Mia moglie e il maestro di Taekwondo
di
karateboy1
genere
dominazione
Sono sposato con Federica da due anni. Lei è una donna bellissima: 34 anni, tette grosse e ancora sode, alta quasi un metro e settanta. Io un marcantonio di un metro e ottantacinque di 36 anni con 43 cm di braccio, spalle, torace e braccia enormi, dal momento che mi alleno sodo in palestra. Negli ultimi tempi, tuttavia, il rapporto fisico tra me e mia moglie sembra essersi raffreddato. In particolare, da quando lei ha iniziato a frequentare un corso di Taekwondo.
Un pomeriggio succede una cosa strana: torno a casa da lavoro prima del previsto e vedo dalla porta socchiusa del salone mia moglie davanti al PC portatile.
Decido di non entrare, cercando però di capire cosa stia facendo. La sento ansimare e agita il braccio destro in direzione della passera: si sta decisamente facendo un ditalino! A quel punto, cerco di capire cosa stia guardando sullo schermo: riesco a distinguere le foto di un uomo, in tutte c'è lo sfondo di Instagram. In alcune l'uomo è in costume, in altre invece indossa una divisa di arti marziali, una sorta di kimono, ed esegue delle mosse acrobatiche.
D'un tratto, Federica inizia ad ansimare più forte: capisco che sta per venire. Non so proprio cosa fare. Alla fine, decido di lasciar correre e torno all'ingresso: farò finta di essere arrivato a cose già fatte.
Devo però sapere di chi sono le foto su cui mia moglie si è masturbata. Vado sul suo profilo Instagram e dopo qualche minuto di ricerche, faccio centro: si tratta di Stefano, il suo istruttore di Taekwondo. Inizialmente, sono accecato dalla rabbia: vorrei andare da Federica e urlarle contro tutto e nel frattempo spaccare la faccia a questo ragazzetto che si crede Bruce Lee solo perché sa fare due mosse e ha gli addominali in vista. Figuriamoci, dalle foto si capisce che non supera il metro e settanta e non avrà più di 25 anni, potrei distruggerlo senza fatica.
Decido però di temporeggiare. Quella sera, a cena, propongo a Federica di invitare a cena per il sabato successivo questo Stefano: lei avvampa. Avrà capito di essere stata beccata?
"Come mai questa voglia di conoscerlo?" mi domanda, decisamente in imbarazzo.
"Oh nulla", cerco di minimizzare, "sai, avrei voglia di iscrivermi anch'io e mi piacerebbe vedere che tipo è."
Con mia sorpresa, forse per non dare adito a sospetti da parte mia, Federica accetta. Invia un messaggio al suo maestro di Taekwondo e lui dice subito di sì, specificando che verrà da solo.
La sera dopo, Stefano si presenta con dei pantaloni di lino e una camicia dello stesso tessuto. Dal vivo sembra ancora meno alto che dalle foto, sembra rendermi almeno quindici centimetri. Il viso pulito, senza un filo di barba, gli occhi verde chiaro, i capelli lisci, scuri e perfettamente in ordine, lo rendono ancora più giovane di quanto non sembrasse. Scopro infatti che di anni ne ha appena ventidue.
Ci dirigiamo verso la fine della cena, e lì inizio a provocarlo pesantemente: voglio arrivare allo scontro e provare a mia moglie che sono io l'uomo da desiderare, non questo ragazzino.
"Dì un po', ti è mai capitato di fare a botte con uno più grosso di te?"
Stefano maschera l'imbarazzo con un sorriso, ciononostante non si scompone, mentre Federica mi lancia un'occhiataccia.
"Beh, per strada mai...ma sul tatami ne ho messi ko diversi molto più grossi di me."
"Ah ma non parlo di quello sport per signorine..." rispondo con un ghigno, "parlo di botte vere, uno scontro tra uomini."
Anche stavolta Stefano non si scompone, anche se il suo sguardo inizia a cambiare e la sua mano destra si chiude in un pugno.
"C'è sempre una prima volta..." risponde dopo qualche secondo di silenzio,
"sono cintura nera II dan, potrei battere qualsiasi montagna di muscoli senza cervello..."
