Ritorno al passato!
di
Lane1902
genere
etero
Ciao, mi piace “provare” a raccontare racconti erotici.
Siamo nel periodo che porta al Natale, iniziano i primi aperitivi per gli scambi di auguri.
Ero al bar con alcuni miei colleghi, finita la settimana ci concedemmo un lungo aperitivo in un bar della zona per scambiarci a vicenda gli auguri.
Tra un aperitivo e l’altro notai una faccia familiare, non fui sicuro di ciò che vidi e cominciai a cercare insistentemente questa persona nel locale. Dopo svariati minuti capii, era Lorella, non potei crederci.
Io e lei siamo stati grandi scopamici per svariati anni, praticamente da metà liceo fino ai ventidue anni, parecchio tempo, dieci anni dopo me la ritrovai davanti per la prima volta da allora. La nostra “relazione” si interruppe per la sua partenza per l’Erasmus all’Università e, da allora, non ci vedemmo più.
Finito l’aperitivo con i colleghi la aspettai per salutarla, rimase parecchio sorpresa ma entrambi fummo molto felici dell’incontro.
La guardai e notai con piacere che non cambiò molto rispetto a quando eravamo giovani, una bellissima ragazza sul metro e settanta, capelli tendenti al rosso, una quarta di seno, un sedere tonico e un fisico atletico. Quella sera indossava dei jeans, un maglioncino natalizio e un cappotto, molto semplice.
Bevemmo qualcosa assieme parlando un po’ e ricordando il nostro passato assieme.
L:”Che ne dici di ricordare il passato anche in modo pratico?”, disse improvvisamente, “Come scusa?” ribattei sorpreso, L:”Dai scemo, hai capito”. Fui sorpreso la cosa mi intrigò parecchio.
Ci demmo appuntamento a casa mia in dieci minuti, il tempo di fare la strada.
Neanche il tempo di aprire la porta che fummo avvinghiati l’uno con l’altro, ci baciavamo appassionatamente, limonavamo e nel mentre ci palpavamo a vicenda.
Entrammo e la presi in braccio, la portai di peso in camera facendola sdraiare sul letto, le sfilai le scarpe, i jean e le sue graziose mutandine.
Con le mani le allargai le gambe e con la lingua mi fiondai a leccarle la figa. Fu un ritorno al passato, quella fica leccata per anni ritorno a contatto con la mia lingua, il sapore era come lo ricordavo.
Leccai Lorella senza sosta, lei gemeva e io leccavo sempre di più.
Mi ritirai rimanendo in piedi vicino al letto, la ragazza si portò verso di me, mi fece sedere sul letto, mi tolse i pantaloni e andò a posizionarsi tra le mie gambe.
Prese a farmi un gran pompino, con la bocca passava ogni singolo centimetro del mio cazzo, massaggiava le palle e stimolava la cappella.
Mi sporsi in avanti e la baciai appassionatamente, le sfilai il maglione e il reggiseno, Lorella prese il cazzo tra le sue tettone facendomi una gran sega.
L:”Cazzo quanti anni sono passati, un po’ mi eri mancato” disse, io le accarezzai la testa e la lasciai maneggiare il mio membro.
Con le unghie e con i denti trattenevo una sborrata enorme.
“Dai Lore, voglio fotterti”, L:”Forza dai. Occhio però, non venire dentro!”, annuii con la testa.
Lorella si distese a pancia in su, poggiai il cazzo sulla sua figa e lentamente scivolò al suo interno.
Sentii subito che la Lorella si era data da fare negli anni ma comunque la sua figa mi fece impazzire.
La fottevo a ritmi elevati e lei gemeva come mai l’avevo sentita. Continuai a scoparla con colpi forti e profondi, le diedi anche diversi baci che lei apprezzò e cercò sempre di più.
Cacciò un urlo fortissimo e un istante dopo venne sul mio cazzo che continuò a fotterla senza sosta.
Tolsi il cazzo e tornai a leccare quella meravigliosa figa, la leccai e la sditalinai così da farle riprendere un po’ si fiato.
Lorella ansimava, L:”Torna a fottermi ti prefo!”, quasi mi implorò. Non ci pensai un attimo, infilai di nuovo il cazzo dando un colpo secco e profondo, lei cacciò un gemito e iniziò ad incitarmi.
Continuavo a ripetere in testa “Non venire, non venire”, ma dopo alcune botte dovetti cedere.
Estrassi il cazzo, e mi portai sopra di lei, le sborrai sulle tette raggiungendo, con qualche schizzo, la faccia di Lorella. Una sborrata enorme, durò un sacco, fui contentissimo.
Lorella si alzò dopo essersi ripresa, L:”Cazzo, nemmeno nei miei sogni più bagnati pensavo di ritrovarti così!”, ridemmo di gusto.
“Hai da fare? Potremmo passare la notte assieme, ti preparo qualcosa da mangiare” proposi, sicuro della sua risposta, L:”Grazie mille ma non posso accettare, devo tornare a casa dalla mia famiglia”.
Rimasi scioccato e confuso, disorientato a dir poco. Scoprii solo in quel momento che Lorella era sposata e con famiglia.
Si sistemò, mi salutò calorosamente e se ne andò, non si farà più viva.
