Intimi auguri di Natale
di
Lane1902
genere
etero
Ciao. Mi piace “provare” a scrivere racconti erotici.
Finalmente venerdì, l’ultimo giorno di lavoro prima della pausa natalizia, ultimi appuntamenti in ufficio e poi liberi in pieno relax.
I miei due collaboratori sono già andati a casa, il mio ultimo appuntamento arriva in perfetto orario. Una cosa veloce, circa tre quarti d’ora dopo congedai la coppia protagonista del mio ultimo appuntamento lavorativo, richiudo la porta a chiave, “Finalmente relax, un’oretta di riordino e ultime mail, poi a casa” pensai.
Silvia, la mia segretaria era ancora in ufficio per finire anche lei le ultime piccole faccende finali dell’anno.
Io e lei abbiamo un rapporto di amicizia fantastico: siamo molto amici, lavoriamo assieme da sempre e ogni tanto scherziamo dicendo di “ essere sposati lavorativamente”.
Silvia è una donna di 40 anni, qualcuno più di me, sul metro e sessantacinque, castana chiara, un bel seno in una quarta misure circa e un fisico ben definito. Anche lei come me ha una famiglia.
È una donna che veste elegante in sede lavorativa ma non in maniera sfarzosa o fuori luogo, quella sera indossava una camicia rossa, gonna appena sotto al ginocchio in pelle, calze a coprire le gambe e un solito tacco ai piedi non particolarmente alto. Obiettivamente una bella donna molto sexy.
Ci mettemmo al lavoro e dopo una mezz’ora circa sistemammo tutto.
S“Finalmente! Meritato riposo” disse, “Vero, beviamoci qualcosa prima di andare così ci facciamo gli auguri” proposi, mi guardò un attimo ma alla fine scosse la testa annuendo.
Ci sedemmo sul divanetto del nostro studio e brindammo con del vino lasciatoci in dono da un nostro cliente affezionato passato da noi per gli auguri di Natale.
Parlammo un po’, di tutto al di fuori del lavoro, eravamo esausti: programmi per le feste, regali da fare o già fatti, ogni cosa.
Da semplice brindisi finimmo la bottiglia continuando a parlare.
Ci alzammo per rimettere in ordine i due bicchieri e buttare la bottiglia, ci abbracciammo per farci gli auguri, le baciai la guancia, spostai la faccia per andare, com’è normale, a baciarle l’altra guancia ma Silvia fu rapida, mosse la testa e le sue labbra catturarono le mie, ci baciammo per qualche secondo, mi staccai e la guardai con sguardo interrogativo, S”Scusami ma volevo provare, vedere l’effetto che mi faceva. Aspettavo il momento giusto da tanto tempo” ascoltai senza aprire bocca.
Con le mani le afferrai i suoi fianchi e la portai verso di me, ci baciammo in maniera convinta e passionale, le lingue si intrecciarono e le mani passarono nei nostri corpi palpandoci senza sosta.
In un lampo la passione si accese, senza mai aver dato segnali nei tempi passati, non siamo mai stati una coppia, solo due buoni amici che lavorano alla grande assieme.
Interruppi quel bacio, ci guardammo, S”Solo una volta?”, “Andata”, mi ribaciò e io la sollevai da terra abbracciandola.
Mi spinse sul divano facendomi sedere, le si levò i tacchi e si sedette sopra di me, continuò a baciarmi concentrandosi anche sul collo. Le mie mani cominciarono lentamente a slacciare i bottoni della sua camicia. Ben presto le sue tette avvolte in un reggiseno bianco furono davanti a me in vista.
Silvia si tolse le camicia, con una mano le slacciai il reggiseno e le liberai quelle sue belle tette.
Le strizzai dando anche qualche pizzicotto ai suoi capezzoli già duri.
Si alzò, mi slacciò la cintura, continuò a guardami per tutto il tempo, afferrò i miei pantaloni e li tirò giù.
Velocemente tolsi le scarpe e feci sfilare via i pantaloni dalle gambe.
Silvia tolse i miei boxer e si inginocchiò in mezzo alle mie gambe. Accarezzò le mi gambe e con entrambe le mani arrivò al cazzo.
Lo afferrò cominciando a muoversi lentamente facendomi abituare alle sue mani fredde. Inutile dire che fui durissimo in quel momento.
