Io e mamma ci godiamo il magnifico cazzo di papà.
di
esmeralda
genere
incesti
Vedevo papà che per far piacere a mamma girava per casa seminudo, vale a dire con slip che mettevano in risalto la forma del suo cazzo. Invidiavo mamma, eccome se la invidiavo, avere nella figa quell'insuperabile organo doveva darle un piacere immenso. Cercavo sempre di escogitare un piano per avvicinarlo senza destare sospetti, era molto difficile perché si ergeva a guardia di quel monumento in ogni momento. Papà si era accorto del mio comportamento ma aveva le mani legate. Il 29 giugno finalmente mamma è stata fuori tutta la giornata perché ha dovuto accompagnare la zia Matilde, sua sorella presso un centro diagnostico. Il raccordo fu reciproco perché lui sul letto a risolvere cruciverba ed io sul mio a pensare come dovevo agire. Tutto si risolse automaticamente perché "Gioia tesoro di papà vieni, ho bisogno del tuo aiuto" Chissà cosa vuole, di corsa lo raggiunsi fiondandomi letteralmente sul letto. "Stai studiando il medio evo risolviamo questa definizione" Mi avvicinai facendogli sentire i miei seni e dopo il suggerimento chiesi di aiutarlo ancora, acconsentì volentieri mentre sempre di più premevo i miei seni sul suo corpo e tenevo d'occhio il suo cazzo che misuravo con la mente, appena nascosto dalle sue mutande. Il suo respiro cominciò ad accelerare. Spostai la testa fingendomi interessata alla parte posteriore della rivista e quasi lo sormontai. Non si mosse mi lasciava fare tutto, con una gamba mi diressi a tastare la durezza del cazzo, roba da mandarmi in estasi, infine infischiandomene di tutto mi adagiai interamente sul suo corpo sempre tenendo d'occhio la sua reazione. Il cazzo mi stava crescendo in corrispondenza della figa, assaporai il suo volume, la sua potenza mi sollevava il pube. "Papà sento qualcosa" "Gioia tesoro di papà quello non riconosce le persone, riconosce solo il sesso e si agita, sei tu che lo fai agitare" "Papino posso vederlo da vicino"? "Certo che puoi" Con una mossa spregiudicata papà si sfilò gli slip, venne fuori quel monumento, ormai l'avevo ad un centimetro dalla bocca, La resistenza crollò ed il suo glande era letteralmente avvolto dalle mie labbra. Una forma meravigliosa, un sapore ottimo lo feci arrivare alla gola, lo avrei ingoiato tutto se fosse stato possibile. "Gioia non resisto sto per sborrare" "Uuuhmm... Nessuno dei due fiatava. Dopo aver ingoiato e ripulito il cazzo di papà gli imposi di metterlo nella figa, sapeva che prendevo la pillola e non fece nessuna obiezione. La mia figa bagnatissima e dilatata non ci mise molto ad accogliere il suo padrone. "Papino non ti muovere faccio tutto io, ti voglio gustare all'infinito" Feci diversi spasmi con la figa stringendola e dilatandola solo con la forza della vagina" "Mi fai sborrare ancora Gioia" "Insieme papà dai daiiiiiioooohhhh la fine del mondo. Restammo abbracciati per un pò. "Papà da oggi oltre che di mamma sei anche mio" "Gioia vi vorrei insieme, cerco di coinvolgere la mamma in questo meraviglioso incesto, siete le mie donne". Dopo una settimana dormivamo tutti nel loro letto. Mamma mi confidò che vedendomi crescere così bene aveva già pensato di farmi provare il cazzo di papà per godere di quello splendido attributo.
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