Silvia e Pietro fidanzatini 7

di
genere
tradimenti

La mattina dopo mi svegliai a fatica, dalla finestra filtrava già tanta luce, ci misi un non poco tempo prima di unire tutti i pezzi della serata passata. Vittorio era vicino a me, ancora nudo ed addormentato. Ebbi solo voglia di andare a farmi una doccia, la sera prima avevamo spento l’aria condizionata e mi ero svegliata alquanto sudata. Entrai in doccia, non mi servì neanche spogliarmi perché ero già nuda. Quando aprii l’acqua mi accorsi che quel luogo era ormai diventato il mio posto dove pensare. Feci scorrere l’acqua sul mio corpo lasciandola cadere sulla mia testa, come se volessi raffreddare i miei pensieri. Ripensai alla sera prima e con mia meraviglia non mi sentii a disagio o imbarazzata, anzi ero molto serena, l’unico pensiero era rivolto a Pietro, infondo avevamo bevuto molto e non so se lui si sarebbe svegliato sereno come lo ero io. Uscii dalla doccia, mi avvolsi in un telo nuovo ed uscii dal bagno. Sentii bussare alla porta, era Vittorio che ci aveva portato la colazione, gli dissi che Pietro dormiva ancora, lui mi disse solo che ci aveva portato la colazione e che quando volevamo lui era in struttura. Lo ringraziai e presi il vassoio, lo poggiai sul mobile della stanza ed aprii la porta del balconcino. Presi il vassoio e lo portai fuori. Pietro continuava a dormire, mi avvicinai e dandogli un bacio sulle labbra lo svegliai, appena mi vide a pochi centimetri dal suo viso sorrise, in quel momento il mio mondo tornò ad essere sereno. “Ci hanno portato la colazione” disse solo un “ok”, si alzò ed andò in bagno. Io lo aspettai seduta sul terrazzino. Si presentò in boxer.
“dormito bene?” gli chiedi appena lo vidi “benissimo”.
Iniziammo a parlare di come trascorrere la giornata, come se la serata di ieri non fosse mai esistita, ma poi ecco che fu proprio Pietro con molta naturalezza che riportò tutto al giusto posto chiedendo “vuoi andare in spiaggia o vuoi rimanere in piscina così sei più vicino alla camera?” feci la finta tonta chiedendo “perché” lui rise e chiarì “cosi se ti viene voglia hai vicino un letto per divertirti” mi misi a ridere, anche perché il suo tono era canzoniero, il che mi fece ritrovare il mio Pietro che mi prende in giro e mi sfotte tutto il tempo. Era bello come riusciva a vivere questa cosa con tanta naturalezza e tanta tranquillità. Mi sedetti sulle sue ginocchia, gli misi una mano attorno al collo e lo baciai “ti amo” ci guardammo negli occhi e scoppiamo a ridere “però voglio andare al mare, cosi vi faccio esplodere dalla voglia” “non immagino cos’hai in mente”.
Chiamammo Vittorio e gli dicemmo che pensavamo di andare al mare e se voleva unirsi “certo che posso è tutto vuoto e non sono previsti arrivi per oggi”.
Ci preparammo, e visto che Vittorio ci aveva detto che a poche centinaia di metri ci stava una spiaggetta con poca gente evitando la spiaggia grande decisi di osare, misi il costume che avevo preso, ma per non farmi cogliere impreparata sopra alla mutandina misi un altro costume sempre bianco. L’effetto devo dire che non era male, a vederlo sembrava un modello fatto proprio cosi.
Dopo neanche un quarto d’ora eravamo li, ma con grande delusione ci stavano varie famiglie cosi non potei dare sfoggio del mio ultimo acquisto. Comunque la mattinata trascorse molto tranquillamente, come se fossimo vecchi amici giocammo e parlammo di tutto un po'.
La sola idea di aver indossato quel costume e l’idea che se fossimo stati solo noi l’avrei mostrato mi tenne in calore tutta la mattina. Quando ormai furono le due iniziò a fare veramente troppo caldo così decidemmo di andare via anche perché iniziammo ad avere fame.
Decidemmo di mangiare delle frutta al B&B, e a dire il vero l’idea mi fece molto piacere.
Arrivati in struttura mangiammo sotto al gazebo in piscina.
I ragazzi iniziarono a parlare di calcio e sembrava non volessero accennare a finirla vista anche la rivalità delle loro squadre del cuore. A dire il vero la cosa iniziò anche ad annoiarmi visto che mi sentivo totalmente esclusa dalla discussione.
Mi misi su un lettino all’ombra a chattare con il telefonino, così si fecero le quattro passate.
