Meana:la piccola donna del Nightclub
di
Lane1902
genere
etero
Ciao. Mi piace “provare” a scrivere racconti erotici.
Dopo una vivace cena tra amici storici decidemmo di concludere la serata in un nightclub della nostra zona. Non siamo gente che frequenta abitualmente questi posti ma per cambiare decidemmo di provare.
Arrivammo ed entrammo nel locale, subito fummo un po’ spaesati, ma pian piano ci adeguammo.
Le spogliarelliste, in parte vagavano per la sala cercando di farsi offrire il drink, altre ballavano nelle pedane del locale. Notai subito che un’ampia parte delle ragazze provenivano dall’est Europa e, fisicamente erano bellissime e molto alte.
Nella confusione ci perdemmo di vista tra no amici, chi volle assistere alla performance di una ragazza in pedana, chi provó a scambiare qualche chiacchiera con le ragazze in sala.
Tra la gente non ritrovai i miei amici e mi diressi al bar per bere qualcosa, mi sedetti al banco e ordinai.
Pochi istanti dopo vidi una ragazza sedersi di fianco a me, era leggermente cupa e triste, “Tutto bene?”, lei mi guardò e mi sorrise, “Tutto bene, solo serata storta”.
Ordinai al cameriere di portare un drink alla ragazza, lei mi ringraziò.
Era una bellissima ragazza italiana, di nome Meana, l’unica vista tra tutte le ragazze, indossava una sorta di bikini in jeans davvero sensuale e dei tacchi bianchi, era una ragazza piccolina fisicamente, una terza abbondante di seno e un viso davvero adorabile.
“Se posso, come mai brutta serata?”, M:”Serata storta, hanno tutti occhi per le ragazze dell’est, sono bellissime ma non ci sono solo loro”, “Capisco”, M:”Tu che ci fai seduto al bar da solo?”, “Sono qui con degli amici storici, ma li ho persi” ridemmo, M:”Prima volta qui?”, “Si, non frequento spesso i night”.
Bevemmo un altro paio di drink e parlammo un po’. Meana si alzó dalla sedia, M:”Che ne dici se ti portassi in un posto più appartato?”, “Si, ci sto”.
Seguii Meana, non potei non buttare l’occhio sul suo sedere: perfetto, sodo e tondo, da morsicare; due gambe mozzafiato con due piedini bellissimi.
Mi portó nel backstage facendomi bypassare I bodyguard, percorremmo un lungo corridoio ed arrivammo davanti ad una porta con su scritto il suo nome ed entrammo.
M:”Qui di solito funziona che noi ragazze giriamo per la sala cercando di farci offrire qualcosa ed eventualmente fare spettacoli privati, sotto gli occhi dei bodyguard che ti guardano a vista”, “Perché mi hai portato qui?”, M:”È il mio camerino, nessuno può entrare qui senza il mio permesso. Sei stato molto gentile, mi hai ascoltata e non hai cercato secondi fini con me” e dicendo questo mi balzó addosso iniziando a baciarmi.
Quella piccola donna mi sorprese, mi bació come nessuna fece mai, mi prese la mano e la poggió sul suo culo, lo strizzai a continuai a baciarla.
Mi spinse nel divanetti dietro di me, mi slacció la cintura, caló boxer e pantaloni in un solo colpo, si inginocchiò e mi prese il cazzo con le mani. Lo massaggió, una sega lenta e bellissima, il contatto visivo con i suoi occhioni fu eccitante.
Prese il cazzo in bocca, lo ingoiava e lo faceva riuscire, leccava le palle e rifaceva da capo. Un pompino mozzafiato.
Si tolse il reggiseno, prese il cazzo tra le tette e mi fece una spagnola, le sue tette con i capezzoli turgidi avvolgevano e strizzavano il cazzo alla perfezione.
Si alzó, mi diede le spalle, le scostai il “pantaloncino” in jeans e feci entrare il cazzo nella sua figa, calda e tremendamente bagnata. Meana tecnicamente bravissima, mi scopó con una maestria fuori dal comune.
Dopo poco la feci alzare e sdraiare sul divanetto, le sfilai i tacchi, e le leccai quei meravigliosi piedi:piccoli, morbidi, un lieve smalto blu, perfetti in tutto.
La feci rimanere nuda, mi ritrovai davanti una figa totalmente depilata in ogni singolo punto. Affondai la lingua, la feci scorrere in ogni singolo punto della sua figa, il sapore dei suoi umori mi mandó in estasi.
