Il topo sparito, le tope restarono.

Pomeriggio del sabato, sul letto con Denise. la mia metà, a cazzeggiare e parlare di nulla, la sua mano si era intrufolata nel miei pantaloncini, scherzando avevo nascosto l'apparato genitale tra le gambe che stringendole aveva assunto la forma di una figa depilata, sorpresa è saltata sul letto strappandomi i pantaloncini e trovando il tutto a sua disposizione "Che paura !!! come cazzo ti salta in mente, dava proprio l'impressione della figa" "Tranquilla amore se dovessi cambiare sesso me la trovo già fatta". Di colpo urla fortissime provenire dal piano di sotto dove vivevano mamma e figlia, scesi dal letto immediatamente feci di corsa le scale bussai forte alla porta e mi aprì la ragazza seminuda buttandosi tra le mie braccia, "Che è successo" chiesi "Un topo grandissimo è entrato in casa" "Dov'è mamma" ? "In camera" avanzai con cautela e vidi la madre in piedi sul comò, anche lei seminuda, che tremava come una foglia. "Com'è grande"!! "Dov'è ora il topo"? "Non so dove è andato".
"Salite sopra c'è Denise io vedo di trovarlo". Uscirono di corsa ed io in procinto di fare una sconcertante scopata con Denise, mi trovavo alla caccia di una pantegana. A volte la vita cambia repentinamente.
Spostai tutto il possibile e cominciai a dubitare della presenza del topo oppure sentendo le due tacchine urlare in quel modo capì di essere nel posto sbagliato ed insalutato ospite tranquillamente scelse la via dell'oblio. Deluso tornai sopra e le trovai ancora seminude con l'aggiunta di Denise che, sentendosi in inferiorità numerica, aveva tolto anche lei la maglietta restando in reggiseno e minigonna.
La notizia suggestiva fu quella che loro senza trovare il topo a casa non sarebbero rientrate. Cercai di ricucire l'accaduto ma non mi convinceva del tutto averle trovate seminude. Certo che noi avevamo solo il matrimoniale quindi c'era il rischio reale dell'ammucchiata, forse Denise non sarà d'accordo, pensai ma chi lo può dire?
Come il tempo che trascorre per i condannati a morte, uno stillicidio. Già durante la cena con tre fighe di qualità davanti il cazzo cominciava a cercare un posto più comodo nelle mutande. Fermati mi dissi. Buttai la pietra nel lago e non c'erano cerchi, brutto segno. " Dormo sul divano state tranquille" "Non ci pensare, io starò sul divano" disse Elisa la mamma, intervenne anche Giorgia "Sono una ragazza sul divano ci starò io". Denise sarcasticamente Dormirò io sul divano e voi con Alex (io) nel letto. Ridemmo di cuore e ripresi il giro "Comportandoci seriamente potremo stare tutti sul matrimoniale" "Proposta accettata" finì Denise.
Che cazzo vorranno fare queste troie mi chiesi, nessuno rispose. Dopo la doccia finì proprio così, in ordine Io, Denise, Elisa e Giorgia. Qualcosa non quadrava perché prima erano seminude, ora erano coperte dal sottile lenzuolo e riuscii a scorgere i capezzoli di Giorgia attraverso il lenzuolo. "Porca puttana, senza offesa per nessuno" Denise sottovoce a Giorgia "Tesoro avvicinati quando ci ricapita un'occasione così"? In un attimo le fu sopra. Brava la mogliettina se la faceva con Giorgia a mia insaputa. La faccia di bronzo di entrambe nascose i loro giochi di lingua. Volevo saltare sul culo di Giorgia e dimostrare che potevo competere con chiunque, mi precedette Elisa che con la frase "Dove credi di scappare stanotte" Si avventò sul mio cazzo facendolo sparire non so dove se era il culo, la figa Boh? Fu una notte da tregenda, ne uscimmo tutti distrutti fisicamente, io ero ridotto male e chiesi di essere portato in ospedale. Morsi e succhiotti dappertutto, il cazzo introvabile e mi sentivo l'ano bagnato come se avessi la diarrea. Le Troie, ora le definisco troie ma è una offesa alla categoria, mi confessarono candidamente che avevano organizzato tutto la mattina. Il topo non esisteva, le tope abbondavano invece. Andai alla Guardia medica la mattina mi proibì la figa per quindici giorni per far rimarginare le ferite dei morsi sul cazzo. L'unica cosa che mi era concessa leccare la figa e mi accorsi del dolore alle mandibole.