Mamma e figlia in vacanza
di
Lane1902
genere
etero
Ciao, mi piace “provare” a raccontare racconti erotici.
Durante la stagione estiva lavorai come barista nel bar dell’hotel situato nella spiaggia privata.
Avendo come clienti, per la maggior parte, i clienti dell’hotel era normale imparare a conoscerli e scambiare qualche parola.
Due clienti in particolare attirarono la mia attenzione perché passavano spesso a salutarmi e rimanevano spesso al bar scambiando quattro chiacchiere.
Erano madre e figlia: Margherita, la madre, una milfona 45enne, una quarta di seno, statura media, bionda, belle gambe, un bel figurino; Elena, la figlia, circa la mia età, 20 anni, alta poco meno della madre, castana chiara, una terza di seno, anche lei gambe ottime. Due gran belle donne.
Essendo venute in vacanza i primi di Giugno non trovarono molta confusione e anche io potei approfittarne stando più tempo a chiacchierare con loro.
Le vedevo spesso anche i hotel visto che la mia camera era dalla parte opposta del corridoio in cui c’era anche loro, incontrarsi di tanto in tanto era normale.
I giorni passavano e loro vennero sempre più spesso al bar a salutare e spesso passavano prima di cena quando il bar chiude per chiacchierare un po’.
Una mattina, poco prima di mezzogiorno staccai dal turno e rimasi seduto su uno sdraio vicino al bar a respirare un po’ di aria di mare per rilassarmi un po’
Due mani si posarono sulle mi spalle spaventandomi, E:”Tranquillo, tranquillo, sono Elena”, girai la testa e la vidi con il suo bikini nero molto sexy, si sedette vicino a me e parlammo un po’. I discorsi divennero abbastanza piccanti e non resistetti nel guardare meglio il suo corpo. La denudavo con gli occhi e fantasticavo su di lei, credo fece lo stesso lei.
Facemmo una passeggiata, in spiaggia nella passerella di plastica che costeggia le cabine, Elena mi bloccó, aprì la sua cabina e mi trascinò dentro. Non ebbi la forza di chiedere che stesse facendo, mi infiló la lingua in bocca e mi bació, E:”Scusami, morivo dalla voglia”, mi ribació e con una mano si intrufolò nei miei pantaloncini, tiró fuori il cazzo e mi segó. Con una mano le strizzai il culo e lo palpai per bene, sentii quando sodo era.
Elena mi fece sedere sulla panca della cabina, si inginocchiò e prese a baciare il cazzo sulla punta, poi sull’asta e infine sulle palle. Ingoió il cazzo facendomi un pompino degno di nota.
Elena si alzó dopo avermi spompinato per bene, portó la bocca al mio orecchio E:”Voglio che mi scopi, hai un preservativo?”, “Nella mia stanza si”, E:”Benissimo”.
Mi tirai su i pantaloni e portai Elena in camera mia stando ben attenti di non essere visti.
Entrammo in fretta e furia e chiudemmo la porta, Elena mi saltó addosso e mi bació, mi spinse sul letto e mi tolse i pantaloncini, si tolse il reggiseno e prese il cazzo tra le tette. Un sega bellissima, le sue tette morbide avvolgevano il mio cazzo.
Presi un preservativo, lo porsi a Elena e lei lo infiló, si distese sul letto, le scostai il costume e lo buttai dentro.
Elena sussultó, gememmo assieme, era strettissima e il mio cazzo era completamente avvolto.
La scopai ad un ritmo forsennato, mi portai le sue gambe sulle spalle e ogni tanto le baciavo un piede.
E:”Cazzo si, più forte, scopami”, urlava e ansimava Elena.
Tolsi il cazzo e mi abbassai a leccare la figa bagnata di Elena. Sditalinai e leccai facendola godere e ansimare.
Elena venne perdendo il fiato e tremando durante l’orgasmo.
Ributtai subito il cazzo dentro di lei, diedi colpi profondi e veloci per diverso tempo.
Tolsi il cazzo da dentro, sfilai il preservativo e venni sulla pancia e sul ventre di Elena con diversi fiotti di sperma che atterrarono su di lei.
Ci guardammo respirando profondamente, una mano tornó nella sua figa e la sditalinai.
Elena mi abbracció e mi strinse il cazzo, si lavó e tornammo in spiaggia, uscendo dalla camera le strizzai una chiappa, lei girandosi si mise a ridere.
In spiaggia trovammo la madre ma facemmo finta di nulla, dopo una breve chiacchierata tornai al bar per il turno.
