Prima mi fotto lei, poi la scopiamo in due e infine mi fotto un uomo davanti a lei.
di
Post Scriptum
genere
bisex
Nella relazione con la mia compagna, Ilary, la sfera sessuale è sempre stata indagata in lungo e in largo, non ci siamo mai nascosti alcuna fantasia, e non sono mancate le occasioni di sperimentare molte cose, anche abbastanza estreme: il bondage, il pissing, la dominazione, l'utilizzo di "giochi" di ogni tipo, luoghi, posizioni e situazioni di ogni sorta. Quello su cui avevamo numerose volte fantasticato, senza mai però avere avuto il coraggio di farlo, era il rapporto con più partner, uomini e/o donne. Un mondo affascinante quanto spaventoso per l'equilibrio in una coppia possessiva come la nostra.
Un pomeriggio, mentre scopavamo animatamente, mi chiese di prendere un dildo in bocca: il cazzone di gomma che ero abituato a infilare nella sua fica bagnata, era nella mia bocca, prima l'ho leccato per bene con la lingua, e dopo l'ho succhiato guardandola negli occhi, e questa cosa la eccitava da morire.
Alla fine della scopata, vedendomi eccitato e incuriosito, mi confessò che sin da adolescente amava guardare i porno gay (e come biasimarla considerando tutte le seghe che mi sono fatto sui porno saffici), ci si sgrilletava con gusto, infradiciandosi alla vista di quegli uomini che si sbattevano quei grossi e duri cazzi ovunque.
Pensai: "Ecco lo spiraglio per sbloccare lo stallo nel rapporto a 3". Era la soluzione perfetta per non rischiare che io mi ingelosissi, sbattermi anche l'ipotetico lui.
Non ho mai avuto fantasie omosessuali particolari, ho sempre amato la figa più di ogni altra cosa, ma l'idea che a lei piacesse questa situazione mi mandava fuori di testa.
Preparai una lieta sorpresa, su un app di incontri trovai un bel ragazzo, Mario: 1,80, capelli castani, un fisico asciutto ma abbastanza allenato. Dichiaratamente bisessuale, gli scrissi la mia volontà di avere un rapporto a 3 con mia moglie, dove io avrei dato piacere a entrambi e lui avrebbe potuto darlo a lei, comunque seguendo un po' le mie volontà. Accettò con gioia, ma non prima di aver visto un paio di foto in costume di me e Ilary. Abbiamo poco meno di trent'anni e siamo abbastanza allenati, perciò facciamo una bella figura, diventava difficile dire di no.
A lei non dissi niente, presi accordi con Mario di stare pronto a venire a casa nostra una sera in cui ci sapevo entrambi liberi.
Dai giorni precedenti inizia a stuzzicarla: tiravo fuori il dildo dal cassetto e lo mettevo di fianco al mio bel cazzone duro: è un po' sopra la media e con una grossa cappella; le chiedevo quale fosse più grosso secondo lei, e poi le dicevo "dai prova a metterteli in bocca entrambi", e come lo riempiva di saliva magari iniziavo a giocarci un po', passarlo sul mio bel cazzo. Ma anche altri messaggi subliminali...
Quella sera, dopo cena, andammo in camera da letto. Inviai un messaggio a Mario, di raggiungere la casa e chiamarmi in una 30ina di minuti. E lei era ignara di tutto.
La spogliai dolcemente, osservando tutto il suo splendido corpo, assaporandone ogni centimetro che scoprivo, con le mie labbra. Le sue tette, non prosperose ma eleganti, mi facevano salivare la bocca alla sola idea di succhiarle, così, baciandole dolcemente il ventre, arrivai sul suo seno e iniziai a prendere in bocca i suoi capezzoli e succhiarli, leccarli, mentre già incominciava a gemere. Presi a strusciarle il mio grosso cazzo duro sul clitoride, mentre continuavo il mio lavoro con la bocca, e le mie palle si bagnavano sul suo buco della figa.
A questo punto, inebriato da cosa stava per succedere, scesi con la bocca sulla sua bella fichetta bagnata, ed inizia ad assaporarla, tenendole il seno tra le mani. Mentre aveva gli occhi chiusi mi chiedevo se stesse pensando a quello a cui pensavo io.
