Prime ma strane esperienze a scuola
di
Entoni
genere
prime esperienze
Era un giovedì molto temperato, Gionata perfetta per godersi una mattinata di scuola.
Inizio la mattinata svegliandomi al suono di quel fastidioso allarme, inizio ad alzare le coperte lentamente sentendo ogni filo di freddo che penetra nel caldo fino al mio pene.
Finisco di vestirmi ed esco per prendere il pullman.
Arrivati a scuola incontro altri amici e compagni di classe e insieme ci dirigiamo verso la scuola.
Arrivata la 3°ora prendo il libro di italiano, ma invece di entrare la professoressa di italiano, si affaccia il bidello dicendoci che ci sarà una supplente.
Mentre aspettiamo, osservo la mia compagna Emma, che si è piegata per prendere una penna per terra mostrando il suo meraviglioso culo.
Ad un tratto ecco che entra la supplente, una professoressa molto giovane di circa 25anni.
Da subito si nota il suo carattere molto strano, ma che comunque ignoriamo.
Per tenerci occupati ci dà un tema da scrivere con una traccia abbastanza complessa.
Mentre pensavo a cosa scrivere sul tema noto che la professoressa aveva iniziato a sfilare scarpe e calze ad i ragazzi della prima fila.
Mentre continua a cacciare le scarpe dei ragazzi avanti Emma si avvicina a me chiedendo cosa stia succedendo. (Non sapendo cosa risponderle).
Sia a me che ad Emma tolglie le scarpe e le calze per poi lanciarle in un angolo, mi accorgo però che è molto imbarazzata a tenere i piedi in bella vista, così decido di mettermi difronte a lei, prendere i suoi piedi e pogiarli sulle mie gambe.
Io molto felice di questo inizio a fare il tema, anche se in modo molto distratto per via dei suoi magnifici piedi che avrei voluto con tutto me stesso maneggiare di più.
Fatto il tema ci rimangono ancora 3ore, iniziamo a chiacchierare finché in classe non si crea un vero trambusto, io inizio a parlare con Emma scherzando molto sulla questione dei piedi nudi, ma all'improvviso la professoressa corre verso la porta della classe bloccando la maniglia con una sedia iniziando a gridare frasi tipo: silenzio, basta, adesso mi avete seccata.
Il silenzio nella classe e appena calalto e tutti cerchiamo di capire quale sia il motivo che la spinta a bloccare la porta.
Ecco che fa i nomi di me e gli altri due ragazzi invitandoci ad alzarci in piedi e venire davanti la cattedra.(mentre lei si alza in piedi ci guarda dalla testa ai piedi).
Ad un tratto con voce quasi divertita dice spogliatevi, io ovviamente mi rifiutai categoricamente fin dall'inizio perché non avevo nessuna intenzione di farmi vedere nudo da altri, ma appena cercai di oppormi ulteriormente fui trattenuto e spogliato dagli altri due a cui la cosa stava piacendo.
Mi vergognavo troppo di mostrare il mio cazzo soprattutto a tutte quelle ragazze.
Il fatto che il mio cazzo sembrasse diverso dalla norma mi turbava molto perché la pelle alla punta era più stretta e mi impediva l'apertura.
(Mi turbava anche essere l'unico rasato lì sotto).
Ecco che la professoressa spogliata si avvicina a me ficcandomi in bocca una delle sue tette voluminose, mi eccito tantissimo a tal punto che il mio pene diventa enorme e durissimo, inizia a prendermi il pene, ma mentre lo accarezza si accorge che non si apre e che mi stavo facendo male.
Mi lascia stare ed inizia a parlare con gli altri ragazzi, dopo poco ritorna dicendomi che ci avrebbe pensato lei, quindi costringe anche ad Emma a spogliarsi che rifiutandosi viene spogliata dagli altri due ragazzi.
Appena spogliata la sdraiano sulla cattedra e trascinandomi davanti a lei forzano il mio cazzo nella sua figa.
La sua figa era molto piccola, sento i suoi lamenti e le sue grida quindi cerco di farle meno male possibile.
Ecco che la professoressa sene accorge e mi dice di spingere sempre più porte e sempre più veloce... Intravedo sangue, iniziamo a gridare, il mio pene e dolorante, ma aperto. (come lei d'altronde)
Adesso posso sentire il vero piacere, penetro sempre di più, sempre più forte inizio a sborrare dentro di lei a ritmo delle sue grida.
Finiamo di fare ciò e cacciando il cazzo fuori noto che la pelle si era aperta perché lacerata.
Tutti iniziano a spogliarsi, io decido di provare qualcosa di meglio con Emma iniziando a baciarla in modo frenato.
Iniziai a toccarla in tutti i punti possibili, tanto che ad un certo punto, stendendola su un banco doppio inizio a leccare la sua figa e a sfregare i suoi piedi su di me; prendo l'asciugamano che avevo usato per palestra e decido di usarlo come "letto"lei inizia a farmi un meraviglioso pompino facendomi venire come un pazzo su di lei, appena finita la pompa si mette a 4 zampe e con i suoi piedi sullo sbordo inizio a segarmi; i suoi piedi erano piccoli, come la sua statura, le sue mani, il suo seno, tutto era piccolo,ma perfetto.
Tutti quanti ci sfogammo per altre 2 ore senza pensare ad altro se non a divertirci, altre ragazzi e ragazze si unirono a noi, si creò una catena dove un ragazzo mi sborrava caldamente nel culo, io stavo facendo una leccata di figa ad Emma che a sua volta stava succhiando un cazzo mentre un altra ragazza mi spompava e segava.
Finito tutto iniziammo a rivestirci di nuovo dando anche una ripulita alla classe; salutando la professoressa uscimmo dalla classe soddisfatti di ciò che era successo.
