Soci d'affari e di sesso

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Soci d'affari e di sesso (by sweetsissysophie)

Racconto di una serata, tra romanticismo e hardcore, di Sophie, giovane trans, e del suo socio e amante... con twist finale.

Buona lettura!

Mi sto preparando. Dopo due clisteri sto facendo colare l’acqua nella vasca da bagno. Essenze profumate, mi godo il relax dopo una giornata di lavoro. Devo stare attenta ai miei soffici capelli biondi. Ho passato due ore sabato scorso dalla parrucchiera per farmeli sistemare. Ho chiesto a Gisèle di farmi un taglio seducente ed ha optato per un taglio relativamente corto con una cascata voluttuosa di capelli ricci da ambo i lati per meglio mettere in risalto il mio viso di ragazzina perversa.
Infilo quindi la mia cuffietta fiorita preferita. Entro nell’acqua e mi sciolgo tra le bollicine. Accarezzo la mia pelle soffice, il mio seno da adolescente con i capezzoli ultrasensibili. Brivido di piacere. Tiro su una gamba, poi l’altra, entrambe affusolate e lisce. Non ho più peli. Mai avuto tanti a dire il vero ma adesso grazie all’elettrolisi e agli ormoni non devo più pensare a radermi o a depilarmi. Mhm… che abbandono!
Mi sono quasi addormentata! Guardo l’orologio del bagno. Passata mezza ora. Sono già le sei e un quarto! Mi devo sbrigare. Con dispiacere mi alzo, esco dalla vasca. Infilo l’accappatoio, mi asciugo e mi accarezzo dolcemente il corpo. Sto già meglio. I miei seni sono adesso più liberi di espandersi. Mi faccio un piccolo massaggio erotico che mi fa vibrare tutta. I miei capezzoli sono elettrizzati. Mi devo calmare.
Mi siedo davanti alla coiffeuse e mi sistemo i capelli dando loro di nuovo volume. Gisèle è proprio brava! Mi sento un poco come una diva!
Vediamo quale lingerie indosserò stasera. Mhm… set rosso? No, meglio reggicalze e calze neri? Mhmm.. no, stasera meglio ancora una delicata guepière in morbido pizzo, fantasia floreale, molto primaverile e voluttuosa. E' rosa come si conviene ad una ragazza come me!
Mentre la indosso aggiusto i miei seni nelle coppe con ferretto che mi danno un effetto push up sensuale. Infilo delle calze velate rosa con gusto e precisione per poi agganciarle ai quattro reggicalze. Mi guardo allo specchio. Mi giro, ecco il mio fondo schiena messo in risalto dalla guepière. Bel culo, cara! Dico tra me e me ammirando, maliziosa, i miei glutei ormai enormi. Bel culo da troia! E rido di me stessa.
Tanga? No, culotte di pizzo, tanto il mio cazzetto è perennemente flaccido e le mie palline sono ormai un ornamento di poca consistenza. Si forma appena un affioramento sulla parte anteriore ma niente che possa disturbare la mia silhouette femminile.
E per il vestito?
Direi di indossare quello da cameriera francese che ho acquistato on-line due settimane fa. E' composto da un miniabito nero e rosa, con parte superiore in tessuto increspato bianco e maniche a palloncino. La sottogonna dà un volume esagerato che accentua la mia mise da sissymaid. Mi è costato settanta euro ma ne vale la pena. E' un amore! L’ho solo provato e mai indossato per lui. Non vedo l'ora che mi veda vestita così!
Aggiusto di nuovo la mia pettinatura e indosso la cuffietta rosa e nera. Adorabile!
Mi trucco con cura, in particolare attorno ai miei occhi verdi da cerbiatta, ma senza eccessi, salvo per le labbra messe in risalto da un rossetto rosso acceso che fa da pendant allo smalto delle mie unghie con estensioni che Milena, la mia estetista, mi ha consigliato ed applicato per l’occasione.
Lunga collana di perle bianche, eleganti orecchini in oro con cristalli bianchi che posso indossare tranquillamente nei miei lobi perforati da tempo.
In ufficio indosso generalmente degli orecchini poco vistosi. A casa cambio stile e mi infilo degli orecchini che esprimono tutta la sensualità di cui sono capace.
