La mamma mi fa uscire dalla depressione.
di
baldassarre
genere
incesti
Facevo il filo ad una bella ragazza che a volte mi faceva credere di accettarmi ed altre non mi degnava di uno sguardo. Atteggiamento misterioso, forse era la sua strategia. Le provavo tutte e quando avevo la sensazione di aver raggiunto lo scopo, si allontanava.
Una volta riuscii a parlarle, Sembrava un'altra persona, gentile e disponibile,, si chiamava Simona. Non rifiutò quando le proposi di rivederci, anzi ne fu lusingata. Cominciammo a frequentarci assiduamente in pieno accordo, avevamo gli stessi gusti, ci piacevano le stesse cose. Forse esagerando a volte parlavo di futuro, ma era evasiva. L'unico neo era questo, che da allora evitai di proporlo. Ormai era un anno che stavamo insieme ed una sera mi disse che non dovevamo più vederci perché ara ammaliata da un altro ragazzo. In questi casi la reazione normale dovrebbe essere "Brutta puttana vai a fare in culo" invece no, mi cadde il mondo addosso. A casa si accorsero che qualcosa non andava e mamma in modo particolare voleva sapere il motivo, soprattutto perché avevo perso l'appetito. Un periodo depressivo da preoccuparla. Mi stava sempre addosso, cercava di distrarmi, fino a quando fui costretto a dirle cosa avevo. Volle sapere tutto di Simona, facendomi notare che ne esistevano altre come Simona se non meglio. "Cosa avrà avuto questa ragazza per ridurti in questo stato"? "Nulla di particolare, tra l'altro l'ho vista sempre vestita, mi piaceva il suo modo di parlare e quello che diceva" Mamma dentro casa non le piaceva vestirsi molto e quando avevamo qualche dialogo solitamente ero sul letto e lei mi affiancava. Sentivo il suo seno sulla mia spalla, mi piaceva ma non pensavo ad altro. Ormai era diventata routine che il pomeriggio si adagiasse sul letto accanto a me sempre parlando dello stesso argomento. Quando un giorno ero sul letto girato, mi raggiunse premendo il suo corpo sulla mia schiena, "Come sta oggi il mio bambino" sussurrato all'orecchio. Si mosse qualcosa tra le mie gambe e cercai di non farlo vedere, mi venne comunque la tremarella. "Che ti succede piccolo, perché tremi" "Nulla mamma sono un pochino agitato" Ora la mamma ti fa un tazzone di camomilla" "Grazie mamma forse è quello che ci vuole" Dopo quindici minuti arrivò con la tazza di camomilla che bevvi avidamente nonostante fosse abbastanza calda. Rimasi solo, la notte non riuscii a dormire ripensando a quella sensazione. Un cattivo pensiero che in tutti i modi cercavo di eliminare. Nulla da fare il cazzo a mille immaginando di scopare con mamma conclusa con una meravigliosa sega. Mi addormentai, ma dopo pochi minuti venne lei a svegliarmi per la scuola. Anche se moralmente mi stavo riprendendo, fingevo di peggiorare per stimolare mamma a proseguire con il suo atteggiamento protettivo. Tutti i pomeriggi la stessa storia, lei si adagiava al mio fianco, non le davo più la schiena perché volevo essere reattivo e volevo farle vedere il cazzo che cresceva quando lei premeva il suo corpo sul mio fianco. A volte pensavo che forse lei lo voleva, lo faceva apposta per vedere la mia reazione. Con la metà del corpo, mise i suoi seni sul mio petto restando col bacino sul letto. In quel caso l'erezione ci fu, lei se ne accorse "Bimbo che ti succede"? "Mamma forse mi stai facendo eccitare, sentire i tuoi seni sul mio petto mi stravolgono". "Bravo il mio bambino (quarto liceo) si eccita con la mamma". "Mamma so che è sbagliato ma non posso farci nulla" "Non ti devi affatto preoccupare fai quello che vuoi" La presi e la attirai totalmente sul mio corpo"
"Senti come è duro il mio bambino, più duro di papà" Sfregando il suo bacino sul cazzo sborrai come un deficiente. "Mamma visto cosa succede"? "Tesoro di mamma una dose sprecata, domani mamma ti fa entrare in paradiso" Così fu il pomeriggio successivo, venne solo con una maglietta lunga che appena le copriva la figa, mi denudò lei direttamente, il mio cazzo la salutò mettendosi sull'attenti. Prima lo prese in bocca, dopo averlo lubrificato per bene, mi disse di stare zitto e delicatamente prese il cazzo e se lo mise nella figa. Veramente il paradiso sembrava. "Quando devi sborrare avvisami che veniamo insieme. Riuscii a resistere un pochino ma dopo scaricai tutto nella figa.
"Bimbo se Simona ti avesse fatto quello che ti ho fatto il potrei anche capire, ma l'hai vista sempre vestita, non solo non te l'ha data, ma non te l'ha fatta neanche vedere ed hai perso la testa, con mamma che vorresti fare"? "Mamma sei speciale" "Ora trovati una ragazza per bene che la mamma il suo compito l'ha finito. A proposito è stato tuo padre a dirmi di agire in questo modo.
