Abbiamo ospitato un ragazzo ucraino.

di
genere
prime esperienze

Diceva Gioia mia moglie in merito alla guerra in Ucraina "Quella povera gente va aiutata, mi immedesimo in loro, a noi se manca un'ora la luce siamo in difficoltà, a loro manca tutto come faranno". Tramite il comune ci mettemmo in lista per valutare la possibilità di ospitare una famiglia. Sembrerà strano ma nella nostra città la quota era stata sistemata, restava solo un ragazzo che nessuno voleva perché solo ed aveva appena compiuto diciotto anni. Andammo a conoscerlo nel centro di raccolta e fummo colpiti dalla sua bellezza. Gioia disse subito di si e voleva portarlo a casa immediatamente, ma c'erano da sbrigare alcune formalità ed avremmo potuto prenderlo il giorno successivo.
La notte Gioia non chiuse occhi e volle scopare continuamente. La mattina la informai che quelle persone vanno trattate con i guanti bianchi, se diversamente può succedere uno scandalo. Gioia mi rispose "Stronzo sono eccitata per l'azione che hai fatto non per il ragazzo". "Scusami amore avevo frainteso. Quando lo portammo a casa, Sergej, dovevamo esprimerci a segni perché lui non parlava italiano e noi il russo. Ci fece capire che aveva fatto appena in tempo a diplomarsi e che voleva fare il medico frequentando l'università della sua città. Aveva la mia stessa corporatura pertanto potevamo indossare gli stessi abiti, scelse una tuta sportiva di colore bianco e la indossò, Gioia per poco non svenne. Era un dio, occhi azzurri, fisico formato in palestra scarpe e canottiera bianchi era irresistibile. Gioia non si trattenne e gli diede un bacio sulle labbra e gli disse "Sei bellissimo" ma lui naturalmente non capì e sorrise. Richiamai ancora Gioia alla massima serietà, lei mi rassicurò di nuovo. Non ne ero affatto convinto anche perché io andavo al lavoro e loro restavano soli. Gli preparammo la camera con la migliore biancheria, lo mettemmo totalmente a suo agio e ci faceva capire inchinandosi che ci ringraziava. Forse anche lui aveva capito che Gioia se lo voleva fare ma per rispetto nei miei confronti sicuramente non si permetteva. Avevo più fiducia in lui che in Gioia.
La mattina andai a lavoro lasciandoli soli, non so cosa fecero durante la giornata e quando tornai erano seduti vicinissimi sul divano con lei che gli stava insegnando le parole di uso corrente. Colazione, pranzo, cena, bere, mangiare e così via la parole di uso più comune oltre ad imparare lo ritenevano un gioco e si divertivano anche. La sera nel letto Gioia mi fece il resoconto della giornata standomi sopra con il cazzo infilato nella figa e si muoveva continuamente e con quella eccitazione non si può resistere e venimmo abbastanza presto e lei rimase nella stessa posizione, quel segno equivale a dire, ancora.
Ogni sera chiedevo come era andata la giornata e Gioia raccontava "quasi" tutto quello che facevano e Sergej a testimonianza mi ripeteva qualche vocabolo appreso.
La sera mentre eravamo impegnati nella scopata mi fece un discorsetto che mi lasciò un pochino perplesso" Se invece di Sergej avessimo trovato una bella ragazza, la avremmo presa ugualmente"? "Questo lo devi dire tu" "Si certo l'avremmo presa ugualmente e non ti avrei potuto impedire di guardarla e forse desiderarla, bene ora le parti sono invertite". Rimasi senza parole e cercai di battere sempre lo stesso tasto "Stiamo attenti agli scandali". Le scopate eccitate, devo essere sincero, da parte di tutti e due erano gustosissime e quasi mi predisponevo a vedere Sergej con altro occhio.
