoi glutei li schiaffeggio con forza, vedo i segni rossi lasciati dalle mie mani, gemi, sussulti ad ogni colto, ti mordi un labbro chiudendo gli occhi. Scivola la mia lingua lungo la tua schiena, stringo i tuoi seni ne sento tutta la consistenza, tiro le clips, dolore e piacere la sintesi della lussuria. La mia lingua accarezza i tuoi glutei mordo le tue sode chiappe abbronzate perchè accarezzate dal sole, poi tiro fuori il plug giocando con il tuo buchino, dentro, fuori, fuori, dentro, gemi, lecco il tuo orifizio ci sputo sopra, infilo la lingua, con una mano accarezzo la tua figa sei un lago di piacere, le mie dita frugano nella tua intimità sono bagnata di te, le infilo lente nel tuo culetto, si apre e mugoli, le roteo lentamente e sorrido con il mio ghigno perverso, sono eccitato e tanto, ti sbatto il glande sulla chiappa destra, lo senti duro e bollente, lo vuoi, non chiedi, la schiava non chiede, prende quello che il Padrone vuole donarle. Appoggio il mio cazzo umido dei tuoi umori all’ingresso del paradiso riservato solamente a me, con le mani apri le tue chiappe, le osservo curate e smaltate di nero, poggi il viso sullo schienale della poltrona mentre io lento ti penetro.
“Siii Wolf siii inculami Padroooneee siiiiiii”, non mi sottraggo alla tua richiesta ti schiaffeggio ancora il sedere quel suono mmm mi eccita slap slap slap, con le mani afferro i tuoi fianchi, lentamente sono completamente dentro di te, mugugni qualcosa di osceno a bocca aperta mentre aumentando gradualmente l’intensità inizio a scoparti fino a giungere ad una danza frenetica ed incontrollabile. La mia mano intorno al collo tenendoti da dietro sbatto le tue carni con veemenza mentre tu urli il tuo piacere nel sentirti piena e montata dal tuo Padrone… il tuo orgasmo diverso ma intenso ti spacca il cervello invitandomi a riempire la tua voglia perversa di me, mentre io svuoto il mio piacere intenso e copioso nelle tue viscere. Mi accascio a peso morto leccandoti il collo mentre tu ansimi ancora, i nostri corpi tremano e vibrano di spasmi incontrollabili, le nostre carni sono tremula ed appagate. “Ora fatti una doccia vestiti da puttana, truccati da puttana andiamo a fare un giro”, “Si Padrone subito Padrone, grazie Padrone”, mi sussurri con un filo di voce, ma prima di lasciarti andare ti abbraccio e ci baciamo con passione intrecciando le nostre lingue e stringendo l’uno contro l’altro i nostri corpi, accarezzandoti il visto ti sussurro il mio amore per te, mi sorridi ricambiando le mie parole e poi leggiadra vai verso la doccia.
Siamo in auto nel silenzio dell’abitacolo mentre la radio gracchia qualcosa, hai seguito perfettamente le mie istruzioni “Vestiti da puttana….”, una mini nera in pelle, autoreggenti a rete, scarpe rosse con il tacco, sopra indossi un giubbottino in pelle rosso per coprire la maglia a rete nera, non indossi reggiseno e per questo i tuoi sempre eccitati capezzoli si infilano tra le maglie spuntando fuori come grossi chiodi. Occhi marcati di nero, rossetto rosso fuoco ed il tuo profumo dolce ed intenso. Mi accarezzi la mano mentre guido, mi accarezzi la gamba, sai bene che giocheremo ancora stasera e sarà qualcosa di nuovo, diverso, intenso e dannatamente perverso.