Le mani di Silvia segarono il mio cazzo in modo magistrale. Mentre lei segava io allungai la mano e le strizzai una tetta, le piacque e mi lasciò fare.
“Prendilo tra le tette Silvia”, mi accontentò e prese il mio cazzo tra le sue tette. Strinse e inziò a segarmi.
Il cazzo rimase tra le sue tette per diversi minuti finché Silvia non si alzò. Mi mandò un bacio e si girò.
In maniera sensuale cominciò a togliersi la gonna nera, la fece cadere alle caviglie e la spinse via.
Non resistetti, mi alzai, la presi e la feci sdraiate sul divanetto, le sfilai le calze e le baciai i piedi.
S”Non aspetto più, cominciai a scoparmi!” disse Silvia in maniera impaziente.
Levai le mutandine della mia bella segretaria, preso il cazzo in una mano e lo appoggiai alla figa, alzai la testa e la guardai “Sicura? Lo vuoi davvero?” chiesi come consenso, lei mi guardò, con la mano spinse il cazzo dentro alla sua figa.
Con il bacino affondai il cazzo in tutta la sua lunghezza, Silvia gemette ed ansimò.
Afferrai le gambe ai suoi polpacci e cominciai a fotterla ad un ritmo forsennato. Il mio cazzo entrava e usciva dalla figa di Silvia senza sosta.
Lei gemeva e ansimava senza sosta e incitandomi a fotterla.
Tolsi il cazzo e mi fiondai a leccarle la figa, il gusto delicato, il profumo dolce della figa di Silvia mi fece aumentare il desiderio di continuare a fotterla.
Leccai ancora e ancora senza sosta e voglia di fermarmi.
Silvia si alzò, mi prese le faccia e mi diede un bacio passionale, mi strizzò l’occhio e si mise a pecora sul divano.
Mi fermai dietro di lei, inserii il cazzo nella sua figa, iniziai a scoparla lentamente prendendole i fianchi.
Mi gustai il cazzo muoversi uscendo ed entrando dalla figa di Silvia, vedere i suoi umori e la sua mano che si massaggia la figa.
Le carezzai la schiena bella delineata e sexy, il cazzo cominciò ad entrare molto più deciso e profondo, i suoi gemiti riecheggiavano per tutto lo studio, il suono del mio corpo contro il suo accompagnav i gemiti.
Non volli finire in quella posizione e mi sentivo al culmine, tolsi il cazzo e lo poggiai sui suoi piedi, poi mi abbassai e le leccai ancora la figa.
Tornai a sedermi, Silvia dandomi la schiena infilò il cazzo dentro di se cominciando a scoparmi al suo ritmo.
Lento, profondo e pieno di passione, la sua figa strinse il mio cazzo come da tempo non accadeva, mi sentii totalmente avvolto.
Le tastai il culo durante tutto il suo muoversi su di me.
Strinse le gambe e si sedette completamente portando il cazzo più in profondità possibile.
Trattenne un genito e si irrigidì, ebbe il suo orgasmo, forte e deciso che fece liberare un gemito di felicità che mi fece arrapare sempre di più.
Tolse il cazzo da dentro di se, tornò ad inginocchiarsi tra le mie gambe, prese il cazzo tra le sue morbide labbra, lo ingoiò e lo risputò fuori. Baciò la cappella e le palle, S”Vienimi sulle tette”, disse e poi riprese il cazzo in bocca.
Lo riprese e lo fece riuscire, così via per diversi giri, fui in paradiso, non riuscii nemmeno ad iniziare la frase, Silvia prese il cazzo con la mano, si avvicinò alla punta e segandomi fece uscire tutta la sbirra contenuta nelle mie palle.
Le sue tette furono completamente cosparse di sperma.
L’ultima goccia uscì, Silvia lasciò il cazzo e lo baciò, io esausto rimasi a respirare sul divano. Silvia si sedette sopra di me, con le tette ancora sporche e la figa gocciolante prese la mia testa con le mani, mi limonò inserendo la lingua nella mia bocca e cominciando a baciarmi.
“Sei pazzesca Silvia, andiamo avanti ancora, abbiamo detto solo una volta” dissi io ancora all’apice del piacere, S”Non sarà l’unica, non godevo così da tanto” rispose strizzandomi l’occhio e baciandomi ancora.
“Buon Natale Silvia!”, S”Buon Natale a te!” rispose con bacio e ultima palpata.