Mi alzai, pronto per scoparla ancora, M:”Fermo!” mi disse, rimase fermo davanti a lei, si sistemó sul divanetto, allungó le gambe verso di me e prese il cazzo tra i suoi meravigliosi piedi.
“Cazzo Meana, sei meravigliosa”, lei ridacchiò.
“Voglio fotterti!” esclamai, Meana si giró e si mise a pecora appoggiandosi al poggia schiena del divano. Mi acconciai, puntai la sua figa con la mia cappella ed entrai senza resistenza.
Partii con colpi lenti e profondi aumentando man mano il ritmo.
Meana gemeva come una pazza, io cercai in ogni modo di ritardare la sborrata il più possibile.
Tolsi il cazzo e tornai a leccarle la fessa, bella aperta e intrinseca di umori. Meana si masturbava come una pazza e venne poco dopo mentre ancora la leccavo.
Poggiai il cazzo sulle sue piante dei piedi e lo strofinai leggermente.
Rientrai nella sua figa, a ritmo elevato la scopai tra i nostri forti gemiti. Gememmo come due pazzi senza pensare che qualcuno potesse sentirci.
“Meana vengo”, mi spinse via, si inginocchiò davanti a me e prese il cazzo con le mani, mi segó senza distogliere lo sguardo dai miei occhi.
Tutta la sborra le finì in faccia, sul mento, una parte sulle tette.
Tiró fuori tutta la sborra possibile, ridacchiando continuamente.
Le gambe mi cedettero e mi dovetti sedere sul divano, lei mi seguì e si sedette sopra di me a cavalcioni.
Quella piccola donna mi regaló una scopata folle.
Ci baciammo a lungo.
Dopo qualche minuto ci alzammo, lei ancora sporca di sborra mi abbracció e mi bació, M:”Meglio che torni dai tuoi amici, si staranno preoccupando”, “Hai ragione, saranno in pensiero. Ti ringrazio tanto e non so come sdebitarmi”, M:”Non devi, è stato bello. Se hai voglia e vuoi sdebitarti, chiamami!” dicendo questo mi allungó un biglietto con il suo numero di telefono.
Lo afferrai, mi rivestii e tornai dai miei amici che mi dissero di raggiungerli al bar.
Dopo poco tornammo a casa, in macchina scrissi un messaggio al numero sul biglietto: “Ciao M. Grazie ancora di tutto!”, dopo neanche due minuti mi rispose: “Grazie a te! Fatti sentire”.
Dopo una vivace cena tra amici storici decidemmo di concludere la serata in un nightclub della nostra zona. Non siamo gente che frequenta abitualmente questi posti ma per cambiare decidemmo di provare.
Arrivammo ed entrammo nel locale, subito fummo un po’ spaesati, ma pian piano ci adeguammo.
Le spogliarelliste, in parte vagavano per la sala cercando di farsi offrire il drink, altre ballavano nelle pedane del locale. Notai subito che un’ampia parte delle ragazze provenivano dall’est Europa e, fisicamente erano bellissime e molto alte.
Nella confusione ci perdemmo di vista tra no amici, chi volle assistere alla performance di una ragazza in pedana, chi provó a scambiare qualche chiacchiera con le ragazze in sala.
Tra la gente non ritrovai i miei amici e mi diressi al bar per bere qualcosa, mi sedetti al banco e ordinai.
Pochi istanti dopo vidi una ragazza sedersi di fianco a me, era leggermente cupa e triste, “Tutto bene?”, lei mi guardò e mi sorrise, “Tutto bene, solo serata storta”.
Ordinai al cameriere di portare un drink alla ragazza, lei mi ringraziò.
Era una bellissima ragazza italiana, di nome Meana, l’unica vista tra tutte le ragazze, indossava una sorta di bikini in jeans davvero sensuale e dei tacchi bianchi, era una ragazza piccolina fisicamente, una terza abbondante di seno e un viso davvero adorabile.
“Se posso, come mai brutta serata?”, M:”Serata storta, hanno tutti occhi per le ragazze dell’est, sono bellissime ma non ci sono solo loro”, “Capisco”, M:”Tu che ci fai seduto al bar da solo?”, “Sono qui con degli amici storici, ma li ho persi” ridemmo, M:”Prima volta qui?”, “Si, non frequento spesso i night”.
Bevemmo un altro paio di drink e parlammo un po’. Meana si alzó dalla sedia, M:”Che ne dici se ti portassi in un posto più appartato?”, “Si, ci sto”.
Seguii Meana, non potei non buttare l’occhio sul suo sedere: perfetto, sodo e tondo, da morsicare; due gambe mozzafiato con due piedini bellissimi.