Poi orologio da donna e braccialetto di perline, tre anelli d'oro. Uno spruzzo di Dior, J'adore l'Or, e … no, non sono ancora pronta. Le scarpe? Ma sì, proviamo a indossare delle scarpe decollete con tacco a spillo.. Sarà dura ma ne vale la pena!
Non ho cucinato io stasera. Ho acquistato la cena presso un ristorante toscano di discreta categoria tornando dall’ufficio. Tutto è già pronto in cucina. Devo solo apparecchiare. Sistemo il necessario per una sola persona, lui, Marco, il mio amore.
Sarà il mio padrone stasera come lo è nella vita del resto. Spesso ceniamo insieme. Ma stasera il mio ruolo da cameriera che mi ha chiesto di interpretare non me lo consente. In ogni caso oggi abbiamo avuto un pranzo di lavoro con alcuni clienti e come sempre abbiamo esagerato un poco con il cibo. Io mi devo tenere a dieta stretta. Quindi stasera per me niente cena e pronta a servirlo.
Lo sto aspettando. Sono tutta un fremito. Non lo vedo a casa mia da venerdi scorso ed il fine settimana, come sempre, sono rimasta da sola. Oggi, lunedi, rientra da me e desidero che mi trovi pronta, elegante, sottomessa e vogliosa come non mai.
Sono le sette. Campanello che suona. È sicuramente lui! Tuffo al cuore dall’emozione. Apro la porta. Marco mi offre il suo più bel sorriso. È elegante come sempre nel suo completo blu. Faccio un bell’inchino.
Remissiva, con la vocina da donna che mi viene ormai naturale e con la massima cortesia dico buonasera, signore padrone, prego entri pure. Spero sia andata bene la sua giornata di lavoro.
Lui è divertito. Abbiamo lavorato insieme per buona parte della giornata!
Entra e appena la porta è chiusa dietro di lui mi guarda con estrema attenzione. L’ho già accolto molte volte vestita da cameriera ma stasera è più interessato che mai. Il mio vestito è molto seducente, lo so. Solleva la gonna e la sottogonna ed ammira i reggicalze della guepière. Mi tocca il culetto.
Signore! Ma cosa sta facendo? Reagisco io con finto tono da pulzella. Direi che è un poco presto per prendersi certe libertà. Prego, si accomodi. Le porto un drink.
Vado a preparare un gin and tonic come piace a lui. In realtà poco gin e molto tonic perché spero in una serata con i fiocchi. Ghiaccio, fettina di limone. Metto il bicchiere sul vassoio con dei crackers e mi avvio sculettando verso di lui.
Mi dice che gli piace il mio nuovo look da cameriera, molto bello e sexy. Arrossisco, gli porgo il vassoio. Sorride, prende il bicchiere e ringrazia.
Grazie a lei signore per avermi dato l’opportunità di essere alle sue dipendenze e di essere così carina!
Sorride di nuovo ed assapora il suo drink. Il nostro giochino va avanti ancora. Dopo dieci minuti annuncio che la sua cena è servita. Mi segue in salotto. Si siede, io faccio la brava cameriera. Lo servo e lo riverisco oltremodo. È molto contento e questo mi rende tanto felice. Sculetto con grazia, mi abbasso, birichina, per meglio mostrargli il mio seno, lo sfioro sensualmente con la mano. Uso insomma tutti i trucchi per stuzzicarlo a più non posso.
Mangia, ma ha costantemente gli occhi e le mani su di me. Finita la cena, sparecchio, sistemo le cose in cucina e le posate nella lavastoviglie. Ovviamente non faccio il resto delle faccende. Le farò domani mattina. Adesso ho cose molto più importanti a cui pensare!
Marco si rilassa sul divano. Mi avvicino e, in modo remissivo, gli chiedo se ha ancora bisogno dei miei servizi.
Sì Sophie, risponde lui, vorrei che tu mi facessi un massaggio ai piedi e alle gambe. Sono proprio stanco.
Sorrido, faccio un inchino e mi metto, fremente, in ginocchio tra le sue gambe. Gli tolgo le scarpe, poi i calzini e sfilo il pantalone.
