Cindy e l'adulto
di
Cindymaster
genere
dominazione
Io e l’adulto.
Avevamo finito il percorso di golf alla pari.
Era un signore diciamo non giovane forse cinquanta ,forse sessanta. Aveva un corpo asciutto e muscoli ben formati.
Decidemmo di andare in piscina visto che avevamo ancor tempo prima di mangiare una insalata. Andammo a fare la doccia assieme nudi.
Avendo simpatizzato iniziammo a raccontarci un poco di vita. Scherzando dissi “vuoi che ti lavi la schiena” ma certo rispose e io la lavo a te. Un invito muto pensai. Aveva un bel corpo solido e senza un filo di grasso ebbi la tentazione di toccargli le natiche che erano alte e tonde, ma mi trattenni. Solo una occhiata investigatrice al suo membro ben fatto e alle palle pesanti.
Anche lui mi lavò la schiena ma più indecente lascò le mani scivolare sul mio culetto da femminuccia. Quando mi girai, si stupì dell’anello d’oro ai coglioni. Si ,è un regalo del mio fidanzato. Non disse nulla e rivestiti andammo a mangiare la nostra insalata.
Al primo pomeriggio per fare due nuotate, indossavamo entrambi costumini che tesi rivelavano più che nascondere i nostri attributi. Poi stanchi ci sdraiammo all’ombra sotto un albero e iniziammo a conoscerci.
Con discrete domande Andrea, questo il nome e mio adulto cercava di scoprire chi e cosa fossi.
Mi aveva preso un languore guardando quel bel maturo che mi faceva sentire le farfalle nel pancino e indurire la verga. Penso che avesse capito cosa fossi e così senza pudore gli raccontai la mia vita. Parlammo di sesso e gli raccontai cosa in Germania avessi fatto. Gli occhi di Andrea mi invitarono a proseguire il racconto. Vidi che alle mie parole la sua verga si era indurita e così allungata che quasi la grossa cappella usciva dal costume. Con la mano rimisi il suo membro nel costume e continuai a raccontare. Come a quattordici anni il mio fidanzatino turco avesse abusato di me e poi fatto fottere dai suoi amici. Coì avevo scoperto che mi piaceva il sesso e che dentro mi sentivo femmina. Gli dissi sorridendo che mi piacevano gli uomini maturi che mi trattavano da puttanello. Lo rassicurai, “ non lo faccio per soldi, sono ricco, è che mi pace proprio essere una femminuccia. Dai Andrea ora racconta tu. Con quell’ernese devi essere un gran Scopa femmine. Ci fu un attimo di silenzio, mi sembrò che dovesse affrontare una difficile decisione. Poi mi prese la mano , e visto che eravamo in un angolo riparato me la mise sul suo cazzo.
No, anche io sono strano. Sono sposato e divorziato. Mia moglie insospettita perché non la sbattevo abbastanza , ha scoperto che mi piacciono i femminucci.
Così mi ha buttato fuori casa prendendosi come amante un nigeriano sempre in tiro.
Gli detti una carezza. Dopo questo penai , il prossimo passo è portarmelo a casa e fare l’amore.
Ora Andrea mi sorrideva, “ho capito che vuoi essere scopata Cindy ma io ho altro, e tacque.
Il mio appartamento nel golf resort era vicino così me lo portai in casa. Fu molto dolce e gentile e malgrado lo incitassi a fottermi brutalmente in bocca e nel culo, ebbi solo dolcezza.
Poco soddisfatto gli chiesi “ma allora cosa vuoi”
“Cindy, ho sempre sognato di venire umiliato di essere trattato come una cagna, insomma essere una troia per maschi. Ma non ho mai trovato chi mi aiutasse e ora mi sento scoppiare. Quando immagino la notte di essere scopato brutalmente con in bocca un cazzo da succiare mi eccito e vengo.
Poi vorrei essere sculacciato e torturato per essere punito di essere una troia sottomessa avida di cazzi.”
Ironicamente gli recitai una poesia che avevo scritto per sfottere i femminucci
Poesia oscena
Fu nella notte molto afosa
che la bestia di libidine odorosa prese a possedermi senza posa
Urlai umiliato il mio dolore,
Taci disse lei. Questo è amore
Sazia, si ritrasse lasciando il mio tremante corpo fremente.
