Ero io la sua cotta

di
genere
sentimentali

Da quando ho con me il mio cane, un meticcione di 2 anni, frequento fin da subito un Centro Cinofilo della mia zona.
L'addestratore, Daniele che seguiva me e il mio cane, è un ragazzo di poco più di 20 anni con due occhi a fanale color verde oliva, una cascata di ricci neri e delle labbra talmente carnose da averle voglia di mordere costantemente.

Insomma mi piaceva.

Più frequentavo quel posto, più mi accorgevo di essere notata, osservata sopratutto da lui, Daniele.
Ci stuzzicavamo costantemente, anzi filtravamo a più non posso e adoravo il modo in cui lo faceva e mi faceva sentire.

Un pomeriggio di qualche mese fa, come al solito porto Bubi alla lezione di obbedienza ma Daniele non c'era.
Non era la prima volta che capitava, infatti era successo già altre volte che mancasse dal campo per riconsegnare i cani ai proprietari che li avevano lasciati a sgambettare.

Passa un'ora, la lezione finisce e di lui neanche una traccia, decido quindi di andar via. Prendo il guinzaglio di Bubi e nel mentre che lo sto agganciano al collare sento il rumore delle ruote sul ciottolato della struttura.

Alzo gli occhi e mi si para davanti una visione: Daniele con gli occhiali da sole neri, una leggera barba incolta sul mento e quella sua benedetta voglia di fragola sul collo.

Per poco non cado a terra da quanto le mie ginocchia si erano fatte molli, cerco di riprendermi e gli lancio il mio sorriso più bello, cercando di non essere ridicola.

Lui si morde le labbra e intravedo la sua lingua rosa tra i denti.
'Oh bontà divina' penso...

Scendo dal furgone e noto le sue spalle possenti che sono fasciate da una maglietta nera, dei pantaloncini di jeans strappati sul davanti che gli stringono i glutei in una maniera divina.

Cerco di guardare altrove per non restare imbambolata a fissarlo come una ebete.

Si avvicina a me con passo deciso e saluta Bubi che di rimando gli dà una bella laccata tra il naso e l'occhio destro.

"Mi sei mancato a lezione" lo punzecchio
"Carmen sono venuto a posta per salutarti, me ne stavo tornando a casa"
"A questo punto prendiamoci un caffè, lascio Bubi nel Dog Park ancora un po'"

Dopo aver lasciato il mio cucciolone, ci avviamo verso la macchinetta sento il calore del suo corpo e noto che mi guarda di sott'occhio ha le guance in fiamme ma non riesco a capire se per il troppo caldo o per...

Nel frattempo tutti si avviano alle macchine e nel campo restiamo solo io, lui e Bubi con il resto dei cani in pensione che abbaiano in sottofondo.

"E Ginevra?" Gli chiedo mentre aggiungo due pallini di zucchero al caffè.
"Mi sa che sta dando da mangiare ai cani"
"Insomma, siamo rimasti proprio io e te" gli dico guardandolo con i miei occhi color pulce.

Lui deglutisce e sforza un sorrisino sghembo.
Gli porgo il bicchierino del caffè e lui lo butta giù in un sorso.
Quello che sto per raccontare, succede tutto in modo così veloce che a fatica riesco a ricordare ma di improvviso sento le sue mani sui miei fianchi che mi spingono sulla parete dell'ufficio, gli butto le mani al collo e lo guardo con bramosia lui mi fissa e con gli occhi aperti mi bacia in modo talmente passionale da sentire il fuoco della sua lingua agitare all'interno della mia bocca.

Ci baciamo così per non so quanto tempo, le mie mani disegnano cerchi sua testa ma nel frattempo le sue non hanno smesso di spostarsi dai miei fianchi, sento la sua erezione che preme sul mio inguine.
Mi vuole disperatamente, quanto lo voglio io.

Prendo la sua mano e gliela porto su, sul mio seno destro a quel punto mi libera dalle sue labbra e mi guarda con tale desiderio che sento ribollire qualcosa di oscuro nel mio ventro.

Sento il suo respiro annasparsi a quel punto finalmente mi dice:
"Ti voglio...'
'Anche io ti voglio' gli dico.

Mi prende per mano e mi trascina all'interno dello studio, uno sgabiotto minuscolo ma con un materassino ad acqua.
Mentre chiude a chiave la porta io mi sfilo le scarpe e faccio per togliermi i pantaloni, lui si gira e mi dice:
'Aspetta, voglio farlo io. Non puoi capire quanto ti ho desiderato...'

A quel punto mi sdraio sul materasso che rimbalza sotto la mia schiena, emetto un gridolino divertito.
Daniele mi guarda serio e nel frattempo mi sfila i pantaloni, poi bacia ogni centimetro delle mie gambe indugiando sull'inguine.
Mi divincolo sotto il suo tocco e mi tiro via gli slip, non ce la faccio più ho bisogno di sentirlo dentro di me.

Lui ride soddisfatto della mia audacia e mi spinge giù sul bordo del letto, a quel punto parte un cunnilingus di tutto rispetto: la sua lingua vortica impetuosa sul mio clitoride, mordicchia le mie piccole labbra, mi tortura con le dita dentro fuori, dentro fuori...così per un tempo che non riesco a calcolare.
La mia voce si fa sentire, ansimo al suo divino tocco.
'Sono troppo vestito' mi dice.

Allora tra gli spasmi, gli sfilo la maglietta e butto da qualche parte i jeans mi alzo sulla schiena e libero la sua erezione che esplode sulla mia faccia.
Lo prendo in bocca, passando la lingua ogni centimetro del suo membro, ora la punta ora la cappella è un dolce suono che sento mentre succhio facendolo tremare.

'Sei così brava' mi sussurra.
Sento che sto per esplodere, devo averlo dentro di me. Così lo butto giù sul letto e salgo sopra di lui, mentre mi sfila la maglietta che ancora indossavo, mi prende i capezzoli tra le mani e li tira facendomi gridare maledettamente.

Ed ecco che finalmente è dentro di me. La sensazione di pienezza è assoluta, sento che tutto il corpo grida vittoria e i miei pori si alzano al suo tocco.

Il ritmo è regolare e io inarco la schiena all'indietro per sentirlo ancora di più, sento che il culmine è dietro l'angolo, ma proprio mentre sto per venire lui si sposta facendomi stendere sulla pancia poi mi alza il sedere e con le mani mi masturba titillandomi il clitoride poi da una veloce leccata e mette di nuovo dentro il suo tronco, è come una dolce stilettata: lenta, dolorosamente piacevole ai limiti del sopportabile.

Sento di dover gridare forte, e così faccio perché lui nel frattempo ha aumentato il ritmo, mi tira i capelli e mi sento posseduta fino in fondo.
Il suo ritmo aumenta ancora di più e io grido a più non posso, sento il suo respiro selvaggio, mi da uno schiaffo sul sedere e prende il mio seno con le mani da un'ultima spinta e io mi perdo nell'orgasmo più potente che abbia mai provato.

Mi sento completamente piena, perché anche che Daniele è venuto, dentro di me.
di
scritto il
2022-06-16
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