I suoi umori scesero sul suo buco del culo, e io iniziai a massaggiarlo con il dito, finché non si rilassò totalmente e il mio medio entro in quel buco come se fosse burro. Così la leccavo di gusto, mentre le scopavo il culo con il dito e con l'altra mano le massaggiavo i capezzoli. La mia troia stava godendo. Mi spostai dal capezzolo alla figa riempendole entrambi i buchi con le dita, e quello fu il colpo di grazia per lei: primo orgasmo.
Presi in mano il mio bel cazzone ormai gonfissimo da quanto volevo scoparmela, e glielo infilai tutto in gola. Le scopai un po' la bocca, e intanto raggiunsi il dildo vibrante che stava nel suo cassetto, assieme a un plug anale. Il dildo glielo misi nella fighetta fradicia, mentre il plug glielo misi in bocca, perché mi sarebbe servito dopo.
La misi a 90, la legai mani e piedi al letto, e la bendai. A quel punto, muta e cieca, le dissi che era vietato parlare o gemere. Continuava a sbrodolare dalla figa con quel cazzo vibrante, mentre mi posizionai sul suo buco del culo, ancora bagnato. Entrai piano, sentendo il calore e tutto il retto allargarsi: iniziai a scoparmela, sempre più forte, sperando di sentire un suo rumore per poterle tirare i capelli come punizione, ma ormai era diventata troppo brava: tremava come una cagnetta ma non disse una parola.
Con uno schizzo potentissimo le riempì tutto il culo di sborra, togliendole il plug dalla bocca e dandole il permesso di liberarsi con un urlo: era il suo secondo orgasmo.
Il plug prese il posto del mio cazzo, tappandole quel buco che ora era pieno della mia calda sborra.
Mi arriva un messaggio, giusto in tempo, mi metto la vestaglia.
Le tappai la bocca con una pallina da bondage. E le sussurai "Ho una sorpresa per te... e ricordati: sei mia". Lasciandola legata a letto, nuda, piena tra dildo e plug e sborra.
Scesi alla porta e trovai Mario, lo salutai intimandogli di fare silenzio, e di spogliarsi lì in salotto. Vedendomi arrivare in vestaglia, ma completamente aperta, gli si fece il cazzo già duro, ed era di dimensioni come il mio, solo leggermente meno grosso.
Gli diedi istruzioni ed entrammo in camera, mia moglie ancora nuda e ammutolita che godeva, tutta piena, e Mario si eccitò ancora di più, e io allo stesso modo nel vederlo indurirsi guardando mia moglie. Le tolsi il dildo e il bavaglio, il plug ancora lì. Feci avvicinare Mario silenziosamente, e gli feci porre il cazzo sulle labbra di mia moglie: il mio pisello era di marmo. Lei lo succhiava avidamente anche se lo sentiva leggermente diverso, spostai lui e ripresi il controllo della bocca di mia moglie scopandola per bene, sino in gola.
Mi misi sotto di lei che era a 90 a gambe larghe, lui sopra senza toccarla, tutto questo lasciandole solo il dubbio. Dopo aver indossato i preservativi, io entrai dolcemente nella sua fighetta e a quel punto, feci cenno a Mario di togliere il plug. Posò il suo cazzo duro sul buco di mia moglie, da cui usciva qualche goccia della mia sborra. Lei finalmente capì: la sua figa si restrinse dall'eccitazione, era un po' impaurita ma non vedeva l'ora. Lui sprofondò il suo cazzo in lei e iniziammo a fottercela di gusto, tra le sue urla e i suoi gemiti. Sentivo la sua cappella sfregarsi sulla mia dal sottile strato di pelle che separa la figa e il culo, le nostre palle sfiorarsi. Lui la stava fottendo in mezzo alla mia sborra, e la cosa mi eccitava non poco, perché ribadiva la mia proprietà su di lei.
La fottemmo per bene, mentre era ancora bendata, un colpo dietro l'altro, sfondandola quasi a farle male. E lei godeva, godeva da morire. arrivò anche questo orgasmo, e noi nel sentirla stringersi e contrarsi non potemmo fare altro che sborrare copiosamente.
