"Piano quando entri, non farmi male"
di
poveropollo
genere
tradimenti
La prima volta che ho scopato, l'ho fatto con quella che poi sarebbe diventata mia moglie. Tanto mi piacque la figa, a quella età, che rimasi favorevolmente sorpreso. Immaginavo allora di avere a che fare con una verginella, che mi diceva "Fai piano, non farmi male". Io con il cazzo a mille l'avrei sfondata fino alla schiena. "Fai piano ripeteva". Aveva le gambe chiuse per evitare che le facessi male. Pensavo - non ti preoccupare, la prima volta è faticoso poi scivola deliziosamente- Fu così che avvenne il primo rapporto e le sborrai sulla pancia. Pensavo ancora- Forse è più gustosa una sega fatta bene, che scopare così- Il cazzo per la delusione, dopo la sborrata si chiuse in se stesso e sparì alla mia vista. Alla sua non so perché non lo guardò affatto, come se lo schifasse. Verranno tempi migliori, ed infatti vennero, si scopava, eccome se si scopava, sempre con le gambe chiuse, "Piano non farmi male" Quasi mi convincevo di avere un cazzo enorme tanto da farle male. Questo sistema durò per due anni, cioè fino al matrimonio, la sera stessa allargò le gambe, altro che verginella aveva la galleria del Frejus. Mi confessò ridendo che il cazzo per lei era una risorsa, che ne voleva continuamente per saziarsi. Non so altri al posto mio, io feci di necessità virtù e godevo vederla scopare con gli altri. La morale: -Le verginelle sono pericolose-.
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