Samaritani

di
genere
pulp

L'ultimo ricordo lucido risale al momento in cui hai ordinato l'ennesimo drink, oggi prima di uscire avevi le idee chiarissime su come ti saresti ridotta, adesso sei seduta sul sedile posteriore di questa auto sconosciuta come sono sconosciuti i visi di questa giovane coppia che si è offerta di riaccompagnarti a casa quando il gestore del locale quello stronzo, ti ha "gentilmente" invitato ad andare via.
La testa gira vorticosamente e il tragitto non aiuta, quando la macchina finalmente si ferma hai un primo conato, apri la portiera frettolosamente e in men che non si dica ti ritrovi con una gamba soltanto fuori dall'auto ad espellere l'eccesso di alcool e solitudine che hai dentro. L'uomo che prima era al volante ti aiuta a scendere dalla macchina, la sua voce è rilassante, ti tranquillizza mentre ti aiuta a reggerti in piedi accompagnandoti alla porta di casa, senti la presenza della donna che era con lui alle tue spalle, ma è tutto così confuso, gli occhi appannati dalle lacrime non ti permettono di mettere a fuoco bene dove ti trovi, sei quasi certa che non sia il tuo appartamento quello in cui entri praticamente aggrappata a questo buon samaritano improvvisato.
Il percorso si interrompe nella stanza da bagno di questa casa, lui ti prende in braccio come farebbe un novello sposo il giorno delle proprie nozze, la donna che è con lui ti toglie le scarpe mentre lui ti adagia delicatamente all'interno della vasca da bagno.
-Ti sei tutta sporcata!- La voce della donna è più cruda, severa. -Non dovresti bere così tanto quando sei da sola!- Aggiunge arrotolando un po' di carta igienica e pulendoti sommariamente il mento e le labbra. La testa non smette di girare mentre a malapena riesci a tenere gli occhi aperti, lei comincia a spogliarti facendosi aiutare dall'uomo, il leggerissimo top viene sfilato con estrema facilità lasciandoti il seno scoperto, sei sempre stata orgogliosa del tuo seno, piccolo ma perfetto nelle forme, con delle areole di un colore scuro che incorniciano dei capezzoli della giusta dimensione, adesso questo seno è alla vista di chissà chi, ma non hai le forze per opporti a tutto questo, la lampo della minuscola gonna scende emettendo il classico rumore di sempre, viene sfilata anch'essa senza troppe cerimonie insieme a quelle autoreggenti molto sexy che hai rubato dal cassetto di tua madre, seguono le mutandine da troia che avevi comprato nel pomeriggio apposta per la serata, erano in una cesta del negozietto cinese sotto casa tua, minuscole e volgari, non in linea con la tua personalità ma perfettamente adatte allo scopo per il quale sono state concepite, completamente nuda comincia a farsi strada attraverso la tua pelle candida il freddo trasmesso dalla ceramica della grande vasca da bagno, l'uomo ti osserva dall'alto, dalla prospettiva dalla quale lo osservi sembra quasi un gigante, non resisti più e chiudi definitivamente gli occhi... Da quel momento in poi il rumore dell'acqua calda che riempie la vasca, il calore del liquido che avvolge il tuo corpo, delle mani delicatamente strofinano la tua pelle come in un leggerissimo massaggio, dopo ancora la pace, il silenzio.
Aprendo gli occhi la prima cosa che noti è il profumo avvolgente che senti, dolce, delicato, sembra uno di quei costosi profumi che una volta avevi pensato di taccheggiare in un grande magazzino, mentre sei concentrata su questa fragranza una consapevolezza si fa largo ai tuoi sensi, i tuoi polsi sono legati insieme con una spessa corda di velluto nera a sua volta ben ancorata alla pesante testata del letto in legno, guardandoti attorno noti la luce del sole filtrare nella stanza in penombra attraverso le fessure delle tapparelle completamente abbassate, il tuo corpo è completamente nudo, un senso di ansia e agitazione ti avvolge, vorresti gridare ma non sei sicura sia la cosa giusta da fare, ti guardi attorno cercando di capire meglio dove ti trovi, cosa sta accadendo.