Uscimmo gradualmente, un po' esausti, dai due buchi. Lei la liberai dalle corde, ma le feci tenere la benda: non era ancora finita. Ci togliemmo i preservativi pieni del nostro seme, il suo era sporco anche del mio. Lei si sedette sul letto, in attesa del permesso di poter vedere. "Questo è un altro regalo per te", le dissi.
Mario, come da istruzioni, si inginocchiò davanti a me, e prese in mano il mio pisello, che subito si fece duro, solleticandomi un po' le palle.
"togli pure la benda", dissi.
Vide l'esatto momento in cui per la prima volta un uomo prendeva il mio cazzone duro in bocca, e lo succhiava di gusto. Non lo nego, a me piaceva, e non poco, ma anche a lei. Le dissi che doveva iniziare a toccarsi per continuare a godersi lo spettacolo, e così fece, prese a sgrillettarsi come una vera porca guardando quella scena.
La mia eccitazione era alle stelle, ma non potevo sborrare subito, così mi ritrassi dalla bocca calda di Mario, che si lecco le labbra con una certa delusione.
Gli dissi di voltarsi, volevo far vedere a lei come posseggo l'uomo che l'aveva scopata.
Non se lo fece dire due volte, aprì il culo e mi chiese di sputarci sopra. Dissi a mia moglie che questo era compito suo, e che avrebbe anche dovuto leccargli le palle, perché è così che si trattano gli ospiti.
Lei fece quanto ordinato, mentre non staccava la mano dal suo clitoride.
Misi la mia grossa cappella su quel buco del culo bagnato della saliva di Ilary. Feci piano piano, assaporandomi ogni centimetro di quella penetrazione iniziale. Eravamo in piedi, lui a 90 con le mani sul comò della camera. Lei sotto di noi, a godersi lo spettacolo. Inizio a fottermi Mario mentre lei si sgrillettava, e poi le intimai di mungere il cazzo ciondolante di Mario, così che potessi vederla servirsi del suo seme. E così fece, Mario stava venendo servito per bene, era il nostro giocattolo in carne ed ossa, ma si godeva tutti i benefici di esserlo. Un colpo dietro l'altro, con il mio cazzo così in fondo che le palle arrivavano a scontrarsi, scoppiai in una copiosa sborrata nelle viscere di Mario, che ricoprì a sua volta di sborra mia moglie, ed ella si godette una delle scene più eccitanti della sua vita, venendo più volte mentre si sgrillettava, stringendo forte quel cazzo da mungere e finalmente godendosi il suo sogno adolescenziale.
Pensò che non sarà l'ultima volta ...
Un pomeriggio, mentre scopavamo animatamente, mi chiese di prendere un dildo in bocca: il cazzone di gomma che ero abituato a infilare nella sua fica bagnata, era nella mia bocca, prima l'ho leccato per bene con la lingua, e dopo l'ho succhiato guardandola negli occhi, e questa cosa la eccitava da morire.
Alla fine della scopata, vedendomi eccitato e incuriosito, mi confessò che sin da adolescente amava guardare i porno gay (e come biasimarla considerando tutte le seghe che mi sono fatto sui porno saffici), ci si sgrilletava con gusto, infradiciandosi alla vista di quegli uomini che si sbattevano quei grossi e duri cazzi ovunque.
Pensai: "Ecco lo spiraglio per sbloccare lo stallo nel rapporto a 3". Era la soluzione perfetta per non rischiare che io mi ingelosissi, sbattermi anche l'ipotetico lui.
Non ho mai avuto fantasie omosessuali particolari, ho sempre amato la figa più di ogni altra cosa, ma l'idea che a lei piacesse questa situazione mi mandava fuori di testa.
Preparai una lieta sorpresa, su un app di incontri trovai un bel ragazzo, Mario: 1,80, capelli castani, un fisico asciutto ma abbastanza allenato. Dichiaratamente bisessuale, gli scrissi la mia volontà di avere un rapporto a 3 con mia moglie, dove io avrei dato piacere a entrambi e lui avrebbe potuto darlo a lei, comunque seguendo un po' le mie volontà. Accettò con gioia, ma non prima di aver visto un paio di foto in costume di me e Ilary. Abbiamo poco meno di trent'anni e siamo abbastanza allenati, perciò facciamo una bella figura, diventava difficile dire di no.
