La nostra crociera-4

di
genere
etero

Ciao. Mi piace “provare” a scrivere racconti erotici.

Per il quarto giorno l’itinerario prevedeva una giornata di intera navigazione con la serata di gala in programma per la stessa sera.
Sapendolo per tempo ci organizzammo e portammo con noi dei bei vestiti.
Prenotammo un tavolo in uno dei due ristoranti predisposti per la serata.
Passammo la giornata in piscina spaparanzati al sole, ammirai le gambe di Margherita per tutta l giornata con qualche carezza ogni tanto. Volevo davvero baciarle.
Alle 18 iniziammo a prepararci, mi feci una doccia, uscii dal bagno e vidi la mia dolce metà con addosso solo le sue mutandine di pizzo nero, completamente distesa nel letto.
Mi avvicinai e le afferrai le gambe con l’intento di accarezzarle, notai lo smalto fatto da poco nei suoi piedini, mi fecero effetto.
Mi portai vicino a lei e le diedi un bacio, scesi sul suo corpo e le baciai il ventre, scesi ancora e le baciai le mutandine, poi le cosce, le caviglie fumo ad arrivare ai piedi.
Marge alzó un piede e lo portó verso la mia faccia, lo baciai e le ciucciai le dita, sembró divertita.
Cambió piede e leccai pure quello, lei ridacchió.
Ritrasse i piedi dalla mia faccia, M”Facciamo tardi, cambiamoci dai”, sconsolato notai l’ora e presi a vestirmi.
Indossai un pantalone scuro con una camicetta estiva bianca; Marghe indossó un vestito nero a al ginocchio che le lasciava scoperte le spalle, un tacco aperto laccato su nero.
La baciai e le strizzai una chiappa, “Sei bellissima!”, lei mi strizzó l’occhio e mi bació.
Arrivammo sul ponte del ristorante e ci fecero accomodare, un tavolino a lato della sala con una bella vista sul piccolo palco sul quale avvenne un po’ di intrattenimento.
Ci godemmo la cena ottima, bevemmo del buon vino e chiacchierammo molto. Arrivó il dolce e Marghe inizió a provocarmi un po’.
Il tavolo venne allestito con delle tovaglie che sfioravano il pavimento, il suo piedino si fece strada arrampicandosi sulle mie gambe. Non è la prima volta che lo facciamo, anzi, quando può spesso lo fa.
Ogni tanto misi una mano sotto e accarezzai quel suo bel piedino nudo, lei si divertiva e io mi eccitai.
Mangiammo il dolce e bevemmo ancora qualcosina.
Il suo piede non si staccó finché non decidemmo di alzarci.
Facemmo una passeggiata sul ponte e ci godemmo la bellissima serata che ci permise di vedere la luna riflettersi sull’oceano.
Prendemmo due cocktails e ci dirigemmo in cabina, camminai sempre dietro di lei per ammirare quel suo bel culo stretto dentro al vestito.
Ci mettemmo nel balconcino della nostra cabina, Marghe tolse i tacchi, posizionó i piedi sulle mie ginocchia e ci mettemmo a chiacchierare sorseggiando i nostri cocktails.
Si alzó dalla sedia e si sedette sopra di me, ci baciammo appassionatamente, per un lungo periodo.
La presi in braccio e la portai all’interno, si sdraió sul letto a pancia in giù, le alzai il vestito fino a scoprirle il culo, sfilai le mutande e presi a leccarle il buco del culo.
Leccai e leccai, ci sputai sopra e lo lubrificai per bene.
Continuai a leccarla per un paio di minuti.
Mi levai i vestiti, mi distesi sul letto, Marghe su posizionó tra le mie gambe prendendo il mio cazzo tra le sue labbra carnose, un pompino delizioso che lei realizzó con molta passione. La mano sulle mie palle mi solleticó portando sempre più in alto con l’eccitazione.
Si sedette, prese i suoi piedi e prese il cazzo con essi, inizió a segarmi con delicatezza, non lo fa spesso, i suoi piedi si mossero pian piano, su e giù facendomi gemere di piacere.
L’eccitazione era troppa e non volli venire, la fermai e presi i suoi piedi portandoli alla mia bocca.
Leccai e baciai le sue piccole estremità.
Mi portai in piedi e Marghe si piegó a 90 sul letto, le leccai ancora figa e culo passando ovunque con la lingua.
Volli fortemente il suo culo, puntai il suo ano, cercai il suo consenso, non mi fermó, pian piano entrai al suo interno.
Genette sia di piacere sia di dolore, lasciai il tempo per farla abituare, cominciai a scoparla molto lentamente e con delicatezza.
Il culo stretto della mia bella principessa mi fece impazzire, stringeva a più non posso e mi piacque molto.
Continuai a darle dei colpi un po’ più secchi e decisi.
Dopo poco tolsi il cazzo per darle respiro, mi abbassai andando a leccarle la figa mentre due dita andarono ancora a stimolarle l’ano.
Si sdraió su un lato, il mio cazzo tornó nel suo culo, la gamba più in alto la afferrai e portai quel piede alla bocca.
La scopai mentre leccai quel suo piedino, lei si masturbó tutto il tempo gemendo come una pazza.
M”Spostati spostati!” mi urló, tolsi il cazzo e feci un passo indietro, si stese di schiena e si masturbó ferocemente fino al suo orgasmo. Gemette forte e ebbe il respiro affannoso.
Le afferrai i piedi e li posizionai sul cazzo, mi segó con più sicurezza, un bel footjob che mi portó sempre più verso l’orgasmo.
Leccai ancora quelle piante dei suoi piedi e tornai dentro al suo culo.
Qualche colpo secco e venni nel profondo del suo ano, tanti fiotti riversati tra i miei gemiti. Mi abbassai dallo sforzo, la baciai tenendo ancora il cazzo dentro di lei.
Limonammo in quella posizione per diversi secondi. Uscii dal suo ano e crollai sul letto di fianco a lei.
Rimanemmo abbracciati per alcuni minuti a riprendere fiato.
“Grazie principessa!”, M” A te!” e mi bació.
scritto il
2024-03-17
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