Jenni: la vicina di casa!
di
Lane1902
genere
etero
Ciao. Mi piace “provare” a scrivere racconti erotici.
Pomeriggio caldo, ammazzo la noia spiando la mia vicina di casa dalla finestra di camera mia, come spesso accade. Lei prende spesso il sole in giardino indossando costumi striminziti e piuttosto arrapanti. Lei si chiama Jenni, ha 40 anni, sposata e con due figlie. Statura media, castana di capelli, due occhioni marroni, una terza abbondante di seno, un culo magnifico e due bellissime gambe.
È spesso a casa sola e si piazza sempre in giardino a prendere il sole.
La mia camera ha una finestra che si affaccia praticamente sul suo giardino e io spesso la ammiro mentre con una mano mi massaggio il cazzo.
Io e Jenni abbiamo un bel rapporto, spesso la aiutai a sistemare alcune cose in casa e quando ci si incontra si scambiano due parole.
Un pomeriggio ero annoiato, mi affacciai alla finestra e la vidi distesa a pancia in giù, con il suo culo ben in vista, l’eccitazione salì e tirai fuori il cazzo cominciando a menarmelo rimanendo sulla finestra, socchiusi gli occhi e continuai la sega cercando di immaginare il viso di Jenni vicino alla mia cappella.
Finii la sega gemendo leggermente continuando ad immaginare Jenni li con me.
Appena finii guardai il telefono, Jenni mi chiese di passare da lei perché doveva chiedere un favore.
Non mi accorsi nemmeno che la donna si era alzata per entrare in casa, mi sistema e andai da lei.
Jenni mi accolse in bikini, mi offrì un bicchiere di succo e scambiammo alcune parole.
Cercai in ogni momento di gustarmi il più possibile la vista del suo corpo seminudo, “Ma allora, cosa ti serve?” riferendomi al messaggio precedentemente inviato, J”Nulla”, “Come nulla?” riposi sorpreso, J”Ti ho visto che mi spii, ti ho pure visto dieci minuti fa”, spiazzato completamente, “Scusami”, J”Non preoccuparti, fa piacere delle volte.Poi se devo dirla tutta, ho provato anche io a cercare la tua attenzione una volta che ti ho scoperto la prima volta”, la cosa mi intrigava parecchio e il mio membro divenne barzotto, J”Sei un bel ragazzo, ogni tanto capita anche a me di fantasticare”, “Bhe anche tu sei una bellissima donna” ribattei io, J”Grazie caro, mi tengo in forma dai”, “Direi di si, hai un fisico da urlo, belle curve e delle belle gambe”, J”Ah si? Grazie!” dicendo questo si portó vicino a me e si guardó le gambe.
I nostri sguardi si incrociarono, vidi Jenni diventare seria, “Ho detto qualcosa che non va?”, J”No assolutamente. Mi è venuto in mente qualcosa per cui necessito il tuo aiuto”, “Dimmi, ti do una mano volentieri”, appena finii la frase Jenni scattó in avanti e mi ficcó la lingua in bocca. Limonammo come pazzi, lei si portó si accavalló sulla sedia dove ero seduto, tolse le labbra dalla mia bocca, si sfiló il reggiseno, le sue tette libere e sode davanti alla mia faccia. Non ci pensai, le leccai e le ciucciai.
J”Cazzo, quanto volevo essere desiderata così!” io continuai a leccarle le tette.
Si alzó da sopra di me e si sedette sul tavolo, io cominciai ad accarezzarle le gambe, le massaggiai i piedi e baciai le cosce. J”Alzati”, lo feci e lei mi fece uscire il cazzo, scostó lo slip del costume e si puntó la figa con il mio membro durissimo.
Entrai nella sua figa piena di umori, caldissima e bellissima. La scopai gemendo e perdendo il fiato.
Dopo alcuni minuti lo tirai fuori, Jenni mi prese per la maglia e andammo in salotto, mi fece sedere sul divano e si portó in mezzo alle mie gambe, mi spompinó alla grande, leccó le palle e la cappella, ingoiava l’asta per poi risputarla fuori. Non tolse mai gli occhi dai miei, un pompino con un contatto visivo senza precedenti.
Tolse le labbra dal mio cazzo, si alzó e si abbassó lo slip, si diede una pacca sulla natica destra e si sedette sul mio cazzo, mi cavalcó per bene iniziando pure lei a gemere di piacere.
Le mie mani le strinsero i glutei e le mollai alcune sculacciate per farla aumentare di ritmo.
