La crociera-3
di
Lane1902
genere
etero
Ciao. Mi piace “provare” a scrivere racconti erotici.
Il terzo giorno inizió con la prima escursione in terra ferma in una delle città all’interno dell’itinerario.
Visitammo la città e a metà pomeriggio tornammo a bordo.
Ci infilammo il costume da bagno e andammo a rilassarci al sole vicino alla piscina esterna.
Marghe indossó un bellissimo costume intero totalmente nero lucido, molto sexy.
Rimanemmo al sole per qualche ora in attesa che la piscina si svuotasse dalla marea di gente.
Intorno alle 18:30 molti ospiti lasciarono il bordo vasca: chi per andare a cena o prepararsi, chi per partecipare ai balli di gruppo nel salone prima di cena.
Ne approfittammo per farci un tuffo.
Entrai per primo, Margherita rimase seduta sul bordo con le gambe in ammollo. La trascinai dentro e lei mi si avvinghiò addosso.
Ci baciammo e ci abbracciamo per diverso tempo.
La voglia di toccarla era troppa, ma la situazione non era ottimale, non eravamo totalmente soli e non volevamo essere troppo espliciti.
Una mia mano provó a stuzzicarla ugualmente, da sopra il costume riuscivo a sentire la sua figa e la massaggiai brevemente.
Il mio cazzo era bello attivo e premeva delicatamente verso di lei.
Ci fermammo subito, meglio non andare oltre in quella situazione.
“Andiamo in cabina?” sussurrai, M”Andiamo!” ribattè.
Mi placai un secondo facendomi una nuotata veloce per alleviare la tensione. Uscimmo dalla piscina e camminammo velocemente verso la cabina.
Richiusi la porta alle mie spalle, Marghe mi sfiló il costume e mi saltó in braccio.
Mi bació il collo e la fronte, io le baciai la parte bassa del collo, poi ci baciammo ancora, ancora e
ancora.
La feci scendere, afferrò il mio cazzo e iniziò a segarlo mentre ci baciammo nuovamente.
Mi spinse sul letto, rimasi disteso, lei si distese tra le mie gambe, iniziò a baciarmi le palle, passando per l’asta del cazzo per arrivare alla cappella.
Il mio cazzo sparì tra le sue labbra per poi ricomparire, così successe per un’altra manciata di volte.
Si azló, mi diede le spalle e si infiló il cazzo nella sua fighetta scostando il lembo del costume.
Inizió un movimento lento, controllato, io le afferrai le gambe e le accarezzai, ogni tanto le diedi una pacca sul sedere.
Aumentó il ritmo e i nostri gemiti aumentarono di pari passo.
La vidi stanca, la fermai e la feci stendere sul letto, mi fiondai a leccarle la figa intrinsa di umori. La penetrai con due dita e la leccai a più non posso.
Mi sedetti sopra di lei, le feci uscire le tette dal costume e posizionai il cazzo tra di esse, lei mi segó con le tette, portai una mano all’indietro andando a stimolarle la figa.
Tornai tra le sue gambe, puntai il cazzo e con un colpo secco entrai dentro di lei, la afferrai per le caviglie e cominciai a fotterla a ritmo sostenuto.
Mi abbassai per baciarla e tornai dritto per continuare a fotterla.
Le accarezzai i piedi, li afferrai e continuai a scoparla.
M”Aumenta aumenta, sto venendo” mi incitó, aumentai il ritmo e dopo qualche secondo venne gemendo.
Non mi fermai un secondo, ero quasi al culmine pure io.
Le afferrai ancora le caviglie e diedi gli ultimi colpi più forti e decisi.
Estrassi il cazzo all’ultimo, sborrai senza neanche il bisogno di menarmelo. Tutta la sborra cadde nel ventre di Marghe coperto ancora dal costume nero.
Quattro fiotti enormi caddero sul costume facendo ridacchiare Marghe di soddisfazione. Sborrai davvero tanto.
Gemetti anche io durante la sborrata.
Fatta uscire tutta infilai il cazzo dentro di lei e mi abbassai per baciarla.
Rimanemmo così diversi secondi anche per riprenderci un attimo. I nostri respiri affannosi si fecero sentire e ci baciammo nuovamente.
