L'asta

di
genere
dominazione

Al calare delle prime luci della sera il mondo si trasforma, gli stessi palazzi, le stesse strade prendono contorni e forme diverse, al calare della sera ci sono anime che si liberano del proprio vestito, ci sono corpi che mutano, ci sono menti che spalancano la loro anima all’imbrunire mettendo a nudo le loro perversioni, tirando fuori quella parte che troppi nascondono o dalla quale troppi fuggono, cercando di cogliere il piacere che ogni attimo questo mondo può regalarci.


Corriamo in auto ascoltando un vecchio sensuale brano alla radio, dalla voce erotica di Prince le note di “Purple rain”, una tra le più trasgressive delle canzoni del vecchio millennio, martellano piacevolmente le meningi lasciando quel sapore di peccato da gustare sulle nostre papille recettive.


“Dove stiamo andando Wolf, dove mi porti stasera”, la tua ingenua domanda non ottiene risposta da me, basta uno sguardo per farti capire che corriamo ancora una volta insieme lungo la via del peccato, quel peccato che ci ha uniti, quel peccato che è il motore del nostro rapporto, sorridi maliziosa guardando la strada, i fari che incrociano i nostri occhi non ci abbagliano, le luci che scorrono veloci e poi il buio di una strada di periferia, in una vecchia zona industriale fatta di cemento e capannoni grigi e anonimi. Strade che sembrano tutte uguali in una qualsiasi città, degrado di quella che un tempo era il fiore all’occhiello di una economia rampante. Rallento, metto la freccia ed entriamo attraversando un cancello semi aperto in un grande vuoto piazzale, alla nostra destra una palazzina uffici dagli intonaci caduti, davanti a noi un grande capannone industriale, si intravedono luci dalle alte finestre ed un leggero vociare.


“Siamo arrivati Alessandra possiamo scendere ora”, mi guardi ancora con i tuoi splendidi occhi e il tuo sguardo ammaliante, la tigre che è in te inizia a ruggire, lo senti nella testa il cambio di personalità sei già nel mood trasgressione, uscendo dall’abitacolo vieni accarezzata da un piacevole soffio di vento, scompiglia i tuoi riccioli e scivola sul tuo corpo, attraversa la camicetta nera in pizzo che hai indossato, sfiora piacevolmente la tua pelle nuda, i tuoi seni generosi ed i tuoi capezzoli prorompenti, si insinua sotto la tua mini in pelle, sfiora le autoreggenti nere che hai indossato e si ferma davanti al perizoma in pizzo, ultima barriera prima di entrare nel paradiso dei sensi. “Aspetta Wolf non chiudere l’auto devo lasciare una cosa”, mi sorprende questa tua richiesta non capisco subito, ma quando vedo il tuo corpo sensuale danzare come una novella Salomè davanti al suo Erode, le tue mani alzare la mini e sfilare il perizoma che svetti per aria e con sguardo malizioso e voce sensuale, “Penso queste non serviranno nelle prossime ore, le lascio qui sul sedile”, è un segnale inequivocabile il tuo, sei pronta, hai voglia, togliamo il superfluo e tuffiamoci in questa nuova avventura, per te sconosciuta, misteriosa e sicuramente perversa.


Entriamo da una piccola porta in ferro che cigola mentre la apriamo, odore atavico, penetrante, di lavoro, di terra, l’odore del ferro subito ci attanaglia le narici, buio pesto ed una flebile luce in fondo al grande spazio ormai vuoto dove per anni uomini hanno gettato sudore e sangue. Eco dei tuoi passi nel silenzio e nel buio, cammini eccitata lungo questo sconosciuto viale, non pensi non temi sai solo che anche questa notta in mia compagnia farai un passo verso quell’universo di perverso piacere che insieme mattone dopo mattone stiamo costruendo. Sei già eccitata senti alcune goccioline del tuo piacere scivolare lungo le tue cosce, i muscoli parietali contrarsi, i tuoi seni ingigantirsi, i tuoi capezzoli reclamare l’aria.


