Lussuria 2

di
genere
orge

Il confine è stato varcato, il Rubicone della trasgressione è stato attraversato. L’esperienza nella villa che ci ha coinvolti è stata cosi intensa e forte che il nostro legame si è rafforzato, avere accanto una donna o un uomo che sono complici totali delle nostre fantasie, delle nostre trasgressioni di quelle che più intime e nascoste spesso anche a noi stessi. Avevamo dentro un demone e poterlo finalmente liberare è qualcosa che non capita tutti i giorni o forse a molte non accadrà mai.
“Ciao Jessica vengo a prenderti questo pomeriggio”, i miei messaggi non sono mai lungi e dettagliati a qualcuno potrebbero sembrare ordini o imposizioni in realtà quando instauri un rapporto cosi complice con una persona non c’è bisogno di tante parole, basta un gesto, uno sguardo, una frase per intendersi, “Si Wolf sarò pronta ti aspetto”.
Le scale che mi portano al tuo appartamento le divoro e in attimo sono dietro la tua porta socchiusa, entro richiudendola subito, siamo in modalità perversa e trasgressiva, e non appena sento il tuo profumo inebriare i miei sensi, tu ti palesi in tutto il tuo splendore raggiante, emani quella luce di sessualità di piacere con tutto il tuo sguardo che trafigge le pareti. Nuda completamente davanti a me con le tue forme generose, i tuoi seni ammirati da molti, invidiati da molte. “Ciao Wolf sono indecisa su cosa indossare vorrei un tuo consiglio”, mi dici questo mentre ti avvicini come una gatta che ha voglia di fare le fusa, ti abbraccio con energia spingendo il tuo corpo nudo contro di me, ti bacio con passione, ricambi accarezzandomi i capelli, non possiamo e riusciamo a stare distaccati e non lo vogliamo, senti le mie grandi mani afferrarti i glutei, stringerli, schiaffeggiarli mentre assaporo la tua lingua, la tua bocca, le faccio scivolare lungo la tua schiena e senti brividi di piacere rincorrerti, i tuoi capezzoli subito si irrigidiscono premono sul mio petto, “E’ ora di andare Jessica sei pronta a scacciare un altro demone dal tuo io?”, “Sono sempre pronta per te Wolf per noi”.
Tra le mani hai degli omini, mi fai vedere diversi abiti chiedendomi quale ritengo più idoneo, è pomeriggio perciò indico un abitino a fiori, mi guardi con un sorriso, “ No underwear baby”, il mio unico commento dopo la scelta, un sorriso malizioso si appropria del tuo viso, “ok no underwear Sir”, dopo aver indossato il vestito scegli di mettere ai piedi un paio di espradillas rosse con zeppa alta che ti rende ancora più sensuale, “Sono pronta Wolf possiamo andare ora”, “Un attimo Jessica mancano ancora un paio di accessori”, da un sacchetto che ho con me tiro fuori il tuo collare in pelle con la scritta SLUT in evidenza, te lo faccio indossare e come per una misteriosa alchimia appena lo hai agganciato al collo senti di essere di nuovo la Jessica della villa, immediatamente ti bagni ed ancora una volta gocce del tuo nettare scivolano lungo le gambe, “un ultima cosa Jessica non ho finito”, mi guardi perplessa e con sguardo interrogativo ma mi lasci fare, cosi ti faccio girare e piegare in avanti, per un attimo pensi che voglia consumare un amplesso prima di andare via e quando sollevo la il tuo vestitino mugoli anelando il mio cazzo….. dal sacchetto prendo una scatolina che contiene un plug anale modello gioello di colore rosso fuoco, dopo averlo insalivato per bene e unto con del gel lentamente te lo infilo, sussulti sentendo il freddo dell’oggetto deflorare lentamente il tuo ano, chiudi gli occhi e serri le labbra, “Wolfff mmmmmm siiii”, sono le uniche frasi che pronunci non appena il plug è infilato completamente. “Adesso possiamo andare Jessica”.
