La scopata più importante della vita di Piero
di
cornutoforever
genere
tradimenti
Il venerdì sera, come spesso accade, Manuela accoglie calorosamente l’arrivo del suo amante subito assistita dal marito cornuto che, con estrema riverenza, lo invita ad accomodarsi giacché la cena sarebbe stata presto servita. A tavola il cornuto siede difronte ai due amanti che, non considerandolo, sono intenti a soddisfare il loro appetito, compreso quello sessuale dato che continuano a toccarsi sempre più oscenamente sussurrandosi parole sconce. Ad un certo punto però i due amanti si bloccano e si rivolgono al cornuto, é la moglie a prendere la parole “amore, tesoro… sai, io e Mauro stavamo pensando che sei davvero un ottimo cornuto… sei sempre cosi premuroso, amorevole e… obbediente! Abbiamo perciò deciso di premiarti”. Il marito sorpreso da questa novità è curioso di saperne di più e la moglie non si fa pregare “dimmi amore, da quanto tempo non ti tolgo la gabbietta? 6 mesi?”, il marito arrossendo e tenendo lo sguardo basso le risponde “quasi un anno amore”, la moglie sorridendo continua a spiegare ”cosi tanto? Va beh comunque per premiarti stasera ti toglierò definitivamente la gabbietta e ti permetterò di scoparmi davanti a Mauro”. Piero, il cornuto, si eccita istantaneamente e il suo pisellino da dolorosi segni di vita nella sua gabbietta “si amore, grazie, non vedo l’ora!” tuttavia Mauro spezza questo momento idilliaco ”però non è cosi semplice cornuto, se durerai almeno 5 minuti potrai scopare con tua moglie quando non ci sarò, se non ce la farai dovrai farti castrare”. Piero passa in un baleno dall’euforia allo sconforto, lui non è mai durato più di 2 minuti, come può durare 5 minuti? Inoltre i sorrisi e le risatine beffarde dei due amanti lo umiliano, capisce che non si tratta di un premio ma di una trappola ma ormai ha accettato e non ha più scampo. Giunti dopo pochi minuti in camera da letto Manuela sorride al marito, lo abbraccia e lo bacia come non faceva da tempo immemore, poi si stacca e inizia a spogliarsi sensualmente. Manuela è bellissima, i suoi 40 anni la rendono solo più sensuale, il suo corto vestitino scivola lentamente lungo il suo corpo conturbante accarezzando la sua pelle liscia e morbida, lo spettacolo che si palesa a Piero è meraviglioso: un seno sodo e abbondante non contenuto da alcun reggiseno con i capezzoli rosa e turgidi che chiedono solo di essere succhiati, un ventre piatto, delle mutandine nere in pizzo, due gambe lunghe e sode e soprattutto un culo tondo e invitante che da sempre é il suo punto di forza e che ha concesso a tutti, tranne al marito ovviamente. Manuela si avvicina nuovamente a marito e dopo averlo baciato lo spoglia lentamente guardandolo negli occhi e parlandogli “amore, finalmente dopo anni faremo di nuovo l’amore ci pensi? Sono cosi eccitata… È la tua grande occasione, cerca di durare il più possibile altrimenti sarà anche la tua ultima scopata, il tuo ultimo orgasmo, non deludermi”, ovviamente tutto questo era pianificato per farlo eccitare e agitare riducendo la sua resistenza. Manuela estrae la chiave dalle sue mutandine e finalmente apre dopo quasi un anno la gabbietta al marito che si sente libero e felice ma l’attenzione dei tre si focalizza subito sul basso ventre di Piero “mmm tesoro, il tuo pisellino e le tue palline mi sembrano più piccoli di quanto ricordassi…”, Piero non parla ma anche lui si rende conto che Manuela ha ragione, sembra più piccolo dei suoi 8 cm, ci pensa però Mauro a spiegare la situazione “avendo tenuto la gabbietta cosi a lungo senza avere erezioni e orgasmi si saranno atrofizzati, d’altronde la gabbietta serve anche a questo”. Manuela ride sguaiatamente e umilia senza ritegno il marito “ahahaha è ridicolo, cioè più del solito intendo! Chissà se si drizza… in ogni caso non sentirò nulla!”. Piero è atterrito e confuso, si sente anche in ansia per la prestazione che dovrà fare per non doversi far castrare ma non ha tempo per pensare, Manuela è già supina sul letto che lo chiama “vieni amore, toglimi le mutandine e scopami… se ci riesci ahahaha”. Piero mestamente si avvia verso di lei, le afferra i bordi dello slip e lentamente lo sfila lungo le sue sinuose gambe mettendo in mostra la sua splendida figa, perfettamente depilata dal marito stesso e già gocciolante non certo per l’imminente scopata che si preannuncia misera quanto per l’umiliazione e la dominazione sul marito che sta cadendo inesorabilmente nel vortice architettato dai due amanti. Ormai Piero è rassegnato e cerca di concentrarsi ma fa fatica ad avere un’erezione, la moglie allora prende in mano la situazione e il cazzetto moscio del marito iniziando a succhiarlo e strapazzando i piccoli testicoli mentre Mauro da il via al cronometro. Manuela, essendo una pompinara esperta, riesce ad ottenere in meno di un minuto una erezione e il conseguente piacere del marito che nemmeno si ricordava cosa si prova durante un pompino ma non può goderselo appieno perché Manuela è bravissima e se si lascia andare rischia di sborrare in pochi secondi. Manuela succhia quel