La casa sul lago 5

di
genere
incesti

CONTINUA PARTE 5

Era così tardi che la colazione era servita da pranzo. Ero eccitato dall’idea di guidare la Portofino, non era la prima volta, in passato l’avevo presa a noleggio un paio di volte, adesso era mia e non dovevo ritornarla, era una bellissima giornata di sole ed avevo aperto il tettuccio in modalità cabrio. Quando avevo aperto il garage, le ragazze erano abbracciate che si baciavano, ma io ero troppo preso dall’auto, per Miriam essendo piccolina era stato facile salire dietro ed aveva detto che stava molto comoda. Nonostante il viaggio sarebbe durato 4 ore si erano vestite molto sex, mente pantaloni ma vestitini cortissimi.

Il viaggio fino a Monaco era stata una vera libidine, qualcosa di eccitante, soprattutto quando ci fermavo a fare benzina e piccola sosta al bar. Le persone all’inizio guardavano la Ferrari, poi le due gran fighe che scendevano, ma la cosa più eccitante, che mi faceva venire il cazzo duro, era quando fissavano me e non riuscivano a nascondere l’invidia. Capivo adesso il piacere di messere invidiati e mi eccitava da matti. Durante il viaggio, pur se preso dalla guida, avevo notato che le ragazze, si tenevano spesso per mano, avevo avuto una sensazione di gelosia ma anche un campanello d’allarme. Quando nell’ultima sosta erano uscite dal bagno ridendo, ed a mia richiesta mi avevano detto che una donna si era scandalizzata a vederle baciarsi mi era venuto di fargli una battuta che non era scherzosa anche se lo sembrava

Cavoli così mi fate sentire escluso. State sempre mano nella mano e continuate a baciarci e pomiciare da quando siamo partiti. Non volevo un pompino mentre guidavo ma almeno un bacio.

Incuranti delle persone, prima Miriam poi Giusy mi avevano baciato poi eravamo partiti mentre la gente ci guardava perplessi. Giusy aveva prenotato una suite, ma avevamo sempre dormito insieme. Erano stati 3 giorni di divertimento totale, avevano fatto tanto shopping, Giusy aveva regalato parecchi vestiti a Miriam, lei diceva sempre no, ma poi accettava. È superfluo dire che con Giusy facevamo quasi a gara a ci doveva scoparla, avevamo trovato una via di mezzo, di solito Giusy gli leccava la figa mentre io gli davo il cazzo in bocca, poi quando lei lo chiedeva io la scopavo Giusy si inginocchiava sopra la sua bocca e si faceva leccare la figa. Tutto procedeva per il meglio e non capivamo che stavamo diventando succubi.

Il campanello d’allarme era scattato il giorno della partenza, avevamo fatto colazione, poi eravamo saliti in camera a preparare le valigie. Mentre Giusy preparava la valigia, io avevo attirato sul divano Miriam, prima avevo iniziato a baciarla poi l’avevo fatta salire sopra ed impalarsi al mio cazzo

Amore, lo sai che l’ultima volta che mi hai scopato per 5 minuti eravamo ancora a casa?

Ma che dici? Scopiamo ogni giorno.

Si certo scopiamo giorno Miriam. La mia figa ed il mio culo e da molto che non provano il cazzo.

Ma dai Giusy, non mi dirai che riesci a prendere nel culo il cazzo di Alberto?

Avevo capito che Giusy aveva ragione, mi ero staccato da Miriam e l’avevo invitata a seguirmi, avevo fatto stendere Giusy ed avevo iniziato a leccargli figa e culo, avevo invitato Miriam a sedersi e osservarci. Lei l aveva fatto ma non si limitava ad osservarci, aveva messo una gamba sul bracciolo della poltrona e si accarezzava la figa. Io avevo continuato a leccare Giusy, poi gli avevo infilato il cazzo in figa

Guarda che non mi basta che mi scopi la figa! Lo voglio anche nel culo.