Non m’inganni, disse, non sei tremante, ma godente.
A me ansioso, dimentico del pudore ti sei dato
Per scoprire com’è dolce il peccato.
Ipocrita! Ciò che è stato è stato,
con ardente passone e forza ti ho penetrato
e per questo, a me grato, femminuccio sei diventato.
Andrea, ti do la notte per decidere . Se domani mattina sei ancora convinto, vieni e farò di te uno schiavo finocchio sottomesso .
La mia notte fu lunga. Quell’uomo mi piaceva e avrei voluto essere il suo puttanello sottomesso, ma nello stesso tempo mi eccitava l’idea di educare uno schiavo adulto a diventare un troietto ciucciacazzi.
Sarei volentieri corso al suo appartamento per farmi affondare in goa il suo coso e poi come una donna appoggiargli le gambe sulle spalle e farlo entrare nel mio culetto dal davanti. MI accontentai di un plug e una sega. Ma le mie tettine desideravano la sua mano.
Alle sette mi telefonò “Cindy padroncino posso venire?” Era l’occasione per iniziare la sua sottomissione “Come ti permetti “gli urlai. Per te sono Master Cindy il tuo domino Infilati un plug nel culo e corri qui. Dalla risposta capii che gli piaceva e decisi di essere rude.
Mi piace essere metodico, così avevo suddiviso il periodo di sottomissione e trasformazione di Andrea il puttanello femminuccio in tre parti o settimane.
Già il primo giorno come detto, lo feci arrivare con il plug anale inserito. Gli insegnai come spogliarsi da vera troietta con mossettine e moine. Quando fui sodisfatto gli permisi, dopo avergli legato le mani dietro la schiena e bendato gli occhi, di prendere in bocca la mia verge e bere il mio sperma. Mentre era ancora inginocchiato e si leccava le labbra, lo frustai sui capezzoli e sulle natiche per ricordargli di essermi grato per il pompino. Apprese subito la formula di ringraziamento che corressi strizzandogli i capezzoli finché non la recito lentamente e con sentimento. Seguirono le lezioni di portamento e di adescamento; come essere disponibile per il padrone maschi , cosa fare, come fare. Gli misi una gabbietta sul pene perché non si masturbasse però io divertita lo provocavo e quando si ergeva colpivo il suo pene con una frustata fino a che non ebbe appreso controllarsi.
Quella prima settimana gli insegnai a rasarsi tutto il corpo . Gli dissi ridendo mi piace l’uccello spiumato e iniziai a femminilizzarlo. Dopo l’ora di istruzione al mattino e averlo fatto svuotare grazie al clistere, gli inserivo un plug più lungo e grosso come i 23 centimetri di un maschio africano. Ai capezzoli applicavo le mollette e al cazzo dopo averlo fatto masturbare più volte per ammosciarlo degli anelli da 500 grammi per allungargli i testicoli. “Alle ginocchia li voglio” dissi. Poi poteva andare al suo studio per lavorare , ma gli ricordai che doveva essere sempre pronto a servirmi. Quel venerdì per premiarlo lo portai da Silos negozio di abbigliamento aperto ai femminucci.
Qui lo feci spogliare e allinearsi ai vari femminucci in attesa di provare i vestiti. Tutti nudi loro guardavano il suo grosso arnese inanellato e l’arnese di fronte a tanta scelta si era alzato e indurito. Intervenni gridando vergogna! . Frustai lo svergognato uccello e di fronte ai femminucci lo feci tenere alle braccia dai robusti buttafuori e piegare sul tavolo così da far sporgere il suo delizioso culetto con le natiche ben separate dal grosso plug.
Chiesi a Lilo di aiutarmi a punire Andrea tirandogli le palle così da non farlo muovere e poi toltimi i guanti gli somministrai cento sculacciate violente. Dopo la prima pianse e allo ordinai al femminuccio della mia amica Eliso di togliersi il plug e infilarlo in bocca ad Andrea…
Finita la punizione attesi. Andra aveva . Recito” Grazie padrona Cindy per aver corretto il tuo miserabile schiavetto che ti ha infastidito pur sapendo che tutto di lui ti appartiene e non può essere usato senza permesso. Andrea sa di essere un miserabile degno solo di accogliere il tuo prezioso sperma nella bocca e nel culo.” Soddisfatto lo mandai a comprare i vestiti per la festa.
