Anima nera 2
di
Padronevero
genere
dominazione
Il suo sguardo mi penetra dentro lo sento mio, uno sguardo di devozione misto a eccitazione, la foga del momento rende quegli attimi magnifici, divini.
Ma adesso è tempo di vederla soffrire per me, la prendo per i capelli e spingo la testa contro il muro, lei capisce mette il suo culo all'infuori, levo la cinta, la stringo nelle mie mani e la lascio scivolare lentamente sulla sua figa.
Una cinghiata dopo l'altra, conta e mi ringrazia sa di doverlo fare o soffrirà ancora di più, le lacrime solcano il suo viso, ma al contrario la sua figa è così bagnata che i suoi umori scivolano sulle sue gambe e bagnano il pavimento.
Arrivati alla decima la lascio libera, la porto verso di me e la bacio appasionamente e sussurro al suo orecchio "sei stata brava, ma adesso viene il più bello", prendo un plug dal comodino lo bagno con la mia saliva e in un solo colpo lo spingo forte nel suo culo, ha un sussulto ma le piace infondo.
Le ordino di vestirsi come una troia, tacchi alti rossi, calze nere a rete minigonna nera e un top bianco di una taglia in meno, naturalmente senza intimo e col plug ancora inserito.
Si sente davvero una troia e per una ragazza solitamente abituata a vestire casta e pura è una sensazione nuova, umiliante farsi vedere in giro così ma allo stesso tempo gli occhi addosso la fanno sentire apprezzata, desiderata e questo le provoca maggiore eccitazione.
Prendiamo l'auto e mentre siamo in autostrada le ordinò di alzare la gonna e abbassare il top e masturbarsi liberamente ma senza il permesso di venire, voglio che tutti vedano la troia nascosta in lei, che troppo tempo è stata repressa.
E come ogni cosa bella viene apprezzata da ogni singolo uomo che gettava lo sguardo su di lei, penso che abbia fatto dubitare anche la donna più casta della sua eterosessualità.
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Per contattarmi: bohsadic00@gmail.com
Ma adesso è tempo di vederla soffrire per me, la prendo per i capelli e spingo la testa contro il muro, lei capisce mette il suo culo all'infuori, levo la cinta, la stringo nelle mie mani e la lascio scivolare lentamente sulla sua figa.
Una cinghiata dopo l'altra, conta e mi ringrazia sa di doverlo fare o soffrirà ancora di più, le lacrime solcano il suo viso, ma al contrario la sua figa è così bagnata che i suoi umori scivolano sulle sue gambe e bagnano il pavimento.
Arrivati alla decima la lascio libera, la porto verso di me e la bacio appasionamente e sussurro al suo orecchio "sei stata brava, ma adesso viene il più bello", prendo un plug dal comodino lo bagno con la mia saliva e in un solo colpo lo spingo forte nel suo culo, ha un sussulto ma le piace infondo.
Le ordino di vestirsi come una troia, tacchi alti rossi, calze nere a rete minigonna nera e un top bianco di una taglia in meno, naturalmente senza intimo e col plug ancora inserito.
Si sente davvero una troia e per una ragazza solitamente abituata a vestire casta e pura è una sensazione nuova, umiliante farsi vedere in giro così ma allo stesso tempo gli occhi addosso la fanno sentire apprezzata, desiderata e questo le provoca maggiore eccitazione.
Prendiamo l'auto e mentre siamo in autostrada le ordinò di alzare la gonna e abbassare il top e masturbarsi liberamente ma senza il permesso di venire, voglio che tutti vedano la troia nascosta in lei, che troppo tempo è stata repressa.
E come ogni cosa bella viene apprezzata da ogni singolo uomo che gettava lo sguardo su di lei, penso che abbia fatto dubitare anche la donna più casta della sua eterosessualità.
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