Arrivarono le 20:00 e rimasi da solo per la chiusura, le ultime persone stavano lasciando la spiaggia per andare a cena.
Ero di spalle a sistemare alcune cose dentro al piccolo ripostiglio quando sentii una voce, M:”Sempre a lavorare?”, era Margherita, la mamma di Elena. “Ho quasi finito dai, 10 minuti e vado in camera a riposarmi”, M:”Bene bene”, disse oltrepassando il bancone e venendo nello sgabuzzino, non me ne accorsi, mi girai e Margherita mi abbracciò spingendo il suo bel seno contro di me. Non toccai nulla perché non mi aspettavo questa mossa. Margherita indossava un bikini d’orato molto bello e la tendeva ancora di più una milfona sexy.
Mi bació sulla guancia, M:”Alle 22 sei in camera?”, “Si” ribattei, M:”Saró puntuale” e se ne andó.
Andai in camera mia, mi feci un bagno caldo aspettando pazientemente le 22, che arrivarono quasi subito, e allo scoccare esatto sentii bussare. Aprii la porta, Margherita entró velocemente, indossava ancora il costume d’orato ricoperto da un pareo, io avevo solo l’asciugamano fino alla vita.
Si tolse il pareo e mi saltó in braccio, mi bació senza freni, limonammo in quella posizione per un po’, stando così il mio asciugamano cadde e il mio cazzo divenne libero.
Margherita scese e si inginocchiò, prese il cazzo tra le labbra e mi spompinó. La sua bocca passava in tutto il cazzo con un’esperienza clamorosa, i suoi capelli biondi ondeggiavano ad ogni suo movimento.
Mi sedetti sul bordo del letto, si tolse il reggiseno, prese il cazzo tra le tette segandomi in maniera spettacolare. Segandomi mi fece la linguaccia, allungai un dito che lei prese in bocca succhiandolo.
Non vedevo l’ora di fottere questa milfona e lo dissi “Margherita non vedo l’ora di fotterti”, lei compiaciuta si alzó e si sdraió sul letto, le sfilai il costume e ammirai la sua figa totalmente depilata.
Leccai e baciai quella figa, bagnata e calda, Margherita gemeva e chiedeva di continuare. Andai avanti un pó, dopo mi alzai, puntai il cazzo, “Posso entrare così?”, M:”Non pensarci, scopami”. Entrai con forza nella figa della 45enne. Era una gran figa, calda e stretta al punto giusto, la scopai con forza e ritmo, portandomi i suoi piccoli piedi alla faccia per baciarli. M:”Ti piacciono i piedi?”, “È un problema?”, M:”Semplice curiosità!”.
Mi sedetti poggiando la schiena alla testiera del letto, lei si sedette sopra di me scopandomi al suo ritmo, la sua testa venne verso la mia e ci baciammo.
Margherita mugugnava e gemeva a più non posso, si tolse il cazzo e venne sulla mia pancia strozzando un gemito e liberandolo ad orgasmo finito. La spostai e la misi a pecora, infilai il cazzo e iniziando a scoparla. Le infilai un dito nel culo, Margherita gemette, le piacque parecchio e mi invitó a continuare.
Tolsi il cazzo e mi fiondai a leccarle il culo, con due dita le sditalinavo la figa e con la lingua lubrificavo l’ano.
M:”Cazzo, vengoooo”, venne per la seconda volta, io continuai a lubrificare l’ano.
Poggiai il cazzo al buco del suo culo, lentamente entrai con Margherita che iniziò ad urlare.
La scopai con delicatezza e inizió a piacerle.
Dopo 2/3 minuti mi chiese di smettere, M:”Basta, inizia a fare male”, e si sdraió sul letto di nuovo, inizia ad avvicinarmi, un suo piede mi bloccó poggiandosi sul petto, prese il cazzo con i piedi segandomi e portandomi in paradiso.
Ero al culmine, tolsi i piedi dal cazzo, entrai nella sua figa di nuovo e diedi 4/5 colpi, la riempii di tutta la sborra che avevo in corpo, un orgasmo lughissimo, finì tutto dentro di lei, mugugnammo entrambi, lei mi prese la testa e mi bació di nuovo.
Rimanemmo nudi sul letto, e dopo poco crollammo in un gran sonno.
La mattina ci svegliammo, ci lavammo assieme e la accompagnai alla porta, aprii e trovammo davanti Elena, E:”Cazzo mamma, ogni volta così, rovini sempre tutto”, si infurió e se ne andó.