La stanza non appartiene sicuramente a persone indigenti, il mobilio, i quadri, le tende, tutto sembra molto costoso e ricercato nello stile, osservando con attenzione noti che sul settimino all'altro capo della stanza un piccolo led blu tradisce la presenza di una webcam puntata sul letto, ti staranno osservando? Perchè sei legata? Dove sono? Queste e mille altre domande si fanno spazio nella tua testa, un clack... Dirigi lo sguardo immediatamente verso il rumore, la porta si apre, l'uomo di ieri richiude la porta alle sue spalle.
-Buongiorno Elisabetta! Spero tu abbia riposato bene e grazie per non aver gridato al tuo risveglio, non sarebbe servito a molto, la casa più vicina e a quasi due chilometri da qui...- La sua voce, anche adesso, in preda all'ansia e alla paura per quello che può succedere, suona comunque incredibilmente rilassante, il suo tono rassicurante perfettamente in linea con la sua figura riesce a non farti agitare mentre continua a parlare. -Se ti stai chiedendo come faccio a sapere il tuo nome, lascia che ti risponda subito! Ieri dopo che hai perso i sensi mentre Irene ti lavava mi sono permesso di sbirciare dentro la tua borsetta ed ho scoperto tante cose interessanti su di te, la prima per esempio è che non avresti potuto essere in quel locale ieri sera e soprattutto che non avresti potuto bere, ma la cosa più interessante che ho scoperto è questa!- Dicendo queste parole ti mostra il piccolo portamonete dentro il quale avevi messo alcune pasticche e un paio di grammi di coca la sera prima. -Vedi Eli? Posso chiamarti Eli? Io ho tanti amici che non vedrebbero l'ora di tenerti con loro un paio di notti in caserma, ma non deve per forza andare così, non credi?-
Sei terrorizzata, sapevi che certe cose avrebbero potuto portarti ad avere guai, ma finora non eri mai andata così vicino al pericolo di beccarti una denuncia. L'uomo adesso ha un sorriso sul volto, sa che ha fatto centro e avvicinandosi alla porta, prima di uscire dalla stanza continua -Quindi per favore Eli, sii carina con noi e questa storia finirà molto presto senza nessuna ripercussione-
Non sai bene quanto tempo è passato prima che lui tornasse, questa volta insieme a lei, entrambi vestiti molto bene, lui con un completo blu scuro, la camicia sotto la giacca non aveva la cravatta ed era aperta sul primo bottone, lei invece indossava un tailleur di un bellissimo colore glicine. Tu eri seduta sul letto a pensare sul da farsi con i polsi ancora ben legati, riflettevi sulla sua proposta, sul fatto che forse era meglio fare come ti aveva detto, la donna si siede sulla poltrona accanto al letto mettendosi comoda e accavallando le gambe mentre lui si avvicina a te, senti la tensione salire, è un bell'uomo in fondo, molto in forma alzi lo sguardo per guardarlo in viso quando finalmente si posiziona davanti a te, uno schiaffo ti colpisce in pieno volto, non te lo aspettavi, gli occhi si riempiono di lacrime mentre la donna dice: -Gli ho detto di darti questo primo schiaffo come avvertimento di quello che potrebbe accadere se incominci a fare la stupida, adesso risali sul letto e mettiti a quattro zampe, come la cagnetta che sei!- Il tuo corpo reagisce più velocemente del tuo cervello, cercando di non aggrovigliare la già corta corda obbedisci, l'uomo si gira a guardare la donna che annuisce come a volergli dire che è arrivato il momento di cominciare.
