Giornata di sciopero del mezzi pubblici
di
Alessandra –Etno
genere
dominazione
Fabio, un ragazzino che frequenta la scuola dove insegnavo. Lo IED, è mio compaesano. Figlio di una nota famiglia con cui sporadicamente ci frequentiamo, è anche mio alunno..
All'uscita di scuola vedendolo vagare nei pressi della fermata del bus, ho accostato offrendogli uno strappo a casa. Ha accettato con un entusiasmo che non mi aspettavo e mi è venuto naturale chiedergliene motivo.
- Che c'è? Avete qualcosa di particolarmente buono a pranzo? Se è così... mi fermo da voi. Se che tua madre cucina molto bene-
La mia voleva essere una battuta per rallegrare. La sua risposta è stata.
- no prof, sono da solo in casa, anzi, se vuole trattenersi mi fa compagnia. No sono contento perché non mi aspettavo di stare col lei in macchina. Poi … da soli.......-
Io: - non capisco. Cosa stai dicendo?-
Al che, lui: - Prof... conosco Mikail, il ragazzo che lavora in officina.-
Mi si è gelato il sangue. Mantenendo un'apparente calma ho accostato pregandolo di scendere. Eravamo nel viale che conduce fuori città nei pressi del cimitero.
-È sicura che devo scendere qui? Badi che a scuola e in città ancora questa storia non è risaputa.-
-Brutto delinquente, bastardo, già porco alla tua età,. Siamo al ricatto, Eh...?.-Sono stati questi i miei pensieri rimasti però tali senza trasformarsi in parole.
Lui: - Prof., mi porta nel posto dove ha fatto godere Mikail? Dai.... mi faccia vedere dov'è che ha preso sborra tra le cosce. Daii......-
Quell'altro stronzo bastardo aveva evidentemente raccontato tutto al ragazzino, senza risparmiare nessun particolare.
Io: - Adesso andiamo dritti e tu scendi appena siamo dentro il Centro abitato.-
Sollevando il culo dal sedile e slacciandosi i pantaloni , ha mostrato un arnese che per la sua giovane età di piena adolescenza, non aveva proprio nulla da invidiare ad un uomo fatto e pensando al fatto che a quell'età le energie possedute sembrano inesauribili, il brivido dietro la schiena e in tutto il corpo mi ha colto improvviso e potente.
Io: -ma che fai? Sei pazzo? Ricopriti subito.-
Lui; - dai prof., guarda in che stato sono e averla a fianco non mi calma di certo.--
Mi sono dovuta fermare in una piazzola di sosta a bordo strada, con lui che insisteva perché glielo prendessi in mano per poi andare nello stesso posto in cui avevo fatto godere il suo amico.
È stato un attimo: la sua mano che affonda tra le mie cosce e seppur indossassi i pantaloni, la sentivo strusciarmi sulla figa, mentre senza neanche rendermene conto stringevo la mia mano attorno al suo cazzo.
Credo di essere riuscita a camuffare l'orgasmo che mi ha colto dopo pochissimi minuti sentendo quella mano che mi frugava, con i movimenti che facevo per cercare di difendermi da quell'assalto, ma, che insistendo, stava completamente annullando il rifiuto a lasciarmi andare.
Anche lui è durato poco. Primi schizzi hanno colpito lo sportellino del vano porta oggetti davanti al sedile passeggero, prontamente da me asciugati alla b alla meglio con un fazzolettino con il quale lui stesso si è preoccupato di tamponare le ultime gocce di sborra (dovevo trovare una scusa per far lavare la macchina il pomeriggio stesso).
Quell'orgasmo improvviso e fulmineo ha decisamente contribuito a rendermi nervosa per tutto il resto della giornata e di questo, oltre marito e figli, ne ha fatto le spese una coinquilina incontrata all'ingresso, alla quale, dopo poco, ho chiaramente chiesto scusa, Una giornata “no” può capitare a tutti.
La notte, poi, facendo pace con mio marito, l'ho sentito dirmi che mi ha trovato “assatanata” particolarmente calda e disponibile.