Poco dopo arriviamo in un grande parcheggio, ci sono diversi tir fermi per la notte, una piazzola di sosta dove solitamente i camionisti che devono obbligatoriamente fermarsi si riposano. Parcheggio di lato tenendo una posizione abbastanza centrale in modo da che la mia auto venga notata. Accendo le luci dell’abitacolo. “Togli il giubbotto Jessica”, inclini un po' il tuo sedile e sfili il giubbottino in pelle, inizio ad accarezzarti tra le gambe, le apri, i tuoi seni non riescono a contenersi nelle larghe maglie della canotta, ti sflilo il perizoma ed inizio a masturbarti lentamente, tu gemi e mi accarezzi la testa mentre mordo i tuoi capezzoli. L’abitacolo di un TIR si illumina, qualcuno ci ha notati, questo ti da una botta di andrenalina, mentre continuo a masturbarti vedi una figura avvicinarsi alla nostra auto, cosi subito abbasso il finestrino dal tuo lato. Pochi secondi dopo mani sconosciute iniziano ad accarezzare i tuoi seni, li stringono li palpano, sorridi, accarezzi il suo pacco, apri la sua zip e accarezzi il suo contenuto. Masturbi lo sconosciuto che senza pudore ha tirato fuori la sua eccitazione, aneli il profumo di maschio selvaggio poggiando le tue labbra sul suo cazzo. Ne arrivano altri lenti, curiosi, eccitati, osservano lo spettacolo toccandosi, attendendo e guardano eccitati mentre tu ormai sei padrona con la tua bocca di quel membro che succhi senza freni sputandoci sopra ingoiando il piacere di questo sconosciuto svuotando in pochi minuti tutta la sua passione nella tua bocca. “Adesso esci fuori Jessica, sono tutti tuoi scopali tutti, rendi orgoglioso il tuo Padrone di avere una Puttana come te come sua cagna, scatena la Troia che è in te tesoro”. Sei padrona dei tuoi sensi, cosi oscena esci dall’auto andando incontro a loro, senti le loro mani sul tuo corpo, strizzano i tuoi seni, accarezzano il tuo culo, ti masturbano, sorridono mentre tu accarezzi la loro eccitazione. Qualcuno dal proprio abitacolo tira fuori un materassino, lo posiziona davanti al suo tir, ti invita a raggiungerlo,
In ginocchio sul materasso la mini arrotolata in vita, le tue mani masturbano, la tua bocca affamata delizia i loro cazzi, sono tanti e tutti eccitati e si masturbano. Ad alta voce ti lanciano epiteti osceni, la cosa ti eccita sei preda di questo branco o forse loro sono preda della tua voglia di sesso sfrenato. A quattro zampe mentre spompini chi ti si palesa davanti altri ti prendono senza ritegno, “sborraotio, troia, puttana, succhiamelo zoccola… siii che gran scopata sei troia…” accenti diversi, lingue diverse un unico mood li accomuna la voglia di sesso si usare questo copro che quasi come fosse manna dal cielo in questa notte di fine estate è comparso davanti a loro e tu indomita infoiata godi, squirti e ti doni come se non ci fosse un domani come se questa fosse l’ultima notte che fai sesso, sfrenato, intenso, osceno… “Dai bastardi sfondatemi sii sono la vostra troia usatemi, fatemi godere siii siisisi sisisi” . Le lancette del tempo si sono fermate sull’ora della perversa lussuria, riempita del loro seme senza ritegno imbrattata del loro piacere, ognuno di loro sceglie dove venire, seni, bocca, viso, figa, glutei, schizzi che riempiono di piacere il tuo corpo e la tua anima e tu dannatamente puttana e femmina godi di questo, ti riempi la testa del sesso che hai sempre voluto, e pensi a me distante pochi metri che godo nel vederti godere, che sorrido nell’ammirare la mia Regina che da sfogo finalmente al suo essere strumento del piacere, per loro, sconosciuti fortunati passanti in questa anonima piazzola di sosta, per te indomabile sapiosessuale creatura, e per me che finalmente ho trovato la Donna che ho sempre voluto. Due ore di sesso sfrenato, di mani sul tuo corpo, di cazzi da svuotare come amiamo eccitarci parlandone, due ore di venute di orgasmi due ora di piacere.. torni verso l’auto, con la mini stropicciata, le calze rotte, a piedi nudi con le scarpe in mano ed il tuo sorriso di compiacimento, io sono li appoggiato che fumo una sigaretta. “E’ stata brava la tua schiava Padrone?”, mi dici con un filo di voce sexy dandomi un bacio sulla guancia, “E’ soddisfatta la mia schiava?”, “Tanto Padrone, grazie Wolf solo tu sei riuscito a tirare fuori tutto questo da me, solo tu mi hai capito Wolf, grazie, può fare qualcosa la cagna per il suo Padrone?”, ti sorrido accarezzandoti il viso, ti bacio, le nostre lingue si intrecciano oscene il nostro piacere ci spacca il cervello, ti inginocchi adorandomi, lasci cadere le mie braghe a peso morto, tiri fuori il mio uccello lo adori lo baci come fosse un amuleto, devota, passionale, “ho sete Padrone….. ho sete di te…”, apri la bocca tirando la lingua fuori, occhi chiusi mentre lentamente a piccoli iniziali fiotti la mia pioggia dorata bagna il tuo volto, lava i tuoi seni ti disseta… ti accarezzo i capelli, il viso mentre tu inizi a deliziarmi con la bocca.. la fellatio per essere classici, il pompino per essere osceni.. e mentre vengo nella tua bocca ormai le prime luci dell’alba si alzano all’orizzonte…. “E’ ora di andare Jessica .. è ora di tornare a casa tesoro”.
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scritto il
2024-09-16
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