Certo tesoro te lo do anche nel culo. Hai visto Miriam come se la tocca?

È una vera porcona più di noi. Ammettilo ti piacerebbe metterglielo nel culo.

Pensi che gli piacerebbe? Lo ha già preso o sarà ancora vergine?

Porco, pensa a me adesso sto godendo dalla figa ma lo voglio nel culo. Fagli vedere.

Avevo fatto cenno a Miriam di avvicinarsi, poi Giusy si era messa a pecorina gli avevo dato due leccate al buco del culo, glielo avevo appoggiato e spinto tutto dentro. Miriam guardava allibita

Dai così, inculami bene e bellissimo. Miriam dovresti provare, ti piacerebbe.

Cazzo che troie che siete m fate eccitare da morire.

Miriam vieni davanti voglio leccarti la figa mentre mi incula.

Avevamo sborrato tutte e 3 io mi ero svuotato nel culo di Giusy, che era andata in bagno mentre Miriam continuava a succhiarmi il cazzo, ma Giusy ci aveva ripreso.

Basta scopare dovevamo lasciare la camera mezz’ora fa. Miriam se continui così ti incula adesso.

Il viaggio si era svolto nella normalità, con Miriam avevo chiarito che in ufficio, dovevamo stare molto attenti e tenere rapporto distaccato, a casa invece tutto sarebbe stato diverso. Ed infatti, come in vacanza, a casa la notte lei dormiva con noi. I giorni che rientravo in ufficio, e loro praticamente scopavano tutto il pomeriggio, la sera aveva attenzioni particolari per me. Giusy l’aveva convinta a provare a farsi inculare ma non avendolo fatto, solo a provare a metterglielo in culo aveva sentito un male tremendo ed avevamo desistito. Intanto si avvicinava la fine del mese, Miriam si intristiva sempre di più, sarebbe voluta restare, ma avendo genitori all’antica sapeva che non glielo avrebbero permesso

Una sera a cena mi avevano fatto partecipe di una idea che gli era venuta. Dato per scontato che a settembre sicuramente avrebbe avuto di nuovo la nomina, Poteva dire ai genitori che sarebbe venuta su una decina di giorni prima in attesa nomina, così potevamo partire per fare una vacanza insieme. Per convincere i genitori e perorare causa, Giusy sarebbe andata con lei per un paio di giorni. Io avevo proposto di andare insieme, ma avevano avuto ragione quando mi avevano detto che i genitori potevano sospettare qualcosa. Avevamo programmato che sarebbero partiti il sabato mattina con il primo volo fino a Napoli, da lì avevano 3 ore di treno fino a Potenza poi una ventina di km fino al paese.

Anche se ero un po’ perplesso, avevo aderito al loro piano. Un giorno ero pensieroso, Giusy se ne era subito accorta ma in presenza di Miriam non mi aveva chiesto nulla, ma appena soli mi aveva chiesto

Amore se non sei convinto mandiamo all’aria tutto.

No no. Anche a me fa piacere averla in vacanza, ci divertiremo un sacco. Non sono pensieroso per quello. Da quando abbiamo deciso di vivere insieme non abbiamo passato mai una notte staccati, adesso per 3/4 giorni dovrò restare da solo. Non ho nemmeno idea di cosa fare.

Senti, perché almeno per il weekend non contatti Patrizia ed Umberto? Se vanno in Austria potresti andare con loro. Resteresti solo lunedì notte, io per martedì pomeriggio sarò di nuovo a casa.

Ci penserò, è da tanto che con Patrizia ci vediamo solo a lavoro.