La seconda settimana facemmo le vacanze a Saalmadon piccolo resort in Marocco Così imparavano a servire i padroni in piscina di niente vestiti salvo plug e schiaccia capezzoli e nel tempo libero imparavano a truccarsi. I Femminucci impararono anche che gli ordini dei padroni sono da eseguire subito.
Così io Cindy Domina, ebbe il piacere di vedere Andrea ai miei ordini, togliersi il plug incatenarsi l’uccello alla ringhiera e darsi a diversi padroni . “Ciuccia e bevi, Prendilo in culo, menati” io Domina Cindy gli ordinai sino che a fine giornata Andrea soddisfatti almeno venti padroni si trovò le labbra gonfie come un canotto il suo fiore anale che era diventato una caverna che sgocciolava sperma con i capezzoli che, tolte le mollette i padroni avevano torturato, rossi e lunghi quasi un pollice. Ma il viso di Andrea era radiose per il godimento .La serata per lui finì in gloria quando dopo la recitazione dei ringraziamenti, di fronte ai Domini, Io Cindy sorridente, lo premiò penetrando nel suo culetto con la mano destra, spingendo dentro anche l’avambraccio e scopandolo col pugno chiuso mentre con l’altra mano masturbavo con violenza il membro di Andrea colpendo anche le palle. E questa volta avevo permesso al femminuccio di urlare il suo piacere. La serata di addio per la quale Andrea aveva scelto gli abiti fu invece tranquilla. I maschietti si esibirono come perfette femminuccie e poi si ritirarono tutti nei singoli villini a fare l’amore. Padroni dolcemente dominanti con femminucci felici di essere dolci femminuccie un poco porche ma tanto femmine.
Cindy decise che Andrea era pronto per la sua nuova vita.
Ma ora lo attendeva l’ora della verità. Sarebbe stato Andrea capace di andare a fondo. Cindy sperò di sì perché si era affezionata a quell’uomo così sensibile e dolce che poteva essere femminuccio sottomesso ma anche tenero amante maschio e saggio, avveduto amico. In somma un uomo per tutte le stagioni.
Andrea non seppe della prova definitiva sino alla sera del venerdì della terza settimana. Cindy gli ordinò di vestirsi da puttanello troia molto femminile. Andrea immaginò si andasse aduna festa. Con sorpresa constatò che Cindy lo aveva portato alla villetta in cui abitava prima che la moglie Mara lo avesse scacciato.
Abituato ora a obbedire, segui Cindy dentro la villetta e trovò Mara e l’amante africano. Ecco disse Cindy a Mara che sembrava conoscerla, questo è Andrea tuo ex marito e ora mio schiavetto puttanello sottomesso e femmino. Andrea saluta domina Mara. La formula fu recitata.
“Cara Mara, ti ho portato Andrea perché tu veda come è sottomesso.
Adrea spogliati e va da padron nero.”
“Frank” disse Mara,” Cindy mi ha chiesto di far vedere a Andrea come si comporta un vero maschio con le femmine e io ho acconsentito a condizione di essere presente e godere con voi.”
Frank sorrise e si avvicinò ad Andrea il femminuccio, palpandolo, carezzandolo, spogliandolo. Poi lo mise nudo e giocherellò con le tettine di Andrea che grazie alle manipolazioni e una iniezione di acido ialuronico si erano arrotondate. Poi tirando i capezzoli versi il basso costrinse Andrea a Inginocchiarsi. Come sempre lo strizzamento ai capezzoli procurava ad Andrea una potente erezione me non poteva toccarsi. Frank capì e aumentando lo schiacciamento. Disse “puttanello tirami fuori l’uccello e succhia e bevi.”
Intanto Mara si era spogliata e si tirava con forza il clitoride. L’unica vestita restava Cindy la Domina. L’uccello di Andrea si era ammosciato così che sembrava veramente una femmina ciuccia cazzi.
