Istinto e poesia
di
Gem
genere
saffico
Siamo in piedi poggiate su un tavolo. Tu sei vestita, io a metà. Ti riempio di baci passandoti le mani sotto la maglietta o qualunque capo indossi afferrandoti il seno, poi giro le mani poggiandole sulla schiena e riscendo lentamente fino al sedere. Dalla tua maglietta posso già intravedere la forma dei tuoi capezzoli duri perché non tieni niente sotto. Ti palpo mentre ti infilo la lingua in bocca baciandoti per diversi secondi, poi ti bacio il collo, sollevo la maglietta e poggio le labbra chiuse sulla punta dei tuoi seni. So che cosa vuoi, ma aspetto, non voglio viziarti. Voglio che senti il calore delle mie labbra serrate che riposano sui tuoi capezzoli, tutto il desiderio che ho di succhiarteli anche se non lo faccio subito; e ci respiro di sopra per sentire l'odore della tua pelle... Lo senti quanto mi piaci?
Comincio a sfiorarteli con i pollici contemporaneamente, poi li afferro entrambi e te li stringo un po', guardandoti negli occhi. Mi avvicino piano piano al tuo viso per baciarti di nuovo e rubarti la saliva. Percepisco dai tuoi respiri che devi essere molto bagnata e dentro di me ho una voglia matta di andare a verificare, ma prima decido di spalmare questa saliva sulle tue punte e succhiartele. Ti sento gemere all'improvviso e la cosa mi eccita così tanto che potrei svenire in questo istante. Continuo a farlo a lungo, poi attraverso con le mani il busto e ne avvicino una al tuo ventre, ma sei ancora vestita. Premo per un po' sul pube, cercando di posizionarmi in concomitanza dell'inizio delle labbra, ma senza entrare, per stuzzicarti da fuori, per farti bagnare ancora di più. Mi stacco dai tuoi capezzoli e mi dirigo di nuovo verso la tua bocca. Stai ansimando così profondamente e rumorosamente che sembri implorarmi. Allora ti sbottono, abbasso la cerniera e mi intrufolo sotto le tue mutande; finalmente posso verificare... Inarchi la schiena e mi spingi il bacino in avanti come a dire: "fallo, ti prego." Ci immergo i polpastrelli, ti passo le dita sul clitoride e tu fai un verso quasi di sollievo che mi fa capire che ti sei liberata dalla tensione ma che adesso vuoi andare più veloce, che mi vuoi dentro di te. Ti penetro con tre dita a velocità costante e nel frattempo scappa un gemito anche a me.
Poi ti giro, ti palpo, ti strizzo e comincio senza accorgermene a strusciarmi sul tuo culo muovendomi su e giù mentre ansimi e tieni le mani sul tavolo per reggerti... Poggio la mia testa sulla tua spalla, accanto all'orecchio, per sentirti vicina e fondermi con te in questo amplesso carico di istinto e poesia. Avverti già dai miei respiri e dai miei versi che sono bagnata e che voglio solo una cosa. E infatti continui a inarcare la schiena per me mordendoti le labbra. Allora ti abbasso le mutandine ma le lascio a metà delle cosce, un po' per bloccarti le gambe, un po' perché mi piace l'idea di scoparti mentre sei in un certo senso ancora vestita... Ti tengo per i fianchi e ogni tanto ti palpo il seno mentre mi masturbo strusciandomi ancora su di te, sul tuo culo, ma stavolta con più convinzione, gemendo e ansimando gradualmente più forte... Ti stringo un po' le chiappe e a questo punto la dolcezza diventa definitivamente desiderio di sbatterti forte, quindi alterno colpetti di bacino sempre più decisi con i quali ti spingo e ti tengo appiccicata al tavolo... Senti le mie spinte e i miei mugolii e credo ti faccia sentire un po' troia. Continuiamo così per diversi minuti, io vorrei che non finisse mai. Cristo, quanto mi ecciti. Potrei venirti addosso così ma voglio prolungare questo piacere anche per te, quindi con fatica mi fermo, ti giro e torno a baciarti in bocca.
