Vera che maialina 1^ parte
di
caio duilio
genere
etero
Ciao a tutti sono tornato vi voglio raccontare quello che mi è successo l'altro giorno e spero di farvi eccitare.
Stavo sistemando delle cose nel mio laboratorio dove eseguo le riparazioni quando squilla il telefono, rispondo:
-si mi dica!
-sono la signora Graziella si ricorda mi ha sistemato la lavastoviglie un pò di tempo fa
ora ho il forno che non mi funziona e quando lo accendo fa scattare la luce può venire
a darci un'occhiata?
-va bene posso passare nel pomeriggio?
-va bene ma troverà mia figlia perché nel pomeriggio non ci sono fino alle 16,00
-non si preoccupi spero che per le 16,00 di aver finito.
Nel pomeriggio arrivo a casa della signora Graziella suono,mi apre una ragazza sui trent'anni pantaloncini corti una maglietta bianca mi saluta e mi dice:
-Lei è il tecnico per il forno?
-Io rispondo si sono venuto per il forno.
Si presenta sono Vera e mi fa accomodare in cucina mi mostra il forno.
-Sai dove è collegato? chiedo
-La mamma mi ha detto che è collegato a quella presa, e facendo ciò si accuccia e mi indica la presa sotto il mobile.
Io non posso fare a meno di notare il seno che fa capolino sullo scolo della maglietta e il bordo delle mutandine che esce dai pantaloncini che indossa.
Lei si accorge che sto sbirciando e fa finta di nulla.
Mi stendo sul pavimento e cerco di dare un'occhio alla presa per verificare se si riesce a capire se il problema è causato dalla presa difettosa o da altro.
Mi allungo sul pavimento e cerco di raggiungere la presa per aprirla e vedere se ci sono contatti anomali, Vera sta sempre accovacciata e sta guardando cosa sto facendo e continua a tenere le gambe aperte mettendomi in mostra il suo cavallo e in quella posizione in cui gl'indumenti le sono finiti tutti dentro allo spacco della sua fica, ma anche lei stava osservando qualcosa che si stava svegliando dentro ai miei pantaloni.
Non riuscivo a capire cosa stesse provocando questo mal funzionamento e il tempo passava e quindi verificato che il guasto non era del circuito elettrico della casa mi apprestavo nel rimuovere il forno per portarlo in laboratorio Vera: - mi chiese se andava tutto bene e se volevo qualcosa da bere?
Le risposi che se aveva un pò d'acqua sarebbe bastato cosi lei prese un bicchiere dalla dispensa e dell'acqua in frigo e me la versò poi prese una bottiglietta di Fanta l'apri e con maestria inizio a bere dalla canna a quella visione il mio cazzo raggiunse la piena erezione e comincio a spingere sul tessuto dei pantaloni e all'altezza del linguine avevo un evidentissimo bozzo. Vera lo vide e continuo a giocare con la lingua e le labbra sul collo della bottiglia mimando uno splendido pompino.
IO non potevo fare a meno di guardarla e lei guardandomi continuava nel suo gioco provocatorio ed eccitante. si tolse la bottiglia dalla bocca e guardandomi con uno sguardo pieno di lussuria si avvicina e mi mette la mano sulla patta e mi dice:
-Perché non gli diamo un pò d'aria e lo facciamo respirare poverino mi sembra stia strettino li dentro.
e dicendo ciò mi ha aperto la patta facendolo svettare in aria, sentii le sue labbra sul mio glande che mi aveva appena scappellato e le sue labbra iniziano a scorrere su e giù lungo il mio cazzo, stava facendo dei risucchi da troia navigata fermandosi ogni tanto a giocare con la lingua sulla mia cappella.
Una pompinara nata sentivo la lingua ticchettare il frenulo e i denti accarezzarmi la cappella stava facendomi sborrare nella sua bocca la troietta e non voleva perdersi nemmeno una goccia del mio nettare non voleva perdersi nulla e quando i primi fiotti di sperma sono usciti dal mio cazzo la troietta li ha bevuti tutti. A questo punto l'ho afferrata per i fianchi di forza e l'ho seduta sul marmo della penisola in cucina le ho accostato le mutande i i pantaloncini e mi sono tuffato sulla sua fica calda e piena di umori e ho cominciato a lappargli la fica, la mia lingua le è entrata tutta nella fica e ho iniziato a succhiare il clitoride, gli umori gli colavano giù per il culo le ho sfilato a questo punto le mutande e i pantaloncini e ho iniziato a succhiarle l'orifizio dell'ano grondante dei suoi umori, cosi ben lubrificata ho infilato due dita in fica e due nel culo e ho cominciato a stantuffarla le dita scorrevano dentro alla fica come un coltello nel burro e lei emetteva gridolini di piacere e mi esortava di non smettere.