Eravamo al penultimo giorno prima che partissero, quella mattina a colazione, Miriam aveva detto a Giusy che sarebbe rimasta in ufficio anche lei nel pomeriggio, prima di partire voleva lasciare tutto in ordine. Ero rimasto un po’ perplesso, ero io il capo, avrei saputo se c’era lavoro da finire, ma avevo deciso di stare zitto. In ufficio mi ero informato, visto che le lezioni erano finite e gli esami iniziavano la settimana dopo, quel pomeriggio in ufficio ci saremmo stati solo io Miriam ed una bidella. Eravamo tornati a casa per il pranzo, poi al mio rientro era venuta anche Miriam. Tutto era andato avanti normalmente ed in effetti Miriam sembrava indaffarata a sbrigare del lavoro, un’oretta prima di andare Miriam era venuta da me

Sai cosa ho sempre sognato? Che tu mi scopassi sulla scrivania come Patrizia.

Troppo pericoloso c’è bidella. Ti scopo stasera sul tavolo della cucina.

La bidella l’ho mandata via e chiuso entrata gli ho detto che chiudiamo noi.

Mentre mi diceva queste cose, si avvicinava a me guardandomi con quella espressione che la facevano cambiare, non più la ragazzina, ma la porcona che conoscevo e me lo faceva venire duro. Si era inginocchiata davanti a me d aveva iniziato a farmi un pompino, io avevo infilato le mani dentro la maglietta e gli palpavo le tette. Quando mi ero alzato per stenderla sulla scrivania mi aveva detto

Non qui. Non sulla tua ma sulla mia. Dai vieni andiamo di la.

Mi aveva portato alla sua scrivania, aveva sfilato le mutandine si era alzata la gonna e sdraiata

Dai ti prego prima leccami e poi scopami come hai fatto con lei. E da quel giorno che lo sogno.

Non Mi ero fatto pregare, ormai non desideravo altro che scoparla il più possibile. L’avevo leccata a lungo fino a farla godere, poi mi ero balzato e glielo avevo infilato tutto dentro

È bellissimo, fammi godere tanto. Dimmi tu piaccio più io o Patrizia?

E lo chiedi? Da quando scopo te non ho più scopato Patrizia

Lei non ti ha cercato? Ha rinunciato al tuo bel cazzo?

Logico che mi ha cercato, ma ho inventato qualche scusa.

Sai sono pazza di te e Giusy. Vivrei volentieri insieme a voi.

Con noi diventeresti davvero una troia. Non abbiamo limiti

Se vi farà piacere sarò la vostra troia. Voglio stare con voi.

Il suo discorso Mi aveva fatto eccitare di più, avevo iniziato a pomparla con frenesia ed infine gli avevo sborrato in figa riempiendola, lei come sempre mi aveva pulito il cazzo succhiandomelo.

Comunque stasera lo diciamo a Giusy che abbiamo scopato qui in ufficio. Non voglio segreti.

Lo sapeva già. Visto che è ultimo giorno puoi scoparmi dove vuoi e quanto vuoi.

Anche nel culo allora? Vuoi provare di nuovo?

Nel culo no. Fai male è troppo grosso. Non posso andare a casa con il culo a pezzi. Ma ti prometto che se tutto andrà come abbiamo stabilito, proveremo ancora. Se me lo rompi c’è tempo per guarire

Il giorno dopo, in ufficio, ero andato da Patrizia, e senza preamboli gli avevo detto:

Domani Giusy va via per tutto il weekend ti va di venire a trovarmi? Sono solo.

Aveva subito accettato, e ci eravamo accordati che sarebbe arrivata il primo pomeriggio .

Il giorno dopo di buon mattino li avevo portate in aeroporto, poi non ero ritornato a casa, ero rimasto in giro in città per fare passare il tempo. Avevo pranzato in città ero in viaggio quando Giusy aveva chiamato.

Ciao amore, siamo arrivate. Il paese e piccolino ma non lontano dalla città. I genitori di Miriam sono gente modesta e molto all’antica, mi hanno guardato un po’ male. Adesso il suo papà è andato in campagna a lavorare, la mamma è rimasta con noi. Stasera Miriam gli parlerà.

Ok amore, io pranzato in città ora sto tornando a casa. Ci sentiamo domani e mi farai sapere.