L'ho pregato di non usare quei termini: -sai che non mi piacciono.-
Lui: - scusa. Comunque mi sei piaciuta.-
Il mio pensiero, che tale è rimasto: - Sono piaciuta anche ad atri.-
Apprezzamenti o al contrario stroncature su GuigAless68@yahoo.com Grazie
All'uscita di scuola vedendolo vagare nei pressi della fermata del bus, ho accostato offrendogli uno strappo a casa. Ha accettato con un entusiasmo che non mi aspettavo e mi è venuto naturale chiedergliene motivo.
- Che c'è? Avete qualcosa di particolarmente buono a pranzo? Se è così... mi fermo da voi. Se che tua madre cucina molto bene-
La mia voleva essere una battuta per rallegrare. La sua risposta è stata.
- no prof, sono da solo in casa, anzi, se vuole trattenersi mi fa compagnia. No sono contento perché non mi aspettavo di stare col lei in macchina. Poi … da soli.......-
Io: - non capisco. Cosa stai dicendo?-
Al che, lui: - Prof... conosco Mikail, il ragazzo che lavora in officina.-
Mi si è gelato il sangue. Mantenendo un'apparente calma ho accostato pregandolo di scendere. Eravamo nel viale che conduce fuori città nei pressi del cimitero.
-È sicura che devo scendere qui? Badi che a scuola e in città ancora questa storia non è risaputa.-
-Brutto delinquente, bastardo, già porco alla tua età,. Siamo al ricatto, Eh...?.-Sono stati questi i miei pensieri rimasti però tali senza trasformarsi in parole.
Lui: - Prof., mi porta nel posto dove ha fatto godere Mikail? Dai.... mi faccia vedere dov'è che ha preso sborra tra le cosce. Daii......-
Quell'altro stronzo bastardo aveva evidentemente raccontato tutto al ragazzino, senza risparmiare nessun particolare.
Io: - Adesso andiamo dritti e tu scendi appena siamo dentro il Centro abitato.-
Sollevando il culo dal sedile e slacciandosi i pantaloni , ha mostrato un arnese che per la sua giovane età di piena adolescenza, non aveva proprio nulla da invidiare ad un uomo fatto e pensando al fatto che a quell'età le energie possedute sembrano inesauribili, il brivido dietro la schiena e in tutto il corpo mi ha colto improvviso e potente.
Io: -ma che fai? Sei pazzo? Ricopriti subito.-
Lui; - dai prof., guarda in che stato sono e averla a fianco non mi calma di certo.--
Mi sono dovuta fermare in una piazzola di sosta a bordo strada, con lui che insisteva perché glielo prendessi in mano per poi andare nello stesso posto in cui avevo fatto godere il suo amico.
È stato un attimo: la sua mano che affonda tra le mie cosce e seppur indossassi i pantaloni, la sentivo strusciarmi sulla figa, mentre senza neanche rendermene conto stringevo la mia mano attorno al suo cazzo.
Credo di essere riuscita a camuffare l'orgasmo che mi ha colto dopo pochissimi minuti sentendo quella mano che mi frugava, con i movimenti che facevo per cercare di difendermi da quell'assalto, ma, che insistendo, stava completamente annullando il rifiuto a lasciarmi andare.
Anche lui è durato poco. Primi schizzi hanno colpito lo sportellino del vano porta oggetti davanti al sedile passeggero, prontamente da me asciugati alla b alla meglio con un fazzolettino con il quale lui stesso si è preoccupato di tamponare le ultime gocce di sborra (dovevo trovare una scusa per far lavare la macchina il pomeriggio stesso).
Quell'orgasmo improvviso e fulmineo ha decisamente contribuito a rendermi nervosa per tutto il resto della giornata e di questo, oltre marito e figli, ne ha fatto le spese una coinquilina incontrata all'ingresso, alla quale, dopo poco, ho chiaramente chiesto scusa, Una giornata “no” può capitare a tutti.
La notte, poi, facendo pace con mio marito, l'ho sentito dirmi che mi ha trovato “assatanata” particolarmente calda e disponibile.
L'ho pregato di non usare quei termini: -sai che non mi piacciono.-
Lui: - scusa. Comunque mi sei piaciuta.-
Il mio pensiero, che tale è rimasto: - Sono piaciuta anche ad atri.-
Apprezzamenti o al contrario stroncature su GuigAless68@yahoo.com Grazie
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