Angelica, di nome e di fatto..

di
genere
zoofilia

Ciao a tutti! Vi voglio raccontare un fatto accaduto qualche anno fa quando andavo a montare alcuni cavalli a casa di un'amica facoltosa, ma che costretta ad andare fuori città per la maggior parte della settimana, mi chiedeva di poterle dare una mano con i cavalli che aveva nei box a casa sua (sontuosa villetta provvista di paddocks e maneggio esterno).

Andavo da lei al pomeriggio, in estate, circa alle 15:30 per tirare dento i cavalli e montarli a rotazione per tenerli in esercizio e fare si che si potessero muovere. Facevo per la maggiore lavoro in piano e qualche sporadico salto a ostacoli. Però per lo più era un pulire, spazzolarli, e nutrirli (oltre che lavarli).

La cavalla alla quale ero più affezionato si chiamava Angelica, una grigia molto giovane con la quale facevo spesso e volentieri salto ostacoli. Era abbastanza vispa e nervosetta, però anche molto intelligente e simpatica. Io e lei avevamo un rapporto speciale, basato sul rispetto e sulle coccole. Spesso anche ingraziato da carote e mele, per non parlare delle tonnellate di zuccherini che le portavo.

Un pomeriggio la trovo in uno dei paddock esterni particolarmente coperta di fango, perché un paio di giorni prima aveva piovuto e si erano parzialmente allagati. Il mio compito quindi a quel punto era di lavarla per bene, prima di metterle sella e finimenti ed iniziare il nostro lavoro in campo quotidiano.

La sua padrona però mi aveva avvisato di stare attento perché era in estro (calore) e che avrebbe potuto essere particolarmente nervosa o suscettibile. Infatti ho notato fin da subito che saltellava con fare giocoso e mi lanciava sguardi vispi accompagnati da sommessi nitriti nervosetti.

Non ci ho fatto tanto caso, le ho messo la capezza e l'ho portata nella zona di lavaggio.. Ho iniziato subito a bagnarla con la canna dell'acqua e a rimuovere il grosso del fango. Ho notato immediatamente che dirigendo il getto d'acqua sulla parte dei posteriori lei si bloccava ed alzava la testa, guardandomi con la coda dell occhio. E più avvicinavo il getto al suo ano e alla sua vagina più lei sembrava prestare attenzione ed alzare impudicamente la coda... Però boh non ci ho fatto tanto caso, conoscendo il suo stato di calore mi è sembrata una cosa più che normale... Penso sia lo stesso per una ragazza eccitata che usa il doccino per masturbarsi no?

Ad ogni modo finisco di lavarla e le tolgo l'acqua in eccesso dal mantello con la stecca, e la porto nel suo box per farla asciugare un pochino e sistemarle gli zoccoli con gli appositi attrezzi. Una volta dentro però inizia a muoversi in maniera strana, molto agitata, quasi frenetica. Mi guarda in maniera molto "aggressiva" quasi, energica, con estrema attenzione. E appena le tolgo la capezza inizia a strusciarmisi contro, così estremamente sorpreso dal suo comportamento per timore che potesse uscire inaspettatamente dal box mi chiudo la porta dietro.

Lei si placa sentendo la porta scattare, pero continua a strusciarsi contro di me tenendo la coda altissima, e allora, solo allora mi rendo conto! Stava contraendo e dilatando la sua vagina ritmicamente, e nel farlo ansimava piano e lasciava fuoriuscire dalla stessa un densissimo liquido biancastro e gelatinoso.

Io sono rimasto allibito, e non so perché ho iniziato a percepire il mio pene che pulsava, e si induriva sotto il mio intimo ed i miei elastici pantaloni da equitazione. Rimasto quasi stordito da quella sensazione quasi inebriante senza rifletterci troppo le ho sfiorato un labbro della vagina con un dito. Bruciava, era bollente, mai sentito nulla di simile in vita mia... Appena sfiorata ha avuto una contrazione pazzesca e con un nitrito sommesso, ha rilasciato un altra colata di quello strano liquido, che però per me stava diventando estremamente invitante... Così l'ho fatto. Si. Ne ho preso un poco con le dita e l'ho portato dapprima al naso per odorarlo, e poi alle labbra per assaggiarlo. Beh, aveva un odore molto forte, puzzava. Però il sapore era un misto tra dolcissimo e aspro. Un mix di ormoni equini, voglia di sesso animalesco e primordiale e mela caramellata...

