Il mio piede, un turbamento ( la fine, trio e culo...)
di
Lei39
genere
tradimenti
Dopo l'ultimo incontro con Alfredo rimasi ancora più turbata. Stavo via via andando oltre. Si era masturbato tra le mie chiappine, stava diventando un po più intima questa cosa e non mi andava. Decisi che se mi avesse richiamata avrei detto lui che sarebbe stata l'ultima volta. Nei giorni seguenti mi chiamo qualche volta ma non riuscimmo mai a trovarci per i miei turni che non coincidevano con lui. Ma soprattutto cercavo un giorno in cui mio marito dormiva fuori in modo da vederci tipo a cena in modo da dirgli che era meglio finirla qui. Il giorno arrivi. Era un mercoledì, io facevo pomeriggio e smontavo alle 22. Mio marito era via per lavoro e mio figlio era da mia suocera a dormire. Lui mi offrì di passare a prendermi in ospedale e di ordinare un Gloovo da mangiare sul camion. Pensai che poteva andare bene, avevo messo in conto che mi avrebbe potuto chiedere di masturbarsi ancora e pensai che sarebbe stata l'ultima. Uscì stanchissima da lavoro, era stato un pomeriggio faticoso. Salii sul camion. Lui mi accolse con grande gentilezza, ci fermammo alla fine in un posticino che faceva cibo da asporto...che lui prese e portò sul camion. Facemmo un po di strada e mi portò in un posto isolato. Mi faceva imbarazzo questa situazione. Mangiammo ma io spizzicai perché avevo lo stomaco chiuso. Lui come al solito mi disse che se mi andava potevo sganciare il reggiseno. Avevo una maglietta stretta e una gonnellina con i collant e le ballerine, quella frase come al solito mi blocco e sciolse tutti i miei intenti di resistenza. Feci il solito sorriso nervoso e lo ringraziai. Lo sganciai dietro e nelle spalline e lo estrassi da sotto. Mi sentivo osservata. Lui però continuava a parlare e si interruppe solo per dirmi di passarglielo che lo avrebbe appoggiato dietro, allungai la mano e glielo diedi. Ero un automa, mi raccontò dei suoi ultimi giorni in giro per l'Italia, poi mi chiese se ero andata al mare. "Ho fatto qualche domenica Alfredo, un po di sole dai" "è ti fa bene mi sa, sei ancora bianca bianca" "ah ah hai ragione Alfredo, ma raramente mi abbronzo ah ah ho la pelle chiara." - " ma sei bianca bianca anche sul seno? Fammi vedere, posso alzare la maglia?" Mi sentii imbarazzata, mi uscii un sorriso di riflesso e annui imbarazzata.mlui allungò le mani sulla maglietta e alzo sino al collo piano piano. Il mio seno piano piano uscii al suo sguardo, bianco latte con i capezzolini a bottoncino e laureola chiara. Lui lo accarezzo e mi disse che forse gli piaceva più bianco che abbronzato. Io sorrisi. La sua mano rimaneva sul seno e lui continuava a parlare. Il cuore batteva. Poi ad un tratto gli dissi "Alfredo, non possiamo più vederci. Ho pensato molto a questa cosa, sei molto dolce e gentile. Tu avevi bisogno di trovare una intimità con una donna, io mi sono sentita lusingata ma ora è giusto fermarci qui. " - lui si fece triste " capisco, hai ragione ma mi dispiacerà perché mi trovo molto bene con te. Ma almeno oggi che è l'ultima volta possiamo fare l'amore?" " no Alfredo, lo sai. Io non voglio coinvolgimento. Se tu vuoi venire va bene ma rimaniamo come siamo sempre stati." Il cuore mi batteva a mille. " ma è l'ultima volta, poi non ti rivedo più" " no Alfredo, no ti prego no" - " va bene ma concedimi almeno un'altra desiderio" ero terrorizzata, la stava mettendo su un piano sul