Stavo sistemando delle cose nel mio laboratorio dove eseguo le riparazioni quando squilla il telefono, rispondo:
-si mi dica!
-sono la signora Graziella si ricorda mi ha sistemato la lavastoviglie un pò di tempo fa
ora ho il forno che non mi funziona e quando lo accendo fa scattare la luce può venire
a darci un'occhiata?
-va bene posso passare nel pomeriggio?
-va bene ma troverà mia figlia perché nel pomeriggio non ci sono fino alle 16,00
-non si preoccupi spero che per le 16,00 di aver finito.
Nel pomeriggio arrivo a casa della signora Graziella suono,mi apre una ragazza sui trent'anni pantaloncini corti una maglietta bianca mi saluta e mi dice:
-Lei è il tecnico per il forno?
-Io rispondo si sono venuto per il forno.
Si presenta sono Vera e mi fa accomodare in cucina mi mostra il forno.
-Sai dove è collegato? chiedo
-La mamma mi ha detto che è collegato a quella presa, e facendo ciò si accuccia e mi indica la presa sotto il mobile.
Io non posso fare a meno di notare il seno che fa capolino sullo scolo della maglietta e il bordo delle mutandine che esce dai pantaloncini che indossa.
Lei si accorge che sto sbirciando e fa finta di nulla.
Mi stendo sul pavimento e cerco di dare un'occhio alla presa per verificare se si riesce a capire se il problema è causato dalla presa difettosa o da altro.
Mi allungo sul pavimento e cerco di raggiungere la presa per aprirla e vedere se ci sono contatti anomali, Vera sta sempre accovacciata e sta guardando cosa sto facendo e continua a tenere le gambe aperte mettendomi in mostra il suo cavallo e in quella posizione in cui gl'indumenti le sono finiti tutti dentro allo spacco della sua fica, ma anche lei stava osservando qualcosa che si stava svegliando dentro ai miei pantaloni.
Non riuscivo a capire cosa stesse provocando questo mal funzionamento e il tempo passava e quindi verificato che il guasto non era del circuito elettrico della casa mi apprestavo nel rimuovere il forno per portarlo in laboratorio Vera: - mi chiese se andava tutto bene e se volevo qualcosa da bere?
Le risposi che se aveva un pò d'acqua sarebbe bastato cosi lei prese un bicchiere dalla dispensa e dell'acqua in frigo e me la versò poi prese una bottiglietta di Fanta l'apri e con maestria inizio a bere dalla canna a quella visione il mio cazzo raggiunse la piena erezione e comincio a spingere sul tessuto dei pantaloni e all'altezza del linguine avevo un evidentissimo bozzo. Vera lo vide e continuo a giocare con la lingua e le labbra sul collo della bottiglia mimando uno splendido pompino.
IO non potevo fare a meno di guardarla e lei guardandomi continuava nel suo gioco provocatorio ed eccitante. si tolse la bottiglia dalla bocca e guardandomi con uno sguardo pieno di lussuria si avvicina e mi mette la mano sulla patta e mi dice:
-Perché non gli diamo un pò d'aria e lo facciamo respirare poverino mi sembra stia strettino li dentro.
e dicendo ciò mi ha aperto la patta facendolo svettare in aria, sentii le sue labbra sul mio glande che mi aveva appena scappellato e le sue labbra iniziano a scorrere su e giù lungo il mio cazzo, stava facendo dei risucchi da troia navigata fermandosi ogni tanto a giocare con la lingua sulla mia cappella.
Una pompinara nata sentivo la lingua ticchettare il frenulo e i denti accarezzarmi la cappella stava facendomi sborrare nella sua bocca la troietta e non voleva perdersi nemmeno una goccia del mio nettare non voleva perdersi nulla e quando i primi fiotti di sperma sono usciti dal mio cazzo la troietta li ha bevuti tutti. A questo punto l'ho afferrata per i fianchi di forza e l'ho seduta sul marmo della penisola in cucina le ho accostato le mutande i i pantaloncini e mi sono tuffato sulla sua fica calda e piena di umori e ho cominciato a lappargli la fica, la mia lingua le è entrata tutta nella fica e ho iniziato a succhiare il clitoride, gli umori gli colavano giù per il culo le ho sfilato a questo punto le mutande e i pantaloncini e ho iniziato a succhiarle l'orifizio dell'ano grondante dei suoi umori, cosi ben lubrificata ho infilato due dita in fica e due nel culo e ho cominciato a stantuffarla le dita scorrevano dentro alla fica come un coltello nel burro e lei emetteva gridolini di piacere e mi esortava di non smettere.
0
voti
voti
valutazione
0
0
Commenti dei lettori al racconto erotico