La sera partirono per tornare a casa, Margherita mi lasció il contatto dandomi appuntamento all’anno successivo.
Grazie.
Durante la stagione estiva lavorai come barista nel bar dell’hotel situato nella spiaggia privata.
Avendo come clienti, per la maggior parte, i clienti dell’hotel era normale imparare a conoscerli e scambiare qualche parola.
Due clienti in particolare attirarono la mia attenzione perché passavano spesso a salutarmi e rimanevano spesso al bar scambiando quattro chiacchiere.
Erano madre e figlia: Margherita, la madre, una milfona 45enne, una quarta di seno, statura media, bionda, belle gambe, un bel figurino; Elena, la figlia, circa la mia età, 20 anni, alta poco meno della madre, castana chiara, una terza di seno, anche lei gambe ottime. Due gran belle donne.
Essendo venute in vacanza i primi di Giugno non trovarono molta confusione e anche io potei approfittarne stando più tempo a chiacchierare con loro.
Le vedevo spesso anche i hotel visto che la mia camera era dalla parte opposta del corridoio in cui c’era anche loro, incontrarsi di tanto in tanto era normale.
I giorni passavano e loro vennero sempre più spesso al bar a salutare e spesso passavano prima di cena quando il bar chiude per chiacchierare un po’.
Una mattina, poco prima di mezzogiorno staccai dal turno e rimasi seduto su uno sdraio vicino al bar a respirare un po’ di aria di mare per rilassarmi un po’
Due mani si posarono sulle mi spalle spaventandomi, E:”Tranquillo, tranquillo, sono Elena”, girai la testa e la vidi con il suo bikini nero molto sexy, si sedette vicino a me e parlammo un po’. I discorsi divennero abbastanza piccanti e non resistetti nel guardare meglio il suo corpo. La denudavo con gli occhi e fantasticavo su di lei, credo fece lo stesso lei.
Facemmo una passeggiata, in spiaggia nella passerella di plastica che costeggia le cabine, Elena mi bloccó, aprì la sua cabina e mi trascinò dentro. Non ebbi la forza di chiedere che stesse facendo, mi infiló la lingua in bocca e mi bació, E:”Scusami, morivo dalla voglia”, mi ribació e con una mano si intrufolò nei miei pantaloncini, tiró fuori il cazzo e mi segó. Con una mano le strizzai il culo e lo palpai per bene, sentii quando sodo era.
Elena mi fece sedere sulla panca della cabina, si inginocchiò e prese a baciare il cazzo sulla punta, poi sull’asta e infine sulle palle. Ingoió il cazzo facendomi un pompino degno di nota.
Elena si alzó dopo avermi spompinato per bene, portó la bocca al mio orecchio E:”Voglio che mi scopi, hai un preservativo?”, “Nella mia stanza si”, E:”Benissimo”.
Mi tirai su i pantaloni e portai Elena in camera mia stando ben attenti di non essere visti.
Entrammo in fretta e furia e chiudemmo la porta, Elena mi saltó addosso e mi bació, mi spinse sul letto e mi tolse i pantaloncini, si tolse il reggiseno e prese il cazzo tra le tette. Un sega bellissima, le sue tette morbide avvolgevano il mio cazzo.
Presi un preservativo, lo porsi a Elena e lei lo infiló, si distese sul letto, le scostai il costume e lo buttai dentro.
Elena sussultó, gememmo assieme, era strettissima e il mio cazzo era completamente avvolto.
La scopai ad un ritmo forsennato, mi portai le sue gambe sulle spalle e ogni tanto le baciavo un piede.
E:”Cazzo si, più forte, scopami”, urlava e ansimava Elena.
Tolsi il cazzo e mi abbassai a leccare la figa bagnata di Elena. Sditalinai e leccai facendola godere e ansimare.
Elena venne perdendo il fiato e tremando durante l’orgasmo.
Ributtai subito il cazzo dentro di lei, diedi colpi profondi e veloci per diverso tempo.
Tolsi il cazzo da dentro, sfilai il preservativo e venni sulla pancia e sul ventre di Elena con diversi fiotti di sperma che atterrarono su di lei.
Ci guardammo respirando profondamente, una mano tornó nella sua figa e la sditalinai.
Elena mi abbracció e mi strinse il cazzo, si lavó e tornammo in spiaggia, uscendo dalla camera le strizzai una chiappa, lei girandosi si mise a ridere.
In spiaggia trovammo la madre ma facemmo finta di nulla, dopo una breve chiacchierata tornai al bar per il turno.