Ci spostiamo sul letto e mi butto di peso su di te continuando a toccarti e baciarti intensamente dappertutto. Sono troppo eccitata e voglio che tu lo percepisca dal modo in cui ti tocco, dalla forza che ci metto mentre ti passo le mani su tutta la schiena fino alle natiche, quando ti do degli schiaffetti e ricomincio a strusciarmi. Senti tutto l'umore (e il rumore) che sgorga dalla mia figa e i miei respiri affannosi ti confermano quanto mi stai facendo godere. Ti afferro le braccia e le metto dietro la schiena, tenendole ferme, bloccandoti mentre mi muovo sopra di te. Lo faccio perché so che ti fa impazzire, lo sento. Farti sottomettere così. Fa impazzire anche me al punto che vorrei gridare. Spingo più intensamente ascoltando i tuoi gemiti quasi soffocati... Ancora... Ancora... E ti vengo sopra contorcendomi e stringedoti tra le mie membra, al culmine del piacere.
Ripreso il fiato, ti suggerisco di girarti e, con quella stessa dolcezza con la quale abbiamo cominciato, scendo gradualmente con la testa fino ad arrivare alle tue cosce. Le mie braccia sono ancora lungo il tuo corpo, vanno ad accarezzarti i fianchi e la pancia finché non ti afferro le gambe che tu nel frattempo hai divaricato. Sono a pochi centimetri dalle tue labbra colanti e dal tuo clitoride gonfio, sei così attraente che non posso fare altro che arrendermi, di nuovo. Continuo a baciarti le cosce e mi soffermo sull'inguine dando ogni tanto qualche leccatina a sorpresa; mi aiuto con le mani che passo su e giù lungo le cosce per aumentare il piacere. Tu respiri profondamente e ti sollevi con il busto guardandomi. Nel tuo sguardo fisso sul mio colgo il messaggio: sei sospesa, stai bramando e hai perso la ragione, vuoi darti a me completamente. Comincio a leccartela aiutandomi con le dita che muovo ritmicamente dentro di te finché non sprofondi in un pesante orgasmo che ti fa tremare le gambe.
Silenzio. Quel silenzio tremante, sudato, esausto. Quel silenzio che mi fa tornare per un attimo alla tenerezza con la quale abbiamo cominciato questo rapporto. Quello delle carezze e dei baci, della comunione e della simbiosi. Mi sdraio accanto a te mentre riprendi fiato, ti accarezzo il viso come se stessi cogliendo un fiore. Hai ancora gli occhi chiusi, totalmente immersa nel piacere come se stessi sognando. Sei bellissima. Erotica. Vulnerabile. E mentre ti osservo penso, accennando un sorriso innamorato: "Sei tu che mi stai dominando, non io".
Comincio a sfiorarteli con i pollici contemporaneamente, poi li afferro entrambi e te li stringo un po', guardandoti negli occhi. Mi avvicino piano piano al tuo viso per baciarti di nuovo e rubarti la saliva. Percepisco dai tuoi respiri che devi essere molto bagnata e dentro di me ho una voglia matta di andare a verificare, ma prima decido di spalmare questa saliva sulle tue punte e succhiartele. Ti sento gemere all'improvviso e la cosa mi eccita così tanto che potrei svenire in questo istante. Continuo a farlo a lungo, poi attraverso con le mani il busto e ne avvicino una al tuo ventre, ma sei ancora vestita. Premo per un po' sul pube, cercando di posizionarmi in concomitanza dell'inizio delle labbra, ma senza entrare, per stuzzicarti da fuori, per farti bagnare ancora di più. Mi stacco dai tuoi capezzoli e mi dirigo di nuovo verso la tua bocca. Stai ansimando così profondamente e rumorosamente che sembri implorarmi. Allora ti sbottono, abbasso la cerniera e mi intrufolo sotto le tue mutande; finalmente posso verificare... Inarchi la schiena e mi spingi il bacino in avanti come a dire: "fallo, ti prego." Ci immergo i polpastrelli, ti passo le dita sul clitoride e tu fai un verso quasi di sollievo che mi fa capire che ti sei liberata dalla tensione ma che adesso vuoi andare più veloce, che mi vuoi dentro di te. Ti penetro con tre dita a velocità costante e nel frattempo scappa un gemito anche a me.
