Posso offrile un caffè? ….

di
genere
etero

Sabato pomeriggio, orami la settimana è terminata e gli orpelli lavorativi sono per qualche ora alle spalle, torneranno presto a tormentarmi nelle prossime 24 ore, ma adesso basta voglio godermi in santa pace un ottimo caffè. Cosi per caso entro in questo bar del centro, il profumo di pasticceria arieggia prepotente penetrando nelle mie narici e per un attimo mi fa titubare se accompagnare o meno il mio caffè con un bignè. Mi siedo pensieroso al tavolino in fondo alla sala controllando distrattamente il mio Iphone, niente di interessante lo poggio sul tavolino. “Un caffè grazie “ ordino alla cameriera che mi regala un sorriso di circostanza. Il mio sguardo vaga per la sala osservando distrattamente tutti gli avventori e poi vengo colpito da una bella biondina seduta di fronte a me a distanza di due tavolini. La cosa che mi colpisce è che guardando con i suoi occhioni chiari nel vuoto con la mano appoggiata alla testa continua a girare e girare il cucchiaino nel suo caffè, penso orami sarà diventato freddo per quanti giri gli ha fatto fare, sorrido pensando alla mia stupida battuta ma non posso fare a meno di osservarti. Capelli lunghi biondi mossi che cadono sulle spalle, un sottile filo di trucco, giacca rossa con risvolti leopardati, camicetta bianca in seta penso, due bottoni sbottonati ed un generoso decoltè che non chiede altro se non di essere ammirato, gonna rossa appena sopra il ginocchio, aria professionale tiro ad indovinare vediamo sarà un avvocato, una collega commercialista forse un medico o anche semplicemente una casalinga, certo ha un aurea di mistero e sensualità. La fisso per interminabili secondi aspetto di incrociare il suo sguardo ma lei ha l’aria persa di chi sta viaggiando con i pensieri, chissà che pensa, chissà cosa ci fa qui, mi è sempre piaciuto nei momenti di relax in un luogo pubblico fantasticare con le vite degli ignoti avventori come me. La cameriera arriva con il mio caffè cosi prendo l’iniziativa, “Signorina se non le spiace porti il caffè alla bella Signora seduta là”, “D’accordo”, mi risponde guardandomi in maniera perplessa, si avvicina a te ti dice qualcosa indicandomi, ecco ti sei accorta di me adesso, mi sfoggi il tuo più bel sorriso di circostanza e poi dici qualcosa alla cameriera che scocciata adesso si avvicina a me :”Dice la Signora del tavolino che lo accetta solo se lei lo prende insieme il caffè”, “Ok me ne porti un altro a quel tavolino”, lei fa spallucce e si allontana mentre io mi alzo e vengo verso il tuo tavolino. “Posso?”, ti chiedo sfoggiando il mio più sensuale dei sorrisi, “Prego”, mi rispondo facendomi il gesto con la mano, “Sa mi sono permesso di offrile un caffè perché ho pensato che il suo si fosse raffreddato, odio il caffè freddo”, “apprezzo il gesto gentile per questo lo invitata a berlo con me, ma diamoci del tu io sono Silvia”, ”Piacere Silvia io sono Wolf”, “Nome curioso Wolf davvero, vedo che hai la fede sei sposato giusto?”, “Anche tu Silvia hai la fede perciò chiunque vedendoci penserebbe che siamo una coppia”, ridi alla mia battuta e li ti si illuminano gli occhi, “In effetti hai ragione Wolf”, “ be tutti tranne la cameriera direi”, beviamo il caffè parlando del più e del meno, del nostro lavoro, la famiglia, gli hobby ecc… “Sai Silvia penso che la cameriera stia malignando su di noi con il barrista”, “Dici Wolf e la cosa ti da fastidio?”, “no assolutamente solo che se sei libera potremmo continuare a parlare nel mio studio guarda è proprio qui dietro l’angolo, cosi nessuno ci disturba”, “Sai Wolf non accetto mai caramelle dagli sconosciuti ma oggi il mio istinto dice che posso fidarmi … forse…”, cosi ridiamo a questa tua battuta e dopo aver pagato il conto usciamo dal bar. Il mio ufficio è davvero dietro l’angolo ti faccio accomodare, ti guardi in torno, mobilio in legno massello, diverse scrivanie, documenti sparsi, poi ti faccio accomodare nel mio studio, anche qui odore di carte e legno stagionato, una scrivania presidenziale con poltrona in pelle, una lampada in acciaio, PC spento, ed un grande divano in pelle modello chesterfield marrone scuro, “Gradisci un cioccolatino Silvia?”, “Vuoi prendermi per la gola Wolf? Volentieri solo se è al latte”, cosi mentre