Con molta attenzione e cura inizio a massaggiargli i piedi. Visto che supera il 1,90 cm, ha dei piedi lunghi e larghi. Guardo le mie manine, le mie dita affusolate e le mie unghie rosso fuoco accarezzare i suoi piedoni. Inizio il massaggio, lento e sensuale. Mi soffermo sulle caviglie. Poi vado sù ed inizio a baciarlo. Lui è molto divertito ma fa finta di darmi degli ordini su come procedere.
Sottomessa, seguo le sue indicazioni, lo bacio e lo accarezzo, faccio dei piccoli massaggi rilassanti in basso e stimolanti in alto.
Sono arrapata. Lo bacio intensamente. Sfilo con lentezza e soddisfazione i suoi boxer. Arrivo ai grossi testicoli che prendo dolcemente nelle mie manine. Sono pelosi ma molto eccitanti. Li bacio entrambi ed inizio a leccarli con passione. Contengono il suo seme che spero di bere in abbondanza dopo tre giorni di astinenza.
Poi mi soffermo sul suo membro che si sta svegliando. Lo prendo in mano. Pelle soffice che scorre sull’asta che s’indurisce. Tiro indietro il prepuzio. Il grosso glande rosa emana un dolce profumo che conosco bene. È inebriante. Lo bacio con amore ed inizio a succhiarlo. Mugolio di piacere da parte di Marco. Gioco di nuovo con l’asta e riprendo a succhiarlo. L’ho fatto tante volte per lui.
Ci conosciamo da quattro anni per questioni di lavoro e la nostra relazione va avanti da più di tre anni.
Pratico fellatio sul suo cazzone da allora con assoluta regolarità ed è ogni volta una esperienza stupefacente per me. Una felicità immensa dargli piacere dopo una intensa giornata di lavoro.
Dopo dieci minuti è ormai in tiro. È bellissimo. L'ho già misurato più volte per divertimento. So che si estende per circa 23 cm di lunghezza mentre la circonferenza è di circa 21 cm. Bello grosso!
Mi alzo e gli chiedo se vuole favorire i miei servizi in camera. Marco sorride e mi dice che sono proprio una cameriera molto disponibile e diligente.
Si alza anche lui. Con la mia mano destra lo prendo per l’asta e mi avvio verso la camera matrimoniale. Lui mi segue divertendosi a baciarmi il collo e a palparmi il sedere.
Siamo in camera. Finisco di spogliarlo. Via la giacca, via la camicia. È nudo. È bello. Un fisico imponente di ex giocatore di rugby.
Inizio a spogliarmi. Faccio un piccolo strip-tease mentre lui si siede sul bordo del letto. Tolgo lentamente il mio vestito da cameriera con mosse ammiccanti. Mi libero del braccialetto e della collana. Sfilo con maliziose mosse la culotte. Lascio tutto il resto e mi avvicino a lui.
Sempre in tiro mi accoglie e mi bacia appassionatamente. Poi, abbassando le coppe, si sofferma sul mio seno. Ho iniziato la cura ormonale da un anno e mezzo ormai e la paga lui. È un suo investimento di cui spera di raccogliere i frutti. E che frutti! Mi lecca, mi stuzzica, mi succhia i capezzoli. I miei seni sono ormai abbastanza pronunciati per poterci giocare eroticamente. Mi diverte molto vederlo e sentirlo così passionale. Accarezzo i suoi capelli mentre mordicchia le mie tettine che si drizzano eccitatissime e mi mandano segnali di estasi che mi fanno girare la testa.
Mi vuole a pecorina. Sorrido e mi posiziono. Con i clisteri so di essere pronta e lubrificata. Lui si posiziona dietro di me. Niente preservativo tra noi visto che siamo molto ligi nei nostri rapporti. Io poi sono fedelissima. Faccio sesso solo con lui!
Mi bacia nel collo e sul culetto. Mi accarezza le chiappe e le apre per leccare la mia rosa anale. Fremito di piacere intenso. Mi sollecita il buchino con la lingua e infila dita dopo dita umettate di saliva. Mi fa arcuare bene la schiena. Resto con il culo per aria mentre tra le gambe i miei piccoli attributi flaccidi penzolano nel vuoto.