A lei non dissi niente, presi accordi con Mario di stare pronto a venire a casa nostra una sera in cui ci sapevo entrambi liberi.
Dai giorni precedenti inizia a stuzzicarla: tiravo fuori il dildo dal cassetto e lo mettevo di fianco al mio bel cazzone duro: è un po' sopra la media e con una grossa cappella; le chiedevo quale fosse più grosso secondo lei, e poi le dicevo "dai prova a metterteli in bocca entrambi", e come lo riempiva di saliva magari iniziavo a giocarci un po', passarlo sul mio bel cazzo. Ma anche altri messaggi subliminali...
Quella sera, dopo cena, andammo in camera da letto. Inviai un messaggio a Mario, di raggiungere la casa e chiamarmi in una 30ina di minuti. E lei era ignara di tutto.
La spogliai dolcemente, osservando tutto il suo splendido corpo, assaporandone ogni centimetro che scoprivo, con le mie labbra. Le sue tette, non prosperose ma eleganti, mi facevano salivare la bocca alla sola idea di succhiarle, così, baciandole dolcemente il ventre, arrivai sul suo seno e iniziai a prendere in bocca i suoi capezzoli e succhiarli, leccarli, mentre già incominciava a gemere. Presi a strusciarle il mio grosso cazzo duro sul clitoride, mentre continuavo il mio lavoro con la bocca, e le mie palle si bagnavano sul suo buco della figa.
A questo punto, inebriato da cosa stava per succedere, scesi con la bocca sulla sua bella fichetta bagnata, ed inizia ad assaporarla, tenendole il seno tra le mani. Mentre aveva gli occhi chiusi mi chiedevo se stesse pensando a quello a cui pensavo io.
I suoi umori scesero sul suo buco del culo, e io iniziai a massaggiarlo con il dito, finché non si rilassò totalmente e il mio medio entro in quel buco come se fosse burro. Così la leccavo di gusto, mentre le scopavo il culo con il dito e con l'altra mano le massaggiavo i capezzoli. La mia troia stava godendo. Mi spostai dal capezzolo alla figa riempendole entrambi i buchi con le dita, e quello fu il colpo di grazia per lei: primo orgasmo.
Presi in mano il mio bel cazzone ormai gonfissimo da quanto volevo scoparmela, e glielo infilai tutto in gola. Le scopai un po' la bocca, e intanto raggiunsi il dildo vibrante che stava nel suo cassetto, assieme a un plug anale. Il dildo glielo misi nella fighetta fradicia, mentre il plug glielo misi in bocca, perché mi sarebbe servito dopo.
La misi a 90, la legai mani e piedi al letto, e la bendai. A quel punto, muta e cieca, le dissi che era vietato parlare o gemere. Continuava a sbrodolare dalla figa con quel cazzo vibrante, mentre mi posizionai sul suo buco del culo, ancora bagnato. Entrai piano, sentendo il calore e tutto il retto allargarsi: iniziai a scoparmela, sempre più forte, sperando di sentire un suo rumore per poterle tirare i capelli come punizione, ma ormai era diventata troppo brava: tremava come una cagnetta ma non disse una parola.
Con uno schizzo potentissimo le riempì tutto il culo di sborra, togliendole il plug dalla bocca e dandole il permesso di liberarsi con un urlo: era il suo secondo orgasmo.
Il plug prese il posto del mio cazzo, tappandole quel buco che ora era pieno della mia calda sborra.
Mi arriva un messaggio, giusto in tempo, mi metto la vestaglia.
Le tappai la bocca con una pallina da bondage. E le sussurai "Ho una sorpresa per te... e ricordati: sei mia". Lasciandola legata a letto, nuda, piena tra dildo e plug e sborra.
Scesi alla porta e trovai Mario, lo salutai intimandogli di fare silenzio, e di spogliarsi lì in salotto. Vedendomi arrivare in vestaglia, ma completamente aperta, gli si fece il cazzo già duro, ed era di dimensioni come il mio, solo leggermente meno grosso.