Ci rivestimmo, ci salutammo in maniera normale e tornammo a casa dalle nostre famiglie.
Finalmente venerdì, l’ultimo giorno di lavoro prima della pausa natalizia, ultimi appuntamenti in ufficio e poi liberi in pieno relax.
I miei due collaboratori sono già andati a casa, il mio ultimo appuntamento arriva in perfetto orario. Una cosa veloce, circa tre quarti d’ora dopo congedai la coppia protagonista del mio ultimo appuntamento lavorativo, richiudo la porta a chiave, “Finalmente relax, un’oretta di riordino e ultime mail, poi a casa” pensai.
Silvia, la mia segretaria era ancora in ufficio per finire anche lei le ultime piccole faccende finali dell’anno.
Io e lei abbiamo un rapporto di amicizia fantastico: siamo molto amici, lavoriamo assieme da sempre e ogni tanto scherziamo dicendo di “ essere sposati lavorativamente”.
Silvia è una donna di 40 anni, qualcuno più di me, sul metro e sessantacinque, castana chiara, un bel seno in una quarta misure circa e un fisico ben definito. Anche lei come me ha una famiglia.
È una donna che veste elegante in sede lavorativa ma non in maniera sfarzosa o fuori luogo, quella sera indossava una camicia rossa, gonna appena sotto al ginocchio in pelle, calze a coprire le gambe e un solito tacco ai piedi non particolarmente alto. Obiettivamente una bella donna molto sexy.
Ci mettemmo al lavoro e dopo una mezz’ora circa sistemammo tutto.
S“Finalmente! Meritato riposo” disse, “Vero, beviamoci qualcosa prima di andare così ci facciamo gli auguri” proposi, mi guardò un attimo ma alla fine scosse la testa annuendo.
Ci sedemmo sul divanetto del nostro studio e brindammo con del vino lasciatoci in dono da un nostro cliente affezionato passato da noi per gli auguri di Natale.
Parlammo un po’, di tutto al di fuori del lavoro, eravamo esausti: programmi per le feste, regali da fare o già fatti, ogni cosa.
Da semplice brindisi finimmo la bottiglia continuando a parlare.
Ci alzammo per rimettere in ordine i due bicchieri e buttare la bottiglia, ci abbracciammo per farci gli auguri, le baciai la guancia, spostai la faccia per andare, com’è normale, a baciarle l’altra guancia ma Silvia fu rapida, mosse la testa e le sue labbra catturarono le mie, ci baciammo per qualche secondo, mi staccai e la guardai con sguardo interrogativo, S”Scusami ma volevo provare, vedere l’effetto che mi faceva. Aspettavo il momento giusto da tanto tempo” ascoltai senza aprire bocca.
Con le mani le afferrai i suoi fianchi e la portai verso di me, ci baciammo in maniera convinta e passionale, le lingue si intrecciarono e le mani passarono nei nostri corpi palpandoci senza sosta.
In un lampo la passione si accese, senza mai aver dato segnali nei tempi passati, non siamo mai stati una coppia, solo due buoni amici che lavorano alla grande assieme.
Interruppi quel bacio, ci guardammo, S”Solo una volta?”, “Andata”, mi ribaciò e io la sollevai da terra abbracciandola.
Mi spinse sul divano facendomi sedere, le si levò i tacchi e si sedette sopra di me, continuò a baciarmi concentrandosi anche sul collo. Le mie mani cominciarono lentamente a slacciare i bottoni della sua camicia. Ben presto le sue tette avvolte in un reggiseno bianco furono davanti a me in vista.
Silvia si tolse le camicia, con una mano le slacciai il reggiseno e le liberai quelle sue belle tette.
Le strizzai dando anche qualche pizzicotto ai suoi capezzoli già duri.
Si alzò, mi slacciò la cintura, continuò a guardami per tutto il tempo, afferrò i miei pantaloni e li tirò giù.
Velocemente tolsi le scarpe e feci sfilare via i pantaloni dalle gambe.
Silvia tolse i miei boxer e si inginocchiò in mezzo alle mie gambe. Accarezzò le mi gambe e con entrambe le mani arrivò al cazzo.
Lo afferrò cominciando a muoversi lentamente facendomi abituare alle sue mani fredde. Inutile dire che fui durissimo in quel momento.
Le mani di Silvia segarono il mio cazzo in modo magistrale. Mentre lei segava io allungai la mano e le strizzai una tetta, le piacque e mi lasciò fare.