Inizio la mattinata svegliandomi al suono di quel fastidioso allarme, inizio ad alzare le coperte lentamente sentendo ogni filo di freddo che penetra nel caldo fino al mio pene.
Finisco di vestirmi ed esco per prendere il pullman.
Arrivati a scuola incontro altri amici e compagni di classe e insieme ci dirigiamo verso la scuola.
Arrivata la 3°ora prendo il libro di italiano, ma invece di entrare la professoressa di italiano, si affaccia il bidello dicendoci che ci sarà una supplente.
Mentre aspettiamo, osservo la mia compagna Emma, che si è piegata per prendere una penna per terra mostrando il suo meraviglioso culo.
Ad un tratto ecco che entra la supplente, una professoressa molto giovane di circa 25anni.
Da subito si nota il suo carattere molto strano, ma che comunque ignoriamo.
Per tenerci occupati ci dà un tema da scrivere con una traccia abbastanza complessa.
Mentre pensavo a cosa scrivere sul tema noto che la professoressa aveva iniziato a sfilare scarpe e calze ad i ragazzi della prima fila.
Mentre continua a cacciare le scarpe dei ragazzi avanti Emma si avvicina a me chiedendo cosa stia succedendo. (Non sapendo cosa risponderle).
Sia a me che ad Emma tolglie le scarpe e le calze per poi lanciarle in un angolo, mi accorgo però che è molto imbarazzata a tenere i piedi in bella vista, così decido di mettermi difronte a lei, prendere i suoi piedi e pogiarli sulle mie gambe.
Io molto felice di questo inizio a fare il tema, anche se in modo molto distratto per via dei suoi magnifici piedi che avrei voluto con tutto me stesso maneggiare di più.
Fatto il tema ci rimangono ancora 3ore, iniziamo a chiacchierare finché in classe non si crea un vero trambusto, io inizio a parlare con Emma scherzando molto sulla questione dei piedi nudi, ma all'improvviso la professoressa corre verso la porta della classe bloccando la maniglia con una sedia iniziando a gridare frasi tipo: silenzio, basta, adesso mi avete seccata.
Il silenzio nella classe e appena calalto e tutti cerchiamo di capire quale sia il motivo che la spinta a bloccare la porta.
Ecco che fa i nomi di me e gli altri due ragazzi invitandoci ad alzarci in piedi e venire davanti la cattedra.(mentre lei si alza in piedi ci guarda dalla testa ai piedi).
Ad un tratto con voce quasi divertita dice spogliatevi, io ovviamente mi rifiutai categoricamente fin dall'inizio perché non avevo nessuna intenzione di farmi vedere nudo da altri, ma appena cercai di oppormi ulteriormente fui trattenuto e spogliato dagli altri due a cui la cosa stava piacendo.
Mi vergognavo troppo di mostrare il mio cazzo soprattutto a tutte quelle ragazze.
Il fatto che il mio cazzo sembrasse diverso dalla norma mi turbava molto perché la pelle alla punta era più stretta e mi impediva l'apertura.
(Mi turbava anche essere l'unico rasato lì sotto).
Ecco che la professoressa spogliata si avvicina a me ficcandomi in bocca una delle sue tette voluminose, mi eccito tantissimo a tal punto che il mio pene diventa enorme e durissimo, inizia a prendermi il pene, ma mentre lo accarezza si accorge che non si apre e che mi stavo facendo male.
Mi lascia stare ed inizia a parlare con gli altri ragazzi, dopo poco ritorna dicendomi che ci avrebbe pensato lei, quindi costringe anche ad Emma a spogliarsi che rifiutandosi viene spogliata dagli altri due ragazzi.
Appena spogliata la sdraiano sulla cattedra e trascinandomi davanti a lei forzano il mio cazzo nella sua figa.
La sua figa era molto piccola, sento i suoi lamenti e le sue grida quindi cerco di farle meno male possibile.
Ecco che la professoressa sene accorge e mi dice di spingere sempre più porte e sempre più veloce... Intravedo sangue, iniziamo a gridare, il mio pene e dolorante, ma aperto. (come lei d'altronde)
Adesso posso sentire il vero piacere, penetro sempre di più, sempre più forte inizio a sborrare dentro di lei a ritmo delle sue grida.
Finiamo di fare ciò e cacciando il cazzo fuori noto che la pelle si era aperta perché lacerata.
Tutti iniziano a spogliarsi, io decido di provare qualcosa di meglio con Emma iniziando a baciarla in modo frenato.
Iniziai a toccarla in tutti i punti possibili, tanto che ad un certo punto, stendendola su un banco doppio inizio a leccare la sua figa e a sfregare i suoi piedi su di me; prendo l'asciugamano che avevo usato per palestra e decido di usarlo come "letto"lei inizia a farmi un meraviglioso pompino facendomi venire come un pazzo su di lei, appena finita la pompa si mette a 4 zampe e con i suoi piedi sullo sbordo inizio a segarmi; i suoi piedi erano piccoli, come la sua statura, le sue mani, il suo seno, tutto era piccolo,ma perfetto.
Tutti quanti ci sfogammo per altre 2 ore senza pensare ad altro se non a divertirci, altre ragazzi e ragazze si unirono a noi, si creò una catena dove un ragazzo mi sborrava caldamente nel culo, io stavo facendo una leccata di figa ad Emma che a sua volta stava succhiando un cazzo mentre un altra ragazza mi spompava e segava.
Finito tutto iniziammo a rivestirci di nuovo dando anche una ripulita alla classe; salutando la professoressa uscimmo dalla classe soddisfatti di ciò che era successo.
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Commenti dei lettori al racconto erotico