Quando Frank gli venne in bocca , Andrea inghiotti e poi sorrise a Cindy sperando di vederla felice.
“Cosa ridi stupido” gli rispose lei , “girati e dà il culo a Frank. Giù a quattro zampe fatti inculare come la vacca che sei.”
Frank si era spogliato e ora trascinò Andrea sul tappeto. Lo girò bene perché Mara potesse vedere il suo ex marito diventato vacca da monta. Poi di colpo infilo tutto il suo lungo e grasso uccello nel buco di Andrea che urlò per il dolore. “Zitto schiavetto vedrai che ora ti piacerà.” Disse Frank
Certamente Frank era un maestro . Fece riposare il suo uccello che si stava gonfiando. nel culetto di Andrea e lentamente lo masturbò finché Andrea non schizzo sul tappeto il Frank sempre dentro Andrea gli sussurrò “mangia e lecca tutto con la lingua” e per i fianchi lo fece indietreggiare perché facesse pulizia. Poi tornato nella posizione iniziale inizio a tenendolo fermo a pompare Andrea. Il ritmo: dentro in fondo, strizzata di capezzoli, fuori lentamente, di nuovo dentro, ripetuto pe quasi mezzora fece impazzire Andra che veramente si dimenava come una troia.
Frank fece una pausa per far pulire il suo uccello dalla lingua di Andrea mentre lui con la mano entrava nella figa di Mara. Poi riprese a pompare Andrea e lo riempi d sperma per la seconda volta. Andrea era distrutto, Guardò Cindy che gli permise di ringraziare Frank.
Cindy decise che avrebbe permesso a Andrea che aveva superato la prova, di essere sottomesso di fronte alla femmina sua mogli di entrare nel culetto di Mara come fosse ancora il marito. Anche Cindy desiderava di avere dentro un cazzo, quello di Andrea ovviamente.
Si era appena spogliata quando dal bagno ritornò Mara con un enorme di gomma a due testa contrapposte. Era enorme ma invitante.
“Cosa ne dici” chiese Mara “se ci inculiamo a vicenda con questo cazzo finto? Io ti tiro una sega e tu mi sfondi la figa con lamano. Loro possono guardare”. E così fu.
Avevamo finito il percorso di golf alla pari.
Era un signore diciamo non giovane forse cinquanta ,forse sessanta. Aveva un corpo asciutto e muscoli ben formati.
Decidemmo di andare in piscina visto che avevamo ancor tempo prima di mangiare una insalata. Andammo a fare la doccia assieme nudi.
Avendo simpatizzato iniziammo a raccontarci un poco di vita. Scherzando dissi “vuoi che ti lavi la schiena” ma certo rispose e io la lavo a te. Un invito muto pensai. Aveva un bel corpo solido e senza un filo di grasso ebbi la tentazione di toccargli le natiche che erano alte e tonde, ma mi trattenni. Solo una occhiata investigatrice al suo membro ben fatto e alle palle pesanti.
Anche lui mi lavò la schiena ma più indecente lascò le mani scivolare sul mio culetto da femminuccia. Quando mi girai, si stupì dell’anello d’oro ai coglioni. Si ,è un regalo del mio fidanzato. Non disse nulla e rivestiti andammo a mangiare la nostra insalata.
Al primo pomeriggio per fare due nuotate, indossavamo entrambi costumini che tesi rivelavano più che nascondere i nostri attributi. Poi stanchi ci sdraiammo all’ombra sotto un albero e iniziammo a conoscerci.
Con discrete domande Andrea, questo il nome e mio adulto cercava di scoprire chi e cosa fossi.
Mi aveva preso un languore guardando quel bel maturo che mi faceva sentire le farfalle nel pancino e indurire la verga. Penso che avesse capito cosa fossi e così senza pudore gli raccontai la mia vita. Parlammo di sesso e gli raccontai cosa in Germania avessi fatto. Gli occhi di Andrea mi invitarono a proseguire il racconto. Vidi che alle mie parole la sua verga si era indurita e così allungata che quasi la grossa cappella usciva dal costume. Con la mano rimisi il suo membro nel costume e continuai a raccontare. Come a quattordici anni il mio fidanzatino turco avesse abusato di me e poi fatto fottere dai suoi amici. Coì avevo scoperto che mi piaceva il sesso e che dentro mi sentivo femmina. Gli dissi sorridendo che mi piacevano gli uomini maturi che mi trattavano da puttanello. Lo rassicurai, “ non lo faccio per soldi, sono ricco, è che mi pace proprio essere una femminuccia. Dai Andrea ora racconta tu. Con quell’ernese devi essere un gran Scopa femmine. Ci fu un attimo di silenzio, mi sembrò che dovesse affrontare una difficile decisione. Poi mi prese la mano , e visto che eravamo in un angolo riparato me la mise sul suo cazzo.