Poi ti giro, ti palpo, ti strizzo e comincio senza accorgermene a strusciarmi sul tuo culo muovendomi su e giù mentre ansimi e tieni le mani sul tavolo per reggerti... Poggio la mia testa sulla tua spalla, accanto all'orecchio, per sentirti vicina e fondermi con te in questo amplesso carico di istinto e poesia. Avverti già dai miei respiri e dai miei versi che sono bagnata e che voglio solo una cosa. E infatti continui a inarcare la schiena per me mordendoti le labbra. Allora ti abbasso le mutandine ma le lascio a metà delle cosce, un po' per bloccarti le gambe, un po' perché mi piace l'idea di scoparti mentre sei in un certo senso ancora vestita... Ti tengo per i fianchi e ogni tanto ti palpo il seno mentre mi masturbo strusciandomi ancora su di te, sul tuo culo, ma stavolta con più convinzione, gemendo e ansimando gradualmente più forte... Ti stringo un po' le chiappe e a questo punto la dolcezza diventa definitivamente desiderio di sbatterti forte, quindi alterno colpetti di bacino sempre più decisi con i quali ti spingo e ti tengo appiccicata al tavolo... Senti le mie spinte e i miei mugolii e credo ti faccia sentire un po' troia. Continuiamo così per diversi minuti, io vorrei che non finisse mai. Cristo, quanto mi ecciti. Potrei venirti addosso così ma voglio prolungare questo piacere anche per te, quindi con fatica mi fermo, ti giro e torno a baciarti in bocca.
Ci spostiamo sul letto e mi butto di peso su di te continuando a toccarti e baciarti intensamente dappertutto. Sono troppo eccitata e voglio che tu lo percepisca dal modo in cui ti tocco, dalla forza che ci metto mentre ti passo le mani su tutta la schiena fino alle natiche, quando ti do degli schiaffetti e ricomincio a strusciarmi. Senti tutto l'umore (e il rumore) che sgorga dalla mia figa e i miei respiri affannosi ti confermano quanto mi stai facendo godere. Ti afferro le braccia e le metto dietro la schiena, tenendole ferme, bloccandoti mentre mi muovo sopra di te. Lo faccio perché so che ti fa impazzire, lo sento. Farti sottomettere così. Fa impazzire anche me al punto che vorrei gridare. Spingo più intensamente ascoltando i tuoi gemiti quasi soffocati... Ancora... Ancora... E ti vengo sopra contorcendomi e stringedoti tra le mie membra, al culmine del piacere.
Ripreso il fiato, ti suggerisco di girarti e, con quella stessa dolcezza con la quale abbiamo cominciato, scendo gradualmente con la testa fino ad arrivare alle tue cosce. Le mie braccia sono ancora lungo il tuo corpo, vanno ad accarezzarti i fianchi e la pancia finché non ti afferro le gambe che tu nel frattempo hai divaricato. Sono a pochi centimetri dalle tue labbra colanti e dal tuo clitoride gonfio, sei così attraente che non posso fare altro che arrendermi, di nuovo. Continuo a baciarti le cosce e mi soffermo sull'inguine dando ogni tanto qualche leccatina a sorpresa; mi aiuto con le mani che passo su e giù lungo le cosce per aumentare il piacere. Tu respiri profondamente e ti sollevi con il busto guardandomi. Nel tuo sguardo fisso sul mio colgo il messaggio: sei sospesa, stai bramando e hai perso la ragione, vuoi darti a me completamente. Comincio a leccartela aiutandomi con le dita che muovo ritmicamente dentro di te finché non sprofondi in un pesante orgasmo che ti fa tremare le gambe.
Silenzio. Quel silenzio tremante, sudato, esausto. Quel silenzio che mi fa tornare per un attimo alla tenerezza con la quale abbiamo cominciato questo rapporto. Quello delle carezze e dei baci, della comunione e della simbiosi. Mi sdraio accanto a te mentre riprendi fiato, ti accarezzo il viso come se stessi cogliendo un fiore. Hai ancora gli occhi chiusi, totalmente immersa nel piacere come se stessi sognando. Sei bellissima. Erotica. Vulnerabile. E mentre ti osservo penso, accennando un sorriso innamorato: "Sei tu che mi stai dominando, non io".
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