Così ho fatto il bis, questa volta prendendone molto di più con le dita ed ingurgitandolo avidamente. Stava seriamente iniziando a piacermi. Una parte di me era spaventata, disgustata, si sentiva sporco, colpevole e indegno, un'altra (quella che poi sarebbe divenuta la parte predominante) era eccitata e vogliosa, vogliosa di sesso, vogliosa di farlo, vogliosa di lei, vogliosa di commettere quella che la società contemporanea occidentale reputa una "bestialità" e che però più passavano i secondi più il mio cervello classificava come una cosa "normale" e anche del tutto "naturale".

Così con l'immenso piacere di Angelica (e mio) ho infranto tutte le inibizioni, le sono andato dietro ed ho iniziato a praticarle sesso orale molto dolcemente, per non spaventarla. Ho iniziato a leccare tutto quel cremoso ben di Dio che le colava tra le chiappe, e su fino alla sua deliziosa vagina equina nera come la pece, per poi salire ulteriormente e prendermi cura del suo stupendo ano nerissimo e cosi deliziosamente sporgente e largo...
Una sensazione stupenda, di liberazione, di normalizzazione del taboo. Di piacere condiviso con una creatura di un'altra specie e genere. Meraviglioso!

Le tenere leccate hanno presto lasciato spazio a vigorose succhiate di labbra, di ano e dolcissimi mordicchamenti delle zone periferiche. La mia lingua danzava energicamente dentro di lei, succhiavo ed inghiottivo avidamente, ad ogni ingoio sempre più "assetato" del suo piacere e dei suoi deliziosi umori. Fino a masturbarla dapprima con 2 dita, poi 4, poi la mano intera... fino al polso.

Angelica si incurvava sulla schiena, tremava, sudava da ogni poro e nitriva vigorosamente, per non parlare del suo respiro poderoso e spezzato e delle sue violentissime contrazioni vaginali ed anali... Io che intanto mi ero abbassato i pantaloni e l'intimo (ormai completamente intrisi dei miei di umori e dal mio liquido pre seminale abbondantissimo e molto odoroso) ed iniziavo a masturbarmi il pene turgidissimo ed extra lubrificato dagli umori densissimi ed appiccicosi di Angelica. Ero totalmente avvolto dall'odore del suo sudore, dei suoi umori, e dei miei... Ero come inebriato, stordito, drogato, al settimo cielo.

Alla fine siamo venuti, prima lei, poi io... Una cosa oserei dire paradisiaca. Quasi surreale. Io ricordo di aver fatto un lago ai suoi piedi, sporcandole il mantello di sperma all'altezza dei garretti. Lei con una contrazione attorno alla mia mano (quasi dolorosa da quanto forte è stata) e dopo aver ridotto il mio viso e la mia t-shirt ad uno straccio intriso di umori, si è spostata in avanti liberandosi dalla mia presenza e dal calore del mio corpo.

Siamo rimasti cosi, vicini per 10 minuti almeno. Lei con la testa voltata indietro verso di me, io seminudo coperto di liquidi vari a coccolarla e grattarla dolcemente sull'incollatura.
Uniti da un legame speciale, strano, proibito, fantastico.

Le ho dato (e mi sono dato) una ripulita, lavandoci insieme nudi (per quanto ovviamente un cavallo sia sempre nudo) con la canna dell'acqua fresca.
E pregustandomi il nostro incontro dell'indomani, dopo essermi rivestito e averla riportata nel suo box, ero grato che il calore non durasse solo un giorno ma ben di più, ed immaginavo già cosa avremmo fatto insieme, e sapevo perfettamente che mi sarei spinto moooolto più in là questa volta.

Sono tornato a casa stordito, frastornato ma al settimo cielo.
A domani dolcissima Angelica
scritto il
2022-06-15
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