Quando ero arrivato a casa, Patrizia era in macchina davanti al cancello ad aspettarmi, avevo aperto e lei mi aveva seguito. Quando era scesa si era guardato intorno ammirata, eravamo entrati e gli avevo fatto visitare la casa, mi aveva fatto i complimenti, aveva detto che era tutto bellissimo e molto discreto. Quando gli avevo proposto di andare in piscina a prendere un po’ il sole ne era stata entusiasta. Io mi ero messo subito nudo, lei mi aveva guardato aveva scrutato intorno poi si era spogliata e sdraiata accanto

Bellissimo, è molto discreto, nessuno può vedervi. Prendete sempre il sole nudi?

Si certo, abbiamo la massima privacy. Non solo prendiamo il sole ma facciamo tutto.

Mi aveva baciato poi aveva iniziato ad accarezzarmi sul petto, cincischiata, poi mi aveva detto

Se ti va posso restare tutta la notte. Umberto sa che sono con te e Giusy è via?

Non ti ha fatto obiezioni? Non avrebbe voluto venire anche lui.

Nessuna obiezione, anche noi siamo coppia libera. Avrebbe voluto venire, ma io gli ho detto di no.

Aveva iniziato a coccolarmi baciarmi ed accarezzarmi il cazzo ma mi era venuta una idea

Vediamo cosa sei disposta a fare per me. Toccati voglio vederti venire mentre ti guardo.

Mi aveva osservato in modo strano, poi quando gli avevo preso la mano e messo sulla figa aveva iniziato

Mi eccita guardarti, masturbati finché godi e poi avrai il mio cazzo.

Anche io avevo iniziato a menarmi il cazzo, lei non ci aveva impiegato molto a godere.

Godo adesso è bellissimo. Ma adesso ti prego scopami. Lo voglio dammelo dentro.

Avevo Iniziata a scoparla, Avevamo scambiato un paio di posizioni, lei aveva goduto un paio di volte, quando stavo per venire io glielo avevo messo in bocca, lei si toccava di nuovo la figa, gli avevo sborrato in bocca, lei aveva ingoiato tutto poi aveva goduto di nuovo toccandosi.

Avevamo passato il pomeriggio facendo qualche bagno e poi rilassati sul lettino. Nei momenti di rilassamento il mio cazzo restava sempre dentro la figa di Patrizia, tenendola sempre in una eccitazione costante. Era ormai ora di cena ma a nessuno dei due veniva voglia di alzarsi, era stato in quel momento che Patrizia aveva sentito gli schizzi dentro la sua figa. Non avevo sborrato, ma pisciato dentro. Inizialmente era rimasta sorpresa, poi aveva lasciato che finissi la mia pisciata. Il lenzuolo sul letto ormai era tutto bagnato, ci eravamo spostati sull’altro letto

È stata una sensazione stranissima. Mai provato nulla di simile. Fosse stato un altro mi sarei incazzata come una bestia, ma tu sei un demonio mi dai piacere con qualunque perversione.

Il mio sorriso beffardo gli faceva presagire che non sarebbe finita lì, avevo in mente anche altro. Non sembrava affatto preoccupata, al contrario era eccitata. Avevamo cenato alla buona, non ci interessava, i nostri desideri erano altri. Dopo cena mentre sparecchiava io ero andato in bagno, gli avevo detto che l’avrei aspettata in camera. Mi aveva raggiunto, eccitata della nottata che ci aspettava.

L’avevo invitata a stendersi a pancia in giù, avevo iniziato a baciarla ed accarezzarla sulla schiena, poi avevo preso il tubetto di crema anestetizzante e avevo iniziato a spalmarglielo sul culo.

Me lo vuoi mettere nel culo? No ti prego mi farai male, lo hai troppo grosso.

Tranquilla, è una crema anestetizzante, non sentirai nulla. Farò molto delicatamente.