“Che maiala” pensai, ma fui molto soddisfatto della gran chiavata che mi regalò.
Siamo nel periodo che porta al Natale, iniziano i primi aperitivi per gli scambi di auguri.
Ero al bar con alcuni miei colleghi, finita la settimana ci concedemmo un lungo aperitivo in un bar della zona per scambiarci a vicenda gli auguri.
Tra un aperitivo e l’altro notai una faccia familiare, non fui sicuro di ciò che vidi e cominciai a cercare insistentemente questa persona nel locale. Dopo svariati minuti capii, era Lorella, non potei crederci.
Io e lei siamo stati grandi scopamici per svariati anni, praticamente da metà liceo fino ai ventidue anni, parecchio tempo, dieci anni dopo me la ritrovai davanti per la prima volta da allora. La nostra “relazione” si interruppe per la sua partenza per l’Erasmus all’Università e, da allora, non ci vedemmo più.
Finito l’aperitivo con i colleghi la aspettai per salutarla, rimase parecchio sorpresa ma entrambi fummo molto felici dell’incontro.
La guardai e notai con piacere che non cambiò molto rispetto a quando eravamo giovani, una bellissima ragazza sul metro e settanta, capelli tendenti al rosso, una quarta di seno, un sedere tonico e un fisico atletico. Quella sera indossava dei jeans, un maglioncino natalizio e un cappotto, molto semplice.
Bevemmo qualcosa assieme parlando un po’ e ricordando il nostro passato assieme.
L:”Che ne dici di ricordare il passato anche in modo pratico?”, disse improvvisamente, “Come scusa?” ribattei sorpreso, L:”Dai scemo, hai capito”. Fui sorpreso la cosa mi intrigò parecchio.
Ci demmo appuntamento a casa mia in dieci minuti, il tempo di fare la strada.
Neanche il tempo di aprire la porta che fummo avvinghiati l’uno con l’altro, ci baciavamo appassionatamente, limonavamo e nel mentre ci palpavamo a vicenda.
Entrammo e la presi in braccio, la portai di peso in camera facendola sdraiare sul letto, le sfilai le scarpe, i jean e le sue graziose mutandine.
Con le mani le allargai le gambe e con la lingua mi fiondai a leccarle la figa. Fu un ritorno al passato, quella fica leccata per anni ritorno a contatto con la mia lingua, il sapore era come lo ricordavo.
Leccai Lorella senza sosta, lei gemeva e io leccavo sempre di più.
Mi ritirai rimanendo in piedi vicino al letto, la ragazza si portò verso di me, mi fece sedere sul letto, mi tolse i pantaloni e andò a posizionarsi tra le mie gambe.
Prese a farmi un gran pompino, con la bocca passava ogni singolo centimetro del mio cazzo, massaggiava le palle e stimolava la cappella.
Mi sporsi in avanti e la baciai appassionatamente, le sfilai il maglione e il reggiseno, Lorella prese il cazzo tra le sue tettone facendomi una gran sega.
L:”Cazzo quanti anni sono passati, un po’ mi eri mancato” disse, io le accarezzai la testa e la lasciai maneggiare il mio membro.
Con le unghie e con i denti trattenevo una sborrata enorme.
“Dai Lore, voglio fotterti”, L:”Forza dai. Occhio però, non venire dentro!”, annuii con la testa.
Lorella si distese a pancia in su, poggiai il cazzo sulla sua figa e lentamente scivolò al suo interno.
Sentii subito che la Lorella si era data da fare negli anni ma comunque la sua figa mi fece impazzire.
La fottevo a ritmi elevati e lei gemeva come mai l’avevo sentita. Continuai a scoparla con colpi forti e profondi, le diedi anche diversi baci che lei apprezzò e cercò sempre di più.
Cacciò un urlo fortissimo e un istante dopo venne sul mio cazzo che continuò a fotterla senza sosta.
Tolsi il cazzo e tornai a leccare quella meravigliosa figa, la leccai e la sditalinai così da farle riprendere un po’ si fiato.
Lorella ansimava, L:”Torna a fottermi ti prefo!”, quasi mi implorò. Non ci pensai un attimo, infilai di nuovo il cazzo dando un colpo secco e profondo, lei cacciò un gemito e iniziò ad incitarmi.
Continuavo a ripetere in testa “Non venire, non venire”, ma dopo alcune botte dovetti cedere.
Estrassi il cazzo, e mi portai sopra di lei, le sborrai sulle tette raggiungendo, con qualche schizzo, la faccia di Lorella. Una sborrata enorme, durò un sacco, fui contentissimo.
Lorella si alzò dopo essersi ripresa, L:”Cazzo, nemmeno nei miei sogni più bagnati pensavo di ritrovarti così!”, ridemmo di gusto.
“Hai da fare? Potremmo passare la notte assieme, ti preparo qualcosa da mangiare” proposi, sicuro della sua risposta, L:”Grazie mille ma non posso accettare, devo tornare a casa dalla mia famiglia”.
Rimasi scioccato e confuso, disorientato a dir poco. Scoprii solo in quel momento che Lorella era sposata e con famiglia.
Si sistemò, mi salutò calorosamente e se ne andò, non si farà più viva.
“Che maiala” pensai, ma fui molto soddisfatto della gran chiavata che mi regalò.
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