Il ragazzino quindi ha le palle, penso. Mi alzo, mi tolgo la t-shirt e mostro il mio busto, per cui in palestra ricevo una miriade di complimenti.
"Avanti, basta parlare, vediamo chi resta in piedi!"
"Nooo!" Federica urla, tenendo per un braccio Stefano, non riuscendo a nascondere la preoccupazione che per lui. "Ti prego, lascia stare, mio marito è troppo più grosso di te. Vai via!"
Stefano sposta con gentilezza il braccio di mia moglie e si alza, sorridendo.
Io lo sto già aspettando al centro della sala da pranzo e mi sono già tolto le scarpe, oltre alla maglietta: rimango solo in jeans, coi pugni già alzati.
Il maestro di Taekwondo di mia moglie si sfila la camicia, mostrando delle linee non impressionanti ma estremamente definite, specie sulle spalle e sull'addome, col torace perfettamente depilato, a differenza del mio. Si toglie poi le scarpe e i calzini. Mi raggiunge al centro della stanza, alza le mani e iniziamo il combattimento.
Voglio chiudere immediatamente la pratica, perciò vado subito alla carica con un paio di destri: entrambi inesorabilmente a vuoto. Tento poi di sfruttare a mio vantaggio la differenza di peso e altezza (io peso circa 95 kg, Stefano probabilmente non arriva a 70) così passo al placcaggio, tentando di trascinarlo a terra. Con incredibile agilità però, Stefano si libera dalla mia presa e mi stordisce con un veloce e potente calcio frontale che mi centra in pieno viso.
Accuso leggermente il colpo, ma scrollo la testa e riparto alla carica. Tento una serie di destri alla testa, Stefano li evita tutti con facilità, quindi va ancora a segno con un calcio rotante al mio stomaco che mi toglie il fiato. Qualche secondo per riprendermi, quindi mi dirigo di nuovo verso di lui, più furioso che mai. L'ennesimo destro che va a vuoto: poi Stefano mi afferra il polso destro, alza la gamba e col dorso del piede destro inizia a centrare la mia faccia.
BAM! BAM! BAM!
Inizio a non capirci più nulla, vedo la stanza girare intorno a me. In quei momenti di confusione, riesco però a distinguere cosa sta facendo mia moglie seduta sul divano di fronte: ha la mano dentro i pantaloncini. Si sta masturbando, assistendo al nostro combattimento.
"Allora" mi dice Stefano, la sua voce non mostra un minimo di fiatone, "ti basta così o ne vuoi ancora un po'?"
"Ahhh ti ammazzo, figlio di puttana!"
Senza alcuna lucidità e solo con molta rabbia, mi precipito su di lui, afferrandogli il collo. Stefano non perde la calma: mi afferra entrambi i polsi e con incredibile forza per un uomo così minuto, li allontana dal proprio collo. Poi, sempre stringendomi i polsi, inizia a dirigerli verso il mio viso, utlizzando le mie mani come armi: mi sta letteralmente facendo prendere a pugni da solo.
Dopo una sequela interminabile di pugni, che mi riduce la faccia a una maschera di sangue, Stefano decide dunque di chiudere i giochi. Mi spinge verso la parete, alza la gamba destra e senza mai abbassarla, inizia a tempestarmi la faccia di colpi col suo piede destro: sembra di vedere Van Damme in uno dei suoi film contro il malcapitato di turno.
La mia faccia è ormai ridotta in poltiglia, quando a un tratto Stefano si ferma, ma solo per pochi secondi. Il suo piede destro è ancora in aria, sulla pianta tracce del mio sangue. Carica un'ultima volta la gamba, quindi indirizza il piede verso la mia faccia, pressandola contro la parete. Sono completamente in balìa del suo piede, che mi schiaccia il naso e la bocca: un po' di pressione in più e potrebbe uccidermi.
"Allora?" Stefano inizia a schernirmi, con un ghigno sulla faccia, "è questo il combattimento tra uomini di cui parlavi? Tua moglie combatte meglio di te!"
"Adesso implora pietà!" Stefano stacca di pochi centimetri il piede dalla mia faccia, concedendomi un minimo di ossigeno e la possibilità di parlare.
"P-p-pietà..."
Stefano abbassa quindi la gamba, mentre io crollo sul pavimento in ginocchio e con la testa ciondolante, la faccia e il torace coperti di sangue.
