Il ritiro spirituale:

Vennero due frati a casa per illustrare la storia del loro convento, i loro programmi e la ricerca di adepti da inserire nella loro struttura. Erano bonari, un linguaggio pacato e sensibile, il sorriso per ogni risposta alle mia domande. Uno di loro si avvicinò di più verso la mia sedia mi prese la mano e la poggiò sulla sua gamba. Non sapevo se ritrarla o toglierla, non volli sembrare sgarbato e la lasciai anche perché ero letteralmente coinvolto dalle sue parole. L'altro se ne stava tranquillo e non interveniva mai fino a quando chiese se poteva usufruire del bagno. "Certo" risposi ed indicai la porta. L'oratore intanto la mia mano lo avvicinò ulteriormente all'inguine. Stranamente non dissi nulla, anzi accettai tutto, non solo ma il mio cazzo cominciò a dare segni di irrequietezza, addirittura ero io a muovere la mano cercando di arrivare al suo cazzo. Una cosa fuori dal normale, aveva un cazzo enorme, rigido e mi accorsi che sotto il saio era nudo. Fu una sensazione straordinaria per me, che non ho mai avuto tendenze gay, ritrassi la mano, sollevai il lembo del saio e mi apparve in tutta la sua maestosità un cazzo eccezionale. Fui subito tentato di masturbarlo ed in quel momento venne l'altro che era appena uscito dal bagno, si avvicinò a noi ed alzando a sua volta il saio, anche lui molto dotato ma non quanto il collega e mi mise il cazzo in bocca quasi con forza. Eccitato al massimo spompinai per bene lui che mi riversò in bocca una quantità incredibile di sborra e con l'eccitazione che avevo masturbai violentemente l'altro che sborrò dappertutto. Dopo questo spettacolo e la pulizia generale tornarono al discorso iniziale e mi convinsero a provare per quindici giorni un ritiro spirituale presso il loro convento. Accettai decisamente immaginando orge a non finire ma non fu così. Tanta preghiera, pasti scarsi e dormire in una fredda cella. Tanto mi bastò per tornare ad una vita normale.