La vedova inconsolabile che non rinuncia al mio cazzo.
di
goldenoro69$
genere
etero
Nei miei percorsi di allenamento spesso vedevo una signora che portava a spasso un cagnolino. A forza di vederci partendo dal saluto, poi lo scambio di qualche notizia sul cane e man mano arrivammo a parlare superficialmente di noi. Lei era vedova da poco aveva cinquant'anni, viveva sola ed aveva una figlia sposata a Torino. Sinceramente pensavo che con un lavoro delicato ma continuo sarei riuscito a scoparci perché quello che non ho detto era veramente bella ed attraente. Mi convinse anche la sua disponibilità al dialogo. In estate figlia genero e bambina vennero a trascorrere le ferie al mare e rimasi perplesso quando venni presentato orgogliosamente a loro come amico. La figlia in modo particolare si mostrò veramente entusiasta nei miei confronti perché aveva paura che la mamma entrasse in depressione a causa della solitudine. Ferie di figlia e genero finite, ripartirono e noi continuammo la nostra amicizia. La mia convinzione a scoparla si rafforzò quando entrammo in discorsi di sesso e lei tranquillamente mi confessò che sotto questo aspetto era in difficoltà ma aveva un profondo rispetto per il marito deceduto e non voleva assolutamente tradire la sua memoria. Mi raffreddai un pochino però i nostri incontri e col cane e senza continuavano. Avevamo preso l'abitudine di baciarci come saluto ogni volta che ci vedevamo.
A volte la stringevo un po di più ed una mattina mi preparai ed al solito bacio le feci sentire il cazzo duro. Mi sorrise soltanto e restò ferma sulle sue decisioni. Ormai rassegnato cercai di mollarla gradualmente perché, secondo me, non c'erano motivi per continuare la nostra amicizia.
Forse non fu contenta ed un paio di giorni dopo mi comunicò che sarebbe andata a Torino per stare qualche giorno con la figlia. Una sera mi telefonò la figlie e siccome ero con mia moglie dissi che avevano sbagliato numero, La mattina successiva la chiamai ma non disse nulla evidentemente la telefonata era una iniziativa della figlia. Richiamai al numero la figlia e parlammo un po della madre, che secondo lei avrebbe avuto bisogno di compagnia e che forse potevo essere l'uomo adatto. Non pensavo di separarmi da mia moglie però mi resi disponibile a continuare con l'amicizia senza altri fini e mi disse ancora che la telefonata la faceva all'insaputa della madre. L'avevo capito.
Tornò Sofia, questo il suo nome, e tornammo ad incontrarci sempre col solito sistema. Una mattina volle che tornassi in casa con lei per prenderci un caffè insieme, non entrò in nessun argomento ma quando uscii mi baciò sulle labbra. La strinsi forte a me e la portai sul divano senza mai distaccare le bocche. La sentivo morta tra le mie braccia ì, potevo fare tutto quello che volevo, lei non reagiva, aveva gli occhi chiusi, si era lasciata andare.
La distesi, le aprii appena la camicetta scoprendo il suo favoloso seno, succhiai leggermente i capezzoli, gemeva delicatamente, tornai sulla bocca, mi bloccò: "Andiamo in camera" Tanto era l'ardore riuscimmo a spogliarci solo parzialmente, le spostai le mutandine e la penetrai dolcemente. Un sospiro lunghissimo, aumentò la stretta "Non sborrarmi dentro non sono protetta" "Non ci riesco Sofia, succede quello che succede non mi interessa" Spalancò di più le gambe per ricevermi meglio e venimmo insieme, non mi lasciava mi stringeva sempre di più, non volle che uscissi dalla sua figa "Non ho mai goduto così tanto, grazie" Il cazzo non ne voleva saper di uscire dalla sua figa ed ero pronto a continuare. Con la mia sborra e le sue secrezioni fu meraviglioso continuare e mi chiese di mettersi lei sopra. ci riuscimmo senza mai far uscire il cazzo, mi baciava dappertutto, si godeva quel cazzo che da circa un anno non provava, spingeva il suo bacino sul mio e mi disse "Sto venendo ancora oooohhh che bello" ed ancora insieme riuscimmo ad assaporare quella meravigliosa scopata. Riposandoci ancora sul letto mi disse "Non pretendo che ti separi da tua moglie ma giurami che mi farai vivere le stesse sensazioni di poco fa. "E' piaciuto moltissimo anche a me Sofia" Cercammo di non incontrarci con molta frequenza per non insospettire mia moglie , ma quando lo facevamo era un rapporto fortemente appagante.