Sento la sua grossa cappella sfiorare i miei glutei. Sono tutta un brivido. Giro la testa. Lo guardo, supplicante, mentre si avvicina e tenendomi i fianchi mi penetra con calma. Un colpetto, due, al terzo entra tutto in me. È piacevole come sempre. Si fa avanti ancora, scivola per farmi sentire tutta la sua asta poi inizia a stantuffarmi il culetto. Spingo indietro le chiappe per meglio sposare il suo ritmo. Lui si eccita e dopo un poco mi monta con forza. Mugolo di piacere, senza ritegno alcuno. La mia vocina squillante lo eccita oltremodo. Mi chiama puttana, troia, bagascia e mi incula su di un ritmo forsennato. Cinque, dieci, quindici minuti. E’ scatenato e mi sbatte con vigore. Adoro quando Marco è così deciso!
Il mio ano è tutto un brodo e lui non sembra volersi fermare. Anzi mi chiede di cambiare posizione! Mi sdraio sulla schiena. Apro le gambe, gli mostro tutta la mia polposa fessura e mi viene dentro e sopra. Entra in me come in un guanto di carnosa libidine. Rotolo la testa all’indietro per il piacere smisurato. Mi scopa giocando con le mie tette. Cambia spesso ritmo. Talvolta mi sgroppa con energia tenendomi per le cosce. Poi si calma e mi succhia le tenere mammelle mandandomi in paradiso. A momenti si sdraia su di me per cercare il mio bacio poi all’improvviso si irrigidisce di nuovo e riprende la sua corsa folle nel mio sfintere.
Ho il culo sbrodolante. Le sue palle contro il mio sedere ed il rumore ripetuto dei colpi a stantuffo segnano il ritmo della nostra copulazione. Un forte profumo di sesso si espande nell’aria e invade la stanza.
In seguito inizia a sussultare, è pronto ad eiaculare. Lo accompagno con grida di godimento e con un gioco di chiappe che ho sperimentato più volte con lui.
Infine lo sento irrigidirsi, venire e scaricare più volte lunghi getti del suo seme caldo in un rantolo di beatitudine. Io lo stringo con forza a me. Le mie gambe gli impediscono di muoversi oltre e con le braccia lo accolgo amorevolmente sul mio petto. Appagato si accascia sul mio corpo. Lo stringo ancora contro di me. Mi bacia intensamente.
Oh, Sophie, quanto mi sei mancata! Avevo proprio voglia di te! Mi dice un sacco di cosine carine. Da innamorato. Io lo bacio sulla bocca, sulle guance, nel collo, dietro le orecchie.
Rimaniamo così ancora qualche minuto. Sento il suo pene ammosciarsi lentamente poi uscire da me. Mi sento vuota ma inseminata!
Ci stacchiamo. Qualche coccola ancora.
Vuole qualcosa da bere signore? Gli chiedo.
Volentieri Sophie. Un succo di frutta fresca grazie.
Sorrido. Mi alzo. Faccio un bell’inchino e mi avvio sculettando verso la cucina. So che mi può vedere dalla camera quindi mi adopero con mosse esageratamente femminili ad aprire il frigo, ad estrarre il succo. Apro la bottiglia. Prendo il bicchiere. Poso tutto su di un piccolo vassoio e ritorno giocando con i fianchi e con i miei seni verso la camera.
Poso il vassoio con modi remissivi. Ovviamente solo lui può bere. È il padrone. E comunque non ho sete al momento.
Parliamo un poco. Il fine settimana è sempre duro per me, mi manca molto signore, dico io.
Lo so Sophie ma sai che non possiamo farci niente. In fin dei conti ci vediamo da lunedi al venerdi. Poche coppie possono dire altrettanto, no?
Probabilmente sì, signore, ma vorrei tanto essere sempre alle sue dipendenze.
Chissà, risponde lui, forse un giorno. In fin dei conti abbiamo fatto progressi in questi anni, no?
Certo, quando ripenso a quattro anni fa le cose si sono evolute oltremodo!
Marco era l'amico di un mio cliente. Cercavo un rappresentante con cui stabilire rapporti commerciali e mi fu presentato in occasione di una cena di lavoro. Bello, moro, alto e forte, un viso che ispirava fiducia, occhi neri e sguardo profondo. Molto professionale e competente. L'ideale!