No, anche io sono strano. Sono sposato e divorziato. Mia moglie insospettita perché non la sbattevo abbastanza , ha scoperto che mi piacciono i femminucci.
Così mi ha buttato fuori casa prendendosi come amante un nigeriano sempre in tiro.
Gli detti una carezza. Dopo questo penai , il prossimo passo è portarmelo a casa e fare l’amore.
Ora Andrea mi sorrideva, “ho capito che vuoi essere scopata Cindy ma io ho altro, e tacque.
Il mio appartamento nel golf resort era vicino così me lo portai in casa. Fu molto dolce e gentile e malgrado lo incitassi a fottermi brutalmente in bocca e nel culo, ebbi solo dolcezza.
Poco soddisfatto gli chiesi “ma allora cosa vuoi”
“Cindy, ho sempre sognato di venire umiliato di essere trattato come una cagna, insomma essere una troia per maschi. Ma non ho mai trovato chi mi aiutasse e ora mi sento scoppiare. Quando immagino la notte di essere scopato brutalmente con in bocca un cazzo da succiare mi eccito e vengo.
Poi vorrei essere sculacciato e torturato per essere punito di essere una troia sottomessa avida di cazzi.”
Ironicamente gli recitai una poesia che avevo scritto per sfottere i femminucci
Poesia oscena
Fu nella notte molto afosa
che la bestia di libidine odorosa prese a possedermi senza posa
Urlai umiliato il mio dolore,
Taci disse lei. Questo è amore
Sazia, si ritrasse lasciando il mio tremante corpo fremente.
Non m’inganni, disse, non sei tremante, ma godente.
A me ansioso, dimentico del pudore ti sei dato
Per scoprire com’è dolce il peccato.
Ipocrita! Ciò che è stato è stato,
con ardente passone e forza ti ho penetrato
e per questo, a me grato, femminuccio sei diventato.
Andrea, ti do la notte per decidere . Se domani mattina sei ancora convinto, vieni e farò di te uno schiavo finocchio sottomesso .
La mia notte fu lunga. Quell’uomo mi piaceva e avrei voluto essere il suo puttanello sottomesso, ma nello stesso tempo mi eccitava l’idea di educare uno schiavo adulto a diventare un troietto ciucciacazzi.
Sarei volentieri corso al suo appartamento per farmi affondare in goa il suo coso e poi come una donna appoggiargli le gambe sulle spalle e farlo entrare nel mio culetto dal davanti. MI accontentai di un plug e una sega. Ma le mie tettine desideravano la sua mano.
Alle sette mi telefonò “Cindy padroncino posso venire?” Era l’occasione per iniziare la sua sottomissione “Come ti permetti “gli urlai. Per te sono Master Cindy il tuo domino Infilati un plug nel culo e corri qui. Dalla risposta capii che gli piaceva e decisi di essere rude.
Mi piace essere metodico, così avevo suddiviso il periodo di sottomissione e trasformazione di Andrea il puttanello femminuccio in tre parti o settimane.
Già il primo giorno come detto, lo feci arrivare con il plug anale inserito. Gli insegnai come spogliarsi da vera troietta con mossettine e moine. Quando fui sodisfatto gli permisi, dopo avergli legato le mani dietro la schiena e bendato gli occhi, di prendere in bocca la mia verge e bere il mio sperma. Mentre era ancora inginocchiato e si leccava le labbra, lo frustai sui capezzoli e sulle natiche per ricordargli di essermi grato per il pompino. Apprese subito la formula di ringraziamento che corressi strizzandogli i capezzoli finché non la recito lentamente e con sentimento. Seguirono le lezioni di portamento e di adescamento; come essere disponibile per il padrone maschi , cosa fare, come fare. Gli misi una gabbietta sul pene perché non si masturbasse però io divertita lo provocavo e quando si ergeva colpivo il suo pene con una frustata fino a che non ebbe appreso controllarsi.