Il maestro di Taekwondo si gira poi verso mia moglie, che ha appena staccato la mano dalla sua fica. Federica tentenna qualche istante, poi si alza dal divano e si precipita verso di lui, inginocchiandosi e tirandogli giù i pantaloni di lino.
"Mio signore..." Federica è ormai in trance, "dopo la grande vittoria questo è il tuo premio!"
Mia moglie gli abbassa gli slip bianchi e quello che le si para davanti, è qualcosa di mai visto prima.
"Oooohhh sei veramente un dio, sotto tutti i punti vista!"
Federica afferra l'enorme cazzo del suo Sensei: saranno almeno 25 centimetri. Un'ulteriore umiliazione, contro i miei 16...
A nemmeno un metro da loro, ancora inginocchiato e con la testa ciondolante e la faccia massacrata dai colpi di Stefano, assisto a mia moglie che comincia a succhiarglielo voracemente, come premio per il combattimento vinto ma anche per soddisfare il suo desiderio. Dopo un po', Federica passa al lavoro di mano, anzi di entrambe le mani, viste le dimensioni del cazzo che ha di fronte.
"Ohhh sì piccolo, vieni, vieni..."
Capendo di stare per venire, Stefano afferra il suo gigantesco cazzo e lo dirige verso la mia faccia.
"Ohhh OHHHHH!"
Quella che segue è una vera e propria eruzione di sborra, che mi investe in piena faccia: occhi, naso, bocca e capelli sono invasi dallo sperma di Stefano, denso e dal fortissimo odore, come ultimo colpo che chiude il nostro incontro.
Ancora inginocchiato e sempre più stordito, sul mio viso si mischiano il sangue perso per i colpi subiti e la sborra del mio avversario, soddisfatto da mia moglie.
"Tesoro", mi dice Federica, leccandosi le dita sporche del cazzo di Stefano, "noi andiamo di là a fare il secondo round, tu rimani qui a farti un sonnellino..."
Mia moglie alza dunque il piede destro nudo e mi assesta un ultimo calcio in faccia. HIIIA!
Rimbalzo con le spalle sulla parete, dunque crollo finalmente sul pavimento, sommerso da sangue e sborra.
"Bravissima, ottimo calcio, sono fiero di te!" sento Stefano in lontananza, mentre lui e mia moglie chiudono la porta della camera da letto.
Un pomeriggio succede una cosa strana: torno a casa da lavoro prima del previsto e vedo dalla porta socchiusa del salone mia moglie davanti al PC portatile.
Decido di non entrare, cercando però di capire cosa stia facendo. La sento ansimare e agita il braccio destro in direzione della passera: si sta decisamente facendo un ditalino! A quel punto, cerco di capire cosa stia guardando sullo schermo: riesco a distinguere le foto di un uomo, in tutte c'è lo sfondo di Instagram. In alcune l'uomo è in costume, in altre invece indossa una divisa di arti marziali, una sorta di kimono, ed esegue delle mosse acrobatiche.
D'un tratto, Federica inizia ad ansimare più forte: capisco che sta per venire. Non so proprio cosa fare. Alla fine, decido di lasciar correre e torno all'ingresso: farò finta di essere arrivato a cose già fatte.
Devo però sapere di chi sono le foto su cui mia moglie si è masturbata. Vado sul suo profilo Instagram e dopo qualche minuto di ricerche, faccio centro: si tratta di Stefano, il suo istruttore di Taekwondo. Inizialmente, sono accecato dalla rabbia: vorrei andare da Federica e urlarle contro tutto e nel frattempo spaccare la faccia a questo ragazzetto che si crede Bruce Lee solo perché sa fare due mosse e ha gli addominali in vista. Figuriamoci, dalle foto si capisce che non supera il metro e settanta e non avrà più di 25 anni, potrei distruggerlo senza fatica.
Decido però di temporeggiare. Quella sera, a cena, propongo a Federica di invitare a cena per il sabato successivo questo Stefano: lei avvampa. Avrà capito di essere stata beccata?
"Come mai questa voglia di conoscerlo?" mi domanda, decisamente in imbarazzo.