Una volta riuscii a parlarle, Sembrava un'altra persona, gentile e disponibile,, si chiamava Simona. Non rifiutò quando le proposi di rivederci, anzi ne fu lusingata. Cominciammo a frequentarci assiduamente in pieno accordo, avevamo gli stessi gusti, ci piacevano le stesse cose. Forse esagerando a volte parlavo di futuro, ma era evasiva. L'unico neo era questo, che da allora evitai di proporlo. Ormai era un anno che stavamo insieme ed una sera mi disse che non dovevamo più vederci perché ara ammaliata da un altro ragazzo. In questi casi la reazione normale dovrebbe essere "Brutta puttana vai a fare in culo" invece no, mi cadde il mondo addosso. A casa si accorsero che qualcosa non andava e mamma in modo particolare voleva sapere il motivo, soprattutto perché avevo perso l'appetito. Un periodo depressivo da preoccuparla. Mi stava sempre addosso, cercava di distrarmi, fino a quando fui costretto a dirle cosa avevo. Volle sapere tutto di Simona, facendomi notare che ne esistevano altre come Simona se non meglio. "Cosa avrà avuto questa ragazza per ridurti in questo stato"? "Nulla di particolare, tra l'altro l'ho vista sempre vestita, mi piaceva il suo modo di parlare e quello che diceva" Mamma dentro casa non le piaceva vestirsi molto e quando avevamo qualche dialogo solitamente ero sul letto e lei mi affiancava. Sentivo il suo seno sulla mia spalla, mi piaceva ma non pensavo ad altro. Ormai era diventata routine che il pomeriggio si adagiasse sul letto accanto a me sempre parlando dello stesso argomento. Quando un giorno ero sul letto girato, mi raggiunse premendo il suo corpo sulla mia schiena, "Come sta oggi il mio bambino" sussurrato all'orecchio. Si mosse qualcosa tra le mie gambe e cercai di non farlo vedere, mi venne comunque la tremarella. "Che ti succede piccolo, perché tremi" "Nulla mamma sono un pochino agitato" Ora la mamma ti fa un tazzone di camomilla" "Grazie mamma forse è quello che ci vuole" Dopo quindici minuti arrivò con la tazza di camomilla che bevvi avidamente nonostante fosse abbastanza calda. Rimasi solo, la notte non riuscii a dormire ripensando a quella sensazione. Un cattivo pensiero che in tutti i modi cercavo di eliminare. Nulla da fare il cazzo a mille immaginando di scopare con mamma conclusa con una meravigliosa sega. Mi addormentai, ma dopo pochi minuti venne lei a svegliarmi per la scuola. Anche se moralmente mi stavo riprendendo, fingevo di peggiorare per stimolare mamma a proseguire con il suo atteggiamento protettivo. Tutti i pomeriggi la stessa storia, lei si adagiava al mio fianco, non le davo più la schiena perché volevo essere reattivo e volevo farle vedere il cazzo che cresceva quando lei premeva il suo corpo sul mio fianco. A volte pensavo che forse lei lo voleva, lo faceva apposta per vedere la mia reazione. Con la metà del corpo, mise i suoi seni sul mio petto restando col bacino sul letto. In quel caso l'erezione ci fu, lei se ne accorse "Bimbo che ti succede"? "Mamma forse mi stai facendo eccitare, sentire i tuoi seni sul mio petto mi stravolgono". "Bravo il mio bambino (quarto liceo) si eccita con la mamma". "Mamma so che è sbagliato ma non posso farci nulla" "Non ti devi affatto preoccupare fai quello che vuoi" La presi e la attirai totalmente sul mio corpo"
"Senti come è duro il mio bambino, più duro di papà" Sfregando il suo bacino sul cazzo sborrai come un deficiente. "Mamma visto cosa succede"? "Tesoro di mamma una dose sprecata, domani mamma ti fa entrare in paradiso" Così fu il pomeriggio successivo, venne solo con una maglietta lunga che appena le copriva la figa, mi denudò lei direttamente, il mio cazzo la salutò mettendosi sull'attenti. Prima lo prese in bocca, dopo averlo lubrificato per bene, mi disse di stare zitto e delicatamente prese il cazzo e se lo mise nella figa. Veramente il paradiso sembrava. "Quando devi sborrare avvisami che veniamo insieme. Riuscii a resistere un pochino ma dopo scaricai tutto nella figa.
"Bimbo se Simona ti avesse fatto quello che ti ho fatto il potrei anche capire, ma l'hai vista sempre vestita, non solo non te l'ha data, ma non te l'ha fatta neanche vedere ed hai perso la testa, con mamma che vorresti fare"? "Mamma sei speciale" "Ora trovati una ragazza per bene che la mamma il suo compito l'ha finito. A proposito è stato tuo padre a dirmi di agire in questo modo.
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Commenti dei lettori al racconto erotico