Quella prima settimana gli insegnai a rasarsi tutto il corpo . Gli dissi ridendo mi piace l’uccello spiumato e iniziai a femminilizzarlo. Dopo l’ora di istruzione al mattino e averlo fatto svuotare grazie al clistere, gli inserivo un plug più lungo e grosso come i 23 centimetri di un maschio africano. Ai capezzoli applicavo le mollette e al cazzo dopo averlo fatto masturbare più volte per ammosciarlo degli anelli da 500 grammi per allungargli i testicoli. “Alle ginocchia li voglio” dissi. Poi poteva andare al suo studio per lavorare , ma gli ricordai che doveva essere sempre pronto a servirmi. Quel venerdì per premiarlo lo portai da Silos negozio di abbigliamento aperto ai femminucci.
Qui lo feci spogliare e allinearsi ai vari femminucci in attesa di provare i vestiti. Tutti nudi loro guardavano il suo grosso arnese inanellato e l’arnese di fronte a tanta scelta si era alzato e indurito. Intervenni gridando vergogna! . Frustai lo svergognato uccello e di fronte ai femminucci lo feci tenere alle braccia dai robusti buttafuori e piegare sul tavolo così da far sporgere il suo delizioso culetto con le natiche ben separate dal grosso plug.
Chiesi a Lilo di aiutarmi a punire Andrea tirandogli le palle così da non farlo muovere e poi toltimi i guanti gli somministrai cento sculacciate violente. Dopo la prima pianse e allo ordinai al femminuccio della mia amica Eliso di togliersi il plug e infilarlo in bocca ad Andrea…
Finita la punizione attesi. Andra aveva . Recito” Grazie padrona Cindy per aver corretto il tuo miserabile schiavetto che ti ha infastidito pur sapendo che tutto di lui ti appartiene e non può essere usato senza permesso. Andrea sa di essere un miserabile degno solo di accogliere il tuo prezioso sperma nella bocca e nel culo.” Soddisfatto lo mandai a comprare i vestiti per la festa.
La seconda settimana facemmo le vacanze a Saalmadon piccolo resort in Marocco Così imparavano a servire i padroni in piscina di niente vestiti salvo plug e schiaccia capezzoli e nel tempo libero imparavano a truccarsi. I Femminucci impararono anche che gli ordini dei padroni sono da eseguire subito.
Così io Cindy Domina, ebbe il piacere di vedere Andrea ai miei ordini, togliersi il plug incatenarsi l’uccello alla ringhiera e darsi a diversi padroni . “Ciuccia e bevi, Prendilo in culo, menati” io Domina Cindy gli ordinai sino che a fine giornata Andrea soddisfatti almeno venti padroni si trovò le labbra gonfie come un canotto il suo fiore anale che era diventato una caverna che sgocciolava sperma con i capezzoli che, tolte le mollette i padroni avevano torturato, rossi e lunghi quasi un pollice. Ma il viso di Andrea era radiose per il godimento .La serata per lui finì in gloria quando dopo la recitazione dei ringraziamenti, di fronte ai Domini, Io Cindy sorridente, lo premiò penetrando nel suo culetto con la mano destra, spingendo dentro anche l’avambraccio e scopandolo col pugno chiuso mentre con l’altra mano masturbavo con violenza il membro di Andrea colpendo anche le palle. E questa volta avevo permesso al femminuccio di urlare il suo piacere. La serata di addio per la quale Andrea aveva scelto gli abiti fu invece tranquilla. I maschietti si esibirono come perfette femminuccie e poi si ritirarono tutti nei singoli villini a fare l’amore. Padroni dolcemente dominanti con femminucci felici di essere dolci femminuccie un poco porche ma tanto femmine.
Cindy decise che Andrea era pronto per la sua nuova vita.