"Oh nulla", cerco di minimizzare, "sai, avrei voglia di iscrivermi anch'io e mi piacerebbe vedere che tipo è."
Con mia sorpresa, forse per non dare adito a sospetti da parte mia, Federica accetta. Invia un messaggio al suo maestro di Taekwondo e lui dice subito di sì, specificando che verrà da solo.
La sera dopo, Stefano si presenta con dei pantaloni di lino e una camicia dello stesso tessuto. Dal vivo sembra ancora meno alto che dalle foto, sembra rendermi almeno quindici centimetri. Il viso pulito, senza un filo di barba, gli occhi verde chiaro, i capelli lisci, scuri e perfettamente in ordine, lo rendono ancora più giovane di quanto non sembrasse. Scopro infatti che di anni ne ha appena ventidue.
Ci dirigiamo verso la fine della cena, e lì inizio a provocarlo pesantemente: voglio arrivare allo scontro e provare a mia moglie che sono io l'uomo da desiderare, non questo ragazzino.
"Dì un po', ti è mai capitato di fare a botte con uno più grosso di te?"
Stefano maschera l'imbarazzo con un sorriso, ciononostante non si scompone, mentre Federica mi lancia un'occhiataccia.
"Beh, per strada mai...ma sul tatami ne ho messi ko diversi molto più grossi di me."
"Ah ma non parlo di quello sport per signorine..." rispondo con un ghigno, "parlo di botte vere, uno scontro tra uomini."
Anche stavolta Stefano non si scompone, anche se il suo sguardo inizia a cambiare e la sua mano destra si chiude in un pugno.
"C'è sempre una prima volta..." risponde dopo qualche secondo di silenzio,
"sono cintura nera II dan, potrei battere qualsiasi montagna di muscoli senza cervello..."
Il ragazzino quindi ha le palle, penso. Mi alzo, mi tolgo la t-shirt e mostro il mio busto, per cui in palestra ricevo una miriade di complimenti.
"Avanti, basta parlare, vediamo chi resta in piedi!"
"Nooo!" Federica urla, tenendo per un braccio Stefano, non riuscendo a nascondere la preoccupazione che per lui. "Ti prego, lascia stare, mio marito è troppo più grosso di te. Vai via!"
Stefano sposta con gentilezza il braccio di mia moglie e si alza, sorridendo.
Io lo sto già aspettando al centro della sala da pranzo e mi sono già tolto le scarpe, oltre alla maglietta: rimango solo in jeans, coi pugni già alzati.
Il maestro di Taekwondo di mia moglie si sfila la camicia, mostrando delle linee non impressionanti ma estremamente definite, specie sulle spalle e sull'addome, col torace perfettamente depilato, a differenza del mio. Si toglie poi le scarpe e i calzini. Mi raggiunge al centro della stanza, alza le mani e iniziamo il combattimento.
Voglio chiudere immediatamente la pratica, perciò vado subito alla carica con un paio di destri: entrambi inesorabilmente a vuoto. Tento poi di sfruttare a mio vantaggio la differenza di peso e altezza (io peso circa 95 kg, Stefano probabilmente non arriva a 70) così passo al placcaggio, tentando di trascinarlo a terra. Con incredibile agilità però, Stefano si libera dalla mia presa e mi stordisce con un veloce e potente calcio frontale che mi centra in pieno viso.
Accuso leggermente il colpo, ma scrollo la testa e riparto alla carica. Tento una serie di destri alla testa, Stefano li evita tutti con facilità, quindi va ancora a segno con un calcio rotante al mio stomaco che mi toglie il fiato. Qualche secondo per riprendermi, quindi mi dirigo di nuovo verso di lui, più furioso che mai. L'ennesimo destro che va a vuoto: poi Stefano mi afferra il polso destro, alza la gamba e col dorso del piede destro inizia a centrare la mia faccia.
BAM! BAM! BAM!
Inizio a non capirci più nulla, vedo la stanza girare intorno a me. In quei momenti di confusione, riesco però a distinguere cosa sta facendo mia moglie seduta sul divano di fronte: ha la mano dentro i pantaloncini. Si sta masturbando, assistendo al nostro combattimento.
"Allora" mi dice Stefano, la sua voce non mostra un minimo di fiatone, "ti basta così o ne vuoi ancora un po'?"