Gli diedi istruzioni ed entrammo in camera, mia moglie ancora nuda e ammutolita che godeva, tutta piena, e Mario si eccitò ancora di più, e io allo stesso modo nel vederlo indurirsi guardando mia moglie. Le tolsi il dildo e il bavaglio, il plug ancora lì. Feci avvicinare Mario silenziosamente, e gli feci porre il cazzo sulle labbra di mia moglie: il mio pisello era di marmo. Lei lo succhiava avidamente anche se lo sentiva leggermente diverso, spostai lui e ripresi il controllo della bocca di mia moglie scopandola per bene, sino in gola.
Mi misi sotto di lei che era a 90 a gambe larghe, lui sopra senza toccarla, tutto questo lasciandole solo il dubbio. Dopo aver indossato i preservativi, io entrai dolcemente nella sua fighetta e a quel punto, feci cenno a Mario di togliere il plug. Posò il suo cazzo duro sul buco di mia moglie, da cui usciva qualche goccia della mia sborra. Lei finalmente capì: la sua figa si restrinse dall'eccitazione, era un po' impaurita ma non vedeva l'ora. Lui sprofondò il suo cazzo in lei e iniziammo a fottercela di gusto, tra le sue urla e i suoi gemiti. Sentivo la sua cappella sfregarsi sulla mia dal sottile strato di pelle che separa la figa e il culo, le nostre palle sfiorarsi. Lui la stava fottendo in mezzo alla mia sborra, e la cosa mi eccitava non poco, perché ribadiva la mia proprietà su di lei.
La fottemmo per bene, mentre era ancora bendata, un colpo dietro l'altro, sfondandola quasi a farle male. E lei godeva, godeva da morire. arrivò anche questo orgasmo, e noi nel sentirla stringersi e contrarsi non potemmo fare altro che sborrare copiosamente.
Uscimmo gradualmente, un po' esausti, dai due buchi. Lei la liberai dalle corde, ma le feci tenere la benda: non era ancora finita. Ci togliemmo i preservativi pieni del nostro seme, il suo era sporco anche del mio. Lei si sedette sul letto, in attesa del permesso di poter vedere. "Questo è un altro regalo per te", le dissi.
Mario, come da istruzioni, si inginocchiò davanti a me, e prese in mano il mio pisello, che subito si fece duro, solleticandomi un po' le palle.
"togli pure la benda", dissi.
Vide l'esatto momento in cui per la prima volta un uomo prendeva il mio cazzone duro in bocca, e lo succhiava di gusto. Non lo nego, a me piaceva, e non poco, ma anche a lei. Le dissi che doveva iniziare a toccarsi per continuare a godersi lo spettacolo, e così fece, prese a sgrillettarsi come una vera porca guardando quella scena.
La mia eccitazione era alle stelle, ma non potevo sborrare subito, così mi ritrassi dalla bocca calda di Mario, che si lecco le labbra con una certa delusione.
Gli dissi di voltarsi, volevo far vedere a lei come posseggo l'uomo che l'aveva scopata.
Non se lo fece dire due volte, aprì il culo e mi chiese di sputarci sopra. Dissi a mia moglie che questo era compito suo, e che avrebbe anche dovuto leccargli le palle, perché è così che si trattano gli ospiti.
Lei fece quanto ordinato, mentre non staccava la mano dal suo clitoride.
Misi la mia grossa cappella su quel buco del culo bagnato della saliva di Ilary. Feci piano piano, assaporandomi ogni centimetro di quella penetrazione iniziale. Eravamo in piedi, lui a 90 con le mani sul comò della camera. Lei sotto di noi, a godersi lo spettacolo. Inizio a fottermi Mario mentre lei si sgrillettava, e poi le intimai di mungere il cazzo ciondolante di Mario, così che potessi vederla servirsi del suo seme. E così fece, Mario stava venendo servito per bene, era il nostro giocattolo in carne ed ossa, ma si godeva tutti i benefici di esserlo. Un colpo dietro l'altro, con il mio cazzo così in fondo che le palle arrivavano a scontrarsi, scoppiai in una copiosa sborrata nelle viscere di Mario, che ricoprì a sua volta di sborra mia moglie, ed ella si godette una delle scene più eccitanti della sua vita, venendo più volte mentre si sgrillettava, stringendo forte quel cazzo da mungere e finalmente godendosi il suo sogno adolescenziale.
Pensò che non sarà l'ultima volta ...
1
voti
voti
valutazione
9
9
Commenti dei lettori al racconto erotico