quale temevo di non riuscire a condurre. Molto imbarazzata chiesi " che cosa vorresti?". " vorrei provare un pompino, sono anni e anni che non provo che significa. Anche quando stavo con mia moglie lei non voleva. E nella mia vita non l'ho mai provato a pieno, solo poche esperienze. Scusami, non vorrei essere volgare" ecco, questo temevo...che mi facesse una richiesta che non volevo affrontare. Ora ero in imbarazzo e non sapevo che dire. Rimasi rossa, imbarazzata. Ero in silenzio. " Alfredo, sono imbarazzata non é una cosa che immaginavo..è molto intima" - " scusami,mè l'ultimo desiderio" ero scivolata in un vicolo cieco, non sapevo che dire, ma stavo iniziando a pensare che sarebbe stata l'ultima volta e che sarei tornata al mio tram tram senza più l'ansia di questa relazione. Feci si con la testa. Lui, anche lui imbarazzato, in modo goffo iniziò a sbottonarsi i Jeens. Era un misto di emozione e ansia. Io invece ero solo ansia. Abbasso gli slip e uscì il suo pene. Era piccolino e questo credo lo imbarazzasse un po. Porto indietro la testa e si mise in attesa. L'aria era elettrica. Con la voce tremolante mi chiese " puoi toglierti la maglietta, vorrei vedere anche il tuo seno" la sfilai, appoggia sul cruscotto e rimasi ferma ad osservare il pene. Ormai non avevo scelta...iniziai ad allungarmi verso di lui...avvicinai il viso al cazzo. Ero ad un passo dal pene di un uomo che non era mio marito, un uomo più grande. Mi ero messa in una situazione più grande di me. Sentivo il suo odore, pungente, di pipì. Lui se ne accorse e mi chiese scusa,. Chiusi gli occhi, aprii la bocca e lo presi tra le labbra. Era piccolo ma iniziò a crescere. Era salato, umido di presperma e pipì. Iniziai a succhiarlo piano...muovendo la lingua sulla cappella ancora coperta dalla pelle. Poi lo esco, lo prendo tra le dita e iniziò a segarlo strofinandolo contro la lingua che tenevo fuori dalla bocca. La cappella strofina va sulla lingua e sentivo che cresceva. Lui ansimava dal piacere, credo non fosse abituato a questa pratica, era visibilmente in estasi. La cosa mi piaceva. Stavo dando piacere ad un altro uomo. Glielo ripresi in bocca, avvolgendolo con la lingua. Poi muovevo il viso su e giù. Aprii gli occhi, lo guardai è ancora con il cazzo in bocca gli chiesi di lasciarsi andare...di venire. Lui mi guardò e mi disse di no. "Perché Alfredo? Non ti piace?" " o si Roberta si, mi piace tanto. Ma ho un altro desiderio prima di non vederti più. Uscii il suo pene dalla bocca, lo guardai e gli chiesi: " che vuoi Alfredo, che desideri?" "Roberta, non mi giudicare, non fraintendermi...ho un desiderio che vorrei realizzare almeno una volta nella vita" - "oddio Alfredo, così mi fai preoccupare." - " vorrei essere in due a venire con te" mi cadde il mondo, cuore a mille, non capii a cosa si riferisse. " in che senso Alfredo?" - "mi piacerebbe che potessimo essere io e un mio caro amico insieme a te" oddio.....rimasi imbarazzatissima. Ero una persona che mai poteva pensare a dinamiche di questo tipo è rimasi bloccata. "Roberta, ho un amico che se vuoi lo chiamerei...ci masturbiamo su di te...niente che tu non voglia...mi piacerebbe vedere di essere in due a venire" ormai ero incapace di reagire. Sentii fuori una macchina avvicinarsi, era il suo amico. " Roberta, posso farlo salire? Se non ti piace ci fermiamo. " non mi opposi, ero in preda a mille emozioni. Mi alzai dal suo pene, mi misi