Che vi devo dire, loro continuavano a parlare di calcio…. Mi stavo innervosendo, e così giusto per distrarli dalla loro conversazione mi alzai, ma loro non si accorsero di me quindi con la gamba spostai il lettino facendolo strusciare e facendo rumore, appena si girarono verso di me, mi girai e finalmente afferrai il costume che copriva la sorpresa e lo sfilai piegandomi in avanti, rimanendo solo con quella sottile striscia a dividermi le chiappe, e la sorpresa del davanti non potevano neanche immaginarla. Cosi senza neanche voltarmi, mi avvicinai al bordo della piscina e mi tuffai in acqua. I ragazzi finalmente si svegliarono dal loro delirio sportivo e si avvicinarono alla piscina, “bel costume” mi disse Pietro “non l’avevo mai visto” gli confessai del mio acquisto senza svelargli i particolari per loro ancora inediti.
I ragazzi si tuffarono praticamente insieme, in acqua non mancarono le mani sul mio culo e gli apprezzamenti giocando giocando Pietro mi slacciò il reggiseno e devo dire che la cosa non mi dispiacque, poi proposero di uscire, a fare cosa, si capiva, ma io volevo la mia uscita in grande cosi gli dissi di uscire e di mettersi sulle sdraio. Quando si sdraiarono i loro occhi erano su di me, mi diressi alla scaletta e lentamente salii gli scalini. Quando lo slip fu ben visibile ai loro occhi dissero ad unisono un “whaooo” era esattamente l’effetto che volevo.
Mi avvicinai a loro, erano seduti su due sdraio e avevano lasciato una sdraio centrale libera per me. Mi avvicinai alla sdraio di Vittorio e mi sedetti in braccio a lui, “che fai non ti avvicini” riferendomi a Pietro. Pietro cosi si avvicinò spostando ancora più vicino la sdraio.
“Finalmente avete smesso di parlare di calcio, avete trovato qualcosa di meglio” risero dicendo “molto di meglio” per rimarcare, come se ce ne fosse bisogno, Vittorio mi diede anche un rumoroso, schiaffo sul sedere e scoppiammo tutti a ridere.
Allungai le gambe e le misi sulla pancia di Pietro cosi da mettermi proprio sdraiata su i miei due uomini. Il mio ragazzo teneva in mano i miei piedi ed oggi tanto me li massaggiava.
“Che bello essere qui” guardando Pietro “Vero Pietro, non è stupendo?” “si stupendo, si sta da dio” mi girai verso Vittorio e gli diedi un bacio sulle labbra “grazie per averci ospitati” “per me è un piacere” e la sua mano salì afferrando le mie tette. “Vittorio se ne approfitta e si prende tutte le libertà” Pietro scoppiò a ridere dicendo che lo capiva. Io con fare da finta arrabbiata “a si?” allora mi girai e gli dissi “allora posso prendermele anche io queste libertà?” poi guardai Pietro per vedere la sua reazione.
Iniziai a limonare con Vittorio come fossimo due fidanzatini, sentivo le sue mani sul mio sedere e sul mio seno, mentre il mio ragazzo iniziò a massaggiarmi i piedi.
Le mani di Vittorio si fecero sempre più audaci, credo anche con la sicurezza avuta dal discorso della sera prima. Pian piano le sue mani si intrufolarono nel costume, io in maniera del tutto naturale allargai le gambe offrendogli libero accesso. In pochi minuti mi ritrovai con due dita in figa e devo dire che il ragazzino ci sapeva proprio fare. Iniziai a gemere, con un rapido gioco riusciva a scoparmi la figa e a stuzzicare il clitoride mentre continuava a baciarmi il collo.
Continuavo a godere del suo trattamento, mentre Pietro aveva iniziato a leccare un piede.
Allungai la gamba e riuscii a infilare il piede nel pantaloncino di Pietro e a sentire la durezza del suo cazzo. Pietro si abbassò subito il costume ed io riuscii a accarezzagli il cazzo con le dita dei piedi. Pietro mi allargo anche le dita dei piedi riuscendo a mala pena a mettere il suo cazzo in mezzo cosi inizia con tanta fatica a segarlo con il mio piede. Lo guardai “ti eccita?” “si mi fanno impazzire i tuoi piedi”.
Nel durante Vittorio non smise di baciarmi sulle labbra e sul collo mentre le sue dita non mi davano tregua scopandomi letteralmente la figa senza mai tralasciare il mio clitoride e fu così che in poco mi fece sborrare, fu fantastico, mi sentivo scossa e felice.
Mi ci vollero parecchi minuti prima di riprendermi.
Quando mi ripresi li guardai “poverini ho sborrato solo io”, mi alzi e mi tuffai in piscina, feci un paio di bracciate, ci voleva proprio abbassare la temperatura. “che fate non venite?” mentre lo dicevo mi levai gli slip e li lanciai verso di loro.
I due non se lo fecero ripetere, entrarono in acqua e in pochi minuti mi trovai circondata, sentivo i loro cazzi duri strusciarsi addosso. Baciavo prima l’uno e poi l’altro. “Andiamo in stanza?” dissi appoggiandomi al bordo, “perché non va bene qui?” mi disse Pietro “no voglio stare libera”. Uscii dalla piscina mentre i ragazzi provavano a ributtarmi in acqua e senza neanche asciugarmi corsi in camera, i ragazzi mi seguirono e fu per vera scommessa che correndo non caddi. Entrata in camera me li ritrovai addosso, mi buttarono sul letto e mi ritrovai con loro ai miei lati. Baciavo prima l’uno e poi l’altro mentre le loro mani si litigavano la mia figa ed il mio seno.