Io ero solo un giovane gay all’epoca. Avevo tentato qualche rapporto con delle ragazze nella mia gioventù ma avevo presto conosciuto degli uomini che mi avevano conquistato. Sentivo che Marco era l’uomo giusto ma come fare per sedurlo?
I nostri rapporti di lavoro si consolidarono con il tempo. Conoscendolo meglio sapevo che amava molto le donne.
Quindi presi una decisione azzardata. Visto che stava in albergo tutta la settimana gli offrii di venire a stare a casa mia. Ho due camere e nessuna compagnia. Lui fece qualche complimento ma poi accettò.
Le prime due settimane passarono in sordina. Lavoro, cena insieme in casa. Qualche film. Un paio di uscite per Firenze ma sono piuttosto casalingo e lui è spesso stanco a causa del suo lavoro.
Visto che ama il gentil sesso pensai di provare a somigliare ad una femmina. In fondo quando ero bambino e adolescente mi ero spesso vestito da donna per gioco. Una volta mia madre mi aveva addirittura vestito da fatina per carnevale e le persone che non mi conoscevano bene mi avevano scambiato per una vera ragazzina!
Forse cambiando look potrei sedurlo, mi dissi. Certo non mi limitai a questo. Gli chiedevo dei suoi gusti in fatto di donne. Facevo ammiccamenti appena velati. Qualche discorso che scivolava sul delicato.
Lui rispondeva apertamente e senza malizia. Ovviamente cercò di capire chi fossi. Fui molto onesto. Gli dissi di avere provato ad essere eterosessuale ma che in realtà ero attratto dagli uomini che mi affascinavano di più.
Lui mi guardò dapprima con sorpresa, un pizzico di sospetto e circospezione ma poi si limitò a dirmi che in fatto di sesso e di amore non c’erano tabù. A lui piacevano le donne ma poteva capire che ci potessero essere persone altre. E aggiunse, spesso sono persone molto interessanti.
Sorrisi. Ero consapevole di avere toccato la corda giusta.
Passarono le settimane. Con il mio fisico efebico sapevo che potevo fare qualcosa. Sono alto 1,68 cm, pesavo allora 58 kg (adesso soltanto 52 kg!). Non ho mai avuto molti peli e con pochi ritocchi ero cosciente che mi era possibile diventare femmina per lui.
Feci quanto prima possibile. Ricerche su internet. Cura del corpo e del viso. Vestiti, scarpe e lingerie. Come correggere la voce, come camminare e muoversi da donna. Ammiccamenti e quanto altro. Certo all’inizio mi trovavo ridicolo. Ma con la pratica iniziai ad ottenere qualche risultato. Andai in un negozio per acquistare il necessario per il trucco. La signora del negozio rimase un poco sorpresa all’inizio ma fu comunque gentile e mi dette i consigli giusti.
Marco mi vedeva cambiare di giorno in giorno nei miei modi e nell'aspetto ed avvertivo il suo turbamento.
Dopo qualche settimana di prove e di acquisti, mi sentii abbastanza sicura e gli chiesi se non gli dispiaceva permettermi di essere “me stessa” a casa.
Lui mi guardò sorpreso ma visibilmente interessato. Non aggiunsi alcun dettaglio ma gli feci capire che mi piaceva travestirmi da donna. I suoi occhi si accesero immediatamente. Colpito!
Mi rispose un poco imbarazzato che per lui andava bene, che lui era solo un ospite in casa mia e che quindi ero liberissima di fare come volevo.
Così la sera dopo mi feci trovare tutta pronta per lui. Trucco vistoso, lingerie, vestito da cuoca sexy, capelli pettinati alla garçonne, molto birichini, tacchi a spillo.
Quando arrivò a casa gli prese un colpo! Mi fece i complimenti e mi disse che ero molto attraente. La serata passò però tranquillamente. Non volevo forzare il gioco.
Così passò una settimana. Tutte le sere lo accoglievo vestito da donna cambiando mise. Lui era imbarazzatissimo ma visibilmente molto eccitato. Conosco i sentimenti e le passioni degli uomini. Ho provato qualcosa del genere anche io e lui era chiaramente sul punto di crollare.