Nonostante le mie rassicurazioni era molto tesa e timorosa, avevo spalmato abbondantemente il suo buco del culo, quando glielo avevo appoggiato e spinto dentro non aveva sentito male e si era rilassata. Avevo alternato a lungo figa e culo, adesso non aveva timore a volte era lei a chiedermi di incularla, gli piaceva ma non riusciva ad avere orgasmo, godeva solo quando gli scopavo la figa ed aveva goduto tanto

Dai sborrami nel culo. Ho voglia di sentirmi riempita.

L’avevo accontentata, e avevo svuotato le mie palle nel suo culo. Poi eravamo andati a darci una pulita ed eravamo tornati a letto. Era da poco passate mezzanotte quando aveva ricevuto un messaggio sul telefono, era Umberto suo marito che gli chiedeva come andava e se poteva chiamarla

Digli che può chiamarti, ma metti viva voce voglio sentire cosa dice.

Ciao tesoro come va? Tutto bene ti stai divertendo?

Si molto. Grazie. È stato bellissimo ma c’è tutta notte.

Cosa avete fatto? Ti ha scopato tanto? Hai goduto.

Dalla voce di Umberto, si aveva sensazione che si stesse masturbando. Anche Patrizia lo aveva capito, sottovoce gli avevo sussurrato di farlo eccitare di più, lei aveva sorriso

Alberto, oltre a essere un porco è un vero demonio non puoi immaginare cosa mi ha fatto.

Dai amore raccontami i particolari, lo sai che mi eccita.

Ti stai masturbando, vuoi godere mentre ti racconto.

Si si me lo sto menando. Sarebbe stato bello assistere ma raccontarmi.

Mi ha scopato poi mi ha sborrato in bocca, pisciato dentro la figa, e mi ha inculato.

Mamma che bello, prossima volta voglio assistere. Dai dimmi particolari voglio sborrare.

Gli aveva raccontato particolari, a volte esagerando, fino a quando lo aveva fatto sborrare, poi aveva voluto addormentarsi con il mio cazzo dentro la sua figa.

Avevamo da poco finito di fare colazione quando il mio telefono aveva squillato, era Giusy, a rispondere ero uscito fuori, non volevo che Patrizia potesse capire che c’era di mezzo Miriam

Ciao amore, come va? Tutto bene?

Non direi proprio. È successo un casino. Sono sul treno verso aeroporto.

Sul treno? Cosa è successo? Stai bene? Raccontami tutto.

Già da nostro arrivo, i genitori di Miriam mi hanno accolto molto freddamente. Poi la sera quando Miriam gli aveva delucidato nostro progetto, da parte loro c’è stato un irremovibile no.

Lo avevamo messo in conto che potevano dire no. Ma per partire hai forse litigato.

Non litigato ma stamattina è successo un casino e non potevo assolutamente restare. Il papà era andato in campagna all’alba, la mamma venuta a chiamarci a fare colazione ed è successo un macello. È entrata senza bussare e ci ha sorpresi a scopare. Non hai idea del casino e delle urla. Quando è partita per la campagna a avvertire il papà con Miriam abbiamo concordato che la migliore cosa da fare era che io scappassi. Mi ha accompagnato a stazione e sono partita.

Ok, appena arrivi all’aeroporto prendi il primo volo utile, anche per Milano e mi avverti su orario che arrivi verrò all’aeroporto a prenderti. Stai attenta in ogni caso e tienimi informato.

Ho già fatto biglietto in Internet, arrivo per le 16 a nostro aeroporto. Tranquillo è tutto ok.

Patrizia mi aveva visto turbato e mi aveva chiesto se era tutto a posto, io gli avevo detto che per imprevisto Giusy sarebbe rientrata subito e che sarebbe arrivata alle 16 e che dovevo andare aeroporto a prenderla.

Dal mio comportamento lei aveva capito che c’era qualcosa che non andava, avevamo chiacchierato ma i miei pensieri erano altrove, verso le 14 senza dirmi nulla si era rivestita, poi avvicinandosi aveva detto

Ho capito che è successo qualcosa, forse meglio che vada, ci vedremo un’altra volta.