Mi telefonò la figlia e mi ringraziò per quello che stavo facendo per la madre e mi spiazzò quando disse che non vedeva l'ora di tornare per assaggiare la mia specialità".
A volte la stringevo un po di più ed una mattina mi preparai ed al solito bacio le feci sentire il cazzo duro. Mi sorrise soltanto e restò ferma sulle sue decisioni. Ormai rassegnato cercai di mollarla gradualmente perché, secondo me, non c'erano motivi per continuare la nostra amicizia.
Forse non fu contenta ed un paio di giorni dopo mi comunicò che sarebbe andata a Torino per stare qualche giorno con la figlia. Una sera mi telefonò la figlie e siccome ero con mia moglie dissi che avevano sbagliato numero, La mattina successiva la chiamai ma non disse nulla evidentemente la telefonata era una iniziativa della figlia. Richiamai al numero la figlia e parlammo un po della madre, che secondo lei avrebbe avuto bisogno di compagnia e che forse potevo essere l'uomo adatto. Non pensavo di separarmi da mia moglie però mi resi disponibile a continuare con l'amicizia senza altri fini e mi disse ancora che la telefonata la faceva all'insaputa della madre. L'avevo capito.
Tornò Sofia, questo il suo nome, e tornammo ad incontrarci sempre col solito sistema. Una mattina volle che tornassi in casa con lei per prenderci un caffè insieme, non entrò in nessun argomento ma quando uscii mi baciò sulle labbra. La strinsi forte a me e la portai sul divano senza mai distaccare le bocche. La sentivo morta tra le mie braccia ì, potevo fare tutto quello che volevo, lei non reagiva, aveva gli occhi chiusi, si era lasciata andare.
La distesi, le aprii appena la camicetta scoprendo il suo favoloso seno, succhiai leggermente i capezzoli, gemeva delicatamente, tornai sulla bocca, mi bloccò: "Andiamo in camera" Tanto era l'ardore riuscimmo a spogliarci solo parzialmente, le spostai le mutandine e la penetrai dolcemente. Un sospiro lunghissimo, aumentò la stretta "Non sborrarmi dentro non sono protetta" "Non ci riesco Sofia, succede quello che succede non mi interessa" Spalancò di più le gambe per ricevermi meglio e venimmo insieme, non mi lasciava mi stringeva sempre di più, non volle che uscissi dalla sua figa "Non ho mai goduto così tanto, grazie" Il cazzo non ne voleva saper di uscire dalla sua figa ed ero pronto a continuare. Con la mia sborra e le sue secrezioni fu meraviglioso continuare e mi chiese di mettersi lei sopra. ci riuscimmo senza mai far uscire il cazzo, mi baciava dappertutto, si godeva quel cazzo che da circa un anno non provava, spingeva il suo bacino sul mio e mi disse "Sto venendo ancora oooohhh che bello" ed ancora insieme riuscimmo ad assaporare quella meravigliosa scopata. Riposandoci ancora sul letto mi disse "Non pretendo che ti separi da tua moglie ma giurami che mi farai vivere le stesse sensazioni di poco fa. "E' piaciuto moltissimo anche a me Sofia" Cercammo di non incontrarci con molta frequenza per non insospettire mia moglie , ma quando lo facevamo era un rapporto fortemente appagante.
Mi telefonò la figlia e mi ringraziò per quello che stavo facendo per la madre e mi spiazzò quando disse che non vedeva l'ora di tornare per assaggiare la mia specialità".
3
voti
voti
valutazione
4.3
4.3
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Mia sorella dice che sono solo suo.racconto sucessivo
Mamma alla spiaggia nudisti
Commenti dei lettori al racconto erotico