La feci mettere a pecora e finalmente riuscii a sentire il gusto della sua figa, la leccai in lungo e in largo andando anche a leccarle il buco del culo, lei a pecora si sgrillettava e io continuai a levarla come un pazzo.
Mi alzai e le appoggiai il cazzo sulle piante dei piedi per strusciarlo per poi ritornare dentro a quella bellissima figa.
La scopai infilandole un dito nel suo ano. J”Cazzo scopami” mi incitava e mi faceva arrapare sempre di più.
Cercai di andare il più profondo possibile spingendo le palle il più forte possibile sulle sue natiche, il mio pollice entrava e usciva dal suo ano facendola gemere sempre di più.
Si mise a pancia in su, gambe in aria, io tornai a leccarla mentre la sua mano continuava a sgrillettare la sua figa. I suoi umori si duplicarono, i gemiti pure e l’orgasmo di Jenni non tardó, io mi gustai i suoi sapori mentre lei recuperava fiato.
Ribbuttai il cazzo nella sua figa, due, tre, quattro pompe, non resistetti, mi portai in avanti, Jenni afferró il cazzo iniziando a segarlo, schizzai ovunque, la maggior parte della sborra le fini sul viso, altra sul collo/petto.
Mi tiró fuori ogni goccia di sperma, io mi spostai all’indietro e infilai il cazzo bello sporco di sperma nella sua figa. Jenni ridacchió e sorrise, “Cazzo non sai quante volte ho immaginato la tua faccia coperta di sborra”, J” Bhe, ora l’hai vista” ridemmo mentre I
l mio cazzo si afflosció e uscì dalla figa della bella milf.
J”Grazie! Era tanto che non mi facevo una scopata come si deve”, “Sono io a ringraziare te”, Jenni sorrise e provó a spingere via con un piede, io lo afferrai e diedi prima un bacio e poi una bella leccata, Jenni stupita e divertita mi guardò.
Mi ricomposi e finii di bere il succo lasciato sulla tavola, abbracciai Jenni ringraziandola nuovamente, J”Magari ci potremmo vedere ancora, vedo che i miei piedi ti sono piaciuti ma non li hai sfruttati, poi insomma, mi hai fatto divertire”, le diedi un bacio e una ravanata alla sua figa ancora umida e uscii dalla porta felice come una pasqua.
Grazie.
Pomeriggio caldo, ammazzo la noia spiando la mia vicina di casa dalla finestra di camera mia, come spesso accade. Lei prende spesso il sole in giardino indossando costumi striminziti e piuttosto arrapanti. Lei si chiama Jenni, ha 40 anni, sposata e con due figlie. Statura media, castana di capelli, due occhioni marroni, una terza abbondante di seno, un culo magnifico e due bellissime gambe.
È spesso a casa sola e si piazza sempre in giardino a prendere il sole.
La mia camera ha una finestra che si affaccia praticamente sul suo giardino e io spesso la ammiro mentre con una mano mi massaggio il cazzo.
Io e Jenni abbiamo un bel rapporto, spesso la aiutai a sistemare alcune cose in casa e quando ci si incontra si scambiano due parole.
Un pomeriggio ero annoiato, mi affacciai alla finestra e la vidi distesa a pancia in giù, con il suo culo ben in vista, l’eccitazione salì e tirai fuori il cazzo cominciando a menarmelo rimanendo sulla finestra, socchiusi gli occhi e continuai la sega cercando di immaginare il viso di Jenni vicino alla mia cappella.
Finii la sega gemendo leggermente continuando ad immaginare Jenni li con me.
Appena finii guardai il telefono, Jenni mi chiese di passare da lei perché doveva chiedere un favore.
Non mi accorsi nemmeno che la donna si era alzata per entrare in casa, mi sistema e andai da lei.
Jenni mi accolse in bikini, mi offrì un bicchiere di succo e scambiammo alcune parole.
Cercai in ogni momento di gustarmi il più possibile la vista del suo corpo seminudo, “Ma allora, cosa ti serve?” riferendomi al messaggio precedentemente inviato, J”Nulla”, “Come nulla?” riposi sorpreso, J”Ti ho visto che mi spii, ti ho pure visto dieci minuti fa”, spiazzato completamente, “Scusami”, J”Non preoccuparti, fa piacere delle volte.Poi se devo dirla tutta, ho provato anche io a cercare la tua attenzione una volta che ti ho scoperto la prima volta”, la cosa mi intrigava parecchio e il mio membro divenne barzotto, J”Sei un bel ragazzo, ogni tanto capita anche a me di fantasticare”, “Bhe anche tu sei una bellissima donna” ribattei io, J”Grazie caro, mi tengo in forma dai”, “Direi di si, hai un fisico da urlo, belle curve e delle belle gambe”, J”Ah si? Grazie!” dicendo questo si portó vicino a me e si guardó le gambe.