Passò il fine settimana ed il lunedi quando tornò da me non poté resistere. Parlammo un poco, mi disse che mi aveva sognata tutto il weekend. Gli ero mancata. Mi chiedeva scusa ma era fortemente attratto da me. Non dissi nulla. Lo baciai sulle labbra, mi prese tra le sue braccia e facemmo l’amore per la prima volta. Fu bellissimo!
E bellissimo è ancora oggi. È costantemente pieno di attenzione. Mi scopa a dovere. Mi fa sentire sempre più donna. All’inizio era solo un trucco per portarmelo al letto ma adesso diventare femmina mi piace da morire. Anche fuori di casa. In ufficio dove la mia segretaria, Anna, mi ha accettata come una amica. Dalla mia parrucchiera Gisèle che mi accoglie come sua cliente fissa. Dall’estetista Milena, gentilissima, che affina il mio corpo ormai quasi tutto al femminile con gli ormoni che prendo. Inoltre il mio medico che Marco mi ha fatto conoscere, il dott. Moroni, è uno specialista in fatto di transessualismo ed è molto accomodante e cortese.
È vero che all’inizio ho avuto qualche problema sul lavoro. Alcuni miei clienti sono rimasti alquanto sorpresi della mia transizione. Qualcuno l'ha anche presa male. Ma nell'insieme so di essere brava nel mio lavoro di intermediazione e molti mi sono rimasti fedeli. Anzi occupandomi di vestiti e maglieria ho incrementato il mio fatturato aggiungendo alcuni nuovi clienti tra i crossdressers e i transessuali.
I problemi maggiori sono occorsi altrove. Ho dovuto subire delle angherie. Alcuni bruti per strada. Una impiegata delle poste. Delle vecchiette in un negozio. Per fortuna nessun incidente grave. Solo offese che però fanno molto male dentro.
In fondo cosa voglio? Un poco di felicità e di amore come tutti. Non posso essere uomo. Non sarei neanche più credibile adesso. Per strada passo ormai per una donna a tutti gli effetti. Chiunque mi incontri mi interpella con la parola "signora". E devo dire che mi piace essere donna e desidero che Marco mi voglia bene e mi faccia l’amore. È troppo chiedere? È troppo disturbo?

Sei bellissima! Mi dice Marco che mi riporta al presente. E i tuoi seni stanno crescendo a vista d’occhio, cara!
E’ vero. La cura ormonale che mi sta pagando sta facendo meraviglie su di me. In un anno e mezzo sono ormai irriconoscibile. I miei seni sono quelli di una adolescente in piena pubertà. Ho perso parecchi chili anche se ho i fianchi più larghi e molto grasso si è accumulato nel mio sedere. Era già abnorme per un uomo ma adesso ho un culo da matrona! E Marco ne va pazzo!
Certo, ci sono degli effetti secondari meno piacevoli. Ho degli sbalzi di umore che inizio appena adesso a controllare. Sono spesso stanca, tanto è che ho dovuto diminuire le mie ore di lavoro e delegare alla mia segretaria alcune incombenze. Il mio tono muscolare che non era un granché prima è precipitato. Cerco di fare un poco di ginnastica. Cammino molto. Però sono spesso molto debole e mi sento quindi indifesa. Mi sento meglio solo quando sono tra le braccia di Marco. Coccolata e protetta mi sottometto volentieri a lui.
Altro effetto degli ormoni riguardano i miei attributi maschili. Sempre avuti piccoli ma funzionanti. Da alcuni mesi però il mio cazzetto rimane sempre più spesso inerte, flaccido, nonostante sia molto eccitata.
Riesco ancora ad eiaculare ma in genere Marco non vuole che accada. Mi scopa come un toro e mi riempie di sborra sia il culo che la boccuccia. Ma insiste col dire che solo lui deve potere eiaculare. È lui l’uomo e mi ha insegnato a controllarmi. Non appena avverto che sto per venire glielo devo dire. Cambia ritmo e posizione. Così sono sempre arrapata e mai del tutto appagata.
Ogni tanto ha pietà di me e, in media un paio di volte il mese, prende il mio cazzetto tra due dita, lo sega un poco mentre mi scopa e vengo nella sua mano. È un vero sollievo. Una goduria assoluta. Poi mi fa sempre bere il mio sperma. Sono poche gocce ma le assaporo volentieri.