Mi portó nel backstage facendomi bypassare I bodyguard, percorremmo un lungo corridoio ed arrivammo davanti ad una porta con su scritto il suo nome ed entrammo.
M:”Qui di solito funziona che noi ragazze giriamo per la sala cercando di farci offrire qualcosa ed eventualmente fare spettacoli privati, sotto gli occhi dei bodyguard che ti guardano a vista”, “Perché mi hai portato qui?”, M:”È il mio camerino, nessuno può entrare qui senza il mio permesso. Sei stato molto gentile, mi hai ascoltata e non hai cercato secondi fini con me” e dicendo questo mi balzó addosso iniziando a baciarmi.
Quella piccola donna mi sorprese, mi bació come nessuna fece mai, mi prese la mano e la poggió sul suo culo, lo strizzai a continuai a baciarla.
Mi spinse nel divanetti dietro di me, mi slacció la cintura, caló boxer e pantaloni in un solo colpo, si inginocchiò e mi prese il cazzo con le mani. Lo massaggió, una sega lenta e bellissima, il contatto visivo con i suoi occhioni fu eccitante.
Prese il cazzo in bocca, lo ingoiava e lo faceva riuscire, leccava le palle e rifaceva da capo. Un pompino mozzafiato.
Si tolse il reggiseno, prese il cazzo tra le tette e mi fece una spagnola, le sue tette con i capezzoli turgidi avvolgevano e strizzavano il cazzo alla perfezione.
Si alzó, mi diede le spalle, le scostai il “pantaloncino” in jeans e feci entrare il cazzo nella sua figa, calda e tremendamente bagnata. Meana tecnicamente bravissima, mi scopó con una maestria fuori dal comune.
Dopo poco la feci alzare e sdraiare sul divanetto, le sfilai i tacchi, e le leccai quei meravigliosi piedi:piccoli, morbidi, un lieve smalto blu, perfetti in tutto.
La feci rimanere nuda, mi ritrovai davanti una figa totalmente depilata in ogni singolo punto. Affondai la lingua, la feci scorrere in ogni singolo punto della sua figa, il sapore dei suoi umori mi mandó in estasi.
Mi alzai, pronto per scoparla ancora, M:”Fermo!” mi disse, rimase fermo davanti a lei, si sistemó sul divanetto, allungó le gambe verso di me e prese il cazzo tra i suoi meravigliosi piedi.
“Cazzo Meana, sei meravigliosa”, lei ridacchiò.
“Voglio fotterti!” esclamai, Meana si giró e si mise a pecora appoggiandosi al poggia schiena del divano. Mi acconciai, puntai la sua figa con la mia cappella ed entrai senza resistenza.
Partii con colpi lenti e profondi aumentando man mano il ritmo.
Meana gemeva come una pazza, io cercai in ogni modo di ritardare la sborrata il più possibile.
Tolsi il cazzo e tornai a leccarle la fessa, bella aperta e intrinseca di umori. Meana si masturbava come una pazza e venne poco dopo mentre ancora la leccavo.
Poggiai il cazzo sulle sue piante dei piedi e lo strofinai leggermente.
Rientrai nella sua figa, a ritmo elevato la scopai tra i nostri forti gemiti. Gememmo come due pazzi senza pensare che qualcuno potesse sentirci.
“Meana vengo”, mi spinse via, si inginocchiò davanti a me e prese il cazzo con le mani, mi segó senza distogliere lo sguardo dai miei occhi.
Tutta la sborra le finì in faccia, sul mento, una parte sulle tette.
Tiró fuori tutta la sborra possibile, ridacchiando continuamente.
Le gambe mi cedettero e mi dovetti sedere sul divano, lei mi seguì e si sedette sopra di me a cavalcioni.
Quella piccola donna mi regaló una scopata folle.
Ci baciammo a lungo.
Dopo qualche minuto ci alzammo, lei ancora sporca di sborra mi abbracció e mi bació, M:”Meglio che torni dai tuoi amici, si staranno preoccupando”, “Hai ragione, saranno in pensiero. Ti ringrazio tanto e non so come sdebitarmi”, M:”Non devi, è stato bello. Se hai voglia e vuoi sdebitarti, chiamami!” dicendo questo mi allungó un biglietto con il suo numero di telefono.
Lo afferrai, mi rivestii e tornai dai miei amici che mi dissero di raggiungerli al bar.
Dopo poco tornammo a casa, in macchina scrissi un messaggio al numero sul biglietto: “Ciao M. Grazie ancora di tutto!”, dopo neanche due minuti mi rispose: “Grazie a te! Fatti sentire”.
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