Una delle sere a cena quando Sergej ripeteva i vocaboli appresi snocciolò: "Mani, piedi, braccia, gambe, figa, cazzo, culo. Gioia non si poteva trattenere dalle risate e fui coinvolto anch'io nelle espressioni di ilarità ed anche Sergej che ormai era entrato nel sistema. Chiesi a Gioia "Hai fatto vedere la figa e lui ti ha mostrato il cazzo"? No oggi no, ma forse succederà molto presto perché l'ho toccato ed ho potuto constatare la sua grandezza e la sua durezza, ti supera di una spanna". "Ecco mi dovevi far sentire inferiore" "Assolutamente no ma Sergej è super" Dopo tanti ripensamenti decisi che era arrivato il momento di coinvolgere Sergej nei nostri rapporti ed il sabato sera mentre eravamo a scopare, invitai Gioia ad andare, nuda com'era, a prendere Sergej nella sua camera e portarlo nel nostro letto. Lei corse a prenderlo e quando venne mi aspettavo di vederlo un pò indeciso, invece si misero a scopare selvaggiamente. Era la dimostrazione che avevano scopato, ma non me ne feci un cruccio, vederli scopare era veramente un piacere. Non li volli disturbare, Gioia non mi guardava nemmeno, mi feci una ritemprante sega per sbollire la mia eccitazione. Non so come facesse, con me non l'aveva mai fatto, le gambe di Gioia erano accavallate sulla schiena di Sergej e le braccia annodate attorno al collo con le bocche incollate. Pensavo che Sergej potesse morire asfissiato da un momento all'altro. Gioia mi fece segno di andare verso la figa e forse voleva essere leccata, nonostante la scomodità lo feci ed appena appoggiai la lingua vennero in un esplosione di sborra e di gemiti. Preferii stare sotto e leccarli piuttosto che risalire e guardarli in faccia. Assorbii tutta la sborra ed il cazzo di Sergej non perse l'erezione ,anche se era quello che volevo per succhiarlo un pò. Ripresero a scopare selvaggiamente ed ormai avevo trovato il mio posto ma volli fare di più e leccai anche l'ano ad entrambi. Sergej spingeva in modo impressionante e Gioia urlava come non aveva mai fatto. Altro orgasmo con tutte le conseguenze, si distaccarono a gambe allargate per godersi il recupero di forze dopo che li avevo puliti.
Nessuno di noi parlava poi Gioia volle premiare la mia disponibilità e volle che la scopassi, anche se lei si sforzò a fingere l'orgasmo venni solo io. Finalmente ci addormentammo. La mattina mi svegliò il movimento del letto, avevano ripreso a scopare. Mi alzai preparai la colazione per tutti e la portai a letto. Sergej non parlava ma scopava da Dio. Gioia mi confessò che avevano già scopato il giorno che insegnò le parole figa e cazzo. Ma questa notte avevano goduto di più per la mia presenza che li lasciava più tranquilli. Il menage a tre proseguiva in maniera soddisfacente per tutti perché mi coinvolgevano in tutto, non come la prima volta che fui un pò escluso. Gioia era al settimo cielo e disse una corbelleria "Speriamo che la guerra in Ucraina non finisca subito" "Gioia mia che cazzo dici? il cazzo non ti fa ragionare? puoi scopare con Sergej tutte le volte che vuoi ma la guerra deve finire al più presto". Eravamo entrati in sintonia con Sergej, quando uscivo per il lavoro mi accompagnavano alla porta e mi baciavano sulle labbra facendomi andar via eccitato. Pensavo sempre a loro, chissà cosa stanno facendo adesso. Mi rassegnai anche perché loro in casa non dovevano fare nulla, pensavo a tutto io. Scopavano ed uscivano per delle lunghissime passeggiate, Sergej era un trofeo da mostrare a tutti. Mi predisposi anch'io a far godere Sergej e la mia posizione preferita era quando scopavano li leccavo, avevano un sapore eccezionale forse anche dovuto alla mia eccitazione. Trovammo una posizione insolita, io leccavo la figa a Gioia, Gioia succhiava il cazzo di Sergej e lui finalmente succhiava il mio cazzo. Era diventato il modo di eccitarci prima delle scopate notturne. Non si trattava di essere omosessuali, cornuti o troie, si trattava di godere il massimo consentito. Quando Sergej riuscì a costruire una frase, come i neonati che cominciano con mamma, disse in maniera stentata ma comprensibile: "Voglio restare sempre con voi". Tutt'ora stiamo insieme.
scritto il
2022-05-23
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