Col tempo ho imparato ad amare la mia remissione e trovo un particolare godimento a procuragli piacere e a fare diventare il mio ano il mio vero e quasi esclusivo organo sessuale.
Continua ad accarezzarmi e a baciarmi. Gli faccio le coccole poi sento che è quasi pronto. Afferro il suo cazzone barlocco con la mia manina e lo sego un poco mentre lo bacio sul petto e sulle labbra. Poi lo prendo in bocca e lo succhio con dedizione. È dolcissimo e forte allo stesso tempo. Le sue vene pulsanti si disegnano nettamente mentre sta andando in tiro. Il suo liquido preseminale cola dal glande e gusto anticipatamente il piacere di bere il suo sperma.
Mi chiede di guidare la danza ed io non mi faccio pregare. Lo sdraio sul letto. Monto a cavalcioni su di lui e mi faccio impalare dolcemente dal suo cazzo ormai in tiro. Riesco a sentirlo bene in me, calza a meraviglia. Quindi avvio il mio lavoro di culo e di fianchi. Lui si mette a rantolare di piacere ed io lo accompagno con la mia vocina in falsetto.
Mi stringe le chiappe, me le apre, facilita la penetrazione e lo scorrimento del suo pene in me. Dopo un poco lo cavalco con più decisione. I miei seni da adolescente saltellano su e giù seguendo il ritmo della nostra copulazione. Libidine!
La circonferenza del suo membro mi provoca ondate di piacere intenso e ballo con divertimento lasciando sbattere i miei piccoli attributi inerti sulla sua pancia ogni volta che ricado giù.
Lo aiuto un poco a mettere le mani dove voglio io. Talvolta sui miei seni con i miei capezzoli dritti come fusi e talvolta sulle mie natiche e sui fianchi.
A poco a poco acquisisce maggiore sicurezza e mi scopa accompagnando il mio danzare su di lui. Siamo in sincronia perfetta ed il piacere dura quasi mezza ora.
Sono ormai scatenata. Lo obbligo a non venire subito. Talvolta rallento il ritmo o mi fermo per baciarlo sul petto villoso e sulle guance. Poi riparto con suo immenso piacere e riprendono i nostri muggiti di goduria. In seguito cerco con la mano la base del suo membro. La stringo o afferro con forza le sue palle. Il piccolo dolore che gli provoco blocca la sua pulsione e ne approfitto per danzare ancora e farmi scopare sempre più. Marco sta diventando sempre più bravo e i nostri amplessi sono sempre più lunghi. Una goduria per me che non posso venire!
L’ho però portato al limite. Un fortissimo profumo di sesso pervade la stanza. Balliamo all’unisono ancora un poco. Poi d’improvviso lo sento sussultare. È prossimo all’eruzione. Mi dice che vuole eiaculare sul mio viso. Io sorrido e gli rispondo che voglio però la sua sborra anche in bocca.
Mi alzo lentamente, sento sfilare il suo cazzone eretto. Il mio culetto vuoto è un brodo ormai. Mi posiziono in ginocchio tra le sue gambe e prendo a masturbarlo. Non dura molto e mi schizza tutto il suo seme in faccia e in bocca. Un getto, due, tre, ancora qualche goccia. Il suo seme è bianco, denso, gustoso e profumato. Lo cerco con le dita ovunque sulle mie guance, sul mento, sulla fronte ed ogni volta lo raccolgo con cura e lo porto sulle labbra. Lo lecco e lo ingoio con dedizione. Guardo Marco intensamente mentre agisco così da birichina innamorata.
Soddisfatto mi guarda imperante. Io lo lascio per un poco nel suo momento di gloria e poi mi chiede di alzarmi. Si alza anche lui e mi bacia sulla bocca. Non l’aveva mai fatto prima!
Mi ha baciata sempre dopo l’amore ma mai dopo avere eruttato nella mia boccuccia. Non si vergogna più di me e di se stesso. Mi accetta per quello che sono. Sono innamoratissima!
Ci sdraiamo. Sono le dieci passate. Qualche coccola ancora e ci prende il sonno. Non so quanto tempo sia passato ma mi sveglia Marco. Ossia le sue mani su di me. Mi accarezza, poi mi bacia.
Ho ancora voglia di te, mi dice. Scusa ma il fine settimana è andato in bianco e ho il cazzo ancora in tiro.