seduta nel letto dietro e portai le mani a coprire il seno. Mi sentivo nuda a la berlina di una situazione paradossale. Fissavo per terra visibilmente imbarazzata. Il suo amico entrò. Era un uomo coetaneo di Alfredo. Era bassotto e corpulento. Mi sorrise, era molto imbarazzato. Entrambi mi chiesero il permesso di avvicinarsi. Annui. Avevo il cuore a mille ma questa situazione mi stava facendo uscire emozioni nuove, strane. Ero eccitata, ecco, ero eccitata, Alfredo era rimasto con il pene fuori, e l'altro signore si abbassò i pantaloncini corti e rimase in slip. Si sedettero ai miei lati. Alfredo mi chiese di riprenderglielo in bocca. Mi avvicinai al pene, lo ripresi tra le labbra. L'altro signore timidamente iniziò a toccarmi le cosce sui collant. Mi sfilo le ballerine e sentivo che portava un mio piede alle sue labbra. Mi chiese se potevo sfilarmi i collant. Mi alzai dal cazzo di Alfredo, sfilai la gonna e i collant. Rimasi in mutandine, pregandoli di non togliermele. Alfredo mi riportò verso il suo pene con le mani e Antonio porto il mio piedino verso le sue mutande. Sentivo il pene che si ingrossava è presto uscì dagli slip e iniziò a sfregarlo sulla mia pianta. Antonio mi chiese se poteva continuare così e gli dissi che li sarebbe potuto venire,. Ringrazio e muoveva il cazzo sul piede. Avevo voglia di mettere fine però a quella situazione ero troppo imbarazzata. Chiesi ad Alfredo di lasciarsi andare e ad Antonio di venire. Ma Alfredo, mi disse che sarebbe voluto venire tra le chiappine come l'ultima volta. Ormai non mi opponevo. Volevo finire presto ma ci tenevo che venissero godendo. Mi eccitava. Acconsentii. Sfilai gli slip che Antonio prese dalle mie mani e si portò al naso annusandoli. Mi misi su un fianco, Alfredo si mise dietro iniziando a strofinare la fessura delle chiappine. Antonio invece passo davanti...iniziò a passare il suo pisellino sui capezzoli ....e si segava alternando strusciate sul seno. Alfredo aveva guadagnato invece l'interno delle chiappe, mi stava bagnando il buchino. La cappella di entrambi si stava gonfiando. Stavano per venire. Avevo due uomini che mi stavano mangiando di attenzioni. Antonio mi avvertì della sua quasi venuta. Feci un sorriso nervoso e lui scarico il suo seme sul mio seno...lo sentivo caldo sul capezzolo e sull'aureola. Alfredo invece avvicinò la sua bocca all'orecchio e mi disse"posso entrare?" "Noooo Alfredo...sono vergine lì dietro...no, non entrare" "ultimo desiderio....ti prego...." Non capii più nulla. Antonio stava finendo di strofinare il suo cazzo bagnato sul mio seno...annui ad Alfredo...e piano piano...per lap prima volta sentii entrare un cazzo nel mio sedere.....sentivo dolore....non capivo più nulla. Ero eccitata. Il pene entro....tutto.....era una sensazione nuova...." Alfredo...non hai messo il preservativo..." "Shhh ...Ti desidero" a quelle parole non seppi dire altro che..."lasciati andare, vieni..." E lui venne....mentre Antonio finiva di venire tra le mie labbra,,,che socchiusi fa cenno,o entrare. Alfredo venne... Mi riempii di sperma. Caldo. Fu l'ultima volta che ci vedemmo. Questa è stata una pagina della mia vita che avvenne un anno fa...non ho mai capito perché successe. È successa, ancora ho sensi di colpa ma alla fine mi ha lasciato emozioni. Forse era giusto che le provassi. Era tutto partito da un semplice piede. Ah ah.
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