Rimanemmo sdraiati sul letto per un po’ per riprenderci per poi vestirci e andare a cena felici.
Il terzo giorno inizió con la prima escursione in terra ferma in una delle città all’interno dell’itinerario.
Visitammo la città e a metà pomeriggio tornammo a bordo.
Ci infilammo il costume da bagno e andammo a rilassarci al sole vicino alla piscina esterna.
Marghe indossó un bellissimo costume intero totalmente nero lucido, molto sexy.
Rimanemmo al sole per qualche ora in attesa che la piscina si svuotasse dalla marea di gente.
Intorno alle 18:30 molti ospiti lasciarono il bordo vasca: chi per andare a cena o prepararsi, chi per partecipare ai balli di gruppo nel salone prima di cena.
Ne approfittammo per farci un tuffo.
Entrai per primo, Margherita rimase seduta sul bordo con le gambe in ammollo. La trascinai dentro e lei mi si avvinghiò addosso.
Ci baciammo e ci abbracciamo per diverso tempo.
La voglia di toccarla era troppa, ma la situazione non era ottimale, non eravamo totalmente soli e non volevamo essere troppo espliciti.
Una mia mano provó a stuzzicarla ugualmente, da sopra il costume riuscivo a sentire la sua figa e la massaggiai brevemente.
Il mio cazzo era bello attivo e premeva delicatamente verso di lei.
Ci fermammo subito, meglio non andare oltre in quella situazione.
“Andiamo in cabina?” sussurrai, M”Andiamo!” ribattè.
Mi placai un secondo facendomi una nuotata veloce per alleviare la tensione. Uscimmo dalla piscina e camminammo velocemente verso la cabina.
Richiusi la porta alle mie spalle, Marghe mi sfiló il costume e mi saltó in braccio.
Mi bació il collo e la fronte, io le baciai la parte bassa del collo, poi ci baciammo ancora, ancora e
ancora.
La feci scendere, afferrò il mio cazzo e iniziò a segarlo mentre ci baciammo nuovamente.
Mi spinse sul letto, rimasi disteso, lei si distese tra le mie gambe, iniziò a baciarmi le palle, passando per l’asta del cazzo per arrivare alla cappella.
Il mio cazzo sparì tra le sue labbra per poi ricomparire, così successe per un’altra manciata di volte.
Si azló, mi diede le spalle e si infiló il cazzo nella sua fighetta scostando il lembo del costume.
Inizió un movimento lento, controllato, io le afferrai le gambe e le accarezzai, ogni tanto le diedi una pacca sul sedere.
Aumentó il ritmo e i nostri gemiti aumentarono di pari passo.
La vidi stanca, la fermai e la feci stendere sul letto, mi fiondai a leccarle la figa intrinsa di umori. La penetrai con due dita e la leccai a più non posso.
Mi sedetti sopra di lei, le feci uscire le tette dal costume e posizionai il cazzo tra di esse, lei mi segó con le tette, portai una mano all’indietro andando a stimolarle la figa.
Tornai tra le sue gambe, puntai il cazzo e con un colpo secco entrai dentro di lei, la afferrai per le caviglie e cominciai a fotterla a ritmo sostenuto.
Mi abbassai per baciarla e tornai dritto per continuare a fotterla.
Le accarezzai i piedi, li afferrai e continuai a scoparla.
M”Aumenta aumenta, sto venendo” mi incitó, aumentai il ritmo e dopo qualche secondo venne gemendo.
Non mi fermai un secondo, ero quasi al culmine pure io.
Le afferrai ancora le caviglie e diedi gli ultimi colpi più forti e decisi.
Estrassi il cazzo all’ultimo, sborrai senza neanche il bisogno di menarmelo. Tutta la sborra cadde nel ventre di Marghe coperto ancora dal costume nero.
Quattro fiotti enormi caddero sul costume facendo ridacchiare Marghe di soddisfazione. Sborrai davvero tanto.
Gemetti anche io durante la sborrata.
Fatta uscire tutta infilai il cazzo dentro di lei e mi abbassai per baciarla.
Rimanemmo così diversi secondi anche per riprenderci un attimo. I nostri respiri affannosi si fecero sentire e ci baciammo nuovamente.
Rimanemmo sdraiati sul letto per un po’ per riprenderci per poi vestirci e andare a cena felici.
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