Riflessioni tra fratello e sorella.
di
nicodemo
genere
incesti
Il 5 settembre è stato il 42°compleanno di mia sorella, sono andata a trovarla a casa, era sola l'ambiente ideale per ricordare la nostra fanciullezza, la nostra adolescenza ed anche riflettere sulla situazione della nostra vita attuale. Ci aprimmo totalmente, anche nelle cose che per pudore non ci eravamo mai detti. Diceva lei "Se avessi la possibilità di tornare indietro sicuramente non prenderei marito, altro che marito, un imbecille matricolato. buono solo per portare un discreto stipendio a casa, per il resto da annullare totalmente. Ho perso i migliori anni della mia gioventù con questo smidollato. Avrei dovuto lasciarlo subito, ma ho preferito soffrire in silenzio e proteggere il nostro bambino" "Tu con tua moglie"? Da premettere che mia moglie e mia sorella non si parlano da dieci anni. "Non drastica come il tuo coniuge ma anch'io se tornassi indietro eviterei assolutamente il matrimonio". Silenzio temporaneo per riflessione e subito dopo "Sapessi quante volte ho immaginato di vivere con te, due fratelli deliziosi che si vogliono bene" " Si ma avremmo avuto un limite" "Quale"? "Be io e te non avremmo potuto fare dei figli" "Hai ragione, figli no ma scopare si" "Sicura della tua affermazione" "Sicura!! te lo posso dimostrare anche adesso, sapessi quante volte ti ho avuto nel mio letto mentre quello stronzo col suo uccellino cercava di penetrarmi. Sapessi quante volte mi sono masturbata pensandoti, se immaginavo di stare con lui mi passava la voglia" "Veramente avresti fatto l'amore con me"? "Lo possiamo fare anche subito e te lo dimostro". "Non sono sicuro di riuscirci, quanto meno di tenere l'erezione" "A quello ci penso io". Mi prese per mano accompagnandomi in camera. "E' una prova a cui non ero pronto, forse andava preparata" "Bene allora comincia col guardarmi" Aveva solo un tubino senza intimo, la figa depilata, gli occhi che mi supplicavano per l'eccitazione. Sentii muovere le parti basse, tolsi calzoncini e mutande e mi distesi al suo fianco, Nessuna azione intermedia direttamente mise il cazzo semi moscio nella sua figa che a quell'ingresso balzò sull'attenti. "Il tuo moscio è più grande del suo eretto" "Ora capisco" "Hai un preservativo? "No lei prende la pillola" "Oh cazzo sborrami in bocca allora che poi ti faccio un regalo" "Era veramente brava pensai che avesse un'esperienza in merito, ma non lo dissi. Sborrai quasi subito ed ingoiò, anche parte del cazzo. "Quale è il mio regalo"? "Eccolo" Allargò le gambe in maniera esagerata "Dai leccami la figa" Mi prese la testa premendola fino a soffocarmi. Venne subito anche lei. Giusto in tempo perché rientrò Cesare il marito che non si accorse di nulla. Avevamo infranto una barriera che mi sembrava invalicabile. Mi telefonò il giorno dopo "Avanzo qualcosa da te, da domani scopiamo a ruota libera, ti avviso quando sono sola. Non ti sfruttare col la stronza, lascialo tutto per me. Ti porto sull'Everest del piacere".
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