L'uomo a questo punto va al comò in fondo alla stanza, non hai il coraggio di guardare verso di lui, continui ad osservare l'enorme testata del letto che adesso ti sovrasta, senti il rumore di un cassetto che si apre e poi viene richiuso, i suoi passi alle tue spalle, una brezza che viene dalla finestra ti scorre lungo il corpo accarezzandoti il seno sinistro e scivolando sul tuo stomaco fino ad attraversare lo spazio tra le tue gambe, lui si siede sul letto accanto a te, perché non parla? Dove è finita la sua voce tremendamente rassicurante? Non vorresti altro adesso che sentirlo parlare, per sciogliere il groppo che ti si è creato in gola per le lacrime e la paura... Senti il contatto delle sue dita sulla caviglia, un tocco leggerissimo che dal malleolo si sposta lentamente verso il polpaccio, raggiunto il retro del ginocchio quel tocco così leggero ti solletica leggermente causandoti un piccolo riflesso involontario che ti fa spostare la gamba, uno schiocco riempie la stanza, senti un calore improvviso al sedere, deve averti colpito con qualcosa proprio lì dove il calore velocemente si sostituisce a una sensazione di dolore intenso. -Dimenticavo... Non devi muoverti se non te lo diciamo noi...- dice la donna dalla sua poltrona. Senti le lacrime farsi di nuovo spazio nei tuoi occhi, rimetti la gamba nella posizione inziale, l'uomo ritorna ad accarezzarti il polpaccio, ti sfiora solo con la punta delle dita come se dovesse essere una piccola tortura, risale di nuovo dietro al ginocchio, anche questa volta il tuo corpo cerca di reagire, ma riesci a trattenere lo spasmo, le sue dita non si fermano a lungo risalendo ancora all'interno della tua coscia, scivolano silenziose sul muscolo sfiorando lateralmente il tuo sesso, scende un po' con una lentezza programmata, calcolata, si stacca dalla coscia sinistra spostandosi all'interno di quella destra, il dorso delle sue dita restituisce una sensazione più ruvida al tocco, risale di nuovo verso la tua femminilità, sfiorandola nuovamente, risalendo ancora, percorrendo le tue forme, senti indistintamente una goccia scivolare lungo la tua gamba, ti stai bagnando copiosamente, ti chiedi come sia possibile mentre la sua mano si stacca da te per colpirti nuovamente con una sonora sculacciata, non riesci a trattenere un gemito voltandoti verso la donna che ti accorgi ha cambiato posizione, adesso ha le gambe larghe, nella penombra vedi il suo intimo chiaro in fondo allo spazio lasciato all'interno della sua gonna, l'uomo sale mettendosi in ginocchio dietro di te, con le mani ti allarga i glutei, senti suoi pollici fare pressione accanto ai lati del tuo ano, hai la sensazione che il tuo sesso si stia aprendo preparandosi ad essere penetrato, lui si abbassa e con un gesto secco ti lecca le grandi labbra ormai dischiuse al piacere, lo fa come a raccogliere i tuoi umori, una lappata forte, decisa, intensa e breve dal basso verso l'alto, poi una rapida seconda, la terza arriva dopo qualche secondo, ma stavolta è più lenta, parte da vicino al tuo clitoride e risalendo si fa spazio nel tuo sesso come a penetrarlo ma senza soffermarsi, continua sul perineo fino ad arrivare al tuo buchetto posteriore, i pollici aggiustano ulteriormente la presa allargandolo un poco mentre la sua lingua si fa spazio dentro di te, avidamente si fa spazio roteando, leccando e spingendola avanti e indietro, le sue mani mollano la presa e contemporaneamente la sua lingua interrompe il contatto, la sua saliva bagnandoti ha reso ancora più percettibile la brezza che adesso ti stimola leggermente dandoti un sottile piacere.
La donna alla tua sinistra ha tirato su la gonna, adesso le sue mutandine sono bene in vista, un pizzo sottilissimo nasconde le forme del suo monte di venere pronunciato, con una mano armeggia con il clitoride attraverso il tessuto dell'intimo, mentre l'altra massaggia alacremente il seno destro sotto il sopra del vestito ancora allacciato, abbassi la testa guardando dietro di te, facendolo noti che la sensazione di prima era corretta, vedi un rivolo di umori che riflettendo la luce ormai ha raggiunto le lenzuola, vedi le gambe di lui ancora completamente vestite muoversi, dai suoni che senti molto probabilmente sta armeggiando con la sua cintura, ogni dubbio viene fugato quando piegandosi sulla tua schiena la vedi passare davanti a te, vorresti divincolarti, ma ci ripensi immediatamente, dopo aver passato il cinturino dentro la fibia lo stringe attorno al tuo collo, con uno strattone deciso riporta la tua testa in posizione verticale, senti un senso di oppressione al