Scoprire la moglie troia.
di
devail
genere
trio
L’ultima classe sottoposta a leva obbligatoria fu il 1985. A chi poteva capitare una cosa del genere? A me. Rossana, mia moglie non vedeva l’ora di diventare mamma, mentre io cercavo di tergiversare, e come al solito avevo ragione perché se fosse nato nel 1986 Giacomo, mio figlio l’avrebbe sfangata. Come si dice ora ”Inutile piangere sul latte macchiato”. Car a Tarvisio. Porca puttana ai confini del mondo, povero ragazzo, però lui ci dava coraggio, anzi era quasi felice. Contento lui!!! Il viaggio fu lungo e tortuoso. Cosa positiva partirono in tre dalla nostra città e legarono immediatamente. Ci sentivamo più sollevati anche noi. I telefonini erano in lavorazione si telefonava dai posti pubblici. Dopo quaranta giorni il giuramento. Non eravamo decisi ad affrontare un viaggio lunghissimo, troppo distante. Ci rintracciò Italo il padre di uno dei tre ragazzi, ci propose di andare. Andiamo con la mia macchina, se vuoi collaboriamo con le spese, ci convinse, veramente convinse Rossana la quale mi impose di accettare. Il padre del terzo ragazzo stava poco bene non venne, ci diede dei ricambi da portare al figlio. Partimmo la sera prima alle otto, alternandoci alla guida io ed Italo. Risparmio la cerimonia. Il motivo per cui racconto (vergognandomi per l’azione che feci) questa storia accadde nel viaggio di ritorno. Guidava Italo io volevo sedere al suo fianco, Rossana mi volle vicino per poggiare la testa sulla mia spalla. Cominciò a palparmi dappertutto, non potevo dire nulla per non far accorgere ad Italo dei movimenti, toccava il cazzo che ormai era eretto, cercava di piegare la testa per prenderlo in bocca ed io la spostavo, mancava poco che la buttassi dalla macchina. “Cosa ha fatto la signora”? Fece Italo. Non sapevo cosa rispondere, mi venne spontaneo dire “E’ irrequieta” Rispose lei “Ho voglia di scopare” Puttana , dissi dentro di me.
Italo fece il proclama “Quando la donna vuole il cazzo c’è poco da fare. Per me potete anche scopare, io guido. Ci mise un secondo a distendersi togliere le mutande, ero eccitato anch’io, ne venne fuori una formidabile scopata. “Bravi” disse Italo “Avete eccitato anche me”. Lungo la strada era buio totale, e non si incontravano tante macchine. Intervenne Rossana “Invertitevi alla guida” Troia da strapazzo, voleva scoparsi anche Italo. Restammo basiti, Nessuno dei due riusciva a spiccicare una parola, ed ancora su suo nuovo sollecito dissi ad Italo di accostare ed invertirci alla guida. Era lei che decideva, autoritaria quanto mai consentì ad Italo di montarle sopra, con la figa piena della mia sborra. Ripartii ma non capivo un cazzo, poi arrivarono i gemiti mentre con me era stata in silenzio, “Dai sfondami, mamma come mi fai godere, con questo cazzo ci arriviamo a casa”.
Dovevamo fare ancora 400 chilometri. Non si fermavano e nonostante la scopata che avevo fatto da poco, sentendoli, scopare mi eccitai di nuovo. Feci anche la battuta “Fra pochi chilometri invertiamo ancora” La troiazza ebbe l’idea migliore “Fermiamoci al motel che voglio scopare con entrambi”. Sotto quelle vesti non la conoscevo. A Bologna uscimmo dall’autostrada, trovammo un motel con qualche difficoltà a prendere una camera in tre, ci costò una generosa mancia per l’addetto alla reception. Entrammo in camera Rossana si scatenò, capii anche perché il cazzo di Italo era più voluminoso del mio. Mentre a me spompinava Italo la scopava. Nonostante tutto fu una notte deliziosa, scopammo fino alla mattina e ripartimmo. Quella fu l’unica volta ì, non ci incontrammo più con Italo, eravamo perfino restii a parlarne. Evidentemente eravamo stati coinvolti in una storia più grande di noi. A volte pensavo come può una donna dimostratasi tanto troia riassumere sembianze di moglie fedele? Non ho una risposta, forse dubito anche sulla sua fedeltà.
Italo fece il proclama “Quando la donna vuole il cazzo c’è poco da fare. Per me potete anche scopare, io guido. Ci mise un secondo a distendersi togliere le mutande, ero eccitato anch’io, ne venne fuori una formidabile scopata. “Bravi” disse Italo “Avete eccitato anche me”. Lungo la strada era buio totale, e non si incontravano tante macchine. Intervenne Rossana “Invertitevi alla guida” Troia da strapazzo, voleva scoparsi anche Italo. Restammo basiti, Nessuno dei due riusciva a spiccicare una parola, ed ancora su suo nuovo sollecito dissi ad Italo di accostare ed invertirci alla guida. Era lei che decideva, autoritaria quanto mai consentì ad Italo di montarle sopra, con la figa piena della mia sborra. Ripartii ma non capivo un cazzo, poi arrivarono i gemiti mentre con me era stata in silenzio, “Dai sfondami, mamma come mi fai godere, con questo cazzo ci arriviamo a casa”.
Dovevamo fare ancora 400 chilometri. Non si fermavano e nonostante la scopata che avevo fatto da poco, sentendoli, scopare mi eccitai di nuovo. Feci anche la battuta “Fra pochi chilometri invertiamo ancora” La troiazza ebbe l’idea migliore “Fermiamoci al motel che voglio scopare con entrambi”. Sotto quelle vesti non la conoscevo. A Bologna uscimmo dall’autostrada, trovammo un motel con qualche difficoltà a prendere una camera in tre, ci costò una generosa mancia per l’addetto alla reception. Entrammo in camera Rossana si scatenò, capii anche perché il cazzo di Italo era più voluminoso del mio. Mentre a me spompinava Italo la scopava. Nonostante tutto fu una notte deliziosa, scopammo fino alla mattina e ripartimmo. Quella fu l’unica volta ì, non ci incontrammo più con Italo, eravamo perfino restii a parlarne. Evidentemente eravamo stati coinvolti in una storia più grande di noi. A volte pensavo come può una donna dimostratasi tanto troia riassumere sembianze di moglie fedele? Non ho una risposta, forse dubito anche sulla sua fedeltà.
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Commenti dei lettori al racconto erotico