ti accomodi sul divano dopo aver tolto la giacca mi avvicino con un porta cioccolatini modello Ottaviani, ne prendi uno, lo scarti e in maniera molto sexy lo mordi, mi siedo accanto a te riprendiamo a parlare. “Ti dispiace Wolf? oggi sento le gambe un po' pesanti”, cosi spostandoti all’angolo del divano poggi le tue gambe sulle mie cosce, “Se vuoi posso farti un massaggio forse sono questi tacchi”, delicatamente ti tolgo le decoltè che indossi, con mio grande piacere noto con piacere che hai le unghia smaltate di nero, stesso colore delle unghia delle mani, adoro le donne con questo colore e mi piacciono le donne che hanno lo smalto ai piedi non solo d’estate. Le mie grandi mani sono sapientemente sulle tue caviglie, le accarezzo, faccio una leggera pressione, “Si va meglio sei bravino con le mani, mi ci vuole proprio”. La tua camicetta ha perso il terzo bottone, sicuramente lo hai fatto di proposito o forse è stato il caso ma adesso si apre ancor più generosa di prima lasciandomi ammirare la tua lingerie di color celeste pastello chiaro. Chini il capo all’indietro mentre mi faccio più audace iniziando a risalire con entrambe le mani lungo le tue gambe, i polpacci, il ginocchio, le tue cosce. Scivoli impercettibilmente verso il basso cosi da permettermi di accarezzare più facilmente le tue cosce, mi guardi, i capelli davanti al viso, le tue labbra mormorano qualcosa di impercettibile mentre con le mani sono vicino al tuo sesso che sfioro con le dita, con il dorso della mia mano dx. Un calore intenso accarezza la mia pelle, il tuo sesso sembra pulsare a ritmo lento, ti mordi un labbro mi guardi con occhi sgranati, mi avvicino a te, senza dire una parola poggio le mie labbra sulle tue, un attimo di titubanza quando siamo a stampo e poi le labbra si schiudono le lingue si cercano gli occhi si chiudono, le mie mani accarezzano i tuoi seni, sbottono completamente la tua camicetta la apro. Frenetiche adesso le nostre mani ci spogliano, via la mia camicia, via il tuo reggiseno senza che le nostre bocche si stacchino. I tuoi capezzoli irti spingono sul mio petto li sento mentre accarezzo il tuo collo, lo mordo, lo bacio e scivolo lungo il tuo petto, profumo di donna nell’aria, profumo della nostra eccitazione, scivolo con la linga sul tuo corpo fino a raggiungere i seni che mordo, bacio, lecco succhio, mugoli di piacere spingendo la mia testa contro di te, inarchi la schiena offrendomi i tuoi seni generosi, morbidi, eccitati eccitanti.
Mi alzo a petto nudo e mi inginocchio davanti a te, ti sfilo in attimo gli slip, accarezzo le tue gambe che generose si aprono offrendomi il tuo sesso bagnato e umido, bacio le caviglie, salgo lento con la lingua non trascurando nessun punto del percorso delle tue gambe che mi portano tra le tue cosce. Massaggio ancora i tuoi piedini, ci sorridiamo mentre ci stiamo catapultando in questo vortice di inaspettata lussuria e piacere, mordicchio il tuo interno cosce, mi dai buffetti, prendi la mia testa tra le tue mani, la sollevi mi guardi con occhi di passione e poi mi spingi tra le tue gambe. Lo sento il profumo di femmina che annebbia la mia vista, accarezzo con la lingua le tue grandi labbra, le mordo con passione, assaporo il tuo nettare, succhio il tuo clitoride, roteo la mia lingua su di esso, gemi stringendo avvolte le tue gambe intorno al mio collo, soffocato dal piacere, tiri i miei capelli mi spingi dentro di te, dentro la tua anima, dentro il tuo essere Femmina viva e con la voglia di sperimentare il piacere, accompagno adesso il mio incessante, instancabile cunnilingus con le dita, mentre succhio avido i tuoi umori due dita esplorano il tuo sesso ardente di piacere, Due dita inizialmente timide adesso penetrano con vigore il tuo sesso, inarcate verso l’alto cercando di sfiorare quel punto di non ritorno che se accarezzato potrebbe catapultarti nell’universo del piacere assoluto, regalandoti per qualche istante quello che i francesi chiamano “La Petite Mort”, e cosi gemendo ad alta voce invocando il mio nome come fossi un antico dio del piacere sento il tuo corpo percorso da una scossa incontrollabile inarcarsi e vibrare mentre il tuo sesso mi regala intensi umori di piacere, copiosi e dolci ed il solo motto finale “Vengoooo sii vengoooooooo”.