Ma no dai non devi andare abbiamo ancora un paio di ore. Scusami se sono stato assente.

Mi aveva sorriso aveva accettato di sdraiarsi accanto a me ed aveva iniziato a baciarmi. Quando mi aveva preso il cazzo in bocca, i pensieri per un momento erano andati via. Non l’avevo spogliata, gli avevo solo tolto le mutande, e l’avevo scopata come la prima volta, lei era felice, continuava a baciarmi, mi faceva molta tenerezza, mi sentivo in colpa per averla trascurata

Ti va prima di andare via se ti scopo ancora una volta dal culo?

Con te mi va bene qualsiasi cosa. Mettilo dentro ormai hai fatto strada.

Gli avevo fatto alzare il più possibile le gambe, ero riuscito a entrare nel suo culo, ma adesso potevo baciarla. Avevo cercato di essere delicato e dolce. Quando stavo per venire mi ero sottratto e messo a 69, l’avevo leccata fino a che non l’avevo sentita godere e poi gli avevo sborrato in bocca.

Ero uscito insieme a lei per andare all’aeroporto, c’era un po’ di delusione nei suoi occhi

Adesso sai dove abito, quando hai voglia di venire conosci la strada.

Posso venire anche con Umberto? Lui ne sarebbe felice.

Si certo, lo sai che per noi non è un problema.

L’aereo era atterrato in perfetto orario, Giusy non sembrava affatto preoccupata ne scossa. Durante il tragitto mi aveva raccontato di nuovo i particolari approfondendo tutte la varie fasi. A casa, dopo aver mangiato qualcosa, eravamo andati in piscina Ed era stato lì che Giusy mi aveva parlato.

Sai durante il viaggio ho pensato parecchio. Con Miriam siamo stati troppo precipitosi, ci piaceva molto a tutte e due, e non ci siamo resi conto che si stava intrufolando nella nostra vita. Ho pensato a quanto avrebbe voluto entrare nella nostra vita, ho immaginato come poteva essere il nostro futuro e mi ha fatto paura. Praticamente piano piano ci stava facendo allontanare e diventare dipendenti da lei. Forse è un bene che sia finita così.

Avevo pensato a lungo alle sue parole ed avevo dovuto ammettere che aveva ragione. Anche io quando immaginavo il futuro era una convivenza a 3 ma nelle fantasie, scopavo sempre con Miriam. Aveva ragione Giusy, forse ci eravamo fatti manipolare, per il futuro dovevamo evitare certi errori.

Durante il viaggio ho pensato anche a quante volte abbiamo scopato quando c’era Miriam. Lo sai che scopavamo pochissimo fra noi? Scopavamo sempre lei.

Mi ero avvicinato, l’avevo baciata poi gli ero andato sopra, aveva allargato le gambe per accogliermi

Come è andata con Patrizia? Ti ha spompato? Saranno cazzi tuoi, io ho tanta voglia.

Tranquilla, non mi ha spompato. Sai cosa pensavo? Per chiudere storia con Miriam, facciamo una festa. Invitiamo Ornella, Ivan, Maria, Diego e Patrizia con marito.

Non inviti anche Lucia ed Ugo? Lui è bravissimo a leccare ed a lei piaci un sacco.

Proprio perché piaccio troppo a lei eviterei, a me non piace allo stesso modo.

Tranquillo, Ornella e Patrizia non ti lasceranno libero. Ma adesso scopami ho voglia.

Mentre scopavamo aveva voluto sapere particolari, con Patrizia, aveva riso di cuore quando gli avevo raccontato di Umberto che si era segato al telefono e sorriso compiaciuta quando gli avevo detto che l’avevo inculata. Avevamo trovato di nuovo il nostro feeling, eravamo pronti a nuove avventure.

CONTINUA
scritto il
2022-09-16
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