Arrivarono le 20:00 e rimasi da solo per la chiusura, le ultime persone stavano lasciando la spiaggia per andare a cena.
Ero di spalle a sistemare alcune cose dentro al piccolo ripostiglio quando sentii una voce, M:”Sempre a lavorare?”, era Margherita, la mamma di Elena. “Ho quasi finito dai, 10 minuti e vado in camera a riposarmi”, M:”Bene bene”, disse oltrepassando il bancone e venendo nello sgabuzzino, non me ne accorsi, mi girai e Margherita mi abbracciò spingendo il suo bel seno contro di me. Non toccai nulla perché non mi aspettavo questa mossa. Margherita indossava un bikini d’orato molto bello e la tendeva ancora di più una milfona sexy.
Mi bació sulla guancia, M:”Alle 22 sei in camera?”, “Si” ribattei, M:”Saró puntuale” e se ne andó.
Andai in camera mia, mi feci un bagno caldo aspettando pazientemente le 22, che arrivarono quasi subito, e allo scoccare esatto sentii bussare. Aprii la porta, Margherita entró velocemente, indossava ancora il costume d’orato ricoperto da un pareo, io avevo solo l’asciugamano fino alla vita.
Si tolse il pareo e mi saltó in braccio, mi bació senza freni, limonammo in quella posizione per un po’, stando così il mio asciugamano cadde e il mio cazzo divenne libero.
Margherita scese e si inginocchiò, prese il cazzo tra le labbra e mi spompinó. La sua bocca passava in tutto il cazzo con un’esperienza clamorosa, i suoi capelli biondi ondeggiavano ad ogni suo movimento.
Mi sedetti sul bordo del letto, si tolse il reggiseno, prese il cazzo tra le tette segandomi in maniera spettacolare. Segandomi mi fece la linguaccia, allungai un dito che lei prese in bocca succhiandolo.
Non vedevo l’ora di fottere questa milfona e lo dissi “Margherita non vedo l’ora di fotterti”, lei compiaciuta si alzó e si sdraió sul letto, le sfilai il costume e ammirai la sua figa totalmente depilata.
Leccai e baciai quella figa, bagnata e calda, Margherita gemeva e chiedeva di continuare. Andai avanti un pó, dopo mi alzai, puntai il cazzo, “Posso entrare così?”, M:”Non pensarci, scopami”. Entrai con forza nella figa della 45enne. Era una gran figa, calda e stretta al punto giusto, la scopai con forza e ritmo, portandomi i suoi piccoli piedi alla faccia per baciarli. M:”Ti piacciono i piedi?”, “È un problema?”, M:”Semplice curiosità!”.
Mi sedetti poggiando la schiena alla testiera del letto, lei si sedette sopra di me scopandomi al suo ritmo, la sua testa venne verso la mia e ci baciammo.
Margherita mugugnava e gemeva a più non posso, si tolse il cazzo e venne sulla mia pancia strozzando un gemito e liberandolo ad orgasmo finito. La spostai e la misi a pecora, infilai il cazzo e iniziando a scoparla. Le infilai un dito nel culo, Margherita gemette, le piacque parecchio e mi invitó a continuare.
Tolsi il cazzo e mi fiondai a leccarle il culo, con due dita le sditalinavo la figa e con la lingua lubrificavo l’ano.
M:”Cazzo, vengoooo”, venne per la seconda volta, io continuai a lubrificare l’ano.
Poggiai il cazzo al buco del suo culo, lentamente entrai con Margherita che iniziò ad urlare.
La scopai con delicatezza e inizió a piacerle.
Dopo 2/3 minuti mi chiese di smettere, M:”Basta, inizia a fare male”, e si sdraió sul letto di nuovo, inizia ad avvicinarmi, un suo piede mi bloccó poggiandosi sul petto, prese il cazzo con i piedi segandomi e portandomi in paradiso.
Ero al culmine, tolsi i piedi dal cazzo, entrai nella sua figa di nuovo e diedi 4/5 colpi, la riempii di tutta la sborra che avevo in corpo, un orgasmo lughissimo, finì tutto dentro di lei, mugugnammo entrambi, lei mi prese la testa e mi bació di nuovo.
Rimanemmo nudi sul letto, e dopo poco crollammo in un gran sonno.
La mattina ci svegliammo, ci lavammo assieme e la accompagnai alla porta, aprii e trovammo davanti Elena, E:”Cazzo mamma, ogni volta così, rovini sempre tutto”, si infurió e se ne andó.
La sera partirono per tornare a casa, Margherita mi lasció il contatto dandomi appuntamento all’anno successivo.
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