minuscolo cazzetto con grande foga strizzando con forza i piccoli testicoli e stimolando anche il perineo per farlo venire in fretta, Piero in un momento di lucidità fa fermare la moglie e la fa sdraiare sul letto, non vuole perdere, deve resistere e si concede una piccola pausa. Manuela lo attende sorridente a gambe aperte, sa di aver fatto un buon lavoro e che il marito non durerà a lungo, Piero con lentezza si adagia sulla moglie e cerca di leccarle la figa per guadagnare tempo ma lei lo respinge “no! devi scoparmi, era questo l’accordo. Più tardi quando Mauro mi riempirà per bene di sborra in tutti i buchi potrai leccarmela tutta come al solito”, Piero al solito non si ribella e cosi infila con facilità il suo pisellino nella figa della moglie abituata a ben altri calibri e infatti come gli fa notare non sente nulla “amore ma sei entrato? Sei sicuro? Non sento nulla! Forza impegnati un pò di più, è la tua grande occasione! Ci tieni alle tue palline vero?”. Piero si impegna, il suo ritmo è lento per durare il più possibile cercando di pensare ad altro e cerca di fare del suo meglio per far godere la moglie però più di cosi non può fare, il suo pisellino è addirittura più piccolo e mollo di un anno addietro, Manuela non può sentire nulla e lei ne è consapevole ma gode nell’umiliare il marito. Piero sta sudando, capisce che non può resistere ancora a lungo e Mauro ha appena annunciato che sono passati solo due minuti e 30 secondi, lo strofinare del suo cazzetto sulle pareti interne della figa per lui è già uno stimolo potente dopo una lunga astinenza e poi il suo stato emotivo non lo aiuta, inoltre la moglie lo mette ulteriormente in difficoltà: Manuela, essendo più alta del marito, riesce a infilargli un dito in culo e inizia a scoparlo furiosamente, sa che quello è il punto debole di Piero, Mauro ogni tanto lo incula e se all’inizio gli faceva male con il tempo ha imparato a godere di tali inculate. Nel giro di pochi secondi la situazione diventa drammatica per Piero, è quasi al limite e quindi tenta una mossa disperata: approfittando che la moglie non sente nulla si inclina in avanti per ciucciarle le tette e far finta di scoparla e al contempo rendendole più difficile l’inculata. Purtroppo Mauro se ne accorge presto e cosi Piero è costretto a ritornare alla posizione di partenza, guarda Mauro con un velo di disperazione dipinto sul volto e ottiene solo l’aggiornamento della situazione oraria "3 minuti e 30 secondi", Piero è disperato, ormai non resiste più, dura ancora qualche secondo e poi sborra in lacrime, poche gocce ma sufficienti a decretare il verdetto inappellabile. Piero ha perso la sfida più importante della sua vita, “3 minuti e 40 secondi, hai perso cornuto!”, un record per lui ma non sufficiente per vincere la sfida, “ahahah lo sapevo, mi spiace amore ma dovrai farti castrare, se non fossi stato cosi frocio magari…cornuto, frocio e minidotato quasi impotente ahahah”. Piero tenta disperatamente di convincere i due amanti a desistere e ad avere pietà ma è tutto inutile “non fare l’ingrato amore! Ti abbiamo dato una possibilità che non viene concessa a tutti i cornuti, ovvero quella di dimostrarci che sei un uomo ma hai fallito miseramente e ora ti fai castrare da bravo cornuto senza fare i capricci!”. Anche Mauro vuole dire la sua “e pensare che ti abbiamo persino facilitato chiedendoti solo di resistere 5 minuti, volendo essere cattivi potevamo chiederti di far avere un orgasmo a tua moglie ma nonostante ciò hai fallito e ora ne paghi le conseguenze e poi cosa te ne fai di quelle inutili palline se non sai far godere tua moglie? Meglio toglierle cosi non avrai più il fastidio della gabbietta!”. L’intervento era già stato programmato in precedenza dai due amanti per il giorno successivo, Manuela tiene amorevolmente la mano di Piero per tutta l’operazione cercando di consolarlo “coraggio amore, vedrai come starai meglio senza gabbietta e potrai continuare a godere facendoti inculare da Mauro come piace a te ahahaha però dovrai fare il bravo cornuto altrimenti niente cazzo tesoro!”, un umiliazione dietro all’altra per il povero Piero, Manuela però non riesce a nascondere la sua eccitazione per il sacrificio del marito, soprattutto nel momento in cui i due piccoli testicoli vengono asportati con un taglio secco del bisturi, tale momento è stato infatti accompagnato da urla di gioia e sfotto’ verso il cornuto “castrato! Finalmente!”, “ora sei un cornuto davvero completo!”, “hai visto come è stato semplice, veloce e per nulla doloroso? E pensare che fino a poco fa frignavi come un poppante!”, “amore, guarda come sono piccole le tue palline! Ti dispiace se le faccio trasformare in due orecchini? O forse preferisci due anelli?”. Piero soffre in silenzio, con discrezione e non riesce a togliere lo sguardo dal piattino che contiene i suoi testicoli ormai appartenenti alla moglie, per lui adesso inizia una nuova vita da cornuto castrato, simile alla precedente... solo che ora è castrato!
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Commenti dei lettori al racconto erotico