Ma ora lo attendeva l’ora della verità. Sarebbe stato Andrea capace di andare a fondo. Cindy sperò di sì perché si era affezionata a quell’uomo così sensibile e dolce che poteva essere femminuccio sottomesso ma anche tenero amante maschio e saggio, avveduto amico. In somma un uomo per tutte le stagioni.
Andrea non seppe della prova definitiva sino alla sera del venerdì della terza settimana. Cindy gli ordinò di vestirsi da puttanello troia molto femminile. Andrea immaginò si andasse aduna festa. Con sorpresa constatò che Cindy lo aveva portato alla villetta in cui abitava prima che la moglie Mara lo avesse scacciato.
Abituato ora a obbedire, segui Cindy dentro la villetta e trovò Mara e l’amante africano. Ecco disse Cindy a Mara che sembrava conoscerla, questo è Andrea tuo ex marito e ora mio schiavetto puttanello sottomesso e femmino. Andrea saluta domina Mara. La formula fu recitata.
“Cara Mara, ti ho portato Andrea perché tu veda come è sottomesso.
Adrea spogliati e va da padron nero.”
“Frank” disse Mara,” Cindy mi ha chiesto di far vedere a Andrea come si comporta un vero maschio con le femmine e io ho acconsentito a condizione di essere presente e godere con voi.”
Frank sorrise e si avvicinò ad Andrea il femminuccio, palpandolo, carezzandolo, spogliandolo. Poi lo mise nudo e giocherellò con le tettine di Andrea che grazie alle manipolazioni e una iniezione di acido ialuronico si erano arrotondate. Poi tirando i capezzoli versi il basso costrinse Andrea a Inginocchiarsi. Come sempre lo strizzamento ai capezzoli procurava ad Andrea una potente erezione me non poteva toccarsi. Frank capì e aumentando lo schiacciamento. Disse “puttanello tirami fuori l’uccello e succhia e bevi.”
Intanto Mara si era spogliata e si tirava con forza il clitoride. L’unica vestita restava Cindy la Domina. L’uccello di Andrea si era ammosciato così che sembrava veramente una femmina ciuccia cazzi.
Quando Frank gli venne in bocca , Andrea inghiotti e poi sorrise a Cindy sperando di vederla felice.
“Cosa ridi stupido” gli rispose lei , “girati e dà il culo a Frank. Giù a quattro zampe fatti inculare come la vacca che sei.”
Frank si era spogliato e ora trascinò Andrea sul tappeto. Lo girò bene perché Mara potesse vedere il suo ex marito diventato vacca da monta. Poi di colpo infilo tutto il suo lungo e grasso uccello nel buco di Andrea che urlò per il dolore. “Zitto schiavetto vedrai che ora ti piacerà.” Disse Frank
Certamente Frank era un maestro . Fece riposare il suo uccello che si stava gonfiando. nel culetto di Andrea e lentamente lo masturbò finché Andrea non schizzo sul tappeto il Frank sempre dentro Andrea gli sussurrò “mangia e lecca tutto con la lingua” e per i fianchi lo fece indietreggiare perché facesse pulizia. Poi tornato nella posizione iniziale inizio a tenendolo fermo a pompare Andrea. Il ritmo: dentro in fondo, strizzata di capezzoli, fuori lentamente, di nuovo dentro, ripetuto pe quasi mezzora fece impazzire Andra che veramente si dimenava come una troia.
Frank fece una pausa per far pulire il suo uccello dalla lingua di Andrea mentre lui con la mano entrava nella figa di Mara. Poi riprese a pompare Andrea e lo riempi d sperma per la seconda volta. Andrea era distrutto, Guardò Cindy che gli permise di ringraziare Frank.
Cindy decise che avrebbe permesso a Andrea che aveva superato la prova, di essere sottomesso di fronte alla femmina sua mogli di entrare nel culetto di Mara come fosse ancora il marito. Anche Cindy desiderava di avere dentro un cazzo, quello di Andrea ovviamente.
Si era appena spogliata quando dal bagno ritornò Mara con un enorme di gomma a due testa contrapposte. Era enorme ma invitante.
“Cosa ne dici” chiese Mara “se ci inculiamo a vicenda con questo cazzo finto? Io ti tiro una sega e tu mi sfondi la figa con lamano. Loro possono guardare”. E così fu.
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