Sono in piedi davanti a te e con le labbra e parte del viso bagnato dei tuoi umori, il respiro affannato ti ammiro, ti guardo negli spasmi che il tuo corpo continua incontrollati ad avere mentre tu sei preda del sonno del piacere, lentamente apri gli occhi, mi guardi con quell’aurea rilassata e quasi persa che solo l’orgasmo sa donare, ti siedi al divano, mi avvicino, accarezzi le mie gambe e noti la mia erezione, accarezzi il mio piacere con il palmo della tua mano mentre i tuoi occhi non si staccano dai miei, slacci la cintura dei pantaloni e li lasci cadere, avvicini il tuo viso ai miei slip, senti l’odore del maschio che ti brama, la mia erezione sul tuo viso, sorridi e quando sento le tue mani sfilarmi gli slip chiudo gli occhi alzando il capo verso l’alto accarezzando la tua testa. Il tuo respiro sul mio membro, alito caldo, il tuo viso si sfrega ancora contro il mio sesso e poi la tua lingua inizia a saggiarlo. Sento le tue mani sulle mie gambe, la tua bocca bollente, ti vedo sapiente percorrere lenta il mio sesso, sorridermi, baciare, leccare, e poi far sparire il mio glande nella tua bocca, tintinnarlo con la lingua e sentire il paradiso dei sensi percorrere la mia schiena. Accarezzo la tua testa con le mani, accompagno il ritmo sempre più intenso della tua fellatio, stringo i glutei, gemo, mi lecco le labbra…. Quasi costringendoti ti stacco dal tuo meticoloso percorso orale, ti bacio stringendo il tuo morbido corpo al mio, “Voglio scoparti adesso Silvia”, ti sussurro all’orecchio leccandolo, “Lo voglio anche io Wolf”, mi rispondi con un filo di voce, e poi sali sul divano poggiando le braccia allo schienale, offrendomi il tuo bel lato posteriore, sculetti ansimi mentre senti le mie mani sui tuoi fianchi, afferrarli, stringerli, la mia erezione sfiora le tue grandi labbra, sento il tuo calore e assapori la mia grossa, dura erezione, spingi il bacino verso di me, lento penetro le tue carni generose avvolto da un intenso calore, umido, accogliente, sono dentro di te. Il movimento pelvico si intensifica, la danza del piacere ritmata è sempre più intensa, gemiamo, urliamo il nostro piacere mentre le nostre carni si scontrano in un piacevole incontro di sensi ed i suoni del sesso rimbombano per la stanza. Godi ancora, orgasmi intensi ti avvolgono. Sono steso per terra e tu con le mani piantate sul mio petto, i tuoi capelli che mi solleticano il viso mi cavalchi impetuosa, i tuoi seni tra le mie mani li stingo strizzo e cerco di baciarli mentre tu ad occhi sgranati e pervasa dal demone del sesso mi baci intensamente. Adesso nella più classiche delle posizioni quel missionario che è stato l’ABC di tutti noi nei primi amplessi giovanili spingo con veemenza dentro di te sbattendo il mio bacino con forza contro il tuo mordendo i tuoi seni che sembrano adesso quasi violaceii, gocce di sudore mi scivolano dal viso cadendo sul tuo volto nella tua bocca aperta, sul tuo collo e poi quando sento il cervelletto scoppiarmi di piacere, rapido mi fermo eiaculandoti addosso, ventre, seni, qualche schizzo sul collo e grugnendo quasi in maniera animalesca lascio che l’andrenalina termini il suo effetto. Ci guardiamo sudati e ansimanti, un bacio leggero ma intenso ed un abbraccio lussurioso. Ci ripuliamo e rinfreschiamo nel mio bagno, quasi in silenzio sembra tutto surreale ma è accaduta davvero, guardi l’orologio è tardi, hai diversi messaggi al cellullare, “Devo correre via Wolf”, “Ok Silvia, ti rivedrò?”, “Forse si o forse no, magari per un altro caffè”, Prima di andare via ti fermi alla mia scrivania mi scrivi il tuo cell su di un foglio con un cuore, un ultimo bacio fugace e veloce e poi ti vedo uscire dalla porta lasciandomi il tuo profumo nelle narici e nella testa. Amo prendere il caffè al bar.
scritto il
2024-09-20
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