I tuoi primi passi con indosso il plug sono piuttosto incerti, scendi le scale appoggiandoti al passamano, chiudi gli occhi lo senti è dentro di te e provi diverse sensazioni, dalla scomodità di dover camminare con questo oggetto estraneo piantato dentro di te, all’eccitazione di averlo a piccole fitte di dolore finchè il tuo corpo non si abitua alla sua presenza.
Il viaggio in auto non è lungo non parliamo durante il tragitto, ci teniamo per mano come due innamorati, in realtà mi tieni la mano per quel senso di sicurezza che provi stando con me, sai che sei al sicuro e che tutto quello che posso aver organizzato o meno è per il nostro piacere, per vivere quelle fantasie troppe volte soffocate con un video su “Pornhub” o su qualche altro sito. Raggiungiamo la nostra meta a te ancora sconosciuta, un grande parco con annesso un boschetto dove normalmente di giorno è frequentato da atleti amatoriali, e giovani mamme con i loro pargoli, ma che all’imbrunire si trasforma in un luogo di perdizione e lussuria.
Dopo aver parcheggiato sempre tenendoci per mano passeggiamo lungo un sentiero, hai brividi lungo tutto il corpo, inequivocabili i segnali che emani, senti l’aggressivo impeto del sesso possederti, senti le tue parti intime fremere, senti il tuo corpo avere desiderio di sesso, non vedi l’ora di scoprire il nostro nuovo gioco. “Siamo arrivati Jessica”, ti guardi intorno siamo fermi al centro di una piccola radura circondata da imponenti alberi e folta vegetazione, nell’etere solo il suono della natura, non ce anima viva, sembriamo catapultati in un tempo lontano, via dal chiasso della città, dal frenetico andirivieni di gente attaccata ai cellulari. Senza proferire parola mi slaccio la cintura dei pantaloni, li lascio cadere a peso morto, il mio membro gonfia gli slip, lo vedi ti lecchi le labbra, con un gesto istintivo scivoli accovacciata davanti a me, accarezzi le mie gambe, annusi i miei slip, il tuo viso accarezza il mio cazzo, le tue unghia scivolano sui miei fianchi, ti abbasso le spalline lasciando che i tuoi grandi seni sbuchino fuori, con la bocca abbassi i miei slip, mi guardi negli occhi e la tua lingua percorre lenta lungo tutta la mia virilità. Ami la fellatio come ci siamo detti timidamente la prima volta per non usare aggettivi più aggressivi, ami dare piacere la maschio sentirlo potente e debole nella tua bocca, bocca che sa dispensare piacere, che ama dare piacere e riceverne come ricompensa per le attenzioni dedicate. “Dimmi che sono la tua troia Wolf, dimmelo Jessica sei la mia troia”. Accarezzo i tuoi capelli e spingo la tua bocca sul mio cazzo fino a soffocarti a farlo sparire completamente lasciando che il tuo nasino sfiori il mio bacino, “Sei la mia Regina, la mia Troia, la mia Dea la mia Puttana, Jessica”. E mentre tu sei impegnata nell’omaggiare la mia grossa erezione lanciandoti in una fellatio che ti lascia per attimi in apnea di lussuria, lentamente dal bosco iniziano ad avvicinarsi degli individui, personaggi che fanno parte di quell’umanità colorata che frequenta quel posto all’imbrunire, nascosti come topi dietro le siepi, spiando, masturbandosi in attesa di scoprire amanti dissoluti che praticano le loro trasgressioni senza censure. Mi guardano aspettando un mio cenno ci sono delle regole non scritte che tutti rispettano, faccio segno di avvicinarsi e con il loro andamento per alcuni felpato per altri goffo lentamente sono accanto a noi due. Non ti accorgi di subito di loro presa nel tuo limbo della fellatio finchè non senti le prime mani sul tuo corpo, con la coda dell’occhio sempre senza lasciare il tuo trofeo che custodisci gelosamente nella bocca noti le loro presenze, il tuo corpo vibra sotto quelle attenzioni, ti senti bagnata eccitata vogliosa di essere usata, si vuoi essere usata o usare loro per il tuo piacere. Cosi ti stacchi da me ed inizi a masturbare il primo, li guardi negli occhi prima di avventarti sulle loro erezioni, l’odore del peccato ti inebria la mente, supina con il vestito arrotolato in vita offerta oscenamente mentre uno ti masturba penetrandoti con due dita, altre mani stringono i tuoi seni strizzano i capezzoli, lecchi, succhi ti imbocchi di sesso, il primo orgasmo è potente solo con le mani dello sconosciuto, fiotti come una fontanella hai sempre avuto orgasmi bagnati imponenti, Squirting li chiamano ma adesso dopo aver liberato il tuo demone i tuoi orgasmi sono più simili a cascate di vero piacere. Montata cosi ti piace definire il coito della lussuria, vuoi essere montata con forza, lo senti l’impulso della troia dentro di te che si libera mentre inciti questi improvvisati amanti “scopatemiiiiiiiii”…… ed il gruppo si allarga i tuoi gemiti non soffocati sono un richiamo al quale nessun depravato presente nella radura si può sottrarre, “C’è una troia che vuole tanto cazzo li…..” “Una baldracca per bene da fottere…” Commenti colorati che spingono ancor di più la tua stupenda voglia di essere l’oggetto del piacere, ed ogni coito dentro di te, sul tuo viso, nella tua bocca, sul tuo corpo è uno schiaffo alla falsa morale, allo stupido perbenismo a cui noi due siamo stati costretti per troppo tempo.
E’ notte fonda quando l’ultimo va via salutandoti con un bacio sulle labbra piene del loro piacere, del tuo piacere, una maschera di orgasmi sul tuo corpo ti rende bellissima e unica, ti aiuto a ripulirti con delle salviette, bevi un po' d’acqua, sorridi, “e tu Wolf sei rimasto solo a guardare? Non hai goduto di me?”, “Il tuo piacere Jessica è il mio piacere, se tu godi io godo e quando tu hai un orgasmo io ho un orgasmo, nella mia mente sono venuto tante volte quante te stasera, ma hai ragione fisicamente sono ancora carico..”, cosi ti aiuto ad alzarti, ti bacio mi piace baciarti soprattutto perché la tua bocca ha sapori sconosciuti e diversi, ti giro, ti faccio appoggiare ad un albero vicino, sollevo il tuo vestito ormai irriconoscibile, stropicciato e sporco, ti tolgo il plug ammirando il tuo orifizio che lento, elastico si richiude, lo bagno con le dita, gemi, hai capito, lo sai, lo vuoi anche tu, allarghi le gambe ti pieghi in avanti, senti due dita frugarti lente nelle viscere, ti mordi un labbro “scopami il culo Wolf lo voglio ti prego….. sono tua sono la tua TR…oiaaaaa”, scivolo dentro di te lentamente, mi fermo aspetto che i muscoli si abituino a questa presenza dura ed imponente, non voglio farti male ma farti godere diversamente, è dentro respiro sul tuo collo “ti amo puttana”, ed inizio a scoparti schiaffeggiandolo, penetrando dentro di te, urli dolore, piacere, sconvolta, mai sazia spingi il bacino verso di me, siamo due corpi che si incontrano si fondono nella lussuria, ti masturbo il clitoride, squirti sembra tu stia facendo pipì e mi eccita la cosa, spingo colpi secchi adesso, godi godo riempiendoti le viscere di tutto il mio intenso piacere.
In auto ti addormenti durante il viaggio di ritorno, la luce della luna piena riflette il tuo gentile profilo, sei bellissima con il tuo sorriso accennato le tue forme generose e provocanti esposte mentre torniamo liberi nell’animo nel nostro rifugio.
scritto il
2024-08-02
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