“Prendilo tra le tette Silvia”, mi accontentò e prese il mio cazzo tra le sue tette. Strinse e inziò a segarmi.
Il cazzo rimase tra le sue tette per diversi minuti finché Silvia non si alzò. Mi mandò un bacio e si girò.
In maniera sensuale cominciò a togliersi la gonna nera, la fece cadere alle caviglie e la spinse via.
Non resistetti, mi alzai, la presi e la feci sdraiate sul divanetto, le sfilai le calze e le baciai i piedi.
S”Non aspetto più, cominciai a scoparmi!” disse Silvia in maniera impaziente.
Levai le mutandine della mia bella segretaria, preso il cazzo in una mano e lo appoggiai alla figa, alzai la testa e la guardai “Sicura? Lo vuoi davvero?” chiesi come consenso, lei mi guardò, con la mano spinse il cazzo dentro alla sua figa.
Con il bacino affondai il cazzo in tutta la sua lunghezza, Silvia gemette ed ansimò.
Afferrai le gambe ai suoi polpacci e cominciai a fotterla ad un ritmo forsennato. Il mio cazzo entrava e usciva dalla figa di Silvia senza sosta.
Lei gemeva e ansimava senza sosta e incitandomi a fotterla.
Tolsi il cazzo e mi fiondai a leccarle la figa, il gusto delicato, il profumo dolce della figa di Silvia mi fece aumentare il desiderio di continuare a fotterla.
Leccai ancora e ancora senza sosta e voglia di fermarmi.
Silvia si alzò, mi prese le faccia e mi diede un bacio passionale, mi strizzò l’occhio e si mise a pecora sul divano.
Mi fermai dietro di lei, inserii il cazzo nella sua figa, iniziai a scoparla lentamente prendendole i fianchi.
Mi gustai il cazzo muoversi uscendo ed entrando dalla figa di Silvia, vedere i suoi umori e la sua mano che si massaggia la figa.
Le carezzai la schiena bella delineata e sexy, il cazzo cominciò ad entrare molto più deciso e profondo, i suoi gemiti riecheggiavano per tutto lo studio, il suono del mio corpo contro il suo accompagnav i gemiti.
Non volli finire in quella posizione e mi sentivo al culmine, tolsi il cazzo e lo poggiai sui suoi piedi, poi mi abbassai e le leccai ancora la figa.
Tornai a sedermi, Silvia dandomi la schiena infilò il cazzo dentro di se cominciando a scoparmi al suo ritmo.
Lento, profondo e pieno di passione, la sua figa strinse il mio cazzo come da tempo non accadeva, mi sentii totalmente avvolto.
Le tastai il culo durante tutto il suo muoversi su di me.
Strinse le gambe e si sedette completamente portando il cazzo più in profondità possibile.
Trattenne un genito e si irrigidì, ebbe il suo orgasmo, forte e deciso che fece liberare un gemito di felicità che mi fece arrapare sempre di più.
Tolse il cazzo da dentro di se, tornò ad inginocchiarsi tra le mie gambe, prese il cazzo tra le sue morbide labbra, lo ingoiò e lo risputò fuori. Baciò la cappella e le palle, S”Vienimi sulle tette”, disse e poi riprese il cazzo in bocca.
Lo riprese e lo fece riuscire, così via per diversi giri, fui in paradiso, non riuscii nemmeno ad iniziare la frase, Silvia prese il cazzo con la mano, si avvicinò alla punta e segandomi fece uscire tutta la sbirra contenuta nelle mie palle.
Le sue tette furono completamente cosparse di sperma.
L’ultima goccia uscì, Silvia lasciò il cazzo e lo baciò, io esausto rimasi a respirare sul divano. Silvia si sedette sopra di me, con le tette ancora sporche e la figa gocciolante prese la mia testa con le mani, mi limonò inserendo la lingua nella mia bocca e cominciando a baciarmi.
“Sei pazzesca Silvia, andiamo avanti ancora, abbiamo detto solo una volta” dissi io ancora all’apice del piacere, S”Non sarà l’unica, non godevo così da tanto” rispose strizzandomi l’occhio e baciandomi ancora.
“Buon Natale Silvia!”, S”Buon Natale a te!” rispose con bacio e ultima palpata.
Ci rivestimmo, ci salutammo in maniera normale e tornammo a casa dalle nostre famiglie.
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