Sono un poco assonnata ma sorrido. Non si deve scusare signore. Sophie è qui per esaudire tutti i suoi desideri. Lei è il padrone. Io la sua cameriera e la sua servetta. Sono a sua totale disposizione… sempre! E lo bacio teneramente.
Lui si esalta, alza la mia gamba sinistra e mi prende di nuovo da dietro. Infila il suo pistolone nel mio ano ancora bagnato ed inizia a stantuffare il mio buchetto. Mi sbatte bene e gioca con i miei seni. Sono di nuovo in estasi quando, all'improvviso, suona il telefono.
E' a portata di mano. Guardo il numero. Sono sorpresa. È il numero di casa tua. Tua moglie, dico. Che faccio?
Beh, rispondi, dice lui, sennò chissà cosa pensa.
Pron… correggo la mia vocina… pronto, chi parla? Cerco di ritrovare la mia voce da uomo.
Buonasera signor Banci. E' Anna sua moglie tutta allarmata. Chiedo scusa se la chiamo a questa ora ma non riesco a rintracciare mio marito. Forse ha il cellulare spento. Inizio a preoccuparmi. Di solito mi chiama per farmi sapere che tutto è a posto. Questa sera non l'ha fatto. Volevo avere conferma che è lì da lei.
Oh, certo signora Romeo, suo marito è qui da me come ogni sera dei giorni feriali. È mio gradito ospite lo sa. Siamo soci in affari quindi lo ospito volentieri signora.
Oh, signor Banci. Grazie. Mi da sollievo. Avevo paura che gli fosse capitato qualcosa di brutto.
No, per fortuna è tutto a posto.
Intanto Marco, divertito dalla situazione, continua a scoparmi con calma e a giocare con i miei capezzoli.
È lì accanto a lei? Mi chiede sottovoce.
Mhm… No, signora. Mento spudoratamente. Sono sola... Mhmm... solo in camera mia.
Ne approfitto per ringraziarla, riprende lei. Sono contenta che sia lì a casa sua. Ci siamo visti solo due volte anni fa mi è sembrata una brava persona. Una persona molto seria ed affidabile. Contrariamente a mio marito. In confidenza ho sempre paura che possa frequentare una altra donna. Sa come è. Dal lunedi al venerdi fuori casa per lavoro. Lo vedo solo nel fine settimana.
Oh, non deve preoccuparsi signora. Le posso assicurare che non frequenta nessuna donna. E Marco mi sbatte con forza fino a farmi quasi balbettare.
De.. de..devo chiamarglielo, signora?
No, non importa, risponde lei. Mi critica sempre perché sono sempre ansiosa. Lo lasci fare. Anzi, un favore però. Potrebbe ricordargli che sabato prossimo mia madre verrà a trovarci. Dovrebbe ricordarsi di farle un regalo carino. Magari a Firenze trova qualcosa di più carino piuttosto che qui a Reggio Calabria.
Oh, signora, senza altro. Non mancherò. Sorrido perché Marco non sopporta sua suocera!
Per il resto lo lasci fare e grazie ancora per ospitarlo quando è lì a Firenze. Mi fa un grande piacere.
Ma si figuri. Il piacere è tutto mio signora, buona serata, ci sentiamo presto.
Riferisco il tutto a Marco che si fa una bella risata e mi bacia sulla bocca. Mia moglie è un angelo. Una brava moglie, una brava madre e una bravissima casalinga. Le voglio bene… quasi quanto a te. Tuffo al cuore per me! Ma mia suocera è una vipera. La caricatura delle barzellette. Mi dovrai aiutare a trovarle un regalo.
Ma certo signore, ci andiamo in settimana, magari nella pausa pranzo. Intanto, signore, le vorrei ricordare che il suo membro è in tiro ma fermo nel mio culetto da alcuni minuti. Quali intenzioni ha? Non mi lascerà mica a metà dell’opera spero!
E Marco riprende, divertito, il suo ritmo bestiale scopandomi come una bagascia!

Tutti diritti riservati...
Spero che la storia sia piaciuta. Aspetto i vostri graditi commenti al seguente indirizzo e-mail: sweetsissysophie1@gmail.com.

scritto il
2012-09-01
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