collo, ma riesci ancora a respirare normalmente, la presa viene mollata, il tuo corpo si sposta in maniera naturale in avanti a contrastare la posizione forzata nella quale ti aveva trascinato l'uomo tirando la cintura come fossero delle redini, questa volta il dolore è incredibilmente intenso, uno schianto sulla coscia destra ti ricorda di stare attenta ai tuoi movimenti, ti rimetti in posizione, inaspettata arriva scarica di piacere emntre il dolore si affievolisce, senti la punta del suo pene poggiarsi sulla tua vagina ormai completamente bagnata, ti penetra con decisione, senti le pareti del tuo sesso allargarsi come non mai, non hai visto il suo pene, ma da l'impressione di avere una cappella enorme, lo senti riempirti manifestando una durezza notevole, la sua corsa è inesorabile, lentamente raggiunge la parete dell'utero fino a toccarla, continuando a spingere con forza come se volesse bucarla, spinge ancora a fondo per dei secondi che sembrano interminabili fino a riprendere la sua marci al contrario dentro di te, ti riempie completamente, distingui nitidamente la corona del suo glande scivolarti dentro a ritroso fino all'ingresso della tua cavità, la stretta della cintura attorno al collo si fa più decisa mentre ti tira a se sprofondandoti di nuovo dentro, pian piano il suo movimento ondulatorio si fa costante, usa cintura per dare il ritmo al movimento del tuo corpo proprio come si farebbe con una puledrina in una gara di dressage, la donna ha accellerato i movimenti anche se l'espressione del suo viso non tradisce alcuna eccitazione, l'uomo aumenta il ritmo stringendo ancora di più la cintura, la sua foga aumentando porta il suo scroto a sbattere contro di te stimolandoti ulteriormente, il rumore della sua asta che ti scorre dentro ti eccita ancora di più, la donna si alza dalla poltrona senza dire una parola, sale in piedi sul letto senza togliere le bellissime scarpe dalla suola rossa che indossa, i suoi tacchi sprofondano tra le pieghe delle lenzuola mettendosi a gambe larghe di fronte a te, sposta le mutandine sfoggiando un pube perfettamente curato con un piccolo ciuffo di peli a formare una striscia sopra il clitoride visibilmente gonfio di piacere, si abbassa sulle gambe poggiando la schiena allo schienale in legno, ti guarda negli occhi mentre vieni scopata, martellata quasi meccanicamente dal suo complice, allunga la mano accarezzandoti la guancia, ti afferra saldamente dai capelli dietro la nuca e ti tira a se, la cintura si stringe ulteriormente in relazione a questa ulteriore sollecitazione, adesso fai fatica a respirare mentre ti ritrovi con la sua figa in bocca, non sai bene cosa fare, lei inizia a strusciarsi con vigore sul tuo viso, senti le sue grosse labbra scivolarti dappertutto sulla faccia, l'uomo ha aumentato il ritmo, lo senti immenso dentro di te, ancora più duro e prepotente, hai il viso completamente fradicio degli umori della donna che tenendoti ben stretta a se si strofina muovendo il bacino usandoti come userebbe un cuscino per masturbarsi, si muove sempre più veloce, finalmente il suo viso rivela la sua eccitazione mentre con dei movimenti scattosi scivola ancora qualche volta sulle tue guance godendo e ansimando, quasi allo stesso momento l'uomo affonda con un ultimo colpo di reni dentro la tua vagina, lo senti pulsare, senti gli schizzi del suo sperma colpirti con forza tre, quattro, cinque volte... Per un secondo resti in attesa, lui estrae il suo membro, senti colare il suo sperma copioso sulla coscia mentre la donna si rialza davanti a te, senti la lingua dell'uomo risalire nello stesso punto dove il suo seme sta colando, arriva fino alla tua apertura succhiandone fuori ogni goccia del suo nettare, si alza in piedi anche lui e mettendosi accanto alla donna le lascia colare in bocca il liquido raccolto, si baciano appassionatamente mentre lei gli accarezza dolcemente il pene immenso che prima potevi solo immaginare, scendono dal letto e ricomponendosi si baciano di nuovo, la donna esce dalla stanza senza un parola, l'uomo si avvicina a te e scioglie il nodo della corda nera, poi di nuovo la sua voce tranquillizzante. -La tua roba è in bagno, la prima porta uscendo a destra, tra qualche minuto arriverà un taxi per portarti dove vuoi, non avere fretta, aspetterà tutto il tempo necessario. E' stato un piacere conoscerti Eli, torna a trovarci quando vuoi! E giratosi di spalle esce dalla stanza lasciando stavolta la porta aperta.

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scritto il
2022-05-11
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