"Ahhh ti ammazzo, figlio di puttana!"
Senza alcuna lucidità e solo con molta rabbia, mi precipito su di lui, afferrandogli il collo. Stefano non perde la calma: mi afferra entrambi i polsi e con incredibile forza per un uomo così minuto, li allontana dal proprio collo. Poi, sempre stringendomi i polsi, inizia a dirigerli verso il mio viso, utlizzando le mie mani come armi: mi sta letteralmente facendo prendere a pugni da solo.
Dopo una sequela interminabile di pugni, che mi riduce la faccia a una maschera di sangue, Stefano decide dunque di chiudere i giochi. Mi spinge verso la parete, alza la gamba destra e senza mai abbassarla, inizia a tempestarmi la faccia di colpi col suo piede destro: sembra di vedere Van Damme in uno dei suoi film contro il malcapitato di turno.
La mia faccia è ormai ridotta in poltiglia, quando a un tratto Stefano si ferma, ma solo per pochi secondi. Il suo piede destro è ancora in aria, sulla pianta tracce del mio sangue. Carica un'ultima volta la gamba, quindi indirizza il piede verso la mia faccia, pressandola contro la parete. Sono completamente in balìa del suo piede, che mi schiaccia il naso e la bocca: un po' di pressione in più e potrebbe uccidermi.
"Allora?" Stefano inizia a schernirmi, con un ghigno sulla faccia, "è questo il combattimento tra uomini di cui parlavi? Tua moglie combatte meglio di te!"
"Adesso implora pietà!" Stefano stacca di pochi centimetri il piede dalla mia faccia, concedendomi un minimo di ossigeno e la possibilità di parlare.
"P-p-pietà..."
Stefano abbassa quindi la gamba, mentre io crollo sul pavimento in ginocchio e con la testa ciondolante, la faccia e il torace coperti di sangue.
Il maestro di Taekwondo si gira poi verso mia moglie, che ha appena staccato la mano dalla sua fica. Federica tentenna qualche istante, poi si alza dal divano e si precipita verso di lui, inginocchiandosi e tirandogli giù i pantaloni di lino.
"Mio signore..." Federica è ormai in trance, "dopo la grande vittoria questo è il tuo premio!"
Mia moglie gli abbassa gli slip bianchi e quello che le si para davanti, è qualcosa di mai visto prima.
"Oooohhh sei veramente un dio, sotto tutti i punti vista!"
Federica afferra l'enorme cazzo del suo Sensei: saranno almeno 25 centimetri. Un'ulteriore umiliazione, contro i miei 16...
A nemmeno un metro da loro, ancora inginocchiato e con la testa ciondolante e la faccia massacrata dai colpi di Stefano, assisto a mia moglie che comincia a succhiarglielo voracemente, come premio per il combattimento vinto ma anche per soddisfare il suo desiderio. Dopo un po', Federica passa al lavoro di mano, anzi di entrambe le mani, viste le dimensioni del cazzo che ha di fronte.
"Ohhh sì piccolo, vieni, vieni..."
Capendo di stare per venire, Stefano afferra il suo gigantesco cazzo e lo dirige verso la mia faccia.
"Ohhh OHHHHH!"
Quella che segue è una vera e propria eruzione di sborra, che mi investe in piena faccia: occhi, naso, bocca e capelli sono invasi dallo sperma di Stefano, denso e dal fortissimo odore, come ultimo colpo che chiude il nostro incontro.
Ancora inginocchiato e sempre più stordito, sul mio viso si mischiano il sangue perso per i colpi subiti e la sborra del mio avversario, soddisfatto da mia moglie.
"Tesoro", mi dice Federica, leccandosi le dita sporche del cazzo di Stefano, "noi andiamo di là a fare il secondo round, tu rimani qui a farti un sonnellino..."
Mia moglie alza dunque il piede destro nudo e mi assesta un ultimo calcio in faccia. HIIIA!
Rimbalzo con le spalle sulla parete, dunque crollo finalmente sul pavimento, sommerso da sangue e sborra.
"Bravissima, ottimo calcio, sono fiero di te!" sento Stefano in lontananza, mentre lui e mia moglie chiudono la porta della camera da letto.
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