I nostri sguardi si incrociarono, vidi Jenni diventare seria, “Ho detto qualcosa che non va?”, J”No assolutamente. Mi è venuto in mente qualcosa per cui necessito il tuo aiuto”, “Dimmi, ti do una mano volentieri”, appena finii la frase Jenni scattó in avanti e mi ficcó la lingua in bocca. Limonammo come pazzi, lei si portó si accavalló sulla sedia dove ero seduto, tolse le labbra dalla mia bocca, si sfiló il reggiseno, le sue tette libere e sode davanti alla mia faccia. Non ci pensai, le leccai e le ciucciai.
J”Cazzo, quanto volevo essere desiderata così!” io continuai a leccarle le tette.
Si alzó da sopra di me e si sedette sul tavolo, io cominciai ad accarezzarle le gambe, le massaggiai i piedi e baciai le cosce. J”Alzati”, lo feci e lei mi fece uscire il cazzo, scostó lo slip del costume e si puntó la figa con il mio membro durissimo.
Entrai nella sua figa piena di umori, caldissima e bellissima. La scopai gemendo e perdendo il fiato.
Dopo alcuni minuti lo tirai fuori, Jenni mi prese per la maglia e andammo in salotto, mi fece sedere sul divano e si portó in mezzo alle mie gambe, mi spompinó alla grande, leccó le palle e la cappella, ingoiava l’asta per poi risputarla fuori. Non tolse mai gli occhi dai miei, un pompino con un contatto visivo senza precedenti.
Tolse le labbra dal mio cazzo, si alzó e si abbassó lo slip, si diede una pacca sulla natica destra e si sedette sul mio cazzo, mi cavalcó per bene iniziando pure lei a gemere di piacere.
Le mie mani le strinsero i glutei e le mollai alcune sculacciate per farla aumentare di ritmo.
La feci mettere a pecora e finalmente riuscii a sentire il gusto della sua figa, la leccai in lungo e in largo andando anche a leccarle il buco del culo, lei a pecora si sgrillettava e io continuai a levarla come un pazzo.
Mi alzai e le appoggiai il cazzo sulle piante dei piedi per strusciarlo per poi ritornare dentro a quella bellissima figa.
La scopai infilandole un dito nel suo ano. J”Cazzo scopami” mi incitava e mi faceva arrapare sempre di più.
Cercai di andare il più profondo possibile spingendo le palle il più forte possibile sulle sue natiche, il mio pollice entrava e usciva dal suo ano facendola gemere sempre di più.
Si mise a pancia in su, gambe in aria, io tornai a leccarla mentre la sua mano continuava a sgrillettare la sua figa. I suoi umori si duplicarono, i gemiti pure e l’orgasmo di Jenni non tardó, io mi gustai i suoi sapori mentre lei recuperava fiato.
Ribbuttai il cazzo nella sua figa, due, tre, quattro pompe, non resistetti, mi portai in avanti, Jenni afferró il cazzo iniziando a segarlo, schizzai ovunque, la maggior parte della sborra le fini sul viso, altra sul collo/petto.
Mi tiró fuori ogni goccia di sperma, io mi spostai all’indietro e infilai il cazzo bello sporco di sperma nella sua figa. Jenni ridacchió e sorrise, “Cazzo non sai quante volte ho immaginato la tua faccia coperta di sborra”, J” Bhe, ora l’hai vista” ridemmo mentre I
l mio cazzo si afflosció e uscì dalla figa della bella milf.
J”Grazie! Era tanto che non mi facevo una scopata come si deve”, “Sono io a ringraziare te”, Jenni sorrise e provó a spingere via con un piede, io lo afferrai e diedi prima un bacio e poi una bella leccata, Jenni stupita e divertita mi guardò.
Mi ricomposi e finii di bere il succo lasciato sulla tavola, abbracciai Jenni ringraziandola nuovamente, J”Magari ci potremmo vedere ancora, vedo che i miei piedi ti sono piaciuti ma non li hai sfruttati, poi insomma, mi hai fatto divertire”, le diedi un bacio e una ravanata alla sua figa ancora umida e uscii dalla porta felice come una pasqua.
Grazie.
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