Ma ora volevo di più, mentre baciavo Vittorio mi spostai sopra di lui, lo baciavo a quattro zampe mentre Pietro era rimasto sdraiato sul materasso. Guardai Pietro “non ti dispiace vero?” “no assolutamente” afferrai il cazzo di Vittorio e lo portai all’ingresso della mia figa, e godendomi la sensazione di un nuovo cazzo dentro lo feci scorrere lentamente dentro.
Quando arrivai a toccare il suo bacino mi rigirai verso Pietro “stupendo”, non disse nulla.
Mi dedicai a sentire il suo cazzo dentro di me fino per qualche minuto salendo e scendendo su quel palo poco alla volta gustandomi ogni centimetro di quel palo. Poi finalmente sentendomi pronta iniziai a cavalcarlo con maggiore velocità. Non so spiegarvelo, ma il suo cazzo riusciva a stimolarmi nei punti giusti e riusciva a farmi godere ad ogni affondo.
Mi voltai verso Pietro “voglio anche te” si avvicinò, non credo avesse capito le miei intensioni, mi baciò e si mise vicino per offrirmi il suo cazzo da succhiare “no ti voglio dentro” Pietro mi guardò con aria interdetta “come?” con voce strozzata dal piacere che Vittorio mi stava donando “inculami”. Non credevo alle mie parole, stavo chiedendo al mio ragazzo una doppia penetrazione, ma in quel momento li volevo tutti e due dentro di me. Pietro si posizionò dietro e appena sentii le sue mani sul mio sedere mi fermai ed inarcai la schiena per offrirgli il mio culo.
Pietro ci provò varie volte a farlo entrare, ma appena faceva entrare pochi centimetri sentivo un forte dolore e quindi nonostante lo volevo, non riuscimmo a farlo. Dopo pochi minuti che ci provava, senza riuscirci sentii solo un “merda” era venuto sul mio culo.
“Sei venuto?” mi rispose con un si nervoso “tranquillo ne ho un altro”.
Pietro si mise davanti e iniziai a succhiargli il cazzo molle. Era una cosa che avevamo già fatto, molte volte mi ero dedicato al suo cazzo che subito dopo essere venuto perde di durezza, ma era la prima volta che nel durante mi godevo il cazzo di un altro uomo.
Vittorio mi portò all’orgasmo due volte, mentre io saltavo sul suo cazzo mi toccava il clitoride, è una cosa che mi fece letteralmente impazzire, il secondo orgasmo arrivò così forte ed improvviso che non riuscii a staccare la bocca dal cazzo di Pietro, tenevo il suo cazzo in mano e tanto fu improvviso che urlai con il suo cazzo che non riuscii a staccarmi e per poco non lo feci cadere rovinosamente su di noi.
Quando mi ripresi mi levai da Vittorio, volevo comunque tutti e due dentro.
“Pietro inculami” ero ancora scossa dall’orgasmo, ma volevo che mi venissero dentro e a Pietro avevo, non so il perché, riservato il mio culo. Questa volta senza la presenza di Vittorio riuscì ad entrare, non immediatamente, ma riuscì ad entrare senza farmi sentire dolore.
Ero stesa a quattro zampe sul letto e Pietro iniziò a incularmi senza remore, si sentiva nella stanza il rumore dei colpi sul mio culo, andò avanti per una decina di minuti, “voglio sapere quando ti senti che stai per venire” mi rispose che gli mancava poco.
“Allora dai spazio a Vittorio” protestò, ma lasciò il posto a Vittorio.
Si posizionò dietro e visto il lavoro del mio ragazzo non ebbe difficoltà ad entrare. “Bravo inculami” lo ripetevo ossessivamente. Vittorio si mise davanti, voleva un pompino, ma gli dissi di no. Gli chiesi la mano e mentre Pietro mi inculava chiesi a Vittorio di mettere una mano tra me ed il cuscino che avevano messo sotto al mio bacino per mantenere il sedere alzato e toccarmi il clitoride.
Ad un certo punto Vittorio iniziò a dare una serie di spinte forti, stava per venire. Iniziai ad incitarlo a riempirmi il culo, e venne affondando ancora di più il suo cazzo dentro di me.
Era esausto, e scivolò vicino a me.
Mi rivolsi a Pietro “ora tocca a te” all’inizio protestò, ma quando gli dissi che volevo che mi scopasse il culo dov’ero stato scopato da un altro e che volevo che lo facesse da bravo cornuto, credo che lo colpii nel suo punto debole tanto che una volta entrato venne dopo pochi minuti, anche perché continuavo a ripetergli che da bravo cornuto doveva venire nel culo pieno dello sperma di un altro. In certe situazioni capii che ero veramente una troia.
Finalmente avevo scopato con una altro.
Per consigli e opinioni eli83bn@libero.it
di
scritto il
2022-09-01
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