“Aspettami qui Alessandra”, mi fai un cenno di assenso con la testa mentre sparisco dietro una porta, senti un vociare sempre più intenso, risate, la cosa ti eccita ancora di più non riesci a trattenere la tua mano che accarezza i tuoi seni, il tuo collo, pulsioni nel tuo sesso, contrazioni di piacere che rilasciano fluidi dolciastri, sai bene che a breve ci sarà il tuo ingresso, non vedi l’ora di avere su di te gli sguardi di tutti i presenti che siano uomini o donne non importa, vuoi essere al centro dell’attenzione il nucleo del piacere. Ti sbottoni la camicetta lasci che i tuoi seni vengano accarezzati dall’aria e che i tuoi capezzoli possano finalmente esplodere senza costrizioni. Senti passi che si avvicinano, la porta si apre, due ceffi alti e robusti ti squadrano lanciandosi sguardi di assenso. Uno dei due ti prende per un polso, “Vieni con noi adesso bella Signora”, non è stata una frase galante lanciata da un gentiluomo ma piuttosto il sarcastico commento di chi adesso possederà qualcosa di te. L’ambiente che ti ritrovi di fronte varcata la soglia della porta che si richiude alle tue spalle è piuttosto promiscuo, decine di anime dannate affollano questa ex fabbrica intorno a tavoli da gioco clandestini, puttane seminude accanto ad una umanità variegata, feccia per alcuni mondo di mezzo per i giornali, etnie diverse in un miscuglio di umanità variegata, molti si girano a guardarti e commenti anche ad alta voce al tuo incedere dietro i due. Io ti osservo appoggiato a quello che dovrebbe essere un bancone da bar che serve solamente intrugli altamente alcolici di non legale provenienza, ti guardo mentre i due ceffi ti accompagnano ai piedi di quello che vorrebbe essere un palchetto fatto di pallets in legno, ti si avvicina un uomo basso e con una pancia prominente “Bene ecco qui la Puttana da mettere all’asta”, sgrani un attimo gli occhi nel sentire questa frase ed allo stesso tempo una folgore parte dal tuo cervelletto e raggiunge rapida la punta dei tuoi piedi facendo scuotere il tuo corpo in maniera quasi convulsa regalandoti spasmi di piacere, lui ti mette una mano tra le gambe sotto la gonna sentendo il tuo sesso nudo e bagnato,


“bene non porti mutandine e sei tutta bagnata”,


“Mi piace essere pronta Signore”


“stasera ci divertiremo molto allora”


“Sarà un piacere divertirmi con Voi”


Il breve dialogo e soprattutto tu non passa inosservato tanto che una piccola folla si è già radunata vicino a voi, non guardi i loro visi non ti interessano chi siano e come siano, l’unico tuo interesse adesso è lasciarti andare, lasciare che la tigre esca ancora fuori una volta e azzanni con il suo vortice di lussuria le sue prede, i due che ti hanno accompagnata iniziano a palparti con le loro grandi mani arroganti, non hanno modi gentili, percorrono il tuo corpo strizzano i tuoi seni, ti palpano affondando le loro dita nel tuo sesso, li accarezzi il tuo sguardo li accende, il tuo corpo li eccita e ti lasci scivolare in ginocchio tra loro afferrando le loro mazze con entrambe le mani, li masturbi come fossi la vincitrice di due scettri di carne, li assapori sentendo il maschio nella tua bocca, mordi i loro glandi facendo scivolare i tuoi denti lentamente, accovacciata a gambe aperte tra due fuochi di sesso.


Nonostante le loro cattive intenzioni non impieghi molto tempo a lasciarti inondare dal loro piacere, fiotti che dirigi verso la tua bocca, fiotti che accarezzano la tua pelle vellutata, li spompini affondando la tua bocca famelica di piacere, agli spettatori eccitati sembra quasi tu voglia nutrirti dei loro sessi, a loro sembra di cadere di spalle in un buco nero del piacere dove la vista si annebbia e la mente gira a vuoto. Soddisfatta ma non sazia ti alzi in piedi con i rivoli del loro piacere sulle tue labbra, sui tuoi seni….


Quello che sembra il capo con la bava alla bocca ti aiuta a salire sul palco improvvisato, sei li con lo sguardo fiero, eccitata, nuda…..


“Che l’asta abbia inizio Signori.. avanti con le Vs. offerte”


Eccitato al banco del bar bevo mentre assisto a tutto questo, con una bionda tra le mie gambe che mi succhia il cazzo.


Sei li nuda su quell’improbabile palco, danzi lenta toccandoti voluttuosa, i tuoi grandi seni esplodono mentre ti strizzi i capezzoli, il tuo sesso completamente nudo e depilato gocciola di piacere, sotto di te la bolgia delle offerte di questa umanità variegata, la posta sale mentre ti accarezzi il sesso, ti stai masturbando davanti ad un popolo eccitato ridi, ti compiaci, ci scambiamo uno sguardo di passione, li conosco gli occhi della tigre, la conosco quella luce di peccato, stai affilando le unghie presto farai strage di prede. La bionda succhia e sente la mia grossa eccitazione, lei pensa che il merito sia della sua bocca di questo pompino fatto con passione da esperta autrice di fellatio, non sa che in realtà il mio vigore è solo dato da te.


L’asta giunge al termine un gruppo di ragazzi di colore unendosi per battere l’agguerrita concorrenza si è aggiudicato il trofeo, sono in 6 alti e robusti dalla pelle color ebano, i denti bianchi e lo sguardo di chi non vede una donna da tempo, li guardi e sorridi leccandoti le labbra pregustando già le tue prede, felina, sculettando scendi dalle pedane, uno di loro ti aiuta. Subito ti circondano come in una danza tribale tu al centro del gruppo che, senza nessun galante riguardo inizia a toccarti, le loro mani sul tuo corpo, reclini il capo all’indietro godendo di questo trattamento, sinuosa, con movenze provocanti accarezzi i petti glabri di alcuni e villosi di altri, tocchi le loro patte per sentire al tatto i loro grandi e promettenti arnesi del piacere.


Poi uno di loro prendendoti come fossi un peso morto di forza ti carica sulla spalla, poco distante in un angolo ce un vecchio materasso, “Ora ti sfondiamo Puttana”, la sua unica frase in un italiano stentato, mi guardi lanciandomi un bacio con la mano, è ora di godere sembra dire il tuo sguardo, vengo nella bocca della bionda soffocandola con il mio sperma, le tengo la testa sul mio sesso ferma con la mano, provocandole conati di vomito, scarico la mia andrenalina nella sua bocca, tossisce e sputa dalla bocca e dal naso, ho soffocato lei per il mio piacere, per il nostro piacere.


Sei li in ginocchio su quel materasso circondata dalle nerchie di chi ha comprato il tuo corpo, la tua bocca vellutata e famelica dei loro uccelli, sapori diversi, sapori di uomini esotici, la tua lingua impazzisce sulle loro aste, le tue mani stringono e masturbano, sei vorace godono, imprecano e ti insultano e quando uno di loro ti solleva il bacino apri le gambe piegandoti in avanti e subito senti questo grosso pezzo di carne dura entrare nel tuo paradiso umido dei tuoi colanti umori, ti sbatte schiaffeggiando le tue bianche carni e tu impazzisci dal piacere mentre la tua bocca mai sola sollazza le loro voglie. Impalata come una valchiria galoppi verso il fronte del peccato, il tuo corpo a chiazze rossastre le loro mani non son state tenere con te ma tu ne godi, ami essere maltrattata di sesso e quando senti la tua schiena contratta verso il basso immobile con l’asta nel tuo sesso aspetti che uno dei tuoi amanti sconosciuti violi il tuo secondo canale. La regina è piena di sesso adesso sbattuta come l’ultima delle puttane due negri nerchioruti ti sfondano ogni pertugio, si sfogano dentro di te riempiendo della loro essenza il tuo corpo, a turno ti scopano in ogni modo, instancabili, virulenti e possenti sfogano il loro desiderio svuotandosi le menti ed il corpo su di te essenza pura del peccato. Una folla invidiosa di uomini e qualche donne compresa la bionda che poco prima mi ha soddisfatto con la sua qualità orale in silenzio quasi assurdo assiste a questo spettacolo porno, commenti pesanti sulle tue indubbie qualità di protagonista, guardano ammutoliti, alcuni masturbandosi il tuo corpo piacevolmente violato e quando quello che sembra il capo della gang nera che ti ha comprato esausto dopo l’ennesimo orgasmo propone ai presenti di svuotare se hanno gradito il loro piacere sul tuo corpo in un perverso bukkake un coro di compiaciuta approvazione si leva nell’ambiente…. E sono la che ti guardo mentre a turno uomini si masturbano davanti a te che mai passiva e piuttosto felice aiuti con le tue mani e la tua bocca. Docce di bianco nettare di tutte le varie tonalità e sapori ti ricoprono incensanti come se questa pioggia di piacere non dovesse mai finire….


Siamo fuori davanti alla nostra auto, indossi solo un trench mentre nella mano come fossero straccetti i tuoi abiti, “è tempo del nostro rituale Wolf”, e subito di accovacci davanti a me, mi slacci i pantaloni tirando fuori il mio sesso, me lo accarezzi, lo baci, lo lecchi e senza avvisarti purifico il tuo corpo, cosi bello, cosi lussurioso cosi peccaminoso.


Apri lo sportello, riprendi il tuo micro perizoma, “Adesso posso rimetterle mi dici sorridendo”, metto in moto l’auto e come di ritorno da una cena romantica con il tuo capo appoggiato al mio braccio mentre guido facciamo ritorno al nostro talamo per rimetterci la maschera e tornare ad essere quelli che gli altri vogliono che noi siamo, fino alla prossima volta